Le storie scolastiche e di vita presentate nel volume delineano per insegnanti, psicologi, educatori e genitori il percorso da attuare per affrontare le difficoltà e i problemi nei diversi ambiti e fasi della crescita. La stretta collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari è indispensabile perché un progetto terapeutico ed educativo sia efficace sul lungo termine, dal momento che a essere preso in carico non è un disturbo ma una persona con caratteristiche uniche e irripetibili, affetti e desideri, preferenze, abilità e disabilità, qualità e limiti che esplica ogni giorno nei vari contesti. Per ogni disturbo vengono fornite esaustive e aggiornate informazioni sull'eziologia, l'inquadramento nosografico e il profilo diagnostico funzionale e date indicazioni pratiche per il raccordo tra intervento clinico, scolastico e familiare. Prioritaria attenzione viene però data alla costruzione di una solida relazione con questi bambini come base imprescindibile su cui fondare l'intervento e impostare i vari obiettivi per raggiungere una qualità di vita ottimale nonostante la disabilità.
"Lei lo accolse sull’uscio a piedi nudi con un profumo di bucato fresco che lui immediatamente riconobbe; senza parlare gli slacciò le scarpe, gli tolse via le armi e la divisa, poi lo lavò in ogni angolo del corpo con una spugna e un pentolone d’acqua messo a scaldare sulla stufa a legna." Rumiz racconta di Max e Maša, e del loro amore. Maximilian von Altenberg, ingegnere austriaco, viene mandato a Sarajevo per un sopralluogo nell’inverno del ’97. Un amico gli presenta la misteriosa Maša Dizdarevic´, "occhio tartaro e femori lunghi", austera e selvaggia, splendida e inaccessibile...
Il libro
Paolo Rumiz scommette sulla forza delle grandi storie e si affida al ritmo del verso, della ballata. Ne esce un romanzo-canzone singolare, fascinoso, avvolgente come una storia narrata intorno al fuoco. Racconta di Max e Maša, e del loro amore. Maximilian von Altenberg, ingegnere austriaco, viene mandato a Sarajevo per un sopralluogo nell’inverno del ’97. Un amico gli presenta la misteriosa Maša Dizdarevic´, “occhio tartaro e femori lunghi”, austera e selvaggia, splendida e inaccessibile, vedova e divorziata, due figlie che vivono lontane da lei. Scatta qualcosa. Un’attrazione potente che però non ha il tempo di concretizzarsi. Max torna in patria e, per quanto faccia, prima di ritrovarla passano tre anni. Sono i tre anni fatidici di cui parlava La gialla cotogna di Istanbul, la canzone d’amore che Maša gli ha cantato. Maša ora è malata, ma l’amore finalmente si accende. Da lì in poi si leva un vento che muove le anime e i sensi, che strappa lacrime e sogni. Da lì in poi comincia un’avventura che porta Max nei luoghi magici di Maša, in un viaggio che è rito, scoperta e resurrezione.
L'educazione del bambino ai cibi sani parte necessariamente dalla famiglia in cui è nato: a questo scopo il libro passa in rassegna i temi e le problematiche più importanti o frequenti che determinano un rapporto sano ed equilibrato dei bimbi con il cibo, sia da un punto di vista affettivo sia nutrizionale. In primo luogo, l'autrice presenta un modo nuovo e naturale di condurre lo svezzamento da un'alimentazione al 100% lattea a quella del resto della famiglia. L'assunto di base è che il bambino sa decidere cosa e quanto mangiare, purché gli si propongano cibi sani e soprattutto si dia il buon esempio. Il libro si divide in due parti di natura teorica: la prima affronta le implicazioni delle nostre scelte alimentari per noi e i nostri figli e analizza il significato, anche affettivo, del cibo per i bimbi piccoli; la seconda parte entra nel vivo dei problemi concreti legati all'educazione alimentare dei più piccoli a partire dai 6 mesi in su: dall'introduzione dei cibi complementari alla scelta dei tipi di alimenti, dal rifiuto del cibo o di un cibo particolare a semplici regole per rendere più naturale l'alimentazione della famiglia. La terza parte invece costituisce un vero e proprio ricettario con tante ricette golose e nutrienti, tutte collaudate, a partire dalle pappe fino a piatti invitanti e buoni per tutta la famiglia. Il tutto pensato e proposto con la consapevolezza dei problemi di tempo e organizzativi della donna di oggi, non più solo "regina del focolare".
Un libro per riflettere sul senso e sul valore educativo dell'esperienza aggregativa per i giovani in un tempo di forte individualismo.
Una serie di interrogativi guidano questo saggio che sottende, però, un concetto di base: imparare a stare con gli altri rispettandoli e condividendo obiettivi è una straordinaria opportunità di formazione per i futuri cittadini.
SOMMARIO
Introduzione - La socialità, dimensione della persona - Sociali si nasce o si diventa? - Educare alla socialità in famiglia - L'educazione alla socialità a scuola - Il gruppo e il suo valore educativo - Luoghi informali e formali della socialità - Dalla relazione alla responsabilità sociale - I nuovi media - Il disagio sociale
Supplemento di Firmana, rivista semestrale dell'Ist.teologico Marchigiano e dell'Ist. Di Scienze religiose SS.Alessandro e Filippo", n. 8. "
Introduzione
Questa volta ripartire è stato più semplice. Lo doveva essere, per maggiore convinzione e maggiore esperienza, ma anche per tutto quello che negli anni precedenti abbiamo seminato e poi raccolto. Ed è vero, è sempre importante non voltarsi indietro. Ma quante cose che ci confortavano delle prime due tappe del nostro cammino: i tanti ospiti contenti di avere partecipato, le riflessioni che hanno lasciato un’impronta, l’intensità degli incontri e la particolare aria che in essi si respirava…
Tante cose, davvero. Ma questa volta abbiamo anche potuto contare da subito su una parola capace di guidarci per tutti gli incontri del 2009. Una parola – e anche un’azione: ascoltare.
Ascoltare: un’azione umile, raccolta, a volte così timida che in apparenza non è nemmeno un’azione, piuttosto qualcosa che avvicina l’uomo a una ciotola che si riempie d’acqua. E che pure sa fare la differenza. Dono da accogliere, talento da coltivare, arte da svelare. Inizio e conclusione di percorsi di vita. Possibilità di stupore e di condivisione.
Proprio l’ascolto è stato il filo conduttore di quest’anno. Un filo esile, ma nemmeno tanto. Semplice, ma intenso, coinvolgente, mai banale.
Un filo che ci ha permesso di legare esperienze, storie di vita, professioni e culture.
In questo modo ci siamo lasciati accompagnare nel mondo del teatro e nella magia che unisce l’attore al suo spettatore, per poi scoprire le meraviglie della scienza che si interroga sugli spazi infiniti dell’astronomia così come sulle forme più minuscole della vita. Ci siamo interrogati su ciò che davvero ci chiedono i bambini ma siamo anche riusciti a prestare finalmente attenzione alle voci che emergono dalla nostra interiorità.
Questo è l’itinerario che abbiamo percorso con il terzo anno di Le parole e il silenzio, con la convinzione che, a pensarci bene,
né le parole e i silenzi avrebbero per noi alcun significato se non fosse per la nostra capacità di ascolto.
E non finisce qui, ovviamente. Siamo già pronti per una nuova sfida, un nuovo pezzo di strada da fare tutti insieme. Per un 2010 che anche questa volta dedicheremo a una parola della cui importanza per le nostre vite non siamo sempre consapevoli: lo sguardo.
Paolo Ciampi e Massimo Orlandi
Un agile libretto che in poche pagine – attraverso immagini e testo – aiuta a scoprire con fine humour la profondità dell’amore, un amore radicato nel Vangelo.
Per un ampio pubblico.
Autore
Paolo del Vaglio, umorista grafico, è noto soprattutto per i suoi “angioletti” che appaiono sulle più prestigiose pubblicazioni di ispirazione cattolica e, naturalmente, sul quotidiano «Avvenire».
Dal Nordest del Brasile un missionario fidei donum propone un nuovo rapporto tra chiesa e mondo, tra la vita cristiana e il tempo che si definisce "postmoderno". È un’altra prospettiva per riflettere sulle domande che stanno a cuore ai cristiani responsabili: è realizzabile una parrocchia dal volto missionario? Quali sono i "poveri" da evangelizzare? Quali i presupposti per una pastorale giovanile? È possibile e giusto concepire la parrocchia come rete di comunità? E che fare, con la penuria di ministri ordinati? Esiste uno spazio per la contemplazione?
I suggerimenti dell’Autore si articolano a partire dall’interdipendenza tra preghiera e opere di promozione umana, tra contemplazione e azione.
Il Vangelo è annunciato per trasformare le coscienze e anche le strutture della società dei consumi e prendere una posizione per la giustizia e per le cause dei più deboli.
La chiesa brasiliana ha ovviato alla scarsità di sacerdoti con la valorizzazione dei laici e delle piccole comunità. Affinché, insieme alla Parola, possa essere presente l’eucaristia, l’Autore sostiene anche una nuova configurazione del ministero sacerdotale.
Autore:
Cugini Paolo
Nato a Reggio Emilia nel 1962, si è laureato in pedagogia a Parma e in filosofia a Bologna. È sacerdote diocesano e dal 1999 fidei donum in Brasile. È parroco di Pintadas (Bahia) e professore di filosofia nella Facoltà teologica di Feira de Santana. Si è occupato di temi legati alla filosofia francese del Novecento e ultimamente i suoi interessi si sono rivolti alla cultura postmoderna in relazione, soprattutto, al problema della Nuova Evangelizzazione. Su questi temi ha pubblicato vari articoli in riviste italiane e brasiliane.
Presentazione del libro
Dall’autore delle vignette che apparivano nei primi anni ‘80 su Sempre – lo storico Mensile della Papa Giovanni XXIII fondato da don Oreste Benzi – esce una nuova biografia per approfondire il dono che l’infaticabile apostolo della carità è stato per la Chiesa e il mondo.
Un libro simpatico e originale, scritto sul rigo musicale, che raccoglie le vignette umoristiche di Dono Reste (il don Oreste fattosi “dono”), ma anche completo nella biografia e curioso nel riportare a mo’ di fioretti episodi inediti della vita del “don”.
L'autore
Paolo Brici, di Rimini, sposato, tre figli ormai tutti più che maggiorenni. Medico in Pronto Soccorso per l'Ausl , agopuntore e fitoterapeuta per passione. Cresciuto spiritualmente alla scuola di Don Oreste. Partecipe attivo della vita della Papa Giovanni da quando non esisteva ancora l'anno di esperienza e si aderiva per simpatia. «Dovevo saldare un debito con Don Oreste che mi aveva chiesto di suonare al suo funerale - dice -. C'ero, ma non a suonare. Così ho pensato di dedicargli un'opera, ma è venuto fuori quello che è venuto... »
La Fraternità di Spello è una delle comunità dei Piccoli Fratelli del Vangelo che nella Chiesa sono chiamati a vivere la spiritualità di Charles de Foucauld. Le meditazioni proposte nel libro offrono spunti di riflessione per nutrire il cammino di ogni persona credente, non necessariamente cristiana. Charles de Foucauld fu profondamente colpito dal comportamento di Gesù nel momento della Passione, dal suo abbandono fiducioso nelle mani del Padre. Dove l'abbandono non è un atteggiamento passivo ma un compiere la volontà del Padre: riconoscersi fratelli, combattere ogni forma di esclusione e di ingiustizia, confortare le persone sole... Dall'esempio di Gesù, venuto per "amorizzare" il mondo, traiamo nuova linfa vitale per vivere nel nostro tempo, per affrontare le sfide del presente (immigrazione, povertà...) e le difficoltà quotidiane, vivendo l'abbandono come un lavarsi,un ritrovarsi leggeri, un riposare tranquilli nella tenerezza di Dio. Come afferma padre Arturo Paoli: "Non è sempre gioia, sempre felicità, ma anche nell'oscurità sentite che questo amore di Dio vi accompagna, vi dà il senso del vivere, vi fa capire che cosa dovete fare nella vostra vita".
Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. La lasciamo sulla neve credendo che morirà assiderata. Invece si salva, ma resterà zoppa e, soprattutto, segnata per sempre. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi compagni e, per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che lei lo aspetterà. Mattia non ritroverà più Michela. In quel parco, Michela si perde per sempre. Le vite di Alice e di Mattia, due esistenze segnate, si incroceranno. Diventeranno, Alice e Mattia, adolescenti, giovani, adulti.