
"Nato dall'incontro tra la rivoluzione dell'età di Epimenide e dei tiranni e la cultura aristocratica, il pensiero storico greco ebbe da quest'ultima la sua propria forma, neanche la società ellenistico-romana riuscì ad abbandonarla in una maniera decisiva": da qui prende avvio l'innovativa ricerca di Santo Mazzarino, fra i maggiori studiosi italiani del mondo antico. Un classico che ha aperto nuove prospettive di lettura dei grandi storici dell'antichità. Nel primo volume: Nascita del pensiero storicoDall'"Asia" di Gige all'Atene di Pericle - Erodoto e la società classica - Da Tucidide ai Cinici - Classicità greca e classicismo ellenistico romano.
Un'opera ormai classica, con la quale Mazzarino ha aperto nuove prospettive di lettura dei grandi storici dell'antichità. Nel secondo volume: Alessandro e il pensiero storico - Utopia e mito, società e pensiero storico - Roma e la storiografia ellenistica - Polibio, la società di Roma e la storiografia repubblicana - Tra Annibale e Cesare - Cesare e il pensiero storico del suo tempo - Introduzione a Sallustio e a Tacito - Introduzione all'età cristiana. Santo Mazzarino (1916-1987) è stato ordinario di Storia romana presso la Facoltà di Lettere di Roma.
"Nato dall'incontro tra la rivoluzione dell'età di Epimenide e dei tiranni e la cultura aristocratica, il pensiero storico greco ebbe da quest'ultima la sua propria forma; neanche la società ellenistico-romana riuscì ad abbandonarla in una maniera decisiva": da qui prende avvio l'innovativa ricerca di Santo Mazzarino, fra i maggiori studiosi italiani del mondo antico. Un classico che ha aperto nuove prospettive di lettura dei grandi storici dell'antichità. Tra i temi affrontati in questo volume: "Da Sallustio a Tacito", "Utopia e rivoluzione nella storiografia tardoromana", "Ethos e kratos nella storiografia d'età imperiale", "Livianismo classico e umanesimo cristiano", "L'utopia antica", "Moro e Machiavelli".
Le drammatiche vicende del potere imperiale ci parlano di uomini e donne senza nome ma anche di coloro che vivevano nei centri del potere, i senatori, i cavalieri, i rappresentanti delle élites locali. E naturalmente dei grandi protagonisti che di rado morivano nel loro letto, gli imperatori: in questo libro restano indimenticabili i ritratti di Augusto, che da ragazzo giocò da maestro la partita dell'ultima guerra civile e morì chiedendo ai presenti se aveva recitato bene la commedia della vita; di Nerone, il despota amato dal popolo per la sua politica monetaria 'democratica'; di Callisto, lo schiavo banchiere che divenne vescovo della comunità cristiana di Roma; di Massimino il Trace, il semibarbaro sfortunato difensore della patria romana; di Diocleziano, il sovrano utopista che inventò affascinanti e imponenti ingegnerie per il futuro di Roma; di Costantino, il rivoluzionario che fece trionfare la Chiesa cattolica e costruì una società 'piramidale'; di Giuliano, che volle ripristinare la gloria degli antichi dèi e morì combattendo contro i Persiani. I collanti di tante storie plurali e singolari sono alcune linee generali che intessono il racconto, in primo luogo la documentazione monetaria come chiave per intendere gli orientamenti sociali dei sovrani e la storia del cristianesimo come trama stabile della storia generale. Una leggenda molto vera vuole che Mazzarino 'sapesse tutto', perché non gli sfuggiva nessun documento, nessuna testimonianza antica, nessun angolo della storiografia moderna. Spesso la vasta erudizione produce studiosi chiusi nelle loro biblioteche, incapaci di trasferire nella vita le pagine dei libri. Per Mazzarino valeva il contrario: la sua straripante cultura era la chiave per far vibrare le anime morte.
Monferrato, 1943. Lisa Vita Finzi ed Enrico Levi, zio del futuro scrittore Primo, fuggiti da Genova in campagna allo scoppio della guerra, dopo l'8 settembre capiscono di non essere più al sicuro tra le mura del palazzo dei Martinenghi dove si erano trasferiti all'inizio del 1941. Con una coppia di amici cercano rifugio a Lerma nell'antico santuario della Rocchetta, dove da qualche anno è approdato uno strano prete, don Luigi Mazzarello. Intelligente, affascinante e dal passato turbolento, don Luigi riuscirà con abilità a resistere alle intimidazioni dei nazifascisti e a salvare la vita dei suoi protetti ebrei, mentre nei monti circostanti infuria una delle peggiori stragi nazifasciste del nostro paese, l'eccidio della "Benedicta", che portò all'uccisione di 147 partigiani e alla deportazione in Germania di molti altri giovani. "Quattro ore nelle tenebre" ricostruisce questa vicenda drammatica, una delle tante piccole luci che si accesero nel momento più cupo della storia.
Carlo Mazzantini è nato a Roma nel 1925. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si unisce ai superstiti di un battaglione di Camicie nere e combatte sui monti della Valsesia e della Val d'Ossola dove conoscerà gli orrori, le lacerazioni e le contraddizioni della guerra civile. Catturato rischia la fucilazione ma è poi liberato. Ha vissuto a lungo all'estero insegnando nel liceo di Tangeri e all'università irlandese di Galway. In questo libro Mazzantini torna ai giorni della sua resa, ne evoca il clima drammatico e violento e ricorda i motivi di una scelta sbagliata opponendoli al calcolo e all'opportunismo di chi invece prese la strada giusta.
C'è sempre stato un legame speciale tra Italia e Vaticano. Tra alti e bassi, abbiamo alle spalle venti secoli di convivenza tra il cuore del cattolicesimo e la terra gentile che gli ha dato sede e ha avuto in cambio fede. La coppia Stivale-Cupolone ha resistito a tutto, anche alla occupazione di Roma da parte degli italiani a suggello del Risorgimento. Ora è cambiato tutto, radicalmente. La separazione è un dato di fatto. La crisi italiana è figlia di quella europea. La classe dirigente - politica e culturale - sta trasformando il Vecchio Continente in un dirittificio, in balìa di una tecno-scienza che promette l'avvento dell'homo-Deus, stadio estremo dell'utopia rivoluzionaria. Ma non tutto è perduto. Uomini e donne di buona volontà, con l'aiuto del Cielo, possono fare miracoli. È già accaduto. Potrebbe accadere di nuovo.
Diverse organizzazioni che operano in difesa dei diritti umani documentano annualmente la gravità e la diffusione della tortura. La consapevolezza inoltre che questo genere di violenza è diventato uno strumento sempre più sofisticato e un fenomeno sempre più ampio ed eterogeneo ha fatto avvertire l'esigenza di interrogarsi e discutere della pratica. Al fine di comprendere le ragioni del continuo ricorso di tale forma di violenza estrema occorre individuarne e analizzarne le dinamiche e le logiche, nonché i presupposti politici, militari e sociali. Il fenomeno è invero una realtà composita e complessa al punto che si rivela necessario indagare approfonditamente ogni singolo aspetto che la compone in modo da evitare di risolvere la questione con la semplice affermazione per cui la tortura, benché pratica di per sé sbagliata e inaccettabile, può essere ammessa per singoli e isolati casi, può essere legittima quando utile a garantire la sicurezza collettiva.
L’impero hitleriano ha rappresentato il più brutale e ambizioso tentativo di riorganizzazione del continente europeo mai compiuto nella storia. Mark Mazower propone un’interpretazione del dominio tedesco in Europa nei termini di una nuova forma di colonialismo e traccia una mappa dell’immaginario imperiale nazista: dagli economisti che sognavano di trasformare l’Europa in un enorme mercato per gli affari tedeschi, ai piani di Hitler di nuove autostrade transcontinentali che avrebbero attraversato la steppa russa, alle interminabili discussioni interne alle SS su teoria politica e supremazia della legge. Ma dopo i primi, travolgenti successi militari, i progetti vagheggiati dal Führer naufragarono a causa del collasso delle forze armate, lasciandosi alle spalle un continente corrotto dal collaborazionismo, depauperato da saccheggi e sconvolto dalla violenza della guerra e dalle atrocità commesse in nome di una fantasia di purezza razziale. Una tragedia che ha segnato per decenni il destino dell’Europa e ha cambiato per sempre la sua posizione sulla scena mondiale.