La mente non è tutto il nostro animo. È quella componente essenziale che ci permette di pensare, ragionare, decidere. È un sistema di calcolo naturale, ma non solo: oltre a conoscere emozioni e passioni, svolge compiti speciali che ci consentono l'interazione con gli altri e senza i quali la nostra vita sociale sarebbe ben poca cosa. Il libro mostra, attraverso alcuni semplici modelli ed esempi sperimentali, che quando la mente lavora non applica semplicemente un insieme di regole logiche ma si basa anche su abitudini e convenzioni sociali: i contenuti influenzano, e molto, il nostro modo di rappresentarci i problemi. Inoltre anche le istituzioni hanno una mente, anche se il loro "cervello" è distribuito in molte sedi. A tali menti collettive, esattamente come a quelle individuali, è possibile attribuire razionalità strategica, che commisura cioè i mezzi agli scopi. È possibile rintracciare così le basi cognitive di molti fenomeni della nostra vita sociale, da alcune forme di violenza fino ai giochi politici tra alleati e avversari che si riscontrano in ogni esperienza di governo.
Magistrati e avvocati sono, da sempre, come quelle vecchie coppie di coniugi che mal si sopportano ma sono assolutamente incapaci di vivere l'uno senza l'altro. Rappresentano infatti momenti distinti della funzione del rendere giustizia e portano il loro contributo da posizioni e con ruoli che non devono mai essere confusi, ma restano inseparabili. Sotto forma di lettera idealmente indirizzata al proprio allievo, Paolo Borgna riflette sugli avvocati. Sulla funzione pubblica del rendere giustizia a cui l'avvocato contribuisce con il suo "ruolo partigiano". Sul ruolo di "mediatore sociale" dell'avvocato.
Da cosa hanno avuto origine le logiche di dominio su cui si basa la società attuale? L'intera vita di ognuno è segnata fin dalla nascita ed è sottoposta al controllo dei poteri forti e di uno Stato falsamente democratico, aventi enormi interessi in comune. Solo la comprensione di una realtà scientificamente strutturata farà aprire gli occhi su queste perverse logiche di potere, farà capire all'uomo che solo un'eresia lo potrà salvare...
La professione docente, a partire dalla scuola dell'infanzia fino all'Università, è certamente una delle più complesse e maggiormente delicate. Purtroppo la scuola è andata ripetendo, per troppi anni, modelli di istruzione non solo obsoleti, ma vacui che hanno finito per abbandonare al loro destino molti allievi. Questo libro rappresenta la volontà di raccontare, attraverso a documentazione raccolta in questi anni, la speranza di aver intrapreso un cammino denso di un alto significato messianico nonostante le fatiche che il vivere quotidiano presenta.
In principio è il gruppo familiare. E' la matrice della vita psichica di ogni individuo che imprime, in maniera indelebile, le caratteristiche relazionali di ogni persona. In seguito è sempre la vita collettiva ad accompagnare l'evoluzione dell'identità sociale di ogni figlio. Ma il gruppo familiare sta cambiando. E i genitori si ritrovano soli e senza valide competenze educative in una comunità sociale incapace di condivisione, con rapporti generazionali recisi ed equilibri tra identità di genere profondamente modificati. In questo contesto emerge nitido il bisogno di un sostegno specifico nella maturazione di competenze educative genitoriali. Questo libro propone, con un approccio affinato alla ricchissima esperienza degli autori, una lezione sul "difficile mestiere di educare i figli". Come un tempo nel lavoro di bottega, gli autori mettono a disposizione il loro robusto patrimonio per presentare le stanze di consultazione, in cui per introdursi occorre avere consapevolezza sensibile dei diversi protagonisti e coraggio nel mettersi in gioco.
Fin dalle prime pagine i padri e le madri, veri protagonisti del libro, sono colti là dove si trovano, nel vivo della loro condizione esistenziale, fatta di idealizzazione del proprio ruolo, di perfezionismo, di amore incondizionato ma anche di delusioni feroci, di ricordi, sogni, aspettative e timori.
Posta sotto i riflettori dell'intelligenza e della critica, la pratica religiosa deve inesorabilmente manifestarsi come modesto vettore di socializzazione, con vaghe opportunità consolatorie, incline però alle radicalizzazioni del fanatismo superstizioso e del dogmatismo intollerante? Se la nostra coscienza si lasciasse pazientemente sorprendere dalle congiunture più straordinarie e feriali del vivere - nelle quali l'uomo nasce e muore, genera e lavora, crea e fallisce, ama e soffre - forse scoprirebbe la singolare custodia che la religione offre alla libertà. Proprio in quelle congiunture la libertà cerca le ragioni della propria speranza e le riceve in dono dai suoi legami: da quelli che l'assicurano al senso della vita a Quello che la rassicura della preziosità di sé, accendendo gli indizi di una sua provenienza e di un suo destino non di questo mondo.
Tra le tante emergenze di cui si è parlato in questi anni, quella educativa è sicuramente una delle più preoccupanti: essa indica il clima di smarrimento etico delle nuove generazioni che può esplodere improvvisamente in situazioni di grave disagio. In questo volume 13 educatori colloquiano con Paola Bignardi facendo emergere l'urgente esigenza di assumere in forma nuova il difficile ma entusiasmante compito di educare.
Si tratta di un piccolo spaccato di storia "vera" che aiuta a capire come nella vita di ognuno possa avvenire un repentino mutamento del destino da capovolgere il percorso di un'intera esistenza. La vicenda di Santi di Cascese colpì molto l'immaginazione dell'epoca e forse potrebbe colpire anche oggi la fantasia dei giovani e meno giovani. Santi di Cascese era nato a Poppi e stava imparando l'arte della lana a Firenze presso la corporazione dei lanaioli sotto la tutela dello zio Antonio, essendo rimasto orfano, quando, inaspettatamente, gli fu comunicato dalla delegazione giunta da Bologna che non era figlio di Agnolo di Cascese, bensì figlio illegittimo di Ercole Bentivoglio. Santi aveva circa 21 anni. Con istanza ufficiale i bolognesi gli chiesero di assumere il comando di Bologna per preservare dalla fine la famiglia Bentivoglio, minacciata dalla fazione avversa dei Canetoli. I cronisti dell'epoca riferiscono che Santi "molto se ne meravigliò" e cadde in preda a una notevole agitazione. L'incontro con il grande Cosimo de' Medici che aveva allora la più alta autorità su Firenze, fu decisivo. Lo racconta Niccolò Machiavelli...
Dal Venezuela al Brasile, dalla Bolivia all'Argentina, da Cuba all'Ecuador, un confronto tra la storia del continente latinoamericano nel XX secolo e quella dei primi anni del nuovo millennio. Dalle tante rivoluzioni tentate, all'ultimo decennio in cui sussulti improvvisi spazzano via regimi apparentemente solidi ed elezioni regolari consentono finalmente a coalizioni di sinistra di arrivare al governo. Se per decenni ogni modesto tentativo riformista è stato rapidamente stroncato da un golpe militare subito riconosciuto da Washington, oggi si muovono i primi passi in direzione di una cooperazione tra governi per utilizzare razionalmente e in comune le grandi risorse del continente. Sembra realizzarsi il sogno di Bolivar.
La traduzione costituisce da alcuni anni materia d'insegnamento universitario. Questo volume si propone come strumento di riflessione teorica sul testo e di applicazione pratica di strategie traduttive. È articolato in più parti, dedicate al rapporto tra lingua di partenza e lingua di arrivo e ai problemi connessi con l'adattamento del testo nei suoi aspetti culturali e linguistici: trasferimento culturale, linguaggio figurato, strategie retoriche, tipi di discorso, aspetti verbali, problemi di traduzione letteraria. Ogni argomento è illustrato da numerosi esempi. La parte finale, nella quale sono commentati brani tratti da testi letterari, in originale e in traduzione, si offre come vera e propria guida all'analisi del testo e alla valutazione delle diverse strategie messe in atto dai traduttori. Un ulteriore contributo è costituito da una ricca serie di esercizi on-line.
Una santa moderna, una mujer tenaz y valiente, que fue escuchada por soberanos y eclesiásticos. Fundó una orden religiosa (las Brígidas) y ha sido declarada por Juan Pablo II, junto a Catalina de Siena y Edith Stein, patrona de Europa.
Brígida de Suecia (1303-1373) fue una santa moderna y una mujer tenaz y valiente que desarrolló multitud de actividades a lo largo de su vida. Fue esposa, madre de numerosos hijos y dama de corte escuchada por soberanos y eclesiásticos que solicitaban sus consejos. Cuando se quedó viuda fundó una orden religiosa (las Brígidas) y se trasladó a Roma, donde trabajó intensamente por el retorno del Papa desde Avignon. Fue una gran viajera y peregrinó a los lugares santos. También fue una vidente inspirada, la depositaria de mensajes divinos de diverso tipo: consejos espirituales, locuciones que reclamaban la urgencia de la reforma de la Iglesia, indicaciones para personas específicas que debía transmitir, etc. Ha sido declarada patrona de Europa por Juan Pablo II junto con Catalina de Siena y Edith Stein.
En este volumen, Paola Giovetti traza un vivo retrato de la figura de la santa escandinava, presentando al mismo tiempo amplios extractos de sus Revelaciones y de las Actas del proceso de canonización.
Paola Giovetti, fiorentina, reside en Módena (Italia) con su marido y dos hijos. Es licenciada en Literatura por la Universidad de Bolonia y se dedicó durante algún tiempo a la docencia. Desde hace muchos años trabaja como investigadora en el terreno de la psicología y la espiritualidad femenina. Sobre estos temas ha publicado: Teresa Newmann, Santa Rita de Cascia, Madri e mistiche, Santa Clelia Barbieri, Le apparizioni della Vergine Maria.