Il linguaggio trinitario appare quasi sempre incomprensibile al punto che, se dovesse scomparire dai testi liturgici e dogmatici, il fatto passerebbe probabilmente inosservato. Questo libro decostruisce tale modo di pensare. Né rompicapo che compromette la logica matematica né realtà insignificante che non aggiunge nulla alla fede cristiana, il linguaggio trinitario è il linguaggio dell'amore divino nel quale e dal quale siamo ospitati. Che narra di un Dio che è apertura, relazione e comunione. Relazione e comunione di alterità sempre feconda, aperta al terzo e alla pluralità. Il Dio trinitario è il Dio il cui essere è di essere-pre-l'altro. È il Dio amore: che è Amore e promuove l'amore. Non L'amore di eros che, forza ed energia, irresistibilmente tutto attira a sé bensì l'amore di bontà o benevolenza che accoglie ed ospita e chiama ad accogliere ed ospitare.
Come interpretare per l'oggi il comandamento che chiede di non nominare il nome di Dio, soprattutto se invano? Il percorso suggerito ha come guida anzitutto i testi delle Scritture, parole antiche e tuttavia sorprendentemente capaci di interpretare le attese di sempre. Partendo dall'indicazione che, vietando di nominarne il nome, custodisce l'alterità di Dio e ne impedisce ogni cattura, si entra nel dibattito attuale: dire o non dire Dio nella polis? La storia ha conosciuto ogni genere di strumentalizzazione, pertanto la saggezza del comando biblico va nella direzione di preferire all'esibizione del nome di Dio la scelta della prossimità con Come interpretare per l'oggi il comandamento che chiede di non nominare il nome di Dio, soprattutto se invano? Il percorso suggerito ha come guida anzitutto i testi delle Scritture, parole antiche e tuttavia sorprendentemente capaci di interpretare le attese di sempre. Partendo dall'indicazione che, vietando di nominarne il nome, custodisce l'alterità di Dio e ne impedisce ogni cattura, si entra nel dibattito attuale: dire o non dire Dio nella polis?
Raccogliendo una quantità notevole di scritti giornalistici, Eugenio Fizzotti passa in rassegna nella prima parte del volume aspetti di particolare interesse del compito evangelizzatore della Chiesa, soprattutto in terra calabrese, attingendo a documenti di prima mano e ad interventi pastorali di vescovi e cardinali di alto profilo. In quanto figlio spirituale di Don Bosco, egli analizza nella seconda parte tematiche di eccezionale attualità riguardanti l'educazione che, ritenuta da sempre "questione di cuore", rappresenta una sfida da accogliere e da affrontare per la costruzione di un futuro di giustizia e di rispetto della legalità. La terza parte, specificamente dedicata agli orizzonti psicologici ed educativi additati dalla visione teorico-pratica di Viktor Frankl, fondatore della scuola viennese di logoterapia e analisi esistenziale, fa risaltare il ruolo preponderante della ricerca di senso in una vita che, aperta a relazioni interpersonali di qualità e capace di guardare oltre se stessa, realizza compiti esistenziali unici e irripetibili, da cui scaturiscono le sorgenti della felicità che nulla e nessuno può mai distruggere. Come scrive nella Prefazione il Card. Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, anch'egli salesiano, Eugenio Fizzotti in questo volume mostra ancora una volta che "l'opera e il pensiero frankliani rappresentano un'autentica rivoluzione copernicana, che rompe gli schemi del conformismo e del fatalismo.
Il filo conduttore di questo manuale è rappresentato da un percorso in tre tappe. Una prima tappa è dedicata a pianificare e qualificare l'accoglienza attraverso la cura dell'ambiente e l'attenzione al clima educativo. La seconda tappa è dedicata alla ricerca di senso: lavorare insieme per rendere significativo l'oratorio come "laboratorio di speranza" per la vita dei ragazzi. La terza tappa, attraverso l'orientamento vocazionale, predispone l'intera comunità ad accompagnare i giovani alla "partenza" dall'oratorio perché scelgano di vivere i valori che affondano le proprie radici nel Vangelo. Sussidio ricco di suggerimenti per interventi organizzativi e laboratori per la formazione degli operatori.
Anche i maschi si trasformano! Chi sono, come cambia il mio corpo, il rapporto con gli amici, il mio sport, la famiglia, la mia musica, il mio futuro, le ragazze, l’amore: che ne sarà di me?
Un libro divertente e pensato per accompagnare i maschi nel periodo della pre-adolescenza, attraverso uno schema semplice, diretto ed efficace. Ogni capitolo si occupa di una questione importante per questa età attraverso un racconto autobiografico, una serie di test, spazi per riflettere, e indicazioni pratiche.
Fulvia Degl’Innocenti nasce a La Spezia il 12 settembre 1966. Dopo la laurea in Pedagogia all’università di Genova si trasferisce a Milano per frequentare la scuola di giornalismo dell’Università Cattolica. Collabora con il Corriere della sera, la Rai, Il Giorno, l’Avvenire, Famiglia Cristiana, Focus, e una serie di riviste di settore sulla comunicazione e il cinema. Nel 1994 assume la redazione de il Giornalino dove segue tutto, dalla divulgazione all’attualità, dalle recensioni alla rubrica Cara Raffa. Ha pubblicato con numerosi editori: Celluloso gigante goloso (Città nuova), Come fu che Gigi la seppia perse l’inchiostro (Edicolors), L’omino nero (Edizioni San Paolo), Il fantasma della rocca (Edizioni Paoline), La gemella fantasma (Emme edizioni), Lo strano caso del cavallo a dondolo (Bradipolibri); Sai come siamo fatti? (Emme edizioni), Musici, giocolieri, saltimbanchi! (Edizioni corsare). Ha scritto un libro di narrativa per le medie (Un mondo di ragazze e di ragazzi, Archimede), un manualetto per i genitori sulle letture dei bambini (Mi leggi una storia? Edizioni Monti), canzoni per il Coro le Piccole colonne di Trento, saggi sul cinema e la pubblicità, diari scolastici, guide sull’alimentazione. Dal 2004 dirige la collana di narrativa Il parco delle storie delle Edizioni Paoline. Nella stessa collana per San Paolo ha pubblicato Io come te (2007).
In Italia e nel mondo si moltiplicano le esperienze di catechesi familiare. Provocano un salto qualitativo: non più catechesi ai genitori in vista della catechesi dei figli in età evolutiva, ma catechesi ai genitori in vista della loro fede personale. E' una vera e propria catechesi agli adulti, un autentico cammino di fede, in vista della maturazione personale cristiana. I figli non potranno che beneficiarne. Il tutto in sei capitoli in cui il linguaggio esperienziale supera il linguaggio discorsivo. Sono molte e indicative infatti le esperienze riportate in questo volume. La prefazione di Lucio Soravito, vescovo di Adria e Rovigo, focalizza la novità pastorale della pubblicazione e ne sottolinea importanti aspetti catechistici e comunitari.
Nell’attuale disgregrazione è ormai consueto riferirsi al perenne stato di «emergenza educativa». Le principali agenzie di formazione, famiglia e scuola, sembrano disorientate di fronte alla contemporaneità, segnata da violenze di ogni sorta e corrosivi relativismi etici.
Dalla sua lunga esperienza, l’autore riflette sulla missione cristiana dell’educatore, tracciandone un profilo completo, e mostrando un ricco itinerario che affronta i temi più accesi della pedagogia odierna, tra cui quello del bullismo, del pudore, della correzione e del perdono.
Nella sua Premessa così definisce il «cammino educativo»: «È lavoro di sintesi che raccoglie gli spunti delle diverse componenti dell’esistenza di un soggetto o di una comunità e traccia le direzioni verso cui condurre l’uomo alla sua completezza: una completezza equilibrata sotto il profilo umano e integrata da una visione e da una esperienza di fede».
Il volume raccoglie le riflessioni maturate al Convegno nazionale dell'Associazione Italiana Catecheti (Torre Annunziata, settembre 2007). Il volume non comprende soltanto il lavoro svolto nel corso del Convegno, ma anche altri contributi ispirati al tema congressuale. Il tema del linguaggio religioso cristiano occupa ormai da qualche decennio una parte significativa del dibattito teologico-pastorale, perché si è preso atto del suo stato di crisi. Il testo offre il suo contributo all'approfondimento di studi che risultano ben lungi dall'essere completi ed esaustivi.
La Chiesa cattolica è stata spesso vista come un'istituzione obsoleta, legata a riti e convinzioni ormai superate e che si ostina a imporre la propria visione del mondo e della vita, costringendo le persone ad abdicare alla loro libertà di coscienza e di azione per aderire a un codice morale che appare a molti antiquato se non addirittura crudele. Eppure questa visione della Chiesa contrasta ampiamente con la vita di molti cattolici, come papa Wojtyla o Madre Teresa di Calcutta, che sono divenuti icone mondiali dell'amore e della solidarietà. Questo libro di George Weigel aiuta il lettore a superare tale apparente contraddizione guidandolo attraverso i temi chiave più controversi del cattolicesimo - dall'etica sessuale al modo di celebrare la messa, dalla fede in Cristo quale unico salvatore al rapporto con le altre religioni dimostrando come molti di questi aspetti, se compresi all'interno della visione cattolica del mondo si rivelano in realtà segni dell'amore di Dio e della Chiesa per l'uomo e per la sua inalienabile dignità.
Questo volumetto è un aiuto ai genitori e a quanti sono impegnati nella trasmissione dei contenuti della fede ai bambini. L'accento è posto non tanto sulla questione "Come lo dico a mio figlio?", ma su "Cosa dico a mio figlio?". Non è quindi in primo piano tanto l'aspetto pedagogico-didattico quanto il contenuto della fede. Da un punto di vista linguistico, il libro non è destinato ai bambini: si rivolge piuttosto agli adulti che vogliono acquistare o rinfrescare i fondamenti del cristianesimo per poi trasmetterli nell'educazione religiosa.
Utilizzando il metodo induttivo, le autrici di questo volume rileggono il Vangelo di Luca per dipanare il filo conduttore dell'educazione, ripercorrendo le tappe della vita di Gesù. Scrivono le autrici: «La Buona Novella che abbiamo scoperto nella sua valenza profondamente pedagogica sarà senz'altro occasione per tanti genitori di rivedere le proprie relazioni in famiglia anche alla luce della verità (Gesù Cristo) che fonda la vera unità del Sapere».