Il pensiero di Ketteler è fondamentale per cogliere la nascita delle sfide politiche del mondo attuale. Il volume si propone di presentare la genesi e l'evoluzione della sua filosofia, nel crocevia del dibattito ideologico e nella fondazione dello Stato moderno. La sua diffusione offrirà nuovi stimoli all'interpretazione del ruolo della riflessione etica nella ricomposizione della trama della convivenza pubblica nell'era post-ideologica.
Ad un certo punto del suo ministero, padre Matteo sente crescere in lui una particolare chiamata che lo spinge ad impegnarsi a combattere il male e, come se ci fosse un filo conduttore a questa particolare vocazione, il Vescovo di Palermo lo nomina esorcista ufficiale della Diocesi, ministero in cui si impegna anima e corpo associandovi la preghiera di liberazione e la preghiera di guarigione. Inizia così l'esorcistato di padre Matteo...
Il suicidio è, nel mondo, la seconda causa di morte sotto i 20 anni e in Italia, ogni anno, il 12% di decessi legati a questo gesto estremo riguarda giovani e giovanissimi. Nonostante ciò, nelle nostre scuole non esistono modelli di intervento e di prevenzione mirati e negli stessi ospedali i tentativi di suicidio finiscono per essere sottostimati. Spesso ci si limita a procedure di controllo che eludono le domande davvero importanti: da dove viene il desiderio di morte? Quali pensieri si agitano nella mente di un adolescente che vuole morire e come è possibile affrontarli? La storia di Amina, raccontata in queste pagine, non offre le risposte a tutte le domande, ma è una straordinaria opportunità di conoscere, attraverso le vicissitudini di un caso clinico, la sofferenza profonda di una ragazza sopravvissuta ad un tentativo di togliersi la vita. Amina, infatti, era seguita da un'équipe di professionisti già da prima del suo gesto, e durante e dopo il ricovero successivo al mancato suicidio è stata accompagnata dagli stessi operatori; si tratta, forse, di un caso unico al mondo. Come scrive Gustavo Pietropolli Charmet nella sua Postfazione, queste pagine permettono di "assistere al momento in cui un'adolescente lacera e confusa si alza dal letto della cura e della disperazione, si rimette in piedi, zoppa e più incerta di prima, e invece di dirigersi verso la finestra apre la porta di casa e se ne va. Poi si vedrà".
In un mondo avvezzo ai sensazionalismi, in cui si tende a vivere sempre più per se stessi, Antonietta Guadalupi è senza dubbio una figura in controtendenza. Donna coraggiosa, innamorata di Gesù, annunziatina e Assistente Sanitaria dell'Istituto Nazionale dei Tumori, ha reso la sua vita «del tutto normale, senza apparentemente far nulla di straordinario», un dono continuo a Dio e agli altri. Il suo eroismo è quello feriale di tanti padri e madri di famiglia, volontari, laici e consacrati che si consumano per un presente logorante ma gravido di futuro: un chicco di grano seminato con semplicità evangelica nella terra brulla delle nostre storie complesse. Questo libro raccoglie la sua biografia, molti degli scritti, le testimonianze di chi l'ha conosciuta come amica e infermiera amorevole.
Questo libro è il racconto di una vita vissuta drammaticamente all'insegna della fede, e insieme è la testimonianza dei rapporti e delle vicende in essa generati e affrontati. Il protagonista è don Savino Gaudio (1944-2016), sacerdote che ha operato in diverse parrocchie della periferia milanese (Baranzate, Cesano Boscone, Cormano, Dergano, Brugherio, Mezzate e Corsico). Dai ricordi, dalle testimonianze e dai dialoghi riportati nel libro dal fratello, emerge vivida la missione di don Savino, contrassegnata da un'esigenza di bene e di amore che si è composta per lui nell'umanità di Cristo.
Nuova biografia di Elisabetta Vendramini (1790-1860), fondatrice delle suore Terziarie francescane elisabettine. Nata in una famiglia agiata, non esita, all'età di trent'anni, a lasciare il mondo «dorato» in cui è vissuta per fare l'educatrice in un orfanotrofio di Bassano del Grappa (VI). In seguito si trasferisce a Padova, dapprima come maestra presso l'Istituto degli Esposti poi nella contrada degli Sbirri, in un quartiere tra i più degradati della città. Qui si concretizza l'intuizione di dar vita a un nuovo Istituto con religiose capaci di educare, assistere, curare, promuovere e operare in situazioni di emergenza. Ancora oggi le elisabettine sono presenti in Italia e in terra di missione con attività educative, socio-assistenziali, pastorali, sul fronte del disagio e delle nuove povertà, inserite nel tessuto delle chiese locali.
Martin Lutero (1483-1546) può essere considerato uno degli uomini più influenti della storia moderna, nella misura in cui principalmente a lui, al suo pensiero e alla sua azione, risale la Riforma protestante: una grande e duratura frattura all'interno della Chiesa, che è stata anche una grande frattura culturale in Europa e in generale nel mondo cristiano. Il volume di Kaufmann, a partire dalla ricerca più recente, presenta la figura di Lutero sia sotto l'aspetto biografico-storico, sia sotto l'aspetto intellettuale. Religioso, predicatore, docente universitario, autore di pamphlet contro la Chiesa cattolica e di opere teologiche che ebbero enorme diffusione in Germania, traduttore della Bibbia in tedesco, dichiarato eretico e condannato dalla Chiesa, Lutero elaborò un'originale e severa religione "riformata" che l'autore presenta esponendo i contenuti delle sue opere principali e collocando l'elaborazione luterana nel contesto storico e culturale del suo tempo.
In questo libro, scritto con il trasporto e la tenerezza di coloro che di fatto sono stati per lei padre e madre spirituali, si torna a ricordare Chiara Corbella, tracciando le tappe fondamentali della sua crescita spirituale in seno alla "Comunità Cuore di Gesù". Qui di lei si evidenziano, in particolare, la grande intimità con la divina umanità di Gesù e la semplicità e l'umiltà manifestate come allieva che ha saputo diligentemente cogliere e fare propri tutti gli strumenti che le sono stati offerti e che si sarebbero dimostrati fondamentali nel concepire e sostenere le sue scelte in favore della vita.
Non è possibile considerare la vicenda politica di Maria Eletta Martini, figura di prima grandezza della nostra storia repubblicana, senza tenerne presenti i legami con la sua città: la sua vicinanza alla rete resistenziale, mediata dal padre Ferdinando, che sarà il primo sindaco eletto a Lucca nel dopoguerra; la sua battaglia per entrare in consiglio comunale, nel 1951, dopo che il primo consiglio, nel 1946, era rimasto a composizione esclusivamente maschile; i collegamenti sempre mantenuti con il tessuto associativo femminile cattolico e con gli umori del partito democristiano locale; il suo rientro, dopo una intensa attività a livello nazionale, come capogruppo, sui banchi di Palazzo Santini nel 1990, nell'ultimo consiglio della prima repubblica. In quell'occasione fu sindaco un'altra figura di rilievo nazionale della Dc lucchese, quell'Arturo Pacini alla cui biografia questa collana ha dedicato il suo ultimo titolo. Per questi motivi abbiamo accolto con piacere questo studio dedicato ad un capitolo di storia nazionale di cui la parlamentare lucchese è stata protagonista: la riforma del diritto di famiglia portata a conclusione nel 1975. Quella di Maria Eletta è una battaglia dalla parte delle donne e con le donne. Ricca è la documentazione relativa al confronto che ella intrattiene con il suo mondo, in specie femminile, e con quella parte di esso, antidivorzista e antiabortista, con cui consente. Interessante è anche l'interazione che, pur nell'incomunicabilità, si apprezza con il femminismo mainstream di quegli anni: un universo che, in nome della sottolineatura della differenza di genere, vede forse con sufficienza una battaglia per l'uguaglianza dei diritti giudicata arretrata; ma che certo non può considerare indifferente un risultato legislativo che, tra l'altro, difficilmente sarebbe sortito senza la spinta dei movimenti...
Questo libro narra (con riferimenti storici e geografici alla Slovenia) la vita e le esperienze mistiche di France Spelic, ex poliziotto comunista sloveno, convertito al cattolicesimo, consacrato sacerdote all'età di sessantasei anni. Queste esperienze sono strettamente legate a Medjugorje, dove nel 1988 e 1989 egli ebbe le prime apparizioni della Madonna, che poi continuarono sul colle Kurescek in Slovenia (circa 15 km a sud di Lubiana) ove la Madonna continuò ad apparirgli dal 1990 al 1999, comunicandogli messaggi dichiarati conformi alla dottrina della Chiesa dalla commissione teologica istituita dal Vescovo. Padre Spelic fu ricompensato con altre grazie eccezionali, quali le stigmate, il carisma di leggere le anime dei penitenti, guarigioni miracolose per sua intercessione. Fu inoltre oggetto di attacchi dal demonio con percosse e bruciature dei vestiti. Ritornò alla Casa del Padre il 10 aprile 2012, ma anche dopo la sua morte schiere di credenti hanno continuato ad affluire a Kurescek, "luogo di grazie speciali" (Maria, 6 giugno 1992).
Questo libro, composto da due tomi, è come un puzzle le cui tessere sono ricavate da oltre 90 Quaderni promossi a partire dal 2002 dall'ultimo segretario del cardinale Colombo, monsignor Francantonio Bernasconi. Vi si trovano testimonianze e rievocazioni che sottolineano i molteplici aspetti della ricca personalità di Colombo, che fu arcivescovo di Milano durante la transizione ecclesiale del Concilio Vaticano II. A notizie biografiche poco note, si affiancano approfondimenti sull'indole letteraria del cardinale, che coltivò soprattutto da giovane sacerdote, e temi di attualità sull'applicazione delle novità conciliari, sulle sfide sollecitate dalla stagione del terrorismo, delle campagne inerenti al divorzio, all'aborto, al femminismo. Sono numerosi gli interventi inediti dello stesso Colombo, assieme a voci significative, come quelle di Dionigi Tettamanzi - che ha promosso la presente opera - Carlo Maria Martini, Giacomo Biffi, Inos Biffi, Luigi Negri, Giorgio Rumi, Alberto Chiari, Italo De Feo, Giorgio Torelli e di Eliana Versace.
Cercare la verità, favorire l'ascolto, non stancarsi del dialogo, sperare sopra ogni cosa nella pace. In dodici anni da Custode di Terra Santa, e ora da amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, monsignor Pierbattista Pizzaballa ha avuto occasione di incontrare migliaia di persone di tutte le fedi. E di offrire anche nei contesti più prestigiosi (università e parlamenti), oltre che in centinaia di incontri e convegni, la sua testimonianza di francescano che crede nella comprensione reciproca e nella costruzione paziente della cultura della pace e dei diritti. E questo nonostante i contesti di conflitto (Israele-Palestina, Siria, Egitto) che ha dovuto a più riprese affrontare. Oggi la sua parola è quanto mai preziosa. Un punto di vista privilegiato e autorevole, forgiato "sul campo", che non può che scuotere le nostre certezze (e a volte la nostra indolenza) di occidentali, spesso meri spettatori di quanto vivono i nostri fratelli cristiani (e non solo) in Medio Oriente.