Fino a ieri i miracoli affascinavano: godevano di una forza magnetica di attrazione. Oggi, in piena marcia trionfale della ragione illuministica, non risultano immediatamente credibili e sfidano la nostra propensione a meravigliarci: in alcuni casi scandalizzano, in altri provocano, il più delle volte sono intesi come una forma sorpassata di superstizione. Ma che cosa significa propriamente parlare di "miracolo"? Per esempio: un fenomeno che oggi definiamo "guarigione spontanea" è identico a ciò che ieri veniva chiamato "miracolo", che forma di linguaggio si adotta, quali presupposti si hanno? Come comprendere e narrare, in definitiva, ai giorni nostri, i miracoli attribuiti a Gesù dalla tradizione neotestamentaria?Nella sua parte introduttiva, il volume chiarisce anzitutto questioni di metodo sul genere letterario e offre una panoramica esaustiva della ricerca storica.Nella parte centrale, ogni racconto di miracolo viene esaminato nel dettaglio, analizzandone la forma linguistica, la struttura narrativa, il contesto storico e sociale, lo sfondo religioso e teologico. Segue, per ciascuno, una proposta di comprensione attualizzante, recuperando l'intenzione comunicativa presente in origine.Il nutrito team di autori si sforza costantemente di tessere un dialogo pluridisciplinare, ingaggiando un confronto specialmente con le scienze umane. Una particolare attenzione viene poi dedicata agli aspetti estetici e linguistici delle narrazioni - al loro potenziale per l'esegesi - e alla storia della ricezione di quei testi. Non mancano infine degli excursus tematici che arricchiscono, volta per volta, lo sguardo complessivo sullo specifico racconto di miracolo.
Con il volume l'Autore mira a: introdurre e orientare nella pratica della metodologia; presentare i temi fondamentali della riflessione sistematica sul mistero di Gesù Cristo Figlio di Dio; favorire una formazione integrale con l’interazione di attività intellettuale, esperienza spirituale e impegno pastorale.
Vincenzo Battaglia, Presidente della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, è professore ordinario di cristologia presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Antonianum ed è autore, tra le altre cose, di Cristologia e contemplazione: orientamenti generali, EDB, Bologna, 1997; Il Signore Gesù sposo della Chiesa: cristologia e contemplazione, EDB, Bologna, 2001; Sentimenti e bellezza del Signore Gesù: cristologia e contemplazione, EDB, Bologna, 2011.
Questo volume intende avvicinare i frutti della scienza teologica ai comuni cristiani. È un'esposizione sintetica della dottrina su Gesù Cristo, che cerca, per quanto possibile, di evitare o di semplificare le questioni più tecniche e complesse. Si desidera così rendere più accessibile il mistero, grande e difficile da esplorare, della persona e dell'opera di Gesù.
********* CONTIENE TUTTI E TRE I VOLUMI DELL'OPERA "GESU' DI NAZARET" DI BENEDETTO XVI *********
Questo primo tomo del sesto volume dell'Opera Omnia raccoglie tutti gli scritti sulla figura di Gesù Cristo pubblicati da Benedetto XVI durante il suo pontificato. Il curatore, vuole rendere così omaggio al costante zelo che ha guidato Joseph Ratzinger nella stesura dei suoi manoscritti: da oltre sessant'anni infatti i vari temi della cristologia sono al centro della sua attività e del suo insegnamento, dapprima come professore universitario, poi come vescovo e infine come Papa. Come nei precedenti volumi dell'Opera Omnia anche nel presente si trovano numerose omelie e meditazioni del Pontefice Emerito, che aiutano il lettore ad interpretare e comprendere il messaggio dei vangeli sulla figura di Gesù.
In questa sua cristologia Werbick non si accontenta di ripetere le classiche formule dogmatiche, ma muove alla ricerca dei linguaggi adatti alla comprensione odierna, mettendo in dialogo le origini della fede cristologica con la situazione attuale del cristiano. Il teologo di Münster avvia dunque un percorso - più precisamente: «un esperimento sulla figura e sul ruolo di Gesù Cristo» - che consenta di ricomprendere oggi la cristologia "alta" e la soteriologia sacrificale, senza però limitarsi a derivarle dalla storia (e senza neppure congedarle sbrigativamente). Dio - umano presenta allora l'intuizione cristologica basilare: Dio lo si incontra "umanamente"; Dio vuol essere compreso in un essere umano. L'uomo Gesù di Nazaret è la realtà di Dio in questo mondo, poiché Gesù da lui riceve la propria umanità e da lui riceve vita, così da portare Dio ai propri simili, fino all'estremo. A partire dal mistero della persona di Gesù, Werbick dispiega in modo originale le formule della cristologia presenti nella tradizione ecclesiale e le interpretazioni teologiche dell'opera redentiva di Gesù Cristo, a volte così "dure da digerire" per la comprensione odierna. Ecco allora qui una "traduzione" nuova della testimonianza biblica: un libro che avvicina i contemporanei ai contenuti della fede in Cristo, nello sforzo di renderli più comprensibili. Werbick coinvolge nel discorso gli inizi della riflessione cristologica, ma bada anche a quanto quegli inizi apportano oggi alla compressione dei contenuti basilari del cristianesimo, a ciò che è e resta essenziale in cristologia. Un libro per avvicinare in modo comprensibile i contemporanei ai contenuti della fede in Cristo.
La chiesa di Palestina e di Gerusalemme – il luogo, poi chiamato «terra santa», in cui Cristo patì, morì e risorse –, come pure la chiesa di Antiochia – dove per la prima volta si parlò di «cristiani» –, sono le regioni originarie della fede ecclesiale in Gesù il Cristo. Dalla comunità gerosolimitana la predicazione cristiana si propagò nella «mezzaluna fertile» e per vie disparate raggiunse le regioni della Mesopotamia, della Persia e del Caucaso.
Nel periodo che separa il concilio di Calcedonia e la fine del VI secolo, prima dell’esplosione islamica, in quelle regioni si formarono chiese con gerarchie autonome, ed è questo il tempo in cui fattori di natura gerarchica iniziano a entrare nel panorama delle chiese locali, creando quell’immagine nebulosa che ancor oggi caratterizza il cristianesimo nel Medio Oriente.
Questo nuovo tomo della grande cristologia del card. Alois Grillmeier – dovuto alle cure di Theresia Hainthaler – mira a inquadrare gli sviluppi della dottrina cristologica in un’area variegata e complessa che si distinse per i grandi centri di studio e le figure di pensatori eminenti. Come nei tomi già pubblicati, ricchissimi indici – lessicali, onomastici e analitici – facilitano un uso altamente proficuo di un’opera senza precedenti.
Questo manuale analizza la celebrazione liturgica in tutte le sue componenti, in particolar modo quelle che riguardano le dimensioni del tempo e dello spazio. Dopo aver chiarito il concetto di celebrazione liturgica e l'identità propria del popolo di Dio come soggetto celebrante - che parla un linguaggio liturgico fatto di gesti, Parola e parole, segni e simboli liturgici -, il testo si sofferma sul concetto cristiano di "tempo" e sul suo profondo rapporto con la liturgia, presentando l'Anno liturgico e la Liturgia delle ore quali "luoghi" dove il "tempo liturgico" rivela il Mistero di Cristo e la sua presenza. Ma la liturgia è anche "spazio". Ampio risalto acquista, dunque, in quest'opera la chiesa come luogo della celebrazione. Ci si sofferma sulla funzione mistagogica dell'edificio di culto e sul significato dei vari spazi liturgici, quali l'altare, l'ambone, la sede e il fonte battesimale. Un volume pensato per la ricerca e lo studio, ma indirizzato anche a coloro che amano e intendono approfondire la celebrazione liturgica nelle sue varie componenti.
In questo splendido libro trova posto una presentazione rigorosa e, per quanto possibile, sintetica della ricerca attuale sul Cristo e sulla sua nascita. Ma l'autore offre di più: una bella e solida riflessione meditativa in cui il teologo, superando una concezione ristretta del suo compito, condivide con il lettore e la lettrice la propria fede sul mistero che è al centro del suo studio.
Il volume raccoglie le meditazioni che Divo Barsotti propose alla sua Comunità presso il Cenobio di Camaldoli dal 5 al 16 agosto 1962, in occasione del corso di esercizi spirituali che ogni anno vedeva radunati tutti i suoi membri. Un’opera in cui si coglie la grande capacità di don Barsotti di assimilare e rielaborare personalmente la lezione dei grandi maestri di spirito, dei Dottori, della grande tradizione patristica di Oriente e Occidente.
La vita cristiana è accogliere il Verbo, è aprirsi al Verbo, che si dona per trasformare l’anima in unità di amore, per unirla con sé al Padre. Il mistero del cristianesimo è mistero di unità. Chi è nel Cristo è nell’unità. Barsotti invita a riscoprire l’essenziale della vita cristiana: andare al Padre, per mezzo del Figlio, nello Spirito che ha effuso nei nostri cuori.
L'autore
Divo Barsotti (Palaia/Pisa, 1914 - Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’Anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazione sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, Meditazione sull’Apocalisse, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci (sacerdoti e fratelli), che vivono in case di vita comune, suore e laici consacrati che vivono nel mondo; in tutto circa duemila membri.
Chiunque abbia un po' di familiarità con la teologia e con la dottrina cristiana sa che Gesù è il nostro salvatore perché "con la sua santa Croce ha redento il mondo" (CCC 2669). Negli ultimi decenni, però, è maturata la convinzione che la nostra salvezza sia frutto dell'intera vita di Cristo, che ogni suo atto sia redentore e abbia valore salvifico. Ma qual è esattamente il legame che intercorre tra gli atti di Gesù e la salvezza umana? E più ancora, come intendere gli atti umani di Cristo? Come pensare la sua conoscenza e la sua libertà? Gesù è il Verbo incarnato, il Rivelatore inviato dal Padre per instaurare il Regno dei cieli. Il suo "mondo interiore", quindi, deve essere in qualche modo singolare ed eccelso. Egli, però, è anche vero uomo, è uno di noi, e la sua interiorità non è avulsa dalla condizione storica, incarnata, né è esente dai processi di maturazione e di sviluppo propri di ogni essere umano. Eternità e temporalità, storicità e trascendenza si incontrano e coesistono in ogni atto di Gesù. Il presente volume, nato in ambito accademico, intende proporre una trattazione sintetica e alcuni spunti di riflessione sugli aspetti essenziali di questi interessanti e complessi temi cristologici, e offrire un contributo all'ormai antico dialogo teologico su di essi.
Perché ci sono tante resistenze a credere nell'Uomo-Dio? E quali sono le difficoltà principali a confessare Gesù Messia e al tempo stesso Figlio di Dio? Maurizio Buioni passa in rassegna pregiudizi e incertezze che hanno attraversato la storia del cristianesimo portando luce, con l'aiuto della cristologia, sul mistero di Cristo e oscurando false credenze obbedienti all'idea di un Dio tutto divino o di un Gesù solo terreno