Ai cenni biografici e a un attento esame del pensiero filosofico e scientifico, ma soprattutto alchemico, di Kircher, segue una serie di brani scelti tratti dalle sue opere. Si interessò di fisica, chimica, matematica, filosofia, astronomia, storia naturale, e cercò, attraverso i suoi studi sui geroglifici, di riportare alla luce la tradizione ermetica. Seguace di Marsilio Ficino, scrisse numerose opere di ermetismo religioso e fece parte del cenacolo alchemico che si riuniva intorno la Regina Cristina di Svezia. Nell'"Oedipus Aegyptiacus" avvicina le varie fasi del processo alchemico al mito di Osiride, Iside e Horo.
I "Trattati" e le lettere, delle quali viene offerto un saggio con testo, permettono di accostare un momento significativo della storia della spiritualità italiana.
Il volume presenta prospettive di ricerca di carattere genetico in psicologia cognitiva. I contributi esposti fanno tutti riferimento alla tesi dell'apprendimento cooperativo, o potenziale, che sottende il processo dinamico dell'interiorizzazione delle conoscenze. Di tali ricerche si analizzano, comparandole, le idee di Piaget, Vygotskij, Gal'perin, Davydov e altri psicologi e psicopedagogisti della generazione successiva, per arrivare a proposte innovative in ambito di sperimentazioni didattiche. Il libro è destinato a psicologi e psicopedagogisti, insegnanti, docenti in formazione, studenti dei corsi di psicologia e dei corsi di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione.
È uno dei libri più piccoli della Scrittura, ma contiene un potenziale di vita e di libertà che apre a orizzonti di luce e di speranza. Il libro offre l'opportunità per una riflessione sulla storia e sui fili invisibili e sorprendenti che la conducono. La speranza può venire anche dallo straniero, dal povero, come straniera e povera è Rut che, per la sua fedeltà, entrerà nella storia d'Israele e alimenterà la speranza del popolo.
"Come un rivolo d'acqua, goccia dopo goccia, scava un solco nelle porfondità della roccia modificandone la forma, così la Parola di Dio, giorno dopo giorno, versetto dopo versetto, trasforma il nostro cuore di pietra in un cuore di carne".
Descrizione dell’opera
Il volume inaugura la collana «Quaderni di formazione permanente», di carattere interdisciplinare, che propone strumenti volti a fornire un aiuto teorico-pratico per la riflessione e il discernimento comunitario sulle problematiche della vita religiosa.
Con l’espressione “progetto personale” non si intende qui il tracciare un sistema di comportamento, tuttavia una persona senza progetto è un’esistenza alla deriva. Il progetto personale, da un punto di vista antropologico, è volontà di autenticità con sé stessi: è autoconoscenza e discernimento per potersi aprire a ciò che uno sceglie di essere: è un invito a prendere con fermezza il timone della propria libertà e a spiegare il cuore al vento dello Spirito che attrae verso la sua pienezza.
Le riflessioni del quaderno offrono un aiuto per costruire un itinerario che porti a definire un progetto personale. Concretamente il quaderno presenta: un’idea interdisciplinare del progetto personale; una descrizione delle diverse dimensioni della persona che devono essere contemplate nel progetto personale; alcuni questionari per orientare il discernimento; una semplice tecnica per dar forma definitiva al progetto.
Note sull’autore
JUAN MARI ILARDUIA è professore di antropologia e di filosofia della religione alla Facoltà di teologia di Vitoria-Gasteiz (Paesi Baschi) e di teologia della vita consacrata all’Istituto di vita religiosa di Vitoria. Da alcuni anni accompagna le comunità religiose nell’elaborazione dei progetti personale e comunitario. Frutto di questo lavoro è la collana «Quaderni di formazione permanente», che in Spagna ha riscosso notevole successo per l’impostazione concreta e il linguaggio diretto. Il progetto personale è tradotto sulla 4a edizione spagnola (titolo originale: El proyecto personal. Como voluntad de autenticidad).
"Un chiostro è il mio cuore ove tu scendi a sera io e te soli a prolungare il colloquio". (David Maria Turoldo)
Una morte scomoda mette in moto una spirale di inquietanti interrogativi nel Perù degli anni Cinquanta: una riflessione sull'ambiguità della realtà e le menzogne della storia.