Il racconto parte da una semplice constatazione: se per noi che viviamo nelle moderne città occidentali è facile affrontare l'inverno, per molte persone non è così. E doversi preparare ai lunghi mesi di gelo è un problema che riguarda non soltanto paesi lontani come la Patagonia o la Sibera, ma anche certi villaggi isolati delle nostre montagne. L'autore offre quindi una serie di "istruzioni per l'uso": una sorta di manuale in cui racconta come ci si prepara ai rigori invernali in assenza degli agi messi a disposizione dal progresso. Non mancano neanche i consigli per restare in buona salute. E ciò che emerge da tanti consigli pratici è il ritratto di un'esistenza vissuta secondo ritmi antichi. In attesa della primavera.
Uno dei meriti di sant’Alfonso è quello di aver avuto la “pretesa” pastorale di portare tutti, laici e non (ed è questa la rivoluzione, in anticipo di quasi 200 anni sul Concilio Vaticano II) alla perfezione della vita. Egli rivolgeva a tutti, ma proprio a tutti, l’invito a farsi santi! Probabilmente questo è il più bel libro di sant’Alfonso: tutto incentrato sull’arte di amare Gesù Cristo e di amare con Gesù Cristo. Composto da 17 capitoli, nei primi 4 il Santo mostra come Gesù meriti il nostro amore per l’amore che ci ha dimostrato con la sua morte, l’importanza dell’Eucaristia, soffermandosi sulla confidenza e sulla fiducia che ogni cristiano dovrebbe avere con lui. Nei restanti capitoli, utilizzando le parole di san Paolo dirette alla comunità di Corinto (1Cor 13), ossia del grande cantico dell’amore, sant’Alfonso mostra le principali virtù da praticare e i difetti da evitare: la pazienza, la dolcezza, l’umiltà, la fede, la speranza, ecc…. Se ti stai domandando se anche tu hai bisogno di leggere questo libro, dovresti riflettere e chiederti se ami veramente Gesù e se hai il coraggio di credere davvero che la santità sia alla portata di tutti, quindi anche alla tua!
Un'isola livida e crudele della Nuova Scozia sul finire dell'Ottocento, un giovane accordatore di pianoforti, una tredicenne libanese. I due si amano, e per sposarsi non esitano a fuggire. La loro passione sarà breve e bruciante, immani le conseguenze: giacché sulle loro figlie si abbatterà un destino di colpe indicibili e occulte menzogne che finirà per distruggerle.
L’opera, cui farà seguito un ciclo dedicato all’esegesi patristica nel Nuovo Testamento, si propone di far conoscere e diffondere il pensiero dei Padri, nutrito com’è dalla Parola di Dio, che viene da loro incessantemente meditata, spiegata e attualizzata. Sul tema il volume raccoglie contributi di alcuni tra i più esperti studiosi della materia. La Chiesa delle origini sin dal I e II secolo si trovò impegnata nella lettura e nell’esegesi dell’Antico Testamento, variamente rifiutato dalle eresie gnostiche e marcionita. L’esigenza di salvaguardare i due Testamenti portò dunque a elaborare un sistema interpretativo fortemente unitario in chiave cristologica. In particolare Alessandria, soprattutto con il grande maestro Origene, fu al centro di una progressiva elaborazione di tipo allegorico, pur sempre sostenuta da una costante attenzione filologica. Nel volume vengono presi in esame “il libro della creazione” – oggetto di un’esegesi pressoché ininterrotta da parte dei Padri –, episodi emblematici dei libri storici, quali la vicenda della maga di Endor e la storia di Naboth, i testi messianici contenuti nei libri dei profeti, il libro dell’Ecclesiaste e i il Cantico dei cantici. Chiude il ciclo un contributo originale e di attraente lettura: la simbologia del mondo animale nell’immaginario dei libri veterotestamentari.