Il cardinal Martini – una delle voci più ascoltate della Chiesa italiana, autore in vetta alle classifiche, che sa parlare a credenti e non credenti – tratteggia il percorso che ogni uomo può affrontare per scegliere di vivere la fede cristiana.
Attraverso la ricca filigrana della Lettera ai Romani, Martini riflette sul come usare le parole antiche della Scrittura per comunicare oggi i contenuti eterni e universali del messaggio d’amore di Gesù. Occorre non distanziarsi dal vocabolario biblico ed evangelico, ma ridirlo in maniera comprensibile, quasi colloquiale, affinché l’essenza dell’annuncio arrivi a tutti. È un lavoro lungo e impegnativo, che presuppone di aver interiorizzato tutto il messaggio a cui – con profonda libertà interiore – si è scelto di aderire. È un profondo scavo in se stessi, che richiede di essere talmente penetrati dal Mistero di Gesù da poterlo raccontare in tutte le forme possibili, sia quelle più classiche sia quelle più moderne, senza tradire il pensiero fondamentale.
Una lettura affascinante, in cui trovano finalmente conciliazione Parola e Amore, Ragione e Carità, logos e agape, le ali della libertà per librarsi nell’Assoluto di Dio.
IL "Discorso di risveglio alla fede" è un'opera fondamentale per la storia dell'umanità comparsa in Cina alla metà del VI secolo. Tutte le scuole di buddismo dell'Asia Orientale hanno stabilito un profondo legame con quest'opera: il Discorso offre una via d'accesso all'aspetto più elusivo della conoscenza salvifica e una rappresentazione straordinariamente accurata e profonda del funzionamento della mente che arriva fino al punto di incontro tra universale e personale. Il missionario battista Timothy Richard, che per primo ne curò la traduzione in una lingua occidentale, ne rimase talmente affascinato da ritenere di trovarsi davanti a "uno dei più importanti libri del mondo [...] dopo la Bibbia, il Corano, i Classici Confuciani e i Veda". Richard era convinto della valenza universale di quest'opera: "Questo libro è brahmanico e buddhista, indiano e occidentale. È profondamente filosofico, ricorda fortemente Hegel e Berkeley..."
"Solo quando una donna riuscirà a liberarsi dal suo status di figlia, potrà essere pienamente se stessa." All'inizio sono gli altri a dirlo: "Sembri tua madre", finché un giorno, in un gesto qualunque, in una frase ci riconosciamo in lei, proprio in quello che di lei detestavamo. Nella ripetizione di un gesto o di una parola intravediamo l'abisso di una relazione mai del tutto risolta, mai del tutto compresa: la relazione madre e figlia. Un amore complesso, fatto di simbiosi e rivalità, in primis verso la figura del padre. Il rapporto materno influenza tout court la vita della figlia: la sua autostima, il suo livello di indipendenza, le relazioni con gli uomini, il modo di essere madre a sua volta. Per una donna, prenderne coscienza è, dunque, una tappa fondamentale per poter vivere una vita serena. In "Madri, liberate le vostre figlie" Marie Lion-Julin offre un percorso di riflessione che dalla fusione iniziale giunge alla separazione necessaria per sfuggire a quella sorta di "coazione a ripetere", di generazione in generazione, gli errori della propria madre. Forte della sua esperienza di psicoterapeuta, Marie Lion-Julin si propone di aiutare le donne a comprendere quel legame che condiziona la loro vita e a operare la distinzione, la separazione e infine il distacco tra madre e figlia. Affrontare la realtà del rapporto a volte è difficile, ma non meno necessario. È un passo liberatorio, quasi inevitabile.
Bebiendo en el pozo de la Palabra, el cardenal Martini nos invita a afrontar, con María y como María, nuestro camino, siempre marcado por el misterio del amor de Dios, tanto en las horas de alegría como en las oscuras y difíciles horas de la noche.
En este volumen se recogen siete «meditaciones marianas» del autor, biblista de fama internacional, que nos ayuda a recorrer de nuevo el itinerario de María, haciendo que la sintamos cercana, hermana y madre. Sus reflexiones parten siempre de la Palabra, saboreada en profundidad, y nos hacen mirar a María como aquella en quien se ha realizado la síntesis entre Palabra de Dios y experiencia humana. La Palabra, que se engendra en María, en lo concreto de su humanidad, es la misma Palabra que nos indica también a nosotros la dirección del corazón.
CARLO MARIA MARTINI, jesuita, nacido en Turín en 1927, fue arzobispo de Milán de 1980 a 2002. Cardenal desde 1983, fue presidente del Consejo de las Conferencias episcopales europeas de 1987 a 1993. Su reflexión teológico-espiritual y su acción pastoral han representado un punto de referencia para creyentes y no creyentes, cristianos de todas las confesiones y judíos. La Editorial Sal Terrae ha publicado, entre otros, sus libros: Hombres de paz y reconciliación; María, la mujer de la reconciliación; Samuel: profeta religioso y civil; Estar en las cosas del Padre; Una libertad que se entrega; El itinerario del discípulo a la luz del Evangelio de Lucas; Abrirse: máximas espirituales, y El seguimiento de Cristo
L'Isola di San Giulio, al centro del lago d'Orta (diocesi di Novara), scelta da un prete greco dei primi secoli (San Giulio, appunto) quale meta della sua peregrinazione evangelizzatrice, divenne ben presto centro di irradiazione spirituale. Su di essa sorgono una splendida basilica e un'abbazia in cui vive una numerosa comunità monastica benedettina aperta all'ospitalità e al servizio della Parola. Questo bel libretto illustrato guida il pellegrino attratto dal fascino del silenzio e della preghiera attraverso le bellezze naturali e i tesori d'arte racchiusi su quella che è stata definita "Isola benedetta", "Perla del lago" e "Porta del cielo".
Descrizione dell'opera
L'interrogativo proposto dal titolo allude a una reale alternativa teologica: l'eucaristia deriva dalla Chiesa o la Chiesa deriva dall'eucaristia? Entrambe le posizioni sono possibili e hanno trovato autorevoli voci a proprio sostegno.
L'autore si prefigge di ripercorrere il cammino fin qui effettuato, quasi componendo i vari pezzi di un puzzle, per aiutare a comprendere la relazione dell'eucaristia con la vita cristiana nella sua valenza comunitaria ed ecclesiale. Percorrendo tre vie - quella scritturistica, quella liturgica, quella teologica - egli argomenta in maniera sistematica, presentando con fedeltà le opinioni dei teologi in campo (tra questi: K. Rahner, J. Ratzinger e G. Colombo). L'insieme costituisce un ottimo strumento di lavoro per approfondire la teologia dell'eucaristia, la teologia liturgica e la loro connessione con l'ecclesiologia.
Sommario
Introduzione. 1. La finalità ecclesiologica dell'eucaristia secondo il Nuovo Testamento. 1.1. Eucaristia: comunione e comunità in 1Cor. 1.2. I racconti di istituzione: un clima dialogico-relazionale. 1.3. «Spezzare il pane», «bere al calice»: la simbolica eucaristica. 1.4. Il sangue dell'alleanza. 1.5. La teologia pasquale. 1.6. Breve ripresa. 2. Il rapporto eucaristia-Chiesa a partire dalla «lex orandi». 2.1. Le epiclesi di comunione nelle preghiere eucaristiche del Messale Romano. 2.2. La celebrazione eucaristica e il tema dell'unità. 2.3. Il ruolo dello Spirito Santo nella formazione del corpo ecclesiale. 2.4. Breve ripresa. 3. Il rapporto eucaristia-Chiesa nell'attuale riflessione teologica. 3.1. K. Rahner: la Chiesa al centro. 3.2. G. Colombo: l'eucaristia al centro. 3.3. L.M. Chauvet: la dinamica istituito-istituente. 3.4. J. Ratzinger: la Chiesa dell'eucaristia. 3.5. Breve ripresa. 4. L'eucaristia e l'esistenza cristiana: alcuni nodi da sciogliere. 4.1. Eucaristia: rito e vita. 4.2. Eucaristia: Parola e sacramento. 4.3. L'esistenza cristiana: battesimo ed eucaristia. 4.4. Breve ripresa. 5. Eucaristia e Chiesa: elementi per una ripresa teologica. 5.1. Il criterio scritturistico-liturgico. 5.2. Il criterio cristologico. 5.3. Il criterio pneumatologico. 5.4. Il criterio ecclesiologico. 5.5. Il criterio escatologico. 5.6. Breve ripresa. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
AlfioMariano Pappalardo (1958), entrato nel monastero benedettino di Pontida, compie gli studi filosofici e teologici presso il Pontificio Ateneo Sant'Anselmo a Roma (specializzazione in dogmatica-sacramentaria). Dopo lunga attività in parrocchia, nel 1997 inizia un'esperienza eremitica presso il tempio votivo San Francesco al Terminillo (RI); nel 2000 vi fonda la Fraternità monastica della Trasfigurazione, nella Regola di S. Benedetto e nella spiritualità del monte Tabor. Insegna teologia dogmatica per la Scuola di formazione teologica della diocesi di Rieti ed è parroco al Terminillo. Presso le EDB ha pubblicato Con olio di letizia. Itinerario catechistico per la preparazione alla cresima dei pre-adolescenti (1995 112007).
Cinquantatre giochi di logica, parole, numeri, intuito e immaginazione.
Padre Maria Eugenio di Gesù Bambino (1894-1967), carmelitano, fondatore, missionario, scrittore, direttore spirituale, promotore instancabile di Teresa di Gesù Bambino, fu sopratutto seminatore e testimone della gioia della misericordia. Se dalla meditazione della scrittura e dalla preghiera silenziosa apprese la sorgente e l'essenza della vera gioia, le infinite risorse e sfumature della misericordia, nella vita concreta cooperò in modo qualificato nel diffondere questa verità, ed egli stesso fu, tra prove e travagli, un uomo davvero felice. I testi qui presentati, tratti esclusivamente dagli insegnamenti orali di padre Maria Eugenio, ci permettono di metterci all'ascolto del vangelo, di meditare le rivelazioni di Gesù ai suoi discepoli scoprendo poco a poco il legame reale che esiste tra gioia e misericordia; di fissare lo sguardo su Dio, e poi progredire ancora nel cammino della fede con l'immagine della creatura umana abitata dalla gioia della misericordia, contemplata ora in Maria.
Gli studi raccolti in questo volume avviano una riflessione di lungo periodo - dal Medioevo al Novecento - sulle radici storiche dell'antisemitismo e sui modi della costruzione e della trasmissione nel tempo degli stereotipi antiebraici. Tale approccio tenta di inserire le vicende dell'antisemitismo novecentesco, con la sua deriva razziale, in una visione più ampia che, pur tenendo sempre presenti le distinzioni temporali e i contesti specifici, induca a leggere la contemporaneità con una maggiore consapevolezza storica. Dalle ricerche qui presentate emerge quanto sia fuorviante continuare a considerare l'antigiudaismo religioso e l'antisemitismo razzista come fenomeni non comparabili perché appartenenti a epoche diverse e fondati su logiche differenti. Entrambi, invece, hanno avuto forti implicazioni politiche legate alla costruzione dell'identità di un gruppo di individui rispetto a un altro, percepito come diverso e quindi pericoloso. Condizionamenti e paure, questi, che si sono acuiti soprattutto in concomitanza di particolari momenti di crisi e di insicurezza pubblica e sociale. L'antigiudaismo cristiano, coltivato sul suolo europeo e italiano nel corso di secoli, si riversò senza ostacoli nell'antisemitismo moderno che, rivestito di distruttive suggestioni biologiche, antropologiche e razziali, avrebbe portato nel XX secolo alla tragedia della Shoah.