
Sugli attentati orditi contro Hitler esistono altri libri, da quello di Indro Montanelli, apparso nel 1949, a quello di Guido Knopp, pubblicato nel 2004. Ma quello di Roger Moorhouse presenta molte caratteristiche originali. È anzitutto una storia del nazismo e del suo leader, scandita dalle bombe, dai pugnali, dai colpi di pistola e dai minuziosi o fantasiosi complotti con cui un pugno di uomini e di donne cercarono di eliminare lo "spirito del male". È in secondo luogo un ritratto biografico del "bersaglio" e delle sue ossessioni. Pochi uomini furono così dominati dal sentimento del pericolo e dalla necessità di innalzare intorno alla propria persona un baluardo di protezione. Ma pochi furono altrettanto convinti della propria invulnerabilità. Fra gli uomini pubblici del suo tempo, Hitler fu uno dei primi che si servì per i suoi spostamenti di vetture blindate, di aerei gelosamente sorvegliati sino al momento della partenza, e di corpi speciali, composti da fedeli pronti a sacrificarsi per la sua sicurezza. Ma Hitler preferiva le vetture scoperte e dava prova, in molte circostanze, di una irresponsabile audacia. In terzo luogo il libro di Moorhouse è un saggio sulla razionalità e sulla follia dell'assassinio politico. Dallo svizzero Maurice Bavaud, "sicario di Dio", a Claus von Stauffenberg, ufficiale della Wehrmacht e gentiluomo prussiano, "Uccidere Hitler" è una galleria di "assassini" animati da motivazioni diverse.
E' la nuova edizione, aggiornata al 1998, di un libro fortunato. Con questa nuova edizione l'autore ha fatto avanzare la narrazione fino a tutto il 1998, rimaneggiando e integrando gli ultimi due capitoli, e ha aggiunto una lunga appendice di discussione storiografica che ripercorre le principali linee interpretative emerse dalla produzione storica recente dedicata all'Italia repubblicana.
Altro che “femminino sacro” (il Codice Da Vinci)! Ecco perché nasce il mito del “Santo Graal”!
Nel 1182 o 83, Chrétien di Troyes scrive Perceval le Gallois o Il Racconto del Graal, su commissione del conte delle Fiandre, Filippo di Alsazia. Dopo il 1215, una seconda ondata offre altri due Seguiti e l’immenso corpus del Lancillotto-Graal che, sul piano del contenuto spirituale, culmina intorno al 1225 con La ricerca del Santo Graal.
Il dato importante sta nel fatto che tutto il ciclo nasce e cresce contemporaneamente alla preparazione e lo svolgimento della crociata contro gli albigesi, cioè la lunga guerra suscitata dal papato romano per sradicare dalla regione della Linguadoca l’eresia catara.
La domanda cruciale che sta alla base del lavoro dell’autore di questo splendido saggio storico è: perché il ciclo del Graal si è sviluppato proprio nel tempo in cui la Chiesa mobilitava le coscienze contro la grande eresia dualista del catarismo?
Il libro cerca di rispondere a questo quesito con una grande attenzione alle fonti storiche e attraverso un linguaggio chiaro e accessibile.
Michel Roquebert, Gran Premio di Storia de l’Académie française, laureato presso l’Académiedes Jeux Floraxe diLanguedoc , è molto conosciuto in campo storico. Ha pubblicato per Perrin una monumentale storia del catarismo, dal 1970 al 1999:Les Catharism, de la chute de Montségure aux cerniere bmcher. Per San Paolo ha pubblicato: I Catari (29G5), 2003; San Domenico (92B45), 2005.
I conflitti nazionali e internazionali ci espongono, impreparati, a un trittico di crisi incombenti: le emergenze sanitarie globali, un cambiamento climatico devastante e la rivoluzione dell'intelligenza artificiale. Gli americani non riescono a mettersi d'accordo tra loro su nessuna questione politica rilevante, i leader statunitensi e cinesi si comportano come se fossero intrappolati in una nuova Guerra fredda e gli eserciti sono tornati a scontrarsi in Europa. Stiamo così sprecando l'opportunità di fronteggiare le sfide a cui presto nessuno potrà più sfuggire. Nei prossimi anni l'umanità dovrà combattere virus più letali e contagiosi del Covid. L'intensificarsi del cambiamento climatico metterà in fuga decine di milioni di rifugiati e ci costringerà a ripensare i nostri stili di vita. La sfida più pericolosa sarà però quella delle nuove tecnologie, che riplasmeranno l'ordine geopolitico destabilizzando la società più velocemente della nostra capacità di reazione. La buona notizia? Alcuni leader politici, decisori aziendali e cittadini lungimiranti stanno unendo le forze per affrontare queste crisi. La domanda è se riusciranno a lavorare abbastanza bene e velocemente per contenerne le ricadute e, soprattutto, se sapremo usare queste crisi per reinventare il nostro cammino verso un mondo migliore. Tracciando paralleli con strategie di ieri e di oggi, dal Piano Marshall al Green New Deal, Bremmer indica un piano d'azione per sopravvivere e prosperare anche nel XXI secolo.
Malta, punto strategico al centro del Mediterraneo, è stato il luogo più bombardato del pianeta. Tra il marzo e l'aprile del 1942 piovvero sull'isola più bombe che sull'intera Gran Bretagna nel primo anno di guerra. Le forze dell'Asse volevano occuparla per favorire i rifornimenti alle truppe di Rommel nel Nord Africa. Se l'avessero conquistata, gli angloamericani avrebbero perso la guerra sul fronte sud. Il libro narra tre anni di vicissitudini attraverso gli occhi di coloro che le vissero: uomini e donne che seppero resistere a centinaia di raid aerei, continuando a vivere. È anche la storia di pochi aviatori italiani, che gli inglesi rispettarono per il loro coraggio.
Un libro atteso: la ricostruzione della tragedia di Moro vista con gli occhi dei più stretti collaboratori del Segretario della Democrazia Cristiana, Benigno Zaccagnini. L'evento, che ha segnato la storia italiana della seconda metà del '900, è interpretato dal punto di vista di chi fu, nella DC, protagonista.
Il libro racconta, da un'angolazione poco usuale, la storia di una generazione di giovani intellettuali, dal 1933 attraverso la crisi del '36-'37, sino al dramma della guerra e all'epilogo del '43.
Nell'età della globalizzazione e dei media "24 ore su 24" la Casa Bianca, lo Studio Ovale, la first lady e le elezioni presidenziali statunitensi sono diventati parte integrante del nostro immaginario collettivo. Ma qual è la loro storia? Come è cambiata l'istituzione presidenziale negli oltre due secoli che separano l'età di George Washington da quella del dopo il settembre? Che impronta vi hanno lasciato uomini come Abraham Lincoln e John Fitzgerald Kennedy o donne come Eleanor Roosevelt e Hillary Clinton? Basato su una vasta documentazione storica e politologica, questo libro è una risposta, rigorosa sul piano scientifico quanto fluida nella narrazione, a tali domande.
Fra il 1943 e il 1945 tedeschi, fascisti e partigiani furono protagonisti della guerra combattuta in Italia. Mettendo a fuoco il tema dei patteggiamenti tra avversari, il volume si interroga sul carattere dello scontro che li vide contrapporsi e cerca di verificare se nel contesto di guerra totale siano esistiti spazi per una limitazione della violenza e per la conduzione del conflitto secondo canoni più tradizionali. Accordi e scambi di prigionieri, che sembrerebbero irrealizzabili nell'Italia di quegli anni, furono parte delle strategie messe in campo dai nazisti per fronteggiare la Resistenza. Accanto al ricorso alle tregue come tattica di lotta contro i partigiani, dal volume emergono la centralità della guerra e della violenza per il fascismo di Salò, le insidie rappresentate dai patti per la Resistenza, divisa fra il rifiuto delle tregue e le difficoltà materiali di partigiani e civili, e una maggiore propensione dei resistenti a patteggiare con i tedeschi piuttosto che con i fascisti. Questo atteggiamento dei partigiani, unitamente alla chiusura degli uomini della Repubblica sociale verso gli accordi, conferma lo scontro fra italiani come uno dei tratti portanti degli ultimi due anni di guerra in Italia.
Famiglia e indissolubilità del matrimonio sono al centro del dibattito che inizia, all'indomani della Seconda guerra mondiale, nell'Assemblea Costituente. Si riaccende in quella sede il duro scontro sul divorzio che già nell'Italia postunitaria, fuori e dentro il Parlamento, aveva contrapposto progressisti e conservatori. L'urto sul divorzio è il drammatico specchio delle contraddizioni della politica e del bisogno di cambiamento della società italiana. Dopo la proposta di legge presentata dal socialista Fortuna a metà degli anni Sessanta, la contesa fra divorzisti e antidivorzisti è destinata a dividere il paese diventando un'aspra disputa fra oscurantismo e modernità. Basandosi su fonti archivistiche inedite, come le migliaia di lettere e cartoline dei "fuorilegge del matrimonio" inviate a Loris Fortuna per sostenere il suo progetto di legge, la crociata del divorzio viene qui indagata assumendo per la prima volta anche l'angolo visuale della gente comune. Quella del divorzio è infatti una battaglia esplosiva che si innesta su una sofferenza sociale diffusa: oltre ai maggiori partiti politici e ai vertici della Chiesa, impegnati, ciascuno a suo modo, a difendere la propria egemonia, entrano in campo con forza inaspettata anche le persone.

