Perché nelle chiese c'è una doppia porta? Perché salutare un tavolo prima delle persone? Perché chiedere perdono a tutti? A queste e altre domande rispondono le pagine del libro, che si rivolge a catechisti, animatori, operatori parrocchiali ma anche a semplici fedeli desiderosi di comprendere meglio i tanti significati del rito eucaristico. Mettendo insieme preparazione teologica e passione liturgica, profondità e umorismo, l'autrice svela la ricchezza millenaria della Messa e favorisce, con suggerimenti concreti, una partecipazione più consapevole e attiva all'appuntamento domenicale. Il rischio per tutti, preti e laici, riguardo alla Messa è l'assuefazione perché manca lo stupore di fronte a un dono tanto immeritato e sorprendente.
Uno studio sulle concordanze del messale Ispano-Mozarabico. Il rito mozarabico è una liturgia della Chiesa cattolica nata nel IV secolo nella Penisola iberica, praticata fino all'XI secolo nei territori ispanici.
Registro dei Confermati. Formato rilegato con copertina rigida cm.25x35.
Registro della Prima Comunione. Formato rilegato con copertina rigida cm.25x35.
Il volume riproduce il testo del Pontificale del 1485, commissionata da papa Innocenzo VII a Patrizi e Burcardo, cerimonieri pontifici. Nella storia del Pontificale l'opera del Patrizi e del Burcardo ha avuto un ruolo importante in quanto la loro edizione segno una fase decisiva nell'evoluzione di questo libro liturgico tipico del vescovo. Essa ha attraversato secoli di prassi celebrativa, ha lasciato un'impronta nella riforma liturgica del Concilio di Trento, e per vari contenuti caratterizza ancora oggi la lex orandi del Rito romano, rinnovata secondo le indicazioni del Vaticano II.
Non si può non riconoscere che, in un certo qual senso, Francesco d’Assisi ha avuto una fortuna invidiabile rispetto ad altri santi: dichiarato nel 1992 dal Time Magazine uno degli uomini più rappresentativi del secondo millennio, studiato da centri di ricerca universitari laici e non, innumerevoli pubblicazioni scientifiche e divulgative inerenti alla sua storia, diversi film a lui dedicati, riconosciuto come riferimento ideale da persone di diverse culture e religioni.
L’Autore studia il breviario di san Francesco, uno strumento prezioso per chi desidera approfondire il messaggio e la tematica del pensiero del Santo di Assisi.
Il codice, denominato Breviarium sancti Francisci, consiste fondamentalmente in un breviario, il salterio e l’evangeliario; la prima parte è la più consistente ed è costituita dal breviario della Curia romana riformato da Innocenzo III. L’antichità del testo, che lo rende un testimone privilegiato di tale riforma e quindi della storia dei libri liturgici in generale, è confermata dalla presenza, soprattutto nelle solennità mariane o di santi legati al ministero pontificio, come Pietro, Paolo e Gregorio Magno, di letture tratte dai sermoni dello stesso Innocenzo III; tali letture dopo la sua morte nel 1216 saranno rese facoltative dal successore, papa Onorio III, e immediatamente scompariranno dal breviario. Infatti il Breviario di san Francesco è l’unico breviario vero e proprio che contiene tali letture per esteso. Questo codice fu usato da Francesco e certamente cooperò a formare in lui una seppur rudimentale cultura teologica che gli permise di esprimere la sua spiritualità e il suo pensiero in alcuni scritti, tre dei quali sono ancora in nostro possesso in formato autografo.
La Liturgia delle Ore costituisce, con i sacramenti e l'anno liturgico, il terzo grande campo del culto cristiano. Questo consiste essenzialmente in una preghiera che è memoriale di quanto Dio ha operato nella storia della salvezza, e perciò eucaristica o di ringraziamento e dossologicq o laudativa. Queste dimensioni si manifestano in modo puro nella Liturgia delle Ore. iIl dono e il compito della preghiera che la chiesa ha ricevuto da Cristo, è stato arricchito, nelle diverse epoche e dalle diverse culture cristiane, di vari elementi, che hanno contornato il canto dei salmi e la preghiera del Signore: antifone, versi, inni, letture e responsori. J. Pinnell ci introduce all'intelligenza di questi vari elementi, studiandone la storia, ma soprattutto il contenuto, per ricavarne una teologia e una spiritualità. Se non è un esplicito commento all'attuale libro della Liturgia delle Ore, il presente volume costituisce un indispensabile strumento per penetrarne lo Spirito e pregarlo con intelligenza.
Il libro riporta le omelie dell'anno B della messa domenicale delle ore 10 celebrata nella Chiesa del Gesù in Roma dal gesuita padre Ottavio De Bertolis, i cui testi - essendo esse pronunciate a braccio - sono stati ottenuti con meticolosità tramite trascrizione delle registrazioni audio effettuate in diretta ogni domenica dell'anno, comprese le più importanti festività infrasettimanali. Il testo di ogni omelia, ai fini di un pronto riscontro delle citazioni, è preceduto dalle due Letture e dal Vangelo specifici di quella domenica, la disponibilità dei quali in un unico volume conferisce al medesimo anche un valore documentale autonomo. Non solo: proprio in relazione alla sua origine - quale trascrizione di un discorso a braccio, che include anche gesti, tempi di silenzio, toni, che ovviamente non possono essere trascritti - ogni omelia è preceduta dal QR-CODE, attraverso il quale è possibile ascoltare l'audio originale. Per questa sua singolare caratteristica, questo libro si connota anche e ancor più come un libro da ascoltare e si propone come strumento di approfondimento e di riflessione, se non di meditazione, per accompagnare passo dopo passo, omelia dopo omelia, il lettore lungo il proprio cammino di fede. Il piano dell'iniziativa prevede la pubblicazione delle omelie relative agli anni A, B e C, del ciclo triennale del Lezionario Liturgico.
A distanza di nove anni dalla pubblicazione del volume "Pietà popolare e liturgia. Teologia, spiritualità, catechesi, cultura" (che prendeva in esame l'importante ruolo che la pietà popolare ricopre nel tessuto culturale ed ecclesiale, con una sezione dedicata alla regione Calabria) si è ritenuto opportuno proporne una nuova edizione, riprendendo le tematiche di maggior interesse in quanto la sfida della pietà popolare costituisce per la Chiesa di oggi una fondamentale opportunità di formazione e di evangelizzazione. In particolare questo 69° volume della collana Monumenta Studia Instrumenta Liturgica, prende in esame il rapporto tra la liturgia, che costituisce l'essenza del culto cristiano, e tutte quelle manifestazioni religiose che caratterizzano la pietà popolare, focalizzandosi su come questo rapporto si sia evoluto con i mutamenti della società contemporanea. Il libro risulta dunque un utile strumento per tutti gli educatori del mondo ecclesiastico, affinché possano attivare un insieme di percorsi formativi, in stretto dialogo con la celebrazione liturgica, volti a coinvolgere maggiormente il fedele.
L'attesa del popolo di Dio attorno alla celebrazione di un funerale è grande. Si tratta di un momento importante, in cui talora è difficile saper trovare parole capaci di comunicare conforto e consolazione. È ormai anche una delle rare occasioni in cui è possibile entrare in contatto con coloro che non frequentano abitualmente la comunità cristiana, il che rende la circostanza ancora più delicata sotto il profilo pastorale.
Dedicato a chi guida la meditazione o la celebrazione, il volume propone riflessioni e suggerimenti utili alla preparazione di un commento personale per ogni lettura indicata dal Rito delle esequie e per altri brani della Bibbia particolarmente adatti a momenti di preghiera accanto ai defunti. Ogni capitolo è strutturato in modo identico: contesto, struttura del testo, spunti di meditazione, uso del testo, suggerimenti per la celebrazione.
Perché si canta durante l'offertorio? Cosa dice il celebrante sottovoce quando si inchina? Perché trasformare un sacrificio d'amore (in croce) in una tavolata? A queste e altre domande rispondono le pagine del libro, che si rivolge a catechisti, animatori, operatori parrocchiali ma anche a semplici fedeli desiderosi di comprendere meglio i tanti significati del rito eucaristico. Mettendo insieme preparazione teologica e passione liturgica, profondità e umorismo, l'autrice svela la ricchezza millenaria della Messa e favorisce, con piccoli ma preziosi suggerimenti concreti, una partecipazione più consapevole e attiva all'appuntamento domenicale.
Nel corso dei secoli l’Arcangelo Uriele è stato ampiamente invocato in preghiere, antifone ed esorcismi, nonostante il divieto ufficialmente imposto sia dal Sinodo Romano del 745 sia da recenti disposizioni emanate dalla Santa Sede. È inoltre nominato varie volte nel Quarto Libro di Esdra, nel quale è grande protagonista, inviato per illuminare e rischiarare il sentiero del popolo di Dio, oscurato dalla dominazione straniera e dal peccato.
Ovviamente invitiamo i nostri lettori ad obbedire alla Chiesa, e dunque ad astenersi dal pronunciare il nome di San Uriele in preghiera. Al contempo, però, invitiamo a non dimenticarlo, affinché nasca quella devozione popolare che spinga l’autorità ecclesiastica, in futuro, a rivedere la sua causa apostolica. Sul resto rimane il mistero, insondabile, della volontà di Dio.
Carmine Alvino (Avellino, 1978) è avvocato, specializzato in bioetica e deontologia professionale, in diritto dell’internet e delle tecnologie informatiche. Da anni porta avanti uno studio intenso sui Sette Arcangeli, cui ha dedicato diverse pubblicazioni.