Tra le innumerevoli vicende e i grandi personaggi che hanno segnato la Chiesa, molti sono gli aneddoti e gli episodi legati a pietanze e ricette: dal pane di crusca mangiato dai primi eremiti del deserto al paté di aringhe preparato dai monaci dell'abbazia di Westminster, dal pasticcio di carne di Leone X fino alla bagnacauda prediletta da papa Francesco. Poiché la tavola è anche condivisione e fratellanza, ecco cinquanta ricette che hanno accompagnato in duemila anni di storia il cammino del popolo in comunione con Cristo.
Il pellegrinaggio aiuta la fede, e il cibo che consumiamo durante la strada è parte di un significato più ampio. I cammini verso la Terra Santa, sulla via Francigena puntando a Roma, lungo i sentieri che conducono a Santiago o ai grandi santuari mariani, sono segnati da storie e sapori: tra hummus e scalogni, gnocchi di castagne e sciroppi, torte dolci e salate delle più diverse tradizioni gastronomiche si cammina anche stando in cucina. Così è l'annuncio del Vangelo, itinerante e saporito, e ogni mettersi in viaggio, anche solo con la fantasia. Se per ogni itinerario la meta è fondamentale, anche il cibo che lo accompagna diventa momento di conoscenza ed esplorazione. Partiamo per questo nuovo viaggio, noi viaggiatori nell'anima.
L'episodio biblico dal quale trae ispirazione il titolo di questo libro è quello in cui il profeta Giona si indigna con Dio perché non distrugge Ninive, città nemica di Israele, sterminandone gli abitanti dapprima minacciati da Dio per i loro peccati ma poi salvati perché convertitisi. Il libro di Giona viene richiamato nel dialogo tra il cardinale arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, figura tra le più eminenti e popolari del cattolicesimo contemporaneo, e Paola Ziccone, operatrice del Diritto da decenni impegnata nel mondo carcerario e nella pratica della mediazione penale. Il resoconto di questo dialogo, che costituisce la parte centrale del volume, si è svolto in alcuni incontri avvenuti durante il periodo del lockdown della primavera 2020: un momento di sofferenza e paura planetaria, che ha condotto miliardi di persone a vivere contemporaneamente un'esperienza di separazione, segregazione, costrizione, com'è quella del carcere.
Per sei anni, dal 2014 al 2019, nei tre mesi estivi, il francescano p. Paolo Fiasconaro è andato in "missione" nei luoghi della movida romana, una "periferia" del divertimento, del relax serale e della passeggiata di migliaia di turisti e romani sulle sponde del Tevere. Proposta straordinaria, inusuale e sorprendente per il risultato positivo raggiunto da padre Paolo vivendo tra e con la gente e condividendo la vacanza come momento di crescita e di promozione, come un tempo non sprecato ma valorizzato. Il libro racconta alcuni incontri, dialoghi, lunghe conversazioni, tutti momenti significativi, originali e non convenzionali per costruire ponti e relazioni, rendendo tangibile la presenza dei frati "in missione estiva".
«L'aspetto più impressionante del 25 luglio non è quello delle folle scese, all'annuncio della radio, in piazza per acclamare la caduta del duce e del fascismo. È piuttosto quello dell'assenza di qualsiasi opposizione o almeno di rammarico, o anche semplicemente di dubbio, di perplessità, di sorpresa [...]. Nessuno si meraviglia della sua liquidazione improvvisa: veramente un tale regime era maturo per la sua fine, anzi era già "passatoµ» (Luigi Salvatorelli). Sappiamo veramente tutto sulla fine del regime fascista, innescata dalla seduta del Gran Consiglio del 25 luglio 1943? Questo saggio ne propone una nuova ricostruzione, concentrandosi sui sei mesi precedenti, a partire dal rimpasto di governo con cui a febbraio Mussolini si liberò di alcuni gerarchi scomodi. Seguendo passo passo, sulla base anche di documentazione inedita, le iniziative e le manovre di quanti furono a vario titolo implicati - le «congiure parallele» dei generali e dei gerarchi frondisti, il sovrano e la corte, il Vaticano, gli industriali, gli antifascisti, e anche probabilmente la massoneria - Cacace mostra come infine l'operato di Grandi e la seduta del Gran Consiglio siano stati marginali: il vero protagonista fu il re che pressato dagli eventi bellici decise di arrestare Mussolini e sostituirlo con Badoglio.
Punto a capo. L'economia mondiale scrive una nuova pagina. La posta in gioco è molto alta. Che ruolo avranno l'Europa e l'Italia nel capitolo che sta per cominciare? Dopo l'epoca d'oro della globalizzazione durata fino alla crisi economico-finanziaria del 2008-2009, il futuro dell'economia del mondo è oggi incerto, segnato da disuguaglianze crescenti e soprattutto dal mutare degli equilibri globali, con l'ascesa dell'Asia del Pacifico e con le nuove sfide poste dalla Cina. Lo shock pandemico ha ulteriormente accentuato difficoltà e disordine. L'Europa, grazie alla storica svolta in risposta alla crisi, potrebbe avere un ruolo fondamentale per il futuro dell'economia mondiale. Anche l'Italia ha davanti a sé una grande opportunità di riforme e investimenti, se solo saprà utilizzare al meglio le ingenti risorse dell'Europa. Quali dunque i nuovi scenari? Quale ruolo avrà l'America di Biden? In queste pagine una guida per orientarsi negli eventi che caratterizzano il quadro economico internazionale.
Difesa della ragione e difesa della trascendenza si associano in queste pagine profonde, limpide, serene di Mons. Montini, apparse in un primo tempo sulla rivista «Studium» e poi raccolte in volume nel 1930, qui riproposte in occasione della sua Beatificazione. Al di là delle grandi diversità culturali, politiche, ecclesiali che intercorrono fra gli anni Trenta e i nostri giorni, vi sono punti salienti della riflessione montiniana che la consegnano intatta ai lettori d'oggi: il valore dell'Università e il ruolo dello studio universitario nella coscienza e nella formazione dello studente; l'«unità di pensiero», ossia la necessità di un quadro unitario del sapere che viene proposto; il tema specifico di fede e ricerca. Montini fa dello studente il protagonista della vicenda universitaria, e gli parla. Vuole capirne le motivazioni, i comportamenti; mentre vede davanti a sé la devastazione di un sapere specialistico che ha rinunziato a possedere le proprie premesse e finanche la propria struttura. Lo studio, egli afferma, «è materia della più alta moralità»; l'esperienza universitaria è un momento della «religione del vero», il suo fascino profondo è qui. L'Università è dunque religiosa per essenza. Libero è chi è causa di se stesso: è il tema di fondo del dialogo montiniano con gli studenti, la linea di ricerca su una moralità e religiosità della coscienza universitaria che contrasta le tesi e il costume dell'Università pragmatica, positivistica, agnostica. Unità di pensiero e unità di vita. Montini rende manifesta la gioia che la ricerca porta con sé ed allo stesso tempo lo stupore adorante che l'uomo sperimenta quando, attorno al limite costruttivo del proprio cercare, intuisce una presenza misteriosa, cui la fede cristiana dà il volto del Dio personale e redentore della rivelazione.
Il libro che ti spiega perché a volte comprano... e altre volte non vendi. Quanto conta la prima impressione? Esiste una neurofisiologia della vendita? È possibile realizzare la telefonata, la web call o la presentazione scientificamente perfette? E quali sono i meccanismi, spesso inconsapevoli, che si innescano quando non vendi? Un libro che, grazie al modello HCE, risponde a queste e alle altre domande fondamentali del mondo della vendita e del business. Seguendo il metodo E3, che si basa su tecniche, strumenti e principi di neuroscienze applicati al comportamento umano, è possibile migliorare in modo radicale il tuo approccio alla vendita. Non per far comprare qualsiasi cosa a chiunque, ma per portare a buon fine il 100% delle transazioni che possono essere concluse.
La bellezza della matematica si lega in genere all'idea di semplicità, perfezione, armonia, ma la matematica può anche essere spiazzante, sconvolgente, mostruosa: l'obiettivo di questo volume è mostrare come in molte sue branche ci siano argomenti e idee che appartengono a questo "lato oscuro". Il libro si presenta come una sorta di "bestiario", alla maniera dei bestiari medievali, che accompagna il lettore alla scoperta di "creature" numeriche incredibili, di cui illustra le stranezze, le deformità, le caratteristiche inverosimili. Suddiviso in quattordici capitoli (ciascuno dedicato a un genere di creatura matematica), racconta la sfida perpetua dei matematici lungo i secoli nel tentativo di spiegare e domare i numeri, in una guerra senza esclusione di colpi, che diventa anche una tormentata storia d'amore o una lunga vicenda di maghi e di incantesimi fatti di formule e teoremi. I temi sono stati selezionati a seconda del loro grado di "mostruosità" e compongono un puzzle per attrarre sia il lettore digiuno di matematica sia quello più esperto. L'autore passa dai numeri negativi all'infinito, presenta geometrie lontane dal senso comune, dai disegni di Escher ai frattali, fino a sconcertanti paradossi logici. Sono tutti mostri matematici spiazzanti e inattesi, ed è questo il vero segreto della loro sconvolgente bellezza.
"Chiudo gli occhi su questa terra dolorosa, drammatica e magnifica, chiamando ancora una volta su di essa la divina Bontà. Ancora benedico tutti. Roma specialmente, Milano e Brescia. Alla Terra santa, la Terra di Gesù, dove fui pellegrino di fede e di pace, uno speciale benedicente saluto. E alla Chiesa, alla dilettissima Chiesa cattolica, all'umanità intera, la mia apostolica benedizione." (dal Testamento di Paolo VI)
Le tre esortazioni apostoliche, "Evangelii nuntiandi", "Gaudete in Domino", "Evangelica testificatio",che qui proponiamo come contributo alla memoria di Paolo VI, riguardano il vasto e decisivo tema dell'annuncio del Vangelo e, sotto vari punti di vista, esse costituiscono dei documenti illuminanti, non solo per approfondire il tema dell'evangelizzazione, ma anche per riscoprire il ruolo svolto da un pontefice nel suo umile quanto appassionato servizio a Cristo, alla Chiesa e all'uomo. Al tempo stesso, ci introducono nel cuore di un'epoca inquieta e lacerata, nella quale Paolo VI ha saputo guidare con coraggio e lungimiranza la Chiesa al rinnovamento di sé e al dialogo con il mondo moderno.