“Due cattolici veri, convinti e praticanti, intrecciano un fitto dialogo, con poche divergenze e molte convergenze, sullo stato della fede e della cristianità, della Chiesa e dei cattolici nei giorni nostri”.
Scrive così Marcello Veneziani nella presentazione di Decadenza. Le parole d‘ordine della Chiesa postconciliare (Chorabooks), il libro che Aldo Maria Valli e Aurelio Porfiri hanno voluto dedicare a dieci parole che la Chiesa cattolica ha messo al centro della sua predicazione e del suo insegnamento a partire dal Concilio Vaticano II, con una particolare attenzione per alcuni vocaboli privilegiati dal magistero di Francesco. Le dieci parole sono: dialogo, pastorale, sinodalità, ponti, autoreferenziale, fragilità, misericordia, ecumenismo, discernimento, periferie.
“È come se la Chiesa ai tempi di Bergoglio – osserva Veneziani – fosse in croce: inchiodata in alto dalla perdita della verità e dall’oblio di Dio, in basso dal suo ridursi a soccorso umanitario e centro d’accoglienza; ai lati trafitta da una parte dal cedimento alla cultura protestante e dall’altra dall’apertura unilaterale al dialogo con l’Islam. In questo crocevia, la Chiesa perde la sua luce, la sua aura e i suoi fedeli. Si svuotano le chiese, perde forza il messaggio cristiano, si confonde con lo spirito del mondo e le organizzazioni umanitarie”.
Ecco dunque il senso di decadenza, che per i due autori si traduce in certi momenti in un profondo scoramento e in altri nel desiderio di lottare perché quel patrimonio di sapienza, bellezza e santità che è la Chiesa cattolica non vada del tutto disperso, svenduto al desiderio insensato di piacere al mondo mettendo l’uomo al posto di Dio.
Veneziani giustamente nota che il libro è venato da un grande amore per la tradizione, intesa non come immobilismo, ma come fedeltà a ciò che conta e che semplicemente non può essere cambiato, perché il cambiamento equivale a un crollo e a un tradimento.
Dice Veneziani: siamo passati rapidamente da una Chiesa che metteva al centro il Mistero, la Risurrezione e l’Immortalità a una che non fa che parlare di solidarietà, fratellanza e redenzione in senso sociale. E c’è pure la pretesa di giustificare l’operazione in quanto recupero delle origini. Una mistificazione tutta giocata in termini ideologici, con l’aiuto di un vocabolario che Valli e Porfiri smontano pezzo a pezzo, mostrandone da un lato la pochezza contenutistica e dall’altro l’uso strumentale.
In questo nuovo Saggio, “Le radici ebraiche dell'Esicasmo",l’Autore ci porta nel Mondo del Monachesimo Antico. Questa opera, frutto di tanti anni di Pratica, viene alla luce perché si conosca la profondità e la bellezza di una nostra eredità spirituale che fa capo alla Mistica Ebraica e dopo l'evento “Cristo”dona nuova forza. L’Esicasmo traduce in esercizi corporei e di respirazione quanto i Profeti, gli Esseni, Maria e Giovanni l’Evangelista,i Terapeuti d’Egitto avevano disciplinato in una Pratica. La Concentrazione, la Meditazione e la Contemplazione divengono, quindi, un modo per lodare Dio affidandosi completamente a Lui. La Preghiera del Cuore é divenuta nei secoli un modo sicuro e semplice per poter accedere. agli Stati dell’Essere Superiori. In questa sintesi si vuole dare la possibilità ai lettori di accostarsi a questa Pratica Cristiana.
In questo terzo Saggio sull’Esicasmo, l’Autore, desidera far conoscere la Pratica Esicasta in modo aggiornato e pieno. Una rassegna sulla Preghiera Esicasta come modello, precede il significato del Silenzio, dell’Immobilita, della Solitudine e dell’Impassibilità. Si passa quindi a trattare come viene vissuto il Corpo nell’Esicasmo ed il perchè della Posizione da Seduti. Quindi una visione sulla Respirazione e sul modo di possedere una buona Concentrazione, Meditazione e Contemplazione.
A questo punto la Giaculatoria può essere aggiunta alla Pratica. Saranno anche descritte le 10 Lezioni Propedeutiche all’esercizio della Meditazione Profonda secondo il Metodo Esicasta ed ai Ritmi Personali da svolgere a casa.
Ci sarà una ricca Appendice che completerà la Pratica Esicasta con altre tecniche che si possono innestare su di essa. Una Tecnica di Guarigione a distanza; alcune Abluzioni; le Diete Ascetiche, le Posizioni Strane, le Litanie a Maria ed a Gesù, un Questionario ed infine un Esame Serale. In questo modo la Pratica si può affermare che e completa.
Nell'archivio della Penitenzieria Apostolica si trovano decine di migliaia di suppliche inviate al Papa da uomini e donne da tutte le parti della cristianità con la richiesta di una grazia speciale che solo il sommo pontefice poteva concedere. Per l'Inghilterra, la Svezia ed i paesi di lingua tedesca queste fonti eccezionali - accessibili solo da pochi anni - sono già state pubblicati. In questo libro sono raccolte 270 suppliche chieste nella diocesi di Siena, fra gli anni dal 1458 al 1513, interpretate e messe in relazione con la prassi del dicastero centrale della Curia papale e la storia della città toscana.
Il libro offre lo spunto per raccontare ai più giovani i princìpi e i simboli della nostra Carta costituzionale. Cinque dodicenni, un torneo di calcio estivo e il loro primo approccio con i valori più importanti per la vita di una persona: il rispetto delle regole, l'accoglienza dell'altro, l'aiuto reciproco, accompagnati dal coach, un maresciallo in pensione.
«Sono convinto che attraverso il calcio si abbia una grande opportunità di cambiamento sociale, per ri-acquisire quel senso civico che da ormai troppo tempo abbiamo perso chissà dove... a patto però che, tutti insieme, si giochi la stessa partita!» (dalla Introduzione di Simone Perrotta)
Con numerose illustrazioni di Fabrizio Zubani.
Questa nuova edizione, pur immutata nell'impianto, fornisce una visione generale e integrata della macroeconomia dopo la crisi economica prodotta dal Covid-19, adottando un modello di base che studia l'economia nel breve, medio, lungo periodo. Il testo offre numerosi riferimenti all'economia italiana, e un nuovo capitolo su crescita e disuguaglianza. Molti nuovi «approfondimenti» sui temi più dibattuti (digital currencies, austerità, effetti della riforma pensionistica) arricchiscono il libro e accentuano l'attenzione sulle applicazioni del modello teorico alla realtà.
Lacerato dal dolore, un uomo, la cui professione è curare le ferite psichiche, arriva sull'orlo del precipizio. Non cade, si sforza di rimettere insieme i pezzi e il racconto di come riesce a farlo si intreccia con quello della rivoluzione nella cura che lo salva come paziente e lo orienta come terapeuta. Nella psicoterapia, il primato della parola ha ceduto il campo: adesso è possibile lavorare anche su corpo, immaginazione e teatralizzazione, e le storie dei pazienti, casi clinici raccontati nello stile di una fiction, rendono conto della "svolta esperienziale" in atto. Nel libro i differenti fili della narrazione si intrecciano e si richiamano l'un l'altro, sfociando in una serie di colpi di scena finali. L'autore, come uomo e come psicoterapeuta, scioglie e riannoda le trame della scoperta scientifica e del dramma e ricorda che, per curare l'animo, bisogna tornare all'attimo prima della "caduta". Cogliere le persone in quell'istante è la chiave di volta della psicoterapia.
Ne "La crisi sociale del nostro tempo" (1942), accanto al nesso tra basi morali e società libera, Wilhelm Röpke evidenzia l'importanza delle istituzioni politiche e il ruolo rilevante dello Stato, all'interno di un'articolazione politica fortemente decentrata e in un contesto europeo di tipo federalista. L'Autore, alla ricerca di un assetto istituzionale di tipo plurarchico, delinea i contorni di «uno Stato che sa tracciare esattamente il limite tra l'agendum e il non agendum», tra ciò che è conforme alla libertà degli individui e ciò che non lo è. Un arbitro robusto, il cui compito non è né di prender parte al gioco né di prescrivere ai giocatori tutte le mosse, ma di garantire, con assoluta imparzialità e incorruttibilità, la più stretta osservanza delle regole del gioco e della correttezza. Un ruolo per lo Stato che sia forte ma non affaccendato.
Il testo è rivolto agli animatori dei gruppi giovanili, ai genitori, ai presbiteri e agli operatori pastorali, a tutti coloro che non si lasciano sopraffare dallo scoraggiamento e dalla sfiducia, ma desiderano rispondere, con generosità e coraggio, alle sfide del mondo contemporaneo e del "mondo giovanile", per far risuonare la freschezza della buona novella del Signore risorto e rispondere al soffio dello Spirito santo, che rinnova ogni cosa. Le riflessioni presenti in questo libro sono un tentativo di sollevare una discussione e un confronto sulle strategie e i percorsi possibili per annunciare il Vangelo del regno di Dio alle nuove generazioni. Questo testo è il frutto di uno studio pedagogico e psicologico, di una conoscenza e di una scienza teologica, ma anche di esperienze pastorali e parrocchiali, sperimentate servendo realtà giovanili parrocchiali, diocesane ed associative, e si può considerare il risultato di un cammino condiviso e di un percorso comunitario. Dietro le riflessioni e i suggerimenti di questo libro ci sono i volti, le storie, le iniziative e le notti insonni di tanti giovani, adulti, sacerdoti e genitori che insieme hanno cercato di pensare, agire e verificare cammini possibili per annunciare la gioia della salvezza in Cristo e la bellezza della comunione con Dio e con i fratelli.
Mensile di preghiera con le lodi del mattino e della sera. Celebrazione eucaristica giornaliera.
Il testo è aggiornato ai più importanti avvenimenti istituzionali degli ultimi mesi, e in particolare: gli sconvolgimenti provocati dalla pandemia da Covid19 nella produzione normativa, nella finanza pubblica e nella limitazione delle libertà individuali; le vicende della transizione dal Governo Conte I al Governo Conte Il; alle novità preannunciate dalle misure per la semplificazione amministrativa.