Nel mondo contemporaneo la distinzione dominante non è più quella tra lavoro intellettuale e manuale, ma quella tra lavoro e non lavoro, tra tempo occupato e tempo libero, tra ciò che è utile per l'individuo e la società e ciò che appartiene al gioco e alla festa.
Una santa moderna, madre di famiglia, colta, attenta ai poveri e alla carità. Col motto "Unico fine la gloria di Dio" si spese per gli altri donando generosamente sé stessa e le proprie sostanze. La vita di Maria Biffi Levati, donna benestante monzese (1835-1905), è una storia di santità vissuta nell'ordinario. Rimasta vedova prematuramente, la protagonista di questo libro ha maturato la convinzione che non valga la pena preoccuparsi troppo dei beni di questa terra, che finiscono, ma che sia più utile - e umano anche - cercare il Regno di Dio, fin da ora, secondo l'invito di Gesù dell'amore al Padre dei Cieli e al prossimo. Nonostante fosse già madre di tre figli suoi, Maria, dopo la morte del marito, ha dilatato la propria maternità dedicandosi all'accoglienza e al soccorso dei poveri e dei malati della sua città. Un'azione di carità che, per l'incontro con il sacerdote, oggi beato, Luigi Talamoni (che divenne sua guida spirituale per 27 anni, fino alla morte, e fu il suo primo biografo), ha generato un'opera: la congregazione delle suore Misericordine presenti ormai su tutto il territorio nazionale e all'estero (nel Canton Ticino e in Africa). Maria Biffi Levati - sottolinea lo storico Edoardo Bressan - ha vissuto con la dolcezza e il sorriso, così come la sua vita spirituale appare serena e concreta, nella consapevolezza che la vera devozione è inseparabile dalla carità.
Ho parlato ad un illustre porporato della mia idea di tentar di risvegliare l’antica veemenza del linguaggio dei santi per combattere le brutture che si annidano negli ambienti ecclesiastici, evocando l’espressione “anticlericalismo cattolico”. Il cardinale prima mi ha sonoramente rampognato, ricordandomi quanto sia bello appartenere alla Chiesa. Poi ha iniziato a prendersela con preti, vescovi, conferenze episcopali e persino Papi. Finendo per ammettere di aver sempre avuto uno spiccato spirito critico. La considero una sorta di benedizione, da cui traggo lo stesso schema. E quindi inizio dicendo: appartenere alla Chiesa cattolica è il dono più grande che Dio mi potesse fare. E si sa che a caval donato non si guarda in bocca. Tuttavia...
"Opera di grande giornalismo e di intensa testimonianza morale, 'ROma 1943' pubblicato per la prima volta nel 1945 - resta un modello inarrivabile di cronaca autentica, di verità essenziale che poco o nulla ha a che vedere con la tradizione spesso dissimulatrice del giornalismo italiano. Ne era consapevole lo stesso Monelli: 'Mi pare che da questa cronaca pur scarsa e lacunosa esca già una lezione terribile per tutti noi: spesso, scrivendo, mi pareva di fare un doloroso esame di coscienza'". Così, nella introduzione, Lucio Villari ci ricorda che questa consapevole onestà intellettuale è stata fondamentale per fare di "Roma 1943", a cinquant'anni dalla prima pubblicazione, un vero libro di storia. E, per il piacere del lettore, l'autore non dimentica, nel far cronaca, il gusto per l'ironia, senza lasciarsi sfuggire le situazioni paradossali che sempre si accompagnano ai drammi.
Quaranta domande dei ragazzi alle quali non è facile rispondere. Domande profonde e impegnative che spesso spiazzano genitori e adulti ai quali vengono poste a bruciapelo. Gli argomenti sono i più disparati, ma tutti trattano questioni di crescita personale, di relazione con gli altri e con Dio. Paolo Curtaz ha raccolto la sfida e ha risposto a ogni domanda con la freschezza e l'energia che lo caratterizzano e con l'onestà e la trasparenza che i ragazzi meritano. Ogni risposta è commentata ironicamente da Ippo, il personaggio creato da Stefano Frassetto. Età di lettura: da 8 anni.
Il volume si interroga sulla relazione tra la creatività giovanile e alcune nuove forme dell'audiovisivo, concentrando l'attenzione sul successo della piattaforma di contenuti YouTube. La domanda di fondo da cui muove il testo non è come i media influenzano i giovani spettatori, quanto piuttosto come questi si avvicinano ai loro meccanismi tramite la mediazione di processi di riscrittura creativa. Abbandonare i pregiudizi verso queste forme della cultura partecipativa giovanile è essenziale per avvicinarsi alla comprensione del modo in cui si costruisce e si trasforma l'esperienza mediale di molti ragazzi. Per molti adolescenti che smontano, manipolano e riassemblano materiali audiovisivi l'abilità sul versante tecnico è chiaramente uno strumento per esprimere la propria posizione nei confronti di un racconto e per entrare in relazione con una comunità. Nel testo, con l'ausilio di molti esempi, vengono prese in esame alcune delle modalità espressive più ricorrenti tramite le quali giovani consumatori creativi contribuiscono a trasformare e a condividere le forme e i linguaggi dell'audiovisivo.
Avvicinare il panorama dei media nella prospettiva semiotica significa osservare un mondo complesso e in continua evoluzione cercando di cogliere, dietro la molteplicità di linguaggi, generi e formati, una serie di logiche di fondo. Quali sono i meccanismi complessi e stratificati sui quali si basa l'efficacia di forme comunicative che appartengono alla nostra esperienza comune? Come scomporre e approfondire testi consolidati e apparentemente ovvi come uno spot pubblicitario, un quotidiano, un programma televisivo di approfondimento? Il libro propone un primo approccio ai testi mediali attraverso percorsi di analisi, schede, esempi, domande.
La geografia in Guido Gozzano ha coordinate semplici e, se si esclude il passaggio in India, di per sé eccezionale e raccontato in "Verso la cuna del mondo", tutta si risolve nel viaggio verso l'infanzia , verso il materno paese canavesano che in qualche modo fa da contraltare alla gaia Torino, "città favorevole ai piaceri". Agliè, il dolce paese che non dico, è dunque il rifugio, il luogo eletto della solitudine e dell'ironica meditazione poetica, popolato di fantasie e in qualche modo, visti i costanti traffici col passato, anche di fantasmi. Come sempre capita con i poeti, è inutile cercare Gozzano nel Canavese, l'operazione giusta è semmai quella contraria e cioè quella di cercare il Canavese in Gozzano, attraverso una rilettura dei suoi versi e delle sue prose: lettere, articoli, piccole memorie. Paolo Mauri, che di Gozzano scoprì e pubblicò nel 1966 la prima stesura de "L'assenza", ricostruisce la trama sottile che lega il poeta ai suoi luoghi e al milieu culturale da essi rappresentato, ponendo sullo sfondo le figure di Massimo d'Azeglio e di Giuseppe Giacosa: due conterranei che non per nulla "arredano" i suoi versi. L'indagine vuole essere un omaggio all'autore dei "Colloqui" e insieme uno strumento per meglio sondare il miracolo di una poesia profonda e originalissima ma capace di apparire lieve come una favola d'altri tempi.
Standard & Poor's, Moody's e Fitch sono le tre agenzie di rating che sconvolgono i mercati e mettono in crisi gli stati. Si dividono un mercato miliardario e hanno un immenso potere. Chi sono gli azionisti? Come operano? Perché queste "tre sorelle" del rating sono diventate così potenti? Si possono imporre delle regole? Tra gli azionisti di Standard & Poor's e quelli di Moody's si trova il fior fiore dell'industria statunitense dei fondi di investimento. Avviene così che coloro che investono sul mercato sono anche coloro che "giudicano" il mercato. Ma chi controlla i controllori? A queste domande rispondono in modo chiaro e diretto Paolo Gila e Mario Miscali. Questo libro offre in un momento cruciale dell'economia mondiale una panoramica dettagliata delle agenzie di rating, un settore di attività decisivo per le scelte degli investitori. Allo stesso tempo individua le possibili vie per una riforma del settore, basate su parole chiave molto chiare: responsabilità, concorrenza, trasparenza, efficienza, indipendenza
L'orto botanico di Lucca, situato nel centro storico della città a ridosso della cinta muraria è, da quasi due secoli custode silenzioso di numerose specie arboree e floreali sia italiane che straniere; costodite in serre o all'area aperta. Nato come istituzione scientifica e universitaria. Con le due guerre mondiali e fino agli anni sessanta si ridussse a semplice parco cittadino e vivaio comunale. Da allora ad oggi la funzione originale è stata ripristinata. Il volume del prof. Paolo Emilio Tomei, docente all'università di Pisa in Fitogeaografia, ce ne racconta e illustra sia storia che le particolarità vegetali custodite.
A Medjugorje la vita di Paolo Brosio ha avuto una svolta inaspettata e sconvolgente. Sulla collina delle apparizioni, dalla cui sommità si scorgono sterminate distese di lavanda, la Madonna ha abbracciato la sua esistenza, facendogli vivere l'esperienza della conversione, della misericordia e della tenerezza di Dio. Ricco di gioia per questa rinascita interiore, il celebre giornalista e conduttore televisivo - dopo una vita disordinata di droga, alcol e sfrenatezze - ha sentito forte il desiderio di narrare l'incontro con Dio e con la Regina della Pace e di condividere l'esperienza di sentirsi amato dal Cielo. Ha cominciato così a tenere incontri pubblici, a fare presentazioni del suo libro "A un passo dal baratro" a invitare amici, conoscenti, lettori e semplici fedeli a seguirlo a Medjugorje in pellegrinaggio. Da quest'intensa attività è nata una ricca trama di nuovi amici, di incontri, di segni e di miracoli che, ancora una volta, Paolo ha voluto raccontare ai suoi moltissimi lettori: per lui è stata una grazia della Madre di Dio, capace di guarire le ferite di ogni cuore trafitto