Iniziato durante i primi anni settanta, durante le crisi petrolifera mondiale, e portato avanti fino alla morte, nel novembre 1975, «Petrolio» è un gigantesco frammento di quello che avrebbe dovuto essere un romanzo-monstruum di circa duemila pagine. Una enciclopedia del racconto, che comprende tutti i registri, bassi e alti, della scrittura. Appunti, annotazioni, una lettera a Alberto Moravia, schizzi e specchietti che compongono un libro «nero», pubblicato, con fedeltà all'autografo, solo nel 1992. Risulta da questi frammenti una disperata archeologia umana, un'esplorazione dei misetri della sessualità e insieme uno spaccato dell'Italia del boom tra oscuri complotti di potere e stragi di stato rimaste impunite.
Il volume, pubblicato direttamente in edizione tascabile, comprende una descrizione dei tanti protagonisti della Terra di Mezzo creata da Tolkien: umani, orchi, elfi, nani, hobbit. Paolo Paron, presidente della Società Tolkeniana Italiana, accompagna il lettore in questo viaggio alla scoperta di usi, costumi e abitudini dei personaggi creati da Tolkien. Il libro è arricchito da interventi, articoli e commenti che descrivono le attività delle numerose associazioni tolkeniane.
Una caratteristica della spiritualità di Karol Wojtyla è la sua devozione alla Vergine Santa e la sua fedeltà al Rosario. In questo libretto, la struttura del commento ai vari "misteri" è quella suggerita dalla "Rosarium Virginis Mariae". All'inizio è proposto il brano evangelico in una sintesi essenziale che richiama l'episodio conosciuto. Segue una breve traccia per avviare la contemplazione del mistero. La contemplazione, quindi, si sviluppa con brani di preghiere di Giovanni Paolo II. La dimensione contemplativa di questo sussidio è resa evidente anche dalle immagini del Beato Angelico.
Nella Bibbia ricorrono numerose le immagini di Dio: ha occhi per guardare, orecchi per ascoltare, bocca per parlare e, come ci ricorda questo libro, per sorridere. Anzi, Paolo De Benedetti nella Prefazione afferma che, in quanto Dio è amore, il suo rapporto con gli uomini è legato soprattutto alle sue labbra che sorridono. Se la storia della salvezza parte dal riso di Sara di fronte alla promessa divina, a lei sterile e anziana, di una sterminata discendenza, la Bibbia - e in particolare la Bibbia ebraica - non manca di humour, emerso dalla recente attenzione alle sue dimensioni letterarie. Ma l'origine dell'umorismo che caratterizza l'animo ebraico è da rintracciarsi nella tradizione orale della Torah e nelle procedure della letteratura talmudica con le sue serie di domande e risposte destinate a sfociare in altre domande e i suoi aneddoti spesso paradossali e irrealistici. Un'ironia biblico-teologica, dissacrante ma mai in antagonismo alla fede, si ritrova anche nella tradizione popolare americana: innumerevoli film, fumetti e cartoni sono l'espressione di una libertà nella religione di cui l'umorismo è parte essenziale.
Classicista per formazione, ma anche appassionato cultore di semitistica, l’autore ha lasciato una produzione scientifica di alta qualità, dispersa in miscellanee e riviste specializzate spesso di non facile reperimento. Per ricordarlo, e per consentire a un pubblico il più vasto possibile di conoscere e apprezzare la sua figura di studioso raffinato e profondo, alcuni suoi amici e colleghi hanno pensato di riproporre la maggior parte dei suoi scritti in una più accessibile veste editoriale.
Sommario
Premessa. 1. Sull’uso di quamvis in Cicerone. 2. Cristianesimo e cultura classica. 3. Note su Tertulliano e Filone d’Alessandria. 3. Sul criterio e il valore della traduzione per Cicerone e S. Gerolamo.
4. Vnusquisque uestrum psalmum habet. 5. Rec. a B. Altaner, Patrologie. 6. Rec. a R. Joly, Hermas. Le Pasteur. 6. Rec. a G. Scarpat, Tertulliano, Adversus Praxean. 7. Rec. a J. Scherer, Entretien d’Origène avec Héraclide. 8. Rec. a M. Harl, Origène et la fonction révélatrice du Verbe Incarné. 9. Rec. a A. Wenger, Jean Chrysostome. Huit Catéchèses inédites. 10. Rec. a A. Salvatore, Studi prudenziani. 11. Rec. a I. Lana, Due capitoli prudenziani. 12. Rec. a G. Pomarès, Gélase Ier. 13. La preghiera nei misteri. 14. Sul Commento all’Epistola agli Efesini di Heinrich Schlier. 15. Per una comprensione neotestamentaria dell’annuncio del Regno di Dio. 16. Una nota ignaziana: ajntivyucon. 17. La «dedizione» del martire: Ignazio Sm. 4,2. 18. Il sangue vivificante di Cristo in Cipriano. 19. Una nota sul «mysterium» dell’«ordo verborum» nelle Scritture. 20. Rec. a Hieronymus. Liber de optimo genere interpretandi (epistula 57), ed. G.J.M. Bartelink. 21. Limus, in Enciclopedia Virgiliana. 22. Morte, in Enciclopedia Virgiliana. 23. Note ambrosiane. 24. Poesia per ritrovare forza (Is. 40, 27-31). 25. Osservazioni su Proverbi 19,17a in Cipriano. 26. Sermo humilis negli autori latini cristiani (Appunti per una storia del tema). 27. Et mussitatores discent legem (Is. 29,24 Vulg.). 28. Le prime due testimonianze su Procolo martire bolognese. 29. Avulsi sumus in eis (Ezech. 37,11 ap. Tertull., res. 29,12). 30. Ambrogio. Esortazione alla verginità 1-10: una proposta di lettura. 31. Rec. a F. Gori, Arnobio il Giovane. Disputa tra Arnobio e Serapione. 32. Una nota su 2Cor 4,8. 33. Dio padre nelle lettere di Clemente romano e di Ignazio martire. 34. Consenso al Vangelo e gloria di Dio. In margine a 2Cor 9,11-13. 35. I martiri Vitale ed Agricola ed il biennio della fede. 36. Note al testo ambrosiano. 37. Appunti (siro)esaplari. 38. Pighi e la religione romana. 39. Note sulle traduzioni greche e latine di Giudici 6,11-24.
Note sull'autore
Paolo Serra Zanetti (1932-2004), sacerdote della Chiesa bolognese, è stato per lunghi anni docente di letteratura latina, letteratura cristiana antica, ebraico, filologia ed esegesi neotestamentaria nell’ateneo della sua città. I suoi interessi lo hanno portato ad approfondire Cicerone, Ignazio di Antiochia, Cipriano di Cartagine, Girolamo traduttore e soprattutto, negli ultimi anni, la Bibbia greca dei LXX, il Nuovo Testamento e vari settori dell’esegesi patristica.
Guida per recita del Rosario secondo gli insegnamenti dell'ultima lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae di Giovanni Paolo II.