Il nome di Michelangelo è sinonimo di genio e di artista per eccellenza. Pochi lo conoscono come poeta. Raramente si fa riferimento alla sua fede. Eppure la fede fu il caso serio della sua esistenza, e l’intera opera del maestro può essere letta come una poderosa testimonianza cristiana. La Pietà Rondanini, a cui Michelangelo ottantanovenne stava ancora lavorando quando morì, è una meditatio mortis, un testamentum vitae, una professio fidei nella Risurrezione scolpito nella pietra. Lungi dal presentarsi come opera incompiuta, si lascia intendere come estrema parola della sua speranza pasquale. Attraverso queste pagine, talvolta incisive come i colpi di scalpello, l’autore ci propone una lettura teologica dell’ultima opera michelangiolesca, che diventa scultorea interpretazione del mistero pasquale.
Il 12 e 13 aprile 2019 «La Civiltà Cattolica» ha organizzato un seminario sul Mar Mediterraneo. I popoli che si affacciano su di esso hanno saputo generare nei secoli valori, cultura, pensiero caratterizzati da singolari affinità, pur nelle differenze e nonostante i conflitti. In particolare una visione li accomuna: quella di un Dio unico e personale, creatore del mondo e dell’umanità, e la cui paternità universale fonda la fraternità tra gli uomini. Se «fratelli», allora siamo anche «cittadini», non semplici «abitanti». Il libro raccoglie i contributi dei relatori del convegno (esperti, giornalisti, accademici) che indicano nel Mediterraneo un possibile «laboratorio di cittadinanza», anche per l’Europa.
Pregare, vivere, “costruire- la Via Crucis: per ogni stazione, il libro propone il brano di Vangelo, una breve presentazione, qualche suggerimento per parlare con i bambini e i ragazzi, un racconto, una semplice preghiera finale. E inoltre, le indicazioni per realizzare una formella in creta o materiale simile. Di quadretto in quadretto, si otterrà così una originale Via Crucis da esporre in casa, nell’aula di catechismo, nella stanza del gruppo…
Scritto per i catecumeni e per i fedeli cristiani: i primi affinché si preparino spiritualmente alla Veglia Pasquale in cui diventeranno cristiani, i secondi affinché risveglino la propria fede, ponendo Gesù morto e risorto a fondamento delle proprie scelte di vita. Il linguaggio è semplice e chiaro: ci introduce alla comprensione dei testi evangelici delle domeniche di Quaresima, offrendoci uno spunto per l’oggi della vita cristiana e una traccia di omelia. Una preghiera e un segno liturgico completano ogni domenica.
Uno dei massimi esperti italiani di demonologia, Renzo Lavatori, chiarisce la verità sulla figura di Satana, l’angelo del male, secondo la rivelazione biblica e la dottrina della Chiesa.
Il libro vuole mettere chiarezza e ordine su un tema delicato e complesso, in un momento storico di piena confusione. Chi è Satana? Cosa fa e qual è il suo potere? Che posto gli compete? Queste alcune delle domande alle quali l’Autore offre una risposta puntuale e rigorosa, attraverso l’analisi delle fonti antiche e moderne e offrendo ai lettori una panoramica sulle posizioni dei teologi contemporanei.
Attraverso lo studio di Satana si conferma la visione positiva dell’uomo, al centro della quale emerge l’opera salvifica del Cristo, il Verbo incarnato, morto e risorto, che mostra come il bene prevalga sul male, la vita sulla morte e il “mysterium amoris“ sul “mysterium iniquitatis”.
Il lettore ha una visione ampia e ben circostanziata sulla figura e l’azione di Satana, per ricavarne spunti d’interesse e di proficua riflessione.
Un testo completo e aggiornato sui problemi della Bioetica che, oggi, non può essere disgiunta dalle cosiddette medical humanities a cui appartiene. Per questo nella trattazione della materia vengono valorizzati i suoi contesti storici, antropologici, culturali, letterari, artistici, religiosi in cui si colloca. La parte speciale è articolata in tre parti: Fenomenologia descrittiva, Argomentazioni bioetiche, Prospettive religiose. Alla fine dei ogni capitolo, poi, vi sono alcuni rimandi che ne costituiscono parte integrante pur nella loro essenzialità: un’attenta selezione bibliografica; un elenco dei principali Documenti e normative; alcune Trasposizioni narrative (letterarie, artistiche, cinematografiche); Piste di ricerca per ulteriori approfondimenti.
Salvino Leone è medico e dottore in teologia. Attualmente insegna Teologia morale e Bioetica alla Pontifica Facoltà teologica di Sicilia e tiene corsi di Bioetica all’Università di Palermo. È stato visiting professor all’Università di Tubinga e di Malta. Insieme a S. Privitera ha diretto il Dizionario di Bioetica (Roma 2004, anche in edizione portoghese) ed è attualmente presidente dell’Istituto di Studi Bioetici “Salvatore Privitera” di Palermo. Ha tenuto numerose conferenze e corsi di Bioetica in Italia e all’estero, dirige la rivista Bio-ethos ed è autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed estere e di numerose monografie. È stato presidente di diversi Comitati Etici ed è Presidente del board europeo di Bioetica dei Fatebenefratelli.
Una famiglia del Nord Italia, tra l'inizio di un secolo e l'avvento di un altro, una metamorfosi continua tra esodo e deriva, dalle montagne alla pianura, dal borgo alla periferia, dai campi alle fabbriche. Il tempo che scorre, il passato che tesse il destino, la nebbia che sale dal futuro; in mezzo un presente che sembra durare per sempre e che è l'unico orizzonte visibile, teatro delle possibilità e gabbia dei desideri. E questo il paesaggio in cui vivono e muoiono i personaggi di Giorgio Fontana, i Sartori, da quando il primo di loro fugge dall'esercito dopo la ritirata di Caporetto e incontra una ragazza in un casale di campagna. Poi un figlio perduto in Nordafrica, due uomini sopravvissuti e le loro nuove famiglie, per arrivare ai giorni nostri: quelli di una giovane donna che visita la tomba del bisnonno, quasi a chiudere un cerchio. Quattro generazioni, dal 1917 al 2012, che si spostano dal Friuli rurale alla Milano contemporanea affrontando due guerre mondiali e la ricostruzione, la ricerca del successo personale o il sogno della rivoluzione, la cattedra in una scuola e la scrivania di una multinazionale. È circa un secolo, che mai diventa breve: per i Sartori contiene tutto, la colpa, la vergogna, la rabbia, la frenesia, il viaggio. Sempre lo scontro e quasi mai la calma, o la sensazione definitiva della felicità. Ma i Sartori non ne hanno bisogno, e forse nella felicità neppure credono. Perché se in ogni posto del mondo bisogna battersi e lottare allora è meglio imparare ad accettare le proprie inquietudini, e stare lì dove la vita ci manda il racconto dei Sartori affronta il fardello di un passato che sembra aver lasciato in eredità solo fatica e complessità, persino nei più limpidi gesti d'amore. Se gli errori e le sfortune dei padri ricadono sui figli, come liberarsene? Esiste una forza originaria capace di condannare un'intera famiglia all'irrequietezza? Come redimere se stessi e la propria stirpe? La risposta a queste domande è nella voce di un tempo nuovo, nello sguardo di chi si accinge a viverlo, nelle parole di uno scrittore di neppure quarant'anni che ha voluto affrontare con le armi della letteratura la povertà e il riscatto, la fede e la politica, il coraggio dei deboli e la violenza dei forti.
L'autore fa emergere come la: teologia pastorale sia una vera disciplina teologica, con proprio statuto epistemologico ed un proprio metodo; teologia pastorale, a partire dalla Costituzione Pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo: Gaudim et Spes, abbia dei fondamenti teologici; teologia pastorale non possa essere considerata come carità da "terzo settore" o "welfare", rinunciando così al suo fondamento teologico. Per realizzare al meglio questo scopo, l'autore ha ripensato il suo scritto per presentarne, con questo volume, una seconda edizione rivista, aggiornata ed accresciuta. La pagine fondamentali del testo sono quelle in cui l'autore si sofferma su: la Chiesa e l'attività pastorale; dalla definizione alla evoluzione della teologia pastorale; la comunità ecclesiale soggetto della pastorale; La pastorale attraverso i Convegni nazionali della Chiesa in Italia; evangelizzazione, pastorale liturgica e pastorale della carità; linee guida per la progettazione pastorale e sulla pastorale del dialogo.
L'Apologetica, cioè il discorso in favore della Fede volto a mostrarne la ragionevolezza e a difenderla dagli attacchi dei suoi denigratori, con gli scritti di Corrado Gnerre ha conosciuto un grande risveglio e soprattutto un coinvolgimento che potremmo definire "popolare". Gli interventi di Gnerre infatti si caratterizzano per la lucidità dell'analisi e per la semplicità dell'esposizione, così che ognuno possa trovarsi a suo agio nel leggere e nel poter verificare i fatti analizzati. Con il dominante relativismo, il Cristianesimo viene visto sempre più come un'agenzia di servizi sociali e la Fede si spegne, e la Chiesa vive in una sorta di agonia interna per aver smarrito la sua identità. Ecco la necessità di un'Apologetica che, muovendo da una lettura oggettiva dei fatti, con le premesse del realismo filosofico, possa fornire le ragioni della Fede a tutti i credenti e allo stesso tempo possa divenire invito e annuncio per chi ancora non crede. L'Apologetica di Gnerre adempie egregiamente a questo compito.
Un grande pericolo che rischiamo di correre è vivere nell'illusione di sapere chi siamo. Ciascuno di noi è abbastanza lucido per giudicare gli altri, ma farlo con se stessi è più difficile: ci esaltiamo o ci denigriamo. Percepirsi come si è realmente è molto arduo, eppure quanto è importante prendersi cura di sé! È un cammino progressivo, faticoso ma avvincente, dove si impara a gustare la vita in pienezza e a riconoscere cosa veramente conti nella nostra esistenza. In queste pagine, scritte a quattro mani, gli Autori ci conducono in un viaggio - sia di impronta psicologica che spirituale - per apprendere, passo dopo passo, ad amarsi pienamente e tornare ad essere liberi. Ci accompagna l'esperienza di Francesco d'Assisi: è anche grazie a lui che impariamo a dare un senso nuovo alla nostra vita e riscoprire il senso di infinito che abita il cuore dell'uomo.
Saggio breve. L'autore si interroga sulla necessità di riformulare tematiche filosofiche riguardanti l'identità, la forma, lo spazio interiore, la centralità, il diritto alla città.
"Le madri sono l'antidoto più forte contro le nostre chiusure e apatie. Una società senza madri sarebbe una società che ha perduto il cuore. Le madri, perfino nei momenti peggiori, sanno testimoniare la tenerezza e la forza della speranza". (Papa Francesco)