
La sera del 22 giugno del 1938, l'attenzione del mondo si catalizzò su un epico incontro tra due pugili che fu molto più di un match di boxe. Fu la lotta fra un nero e un bianco, fra un americano e un tedesco, fra la democrazia statunitense e il regime nazista, fra il simbolo della redenzione degli afroamericani e quello della superiorità della razza ariana. La clamorosa sconfitta di Max Schmeling a due minuti e quattro secondi dall'inizio del primo round venne ribattezzata dai contemporanei "l'undercard per la Seconda guerra mondiale". Fu l'evento mediatico degli anni trenta più seguito, con settantamila spettatori allo Yankee Stadium di New York e cento milioni di ascoltatori radiofonici in tutto il mondo. Un libro di storia contemporanea teso ed emozionante, dove un grande avvenimento sportivo fa da prisma ai giorni che precedettero lo scoppio del secondo conflitto mondiale.
Il 16 marzo 1978 Aldo Moro viene rapito dalle Br in via Fani, a Roma. Il libro ricostruisce la vita dell'ostaggio e dei sequestratori durante i 55 giorni del rapimento, raccontando la quotidianità, i rapporti umani, le conversazioni, gli scontri, le paure, le speranze delle persone che abitarono la prigione. La voce narrante della Braghetti, che comperò e arredò la casa di via Montalcini, racconta dall'interno e nei dettagli una delle vicende più drammatiche e determinanti della storia d'Italia. Nel farlo parla anche della sua vita, dell'incontro con la lotta armata, della sua doppia esistenza di impiegata e di militante clandestina, dell'omicidio di Vittorio Bachelet, fino all'arresto, nel 1980, alle carceri speciali, al cambiamento interiore.
Il 20 luglio 1944 la Resistenza antinazista tedesca tentò di uccidere il Führer: l’attentato – com’è noto – fallì, e scatenò una spaventosa repressione con oltre settemila esecuzioni capitali. Il libro getta luce sull’«Operazione Walkiria» con l’ineccepibile (e sconvolgente) eloquenza dei documenti. Ma è anche la ricostruzione appassionata delle vicende dei figli migliori della Germania basata su testimonianze dirette che l’Autore ha raccolto dalla viva voce dei protagonisti del complotto scampati alla vendetta di Hitler.
Von Stauffenberg, giovane ufficiale di antica famiglia nobile sveva, fervente cattolico, legato fin dai tempi del liceo all’opposizione antinazista, era disgustato per la persecuzione degli ebrei. In Nord Africa aveva perduto un occhio, la mano destra e due dita della mano sinistra, per cui era stato richiamato a Berlino con l’incarico di capo di Stato Maggiore dell’Esercito territoriale. Qui egli poté mettere a punto il suo piano, appunto l’«Operazione Walkiria».
Aspetti centrali dello studio sono le modalità di trasmissione dei patrimoni agricoli da una generazione all'altra, le strategie demografìche messe in atto per garantire la sopravvivenza economica delle linee di discendenza, le condizioni di ascesa e di decadenza delle linee di discendenza, la validità di un sistema ereditario patrilineare fortemente esclusivo, a metà strada tra quello romano e quello germanico.
Aspetti centrali dello studio sono le modalità di trasmissione dei patrimoni agricoli da una generazione all'altra, le strategie demografìche messe in atto per garantire la sopravvivenza economica delle linee di discendenza, le condizioni di ascesa e di decadenza delle linee di discendenza, la validità di un sistema ereditario patrilineare fortemente esclusivo, a metà strada tra quello romano e quello germanico.
Etica e diritto, laicità, esercito, eutanasia, Israele, produttività, sindacato, Partito Democratico, riforme... La proposta di un piccolo lessico di formazione civile da un coraggioso maestro di cultura e di libertà. Le Voci che Paolo Prodi scrive per il lettore, commentando con rara intelligenza questa nostra contemporaneità, nascono con semplicità espositiva da riflessioni profonde. Prodi argomenta con una grande razionalità e pacatezza, che non sono mai freddezza, e... non salendo mai in cattedra. Il nucleo originario del libro trae la sua origine dai contributi scritti da Paolo Prodi per l'«Unità».
Un pamphlet-saggio, scritto con linguaggio giornalistico, ricco di riferimenti a slogan, canzoni, film, libri dell’epoca. Per dimostrare che la vera rivoluzione il Sessantotto l’ha compiuta non nel pubblico, ma nel privato. E al centro di questo mutamento è stata proprio la “questione del padre”, la contestazione della sua figura e del suo ruolo, ma anche la ricerca di un interlocutore, di un “qualcuno” che rispondesse alle domande di chi si affacciava alla vita “adulta” scontento di ciò che vedeva intorno a sé.
Il 20 luglio del 1944 fu il giorno del fallito attentato a Hitler. E nel clima torbido di quell'ora fatale dell'umanità si dipana uno dei più audaci intrecci di Lernet-Holenia. La scena è Vienna, degradata a periferia del Reich, dove una signora dell'alta società nasconde all'insaputa di tutti un'amica ebrea facendola ricoverare in ospedale sotto il proprio nome. Ma l'improvvisa morte di quest'ultima la getterà in una paradossale condizione di non esistenza: ufficialmente defunta, sarà dunque costretta a una fuga precipitosa, in un vortice di ambigui congiurati, ufficiali concupiscenti e agenti della Gestapo. Ancora a Vienna - quella del primo e secondo dopoguerra - ci troviamo negli altri due pannelli di questo trittico. Un mondo di reduci e deraciné: come l'invalido di guerra che, in un rapporto perverso con il suo cane-guida, diventa una sorta di crudele "dio cieco"; o come l'ex ufficiale imperial-regio, nobile decaduto, che uccide per eccesso d'amore la bella giumenta che in passato era stata sua. E ancora una volta il lettore si lascerà irretire dall'incanto dell'arte narrativa di Lernet-Holenia, che si offre qui nella sua forma più pura.
Sono stati tanti, più di quanti in genere ci si immagini, i viaggiatori che fra il Medioevo e la prima età moderna si addentrarono in Estremo Oriente, nelle più sperdute e fredde terre del Nord, nei deserti dell'Asia centrale e dell'Africa. O che dall'Oriente più lontano arrivarono fino al cuore della cristianità. Ciascuno raccontando la sua avventura e le meraviglie che aveva osservato. Dall'incontro con i cannibali nelle isole Andamane alla visita nella "casa dei pazzi" a Valencia, dalla scoperta dei disinibiti costumi sessuali delle donne del Malabar alla descrizione del regno del prete Gianni, si accumulano storie e leggende che spingono gli uomini del Medioevo, cristiani o musulmani, europei o cinesi, a interrogarsi sugli "altri" e sulle "Gran diversitadi" del mondo. I viaggiatori non esitano a infarcire i loro racconti di mostri e luoghi stregati, miracoli e eventi improbabili. Ma queste invenzioni sono uno stratagemma per catturare l'attenzione dei lettori. In realtà, "chi viaggia non è interessato più di tanto a cercare e a descrivere le fantasticherie dell'universo sognato, ma è soprattutto attirato dal modo in cui gli altri vivono, e resta incuriosito quando rileva che questo modo è diverso dal proprio".

