La nascita, il lavoro, l'immigrazione, il carcere, la morte: quei momenti importanti e complessi della vita sono qui considerati in modo seriamente umano.
Riconoscere, riconoscersi ed essere riconosciuti sono riti del vivere e trama della nostra felicità. Solo lo sguardo capace di riconoscere dona esistenza ed esprime gratitudine. Il nostro volto e il nostro nome desiderano riconoscimento, là dove nascono fiducia e rispetto. Il Dio che cammina con noi, e ci riconosce come figli, apre il cielo e la vita a possibilità inaspettate. A noi la responsabilità e la bellezza di scoprire tale dono e diventare maestri di tale arte.
Se la bellezza salverà il mondo, il grazie lo renderà più bello, più autentico, più desiderabile. Spesso è difficile esprimere il nostro grazie quando si fatica a distinguere gesti interessati da gesti gratuiti. La gratitudine vera, disinteressata, però, esiste ancora, e una serie di pensieri di autori, conosciuti e non, ci aiutano a scoprirne sempre di più la forza e la grande attualità. Il grazie è semplice e potente, e ricorderebbe Georges Bernanos: «Felice può essere solo chi è contento; ma contento è solo chi conosce la gratitudine». Il libretto raccoglie aforismi e brevi riflessioni sulla gratitudine di autori classici o contemporanei, arricchiti da immagini.
I processi di rinnovamento che il cammino sinodale sta mettendo a fuoco per la Chiesa tutta sono radicati nella Scrittura. Perché il sinodo è anche un processo spirituale, che apre nuove prospettive sul potere e la partecipazione nella Chiesa, sulla collaborazione tra laici e clero - una collaborazione fraterna e riconoscente all'interno della comunità che desidera aprire nuovi approcci ai ministeri, specialmente per le donne. Il cammino sinodale va percorso seguendo le orme di Gesù: solo così evangelizzazione e riforma delle strutture ecclesiali possono procedere di pari passo. In questo libro Margit Eckholt invita i lettori a confrontarsi con i testi della Scrittura, affinché possano percorrere con fiducia e coraggio - "mossi dallo Spirito" - quel camminare insieme che sta al cuore della sinodalità.
«Vivendo in questo nostro tempo di civiltà urbana, in cui gli obblighi e i doveri della vita quotidiana sono innumerevoli, diventiamo facilmente esseri ansimanti, sgonfiati dei nostri sogni e progetti, spesso senza fiato nel pellegrinaggio della vita e quasi sempre alla ricerca di un nuovo respiro»; allora dobbiamo riscoprire quello che è il nostro desiderio più profondo, liberarlo dalle paure per vivere in pienezza. La nostra ricerca di felicità passa per il desiderio di spiritualità che «chiama a scoprire in noi l'essere che siamo al di là della consapevolezza che abbiamo dei nostri pensieri ed emozioni», un essere che è dono dell'amore di Dio e in quanto tale va accolto con gratitudine. «È l'assenza del desiderio a lasciare il posto alla paura, a ridurre le scelte al capriccio del momento. Per imparare a scegliere e diventare liberi c'è una sola via possibile: approfondire e intensificare il nostro desiderio di essere e di amare.» (Benoît Garceau)
Questo libro è un formidabile invito a viaggiare... E lo è in maniera inattesa, inconsueta... Vi porterà in Giappone e in Brasile, passando da Bombay, dall'isola di Malta, fino ad Haiti e in Canada. In qualità di leader della Comunità Mondiale per la Meditazione Cristiana, Laurence Freeman viaggia in tutto il mondo per insegnare e guidare gruppi che vogliono praticare la preghiera contemplativa. In questo libro di memorie di viaggio spirituale racconta storie senza tempo, memorabili e commoventi, di persone, luoghi ed eventi in cui ha incontrato la presenza trasformante di Dio. I preti degli slum che portano silenziosamente speranza alle favelas del Brasile; le grasse signore di pietra di Malta, che sono la più antica rappresentazione di Dio al mondo; i diversi effetti che un ritiro in cima a una montagna fa a un broker; la storia di un assistente sociale stanco e di un malato di cancro; l'impatto della morte di un bambino su un'intera comunità: queste e molte altre storie rivelano in modo commovente come il sacro risponda ancora oggi alle vite, ai luoghi, ai giorni. Anche a ciascuno di noi è dato di poter guardare il mondo da prospettive inaspettate e, così, scoprire che ogni cosa ha la sua luce: basta mettersi in moto, in gioco, e non scordare che, se è vero che la bellezza salverà il mondo, il mondo stesso (anche il più misero) nasconde un campo di bellezza per gli occhi di chi sa guardare.
Nel tempo delle baby gang, della criminalità giovanile che inonda le pagine di cronaca e di una emergenza educativa che sembra avere raggiunto proporzioni inquietanti, c'è una domanda che attraversa il cuore e la mente di tanti genitori ed educatori: c'è ancora spazio per la fiducia nel rapporto con le nuove generazioni? In questo libro don Claudio, cappellano del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano e fondatore della comunità Kayròs, ribadisce che non serve una legge più dura per contrastare la criminalità e il disagio giovanile ma reali opportunità di crescita. Attraverso il racconto delle storie dei suoi ragazzi, don Claudio accompagna il lettore nel cammino imprevedibile e rischioso della fiducia, il solo capace di alimentare la speranza educativa.
L'autrice, con la stesura di questo libro, vuole indurre i lettori a scolpire volti, sentimenti e testimonianze, affinché durino nel tempo e nella memoria del loro cuore. Il richiamo va a coloro che sono venuti a contatto con questo messaggio di conversione attraverso piccole e svariate pennellate di vita di fratel Cosimo, profeta del nostro tempo, come la testimonianza credibile del cardinale Simoni, l'esperienza di fede di Cosimina e di Mamma Vincenzina e il ruolo potente dei santi custodi Michele ed Emidio, terra e cielo, giganti e gente semplice che intersecano la loro vita nello stupore di sapersi amati da Dio. Esempi di vita, che sfidano la realtà in cui oggi viviamo, basata e propensa all'individualismo e all'egoismo e, che invitano il lettore ad assumere uno stile di vita evangelico, incentrato sul servizio e sulla gratuità, per costruire "la civiltà dell'amore", tanto desiderata da san Paolo VI, e la "fratellanza universale" di cui papa Francesco è attivo e fattivo leader.
Oggi è difficile, ma più che mai necessario, offrire a quanti cercano profondità e sostegno per la propria vita una semplice pratica spirituale per la quotidianità. Senza un minimo contatto con la trascendenza, la nostra vita si impoverisce e si restringe. Nel corso di due millenni, il Padre nostro ci ha fatto conoscere ciò che donne e uomini si aspettavano dalla vita e da Dio nella prospettiva della fede cristiana. Gesù ha vissuto e insegnato il Padre nostro come pratica di pietà autentica ed essenziale. Il concetto e la prassi della consapevolezza sono diventati per molti contemporanei un percorso verso e dentro sé stessi. Questo libro insegna come praticare la consapevolezza sulla base del Padre nostro e a lasciarci toccare dalla realtà che Gesù chiama Abbà.
Il cuore è uno dei simboli universali della vita affettiva, diffuso in molte civiltà sin dai tempi più antichi. Oggi, tuttavia, questo fondamentale simbolo richiama quasi unicamente un vago e impalpabile sentimentalismo, assai lontano dalla consistenza ontologica e dalla capacità di apertura alla trascendenza che l'immagine del cuore ha sempre teso a delineare. In questo breve testo, Hildebrand mostra come il "cuore" sia la sede di un'intensa attività vitale e affettiva, indispensabile per accedere alla conoscenza vissuta di tutta una serie di strati di beni e valori che compongono la realtà. Inoltrandosi nella via aperta da Max Scheler, Hildebrand offre uno dei maggiori contributi all'analisi fenomenologia di questa fondamentale sfera della persona umana, incidendo con apporti determinanti su una riflessione che ancora oggi è al centro dell'interesse filosofico. Il testo di Hildebrand, però, non contiene soltanto una raffinata analisi filosofica dell'affettività umana, ma anche una riflessione intima e meditata sul mistero del Sacro Cuore di Cristo, che aiuta a comprenderlo nella sua profondità teologica evitandone letture superficiali e sentimentalistiche.
Questa è la raccolta delle meditazioni di padre Timothy Radcliffe al Sinodo sulla sinodalità dell'ottobre 2023. Nel suo abituale stile di scrittura, nel quale si intrecciano riflessione teologica e spirituale, dialogo con la cultura contemporanea nelle sue diverse forme (letteratura, poesia, arte, cinema...) e aneddoti di vita quotidiana, Radcliffe ritrae la sinodalità come lo stile della Chiesa del terzo millennio, così come papa Francesca auspica.
Bastone e calzari sono gli unici strumenti veramente necessari perché la missione della sequela si compia. Quello del discepolo è un cammino di fedeltà, che dallo stare in ascolto ai piedi di Gesù lo porta fino al compimento del suo mandato. Il testo offre un interessante e insolito viaggio attraverso il Vangelo di Marco, avendo come guida proprio il tema del discepolo. L'autore, passo dopo passo, analizzando i punti fondamentali del Vangelo, dalla chiamata dei primi quattro discepoli fino alla passione di Gesù, ci mostra come Marco non costruisca una semplice narrazione ma piuttosto esponga una vicenda storica nella quale trovano risposta i quesiti sul discepolato, che altro non sono che i quesiti della nostra vita.