
Un libro che riattraversa «con occhi di bambino» le tragiche vicende della persecuzione antiebraica.
La storia della persecuzione antiebraica attuata dal fascismo tra il 1938 e il 1945 ci è ormai ben nota, ma raramente ci si è soffermati a riflettere su cosa abbiano significato quei tragici sette anni per i bambini italiani. Per i bambini «ariani», cresciuti nell'educazione al razzismo e alla guerra, e, soprattutto, per i bambini ebrei, allontanati da scuola, testimoni impotenti della progressiva emarginazione sociale e lavorativa dei genitori, quando non della distruzione e dell'eliminazione fisica della propria famiglia. Da questa prospettiva - peculiare, e tuttavia indispensabile per comprendere l'essenza di una persecuzione razziale, dunque fondata propriamente sulla nascita - la storia che abbiamo alle spalle assume nuovi significati e stratificazioni. Il regime fascista iniziò ad attuare la discriminazione proprio dal mondo della scuola, e i bambini ebrei - prima espulsi, poi separati, esclusi ed infine internati - furono vittime tra le vittime. Una parte di essi fu poi deportata, gli altri dovettero fuggire e nascondersi per molti mesi. Bruno Maida ne ripercorre la storia attraverso i progressivi stadi della persecuzione, attento a cogliere non solo lo sguardo che l'infanzia ebbe di fronte al turbinio dei fatti, ma la portata politica di una ferita impossibile da sanare, se non, forse, in un profondo tentativo di comprensione. Sapientemente in bilico tra due registri - narrativo e storiografico - il libro si colloca in un filone d'indagine che vede crescere a livello internazionale l'interesse verso la storia dell'infanzia nel Novecento.
Nell'autunno del 1944 i tedeschi invasero la Carnia con l'aiuto dei cosacchi loro alleati, ai quali avevano promesso un luogo dove costruire un'autonoma patria cosacca, una "Kosakenland" fra i villaggi e le montagne di quella regione. I cosacchi vi si trasferirono in massa, compiendo saccheggi e atrocità di ogni tipo fino al maggio del '45, quando scoprirono di essere stati usati e ingannati. Abbandonati a loro stessi di fronte all'avanzata dell'Armata Rossa, dovettero riparare in Austria e si arresero poi agli inglesi, i quali, però, ottemperando agli accordi segreti di Yalta, ma tradendo i patti, li consegnarono ai sovietici, che i cosacchi avevano cercato in tutti i modi di evitare. Vistisi ormai perduti, molti di loro scelsero il suicidio gettandosi nelle acque della Drava. Alcuni riuscirono a fuggire, molti altri incontrarono la morte in URSS. Da questa vicenda poco ricordata dalla storia, Claudio Magris trae spunto per comporre un resoconto toccante sul destino e sulla tragedia del vivere ma anche sui suoi brevi istanti di grazia.
Dieci testimonianze per capire, da prospettive diverse, le radici dell'attuale crisi. Dieci esperienze di vita per immaginare un nuovo cammino per il futuro della nostra Società.
Questo volume raccoglie testimonianze di cattolici attenti alle trasformazioni della società civile, ma non è, e non vuole essere rivolto, solo ai cattolici.
Vuole portare elementi di verità e di chiarezza attraverso la sensibilità dei cattolici, sapendo, come ricordava il card. Martini, che il mondo non si divide tra credenti e non credenti, ma più facilmente tra chi pensa e chi non pensa.
Questo libro potrà così essere completato in una ideale collana dalle testimonianze anche di coloro che non si professano cattolici (atei e agnostici, cristiani di altre confessioni, ...) e che credono alla necessità e alla grandezza della politica.
In un mondo dominato dalla forza ossessiva e idolatrica dei sondaggi, è importante mantenere fede ai propri principi, anche quando questi risultassero minoranza e perdenti.
Terzo quaderno sull'ebraismo. La storia dello Stato di Israele e della Citta di Gerusalemme.
Teodolinda, regina dei Longobardi, era gloriosissima già per i suoi contemporanei. Le pagine che le dedica Paolo Diacono la circondano di un fascino sconosciuto alle altre regine di quel popolo. A Monza, città cui è particolarmente legata la sua memoria, poco mancò, in passato, che venisse considerata una santa. D'altro canto, Teodolinda non fu solo «la regina che convertì i Longobardi al cattolicesimo» con la collaborazione di papa Gregorio Magno. Teodolinda era sì cattolica, ma scismatica, tranne, forse, verso la fine della sua vita; per questo motivo, la sua collaborazione con il Papa si svolse sostanzialmente sul piano politico. Il carteggio tra lei e il Pontefice, riportato in appendice, rivela un rapporto estremamente complesso, legato anche al ruolo della donna nell'antica cultura germanica. Ma Teodolinda non fu solo questo. Svolse un ruolo politico attivo, prima a fianco del marito Agilulfo, poi da sola quando, in qualità di reggente, governò il Regno longobardo per alcuni anni, dialogando con le maggiori personalità del suo tempo e godendo di prestigio internazionale.
Belisario fu l’ultimo grande generale dell’antichità. Alla testa degli eserciti dell’Imperatore Giustiniano, combatté contro Persiani, Vandali, Goti e Unni, riconquistando parte dell’Impero d’Occidente. La sua figura, celebrata da Dante Alighieri, ha ispirato poeti, artisti e romanzieri, sino a essere trasfigurata addirittura in personaggi della fantascienza. Ma chi meglio ha raccontato Belisario è stato il suo segretario Procopio, che ne eternò la fama nella propria opera storiografica, salvo poi demolirne il mito nelle Carte segrete.
In questa biografia si tenta di ricostruire la vita di Belisario nella sua interezza, in modo da comprenderne le idee strategiche, chiarire il suo reale rapporto con Narsete, il generale che, a torto, gli viene tradizionalmente contrapposto, senza trascurare il suo movimentato matrimonio con l’energica Antonina. Sullo sfondo, le vicende di un periodo decisivo per la Storia, in cui il mondo antico è ormai avviato al tramonto.
Il libro affronta le tappe cronologiche del periodo medievale in un contesto più ampio tramite una riflessione sulla genesi, la formazione e lo sviluppo di questa civiltà. Ciò significa investigare, in modo agevole e ben comprensibile, la mentalità, il quotidiano di quel tempo, passando per i grandi processi evolutivi e di lunga durata e l'esposizione dettagliata di personaggi e fatti essenziali. Ne deriva la certezza che quest'opera si prospetta come uno strumento ricco e affidabile. Una garanzia di conoscenza che si avvale del continuo reciproco richiamo tra eventi circoscritti e grandi mutamenti. Un libro per tutti, in particolare raccomandato ai docenti e agli studenti
Un'analisi e una riflessione sull'evoluzione storica delle concezioni politiche e sul costituzionalismo del medioevo cristiano.
Il libro, che si propone essenzialmente finalità divulgative e didattiche, va inteso come testo integrativo e di supporto ai molti e validi manuali oggi in circolazione. Il periodo storico affrontato è l'alto medioevo con quasi esclusivo riferimento alle vicende dell'Europa Occidentale ove si è formata quella civiltà che è parte di noi stessi e che deve essere al tempo stesso riaffermazione orgogliosa di una identità culturale e di una comune sensibilità.
Dopo l'estinzione della casa di Teodosio I (450), nella parte orientale dell'Impero romano si innesca un affannoso meccanismo in base al quale la continuità del potere politico si regge su un sistema dinastico, pur non esistendo più alcuna dinastia. Con la morte di Marciano (457), già marito dell'augusta Pulcheria, viene nominato imperatore un soldato semisconosciuto, Leone, che ha una figlia di nome Ariadne, o Arianna. Di colpo la ragazza è catapultata in un mondo fatto di protocolli e raffinatezze, ma anche di intrighi, passioni e rancori. Imparando a destreggiarsi tra i pericoli, il destino di Arianna si lega a quello dell'uomo scelto come suo sposo. La sua funzione di grembo per una nuova dinastia non basta a metterla al riparo da congiure e usurpazioni. E mentre corre il rischio di soccombere sotto questi colpi, giunge la notizia che in Occidente non vi è più un imperatore.