La preghiera costituisce, in maniera non appariscente, un filo d'oro che lega l'intera vita di Chiara Lubich. Lo testimoniano i numerosi testi, disseminati tra i suoi scritti, nei quali ne parla, e soprattutto le preghiere personali e intense che vi affiorano costantemente. Raccolti in questo libro tali scritti suggeriscono un percorso per entrare nel più profondo rapporto con Dio. Le pagine introduttive, inoltre, collocano l'esperienza della fondatrice dei Focolari nella più ampia tradizione cristiana e offrono una chiave di lettura, proprio a partire dalla preghiera, della spiritualità dell'unità.
Si tratta della I ristampa della seconda edizione uscita nel 1995.È una raccolta delle principali voci (117) che costituiscono il lessico della spiritualità francescana e, insieme, una lettura prima della medesima (rilevata dall'esperienza di san Francesco, santa Chiara e della prima comunità francescana) attraverso l'analisi delle sue parole-chiave.Nasce in risposta a una esigenza dei francescani di tornare al carisma delle origini.È un utile strumento di approccio alle fonti e una guida alla valorizzazione di queste ultime sul piano della ricerca critica e al tempo stesso di una lettura edificante.
Destinatari
Studiosi che vogliano approfondire ricerche grazie a uno strumento prezioso e accurato.Tutti coloro che desiderano verificare criticamente sia l'esperienza individuale sia quella comunitaria del carisma francescano.
Autore
Gli autori delle varie voci sono tutti esperti di studi francescani e docenti di teologia, storia ecclesiastica, filosofia, scienze bibliche ecc. nei vari Istituti e Facoltà italiani ed esteri.
Cos'è il peccato? Cos'è la Confessione? Quale effetto ha sulla nostra anima? Come confessarsi e come fare l'esame di coscienza? Cos'è la Confessione generale? Come agisce la Grazia di Dio quando si consegnano i propri peccati?
La Confessione ha un potenziale da bomba atomica, sul quale non si ragiona mai abbastanza. E' un'arma potentissima che sempre più spesso si dimentica di usare.
Il volume guida il lettore in un percorso attraverso la storia e la produzione letteraria di Israele dal I millennio a.C. al II secolo d.C., per ricostruire le circostanze sociali, politiche e culturali in cui hanno avuto origine i testi poi riuniti nelle Scritture ebraiche e cristiane. La nascita dei libri biblici si colloca fin dall'inizio entro un più vasto campo di tradizioni e interpretazioni: essi si sono costituiti e sono stati accolti dalle rispettive comunità come esito della ricezione di tradizioni orali e di scritti precedenti, ripresi, riformulati e commentati. Il "canone", che ci si presenta oggi nella sua forma rigidamente definita, è risultato di un processo di selezione e del confronto continuo con una letteratura più ampia, ricca e varia per forma e profilo teologico. Il principio alla base di questa ricognizione storico-critica è che la Bibbia ebraica e quella cristiana non possono essere adeguatamente comprese l'una senza l'altra, perché condividono un processo di formazione unitario. Ripercorrerlo significa gettare una luce nuova sulle relazioni secolari tra ebraismo e cristianesimo e sulla loro storia che è anche, fin dalle origini, storia dell'interpretazione della Bibbia.
Un messaggio universale di saggezza, serenità e introspezione per far fronte alle avversità di un tempo, quello attuale, estremamente difficile. Una mappa per orientarsi nella geografia del Vangelo così da scoprire, o riscoprire, qualcosa in cui credere. Anche a distanza di anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel 2012, i lettori del cardinal Martini, credenti e non, non cessano di rinnovare il proprio interesse verso i suoi scritti.
La decima edizione del volume "Diritto processuale penale" - aggiornata con particolare cura per le profonde innovazioni normative apportate dalla "riforma Cartabia", ma anche per le più significative tra quelle successive - si basa su un impianto ampiamente collaudato, giovandosi anche di una scelta grafica voluta non per segnare una rigida distinzione tra argomenti più o meno importanti, ma piuttosto per fornire un'indicazione di tipo didattico, sia pur flessibile in relazione alle esigenze e alle valutazioni del singolo docente. Quanto composto in "corpo" di dimensione maggiore è infatti stato concepito come base tendenzialmente autosufficiente per un apprendimento di livello "istituzionale", ossia finalizzato alla preparazione di un esame universitario di primo approccio; con ciò che si presenta invece in "corpo" di dimensioni ridotte, si mira a offrire un più vasto materiale informativo utilizzabile dagli stessi studenti per integrazioni di conoscenze e per confronti seminariali ma altresì da un pubblico più vasto e più qualificato per spunti di approfondimento ulteriore. Donde, in particolare, la scelta di proporre un ricco apparato di richiami giurisprudenziali, comprensivo di molteplici riferimenti alla produzione della Corte costituzionale e della Corte di cassazione nonché a quella delle giurisdizioni di matrice europea.
La storia italiana del Novecento consegnata alla verità dei fatti. E' questa la nota dominante del libro di Ugo Finetti, scrittore e giornalista della Rai, che ricostruisce e puntualizza quasi tre quarti di secolo di vita nazionale - con specifico riferimento ai passaggi chiave dell'antifascismo e della Resistenza - sulla scorta dei risultati critici maturati dalla storiografia revisionista, che va liberando la cultura italiana da decenni di chiusure ideologiche e strumentalizzazioni politiche. Tra i meriti del volume è da segnalare l'impressionante documentazione delle distorsioni e falsità che, in ordine alla vita dei partiti antifascisti e al loro impegno nella lotta resistenziale, sono rinvenibili nei manuali scolastici di storia, ancora egemonizzata da autori eredi delle vecchie parole d'ordine del comunismo internazionale e indigeno. Prefazione di Sandro Fontana, già vicepresidente del Parlamento europeo (pp. 384).
San Giuseppe è “l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno ed una guida nei momenti di difficoltà”. Ci ricorda che “tutti coloro che sono apparentemente nascosti o in «seconda linea» hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza” (Papa Francesco Patris Corde). Queste meditazioni approfondiscono la straordinaria figura del padre putativo di Gesù. Non fu suo padre biologico, ma assunse il ruolo della paternità formativa e spirituale del Bambino Gesù. Lo sposo di Maria propone al mondo di oggi il significato ed il valore della paternità. In una cultura destrutturata nelle relazioni affettive la figura del padre emerge con forza, con imperiosa necessità. Abbiamo bisogno di figure genitoriali, che assumano il compito educativo dei figli, che li conducano per mano fino a portarli alla loro pienezza umana e spirituale secondo il piano di Dio. Oggi abbiamo bisogno di figure come San Giuseppe, che ripropongano agli uomini ed alle donne del nostro tempo l’amore del Cuore del Padre.
Amador Pedro Barrajon Muñoz (1957), laureato in filosofia e teologia, è professore ordinario e Rettore dell’Università Europea di Roma. Autore di numerosi libri e articoli di teologia e spiritualità.
La morte non costituisce il fallimento della vita, ma è piuttosto la “nascita alla vita eterna”. Eppure l’uomo in molti casi la respinge, mostrando di non saper riconoscere la direzione per orientare il destino della sua anima: per vivere l’eternità unito a Dio o per allontanarsi definitivamente da Lui.
Tutti dovremo confrontarci con la morte, e lì cesserà di definirsi il nostro destino. A partire dal racconto di alcuni avvenimenti vissuti dall’autrice, questo libro vuole trasmettere una nuova ottica su questo “transito inevitabile” per ogni essere umano. Si tratta di un vero aiuto per trovare in Dio la pace che ci ridà la speranza.
La prima parte del volume delinea le coordinate storico-letterarie del quarto vangelo e offre le informazioni generali sull'opera, dalla formazione alla struttura, dallo stile letterario al contesto della composizione. La seconda parte è invece più marcata dall'esegesi e dalla teologia; in particolare, l'analisi di alcuni testi consente di comprendere il cammino dell'uomo nel Vangelo di Giovanni nel senso di un percorso di ricerca che ha come motivazione profonda «imparare a credere». Dalla prima parola che Gesù rivolge a due discepoli che lo seguono («Che cosa cercate?») sino al momento supremo, quando rivolgendosi a Maria di Magdala, il Risorto le chiede: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?», l'autore del quarto Vangelo costruisce il cammino dell'uomo come un itinerario che dalla ricerca di qualcosa arriva all'incontro con Qualcuno.
Le celebrazioni del «sacratissimo triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto» rappresentano nel loro insieme la vera e propria celebrazione annuale del mistero pasquale, sì da poter proporre ai nostri fedeli la corretta denominazione: I giorno, Pasqua di morte II giorno, Pasqua di sepoltura, III giorno, Pasqua di risurrezione. È su questa corda teologico-liturgica che lodevolmente l'autore svolge il suo servizio nella ricchezza dei contenuti offerti ai ministri sacri e agli operatori pastorali nei singoli giorni. Condotti nel cenacolo dalla sapiente analisi dei testi sacri, ci si imbatte nella cristologia del gesto e dei gesti che vengono proposti nelle celebrazioni del Triduo pasquale...
Testi di studiosi e pastori attingono alle teorie femministe, queer, decostruzioniste e utopiche, alle scienze sociali e ai discorsi storico-critici per offrire una lettura della Scrittura come non si era mai fatto. L'attenzione è rivolta sia al modo in cui la lettura da prospettive contestuali influisce sulla lettura e sull'interpretazione dei testi biblici, sia al modo in cui i testi biblici hanno influenzato e influenzano le comunità LGBTQ+. Un testo rivoluzionario, rigoroso, che dà un nuovo volto della Sacra Scrittura.