
In questo volume l'architetto Vincenzo Passeri presenta i risultati di una ricerca archivistica svolta nell'arco di quindici anni, condotta con scrupolosita scientifica. Questa ricerca raccoglie tutte le notizie che riguardano le singole localita della provincia di Siena ed e utilissima non solo a vari studiosi che siano interessati alla storia delle singole localita, ma anche alle amministrazioni per la conoscenza del territorio senese. La ricerca presentata in questo volume puo essere definita a ragione la piu completa e unica nel suo genere.
Il fascismo è stato il più importante fenomeno politico nella storia d'Italia e uno dei più rilevanti del XX secolo in genere. Ha influenzato la politica di molti paesi ed è stato oggetto di una straordinaria mole di studi. A cent'anni dalla Marcia su Roma continua a essere utile riflettere sulle condizioni politiche, economiche, sociali e culturali che aprirono la strada alla sua affermazione. È quanto fanno - e ci aiutano a fare - i saggi raccolti nel volume, che ne ripercorrono la storia dalle origini alla caduta, ricostruendone i "valori", la conquista del potere, le trasformazioni, il consenso, le interpretazioni, e contestualizzandolo nel più ampio scenario europeo. La chiave di lettura è duplice: innanzitutto, il fascismo non è il passato che non passa, ma è un passato che ha considerevolmente influenzato il presente e che deve essere conosciuto approfonditamente per costruire un futuro migliore. In secondo luogo, esso tentò di imporre una visione totalitaria alla società italiana ma, tra ambiguità, concessioni, viltà, non riuscì ad acquisire il pieno controllo sopra la Monarchia, la Chiesa, le Forze Armate, gli industriali, e dovette fare i conti anche con gli antifascisti che coraggiosamente mantennero viva la loro opposizione. Il volume mira a offrire ai lettori il materiale indispensabile per acquisirne una corretta e approfondita conoscenza e comprendere se esso possa in qualche modo ripresentarsi.
In questa monografia l'autore ci conduce in un viaggio attraverso un universo affascinante e poco esplorato come quello della stampa satirica del dopoguerra, individuando nella diffusione della demarcazione fra puro e impuro lo snodo rivelatore di una situazione di ansia legata ai due regimi, con diversi esiti nelle due nazioni. Un'ansia in primo luogo derivante dalle procedure di epurazione del dopoguerra, davanti alle quali la società tedesca e quella italiana si sentirono messe sul banco degli imputati. Ma anche da un disagio più profondo. In questo senso, il ribrezzo provocato dalla diffusione delle immagini dei crimini nazisti favorì una significativa presa di distanza dei tedeschi dall'esperienza della dittatura. Al contrario, in Italia una rappresentazione del fascismo edulcorata ha fatto spazio, nell'opinione pubblica del dopoguerra, a una relazione più ambigua, e ancor oggi non risolta, con la memoria del trascorso regime.
All'inizio del II secolo a. C. debellate le popolazioni galliche, Roma occupò definitivamente le terre al di là del Po. I trattati stipulati coi nativi contemplavano anche forniture di milizie ausiliarie che, tuttavia, vedremo scendere in campo ben più tardi. Nei fatti, tali auxilia vennero tenuti lontani dai maggiori conflitti sino ai giorni della "guerra sociale". Fu con Cesare, nel bellum Gallicum. che gli ex nemici iniziarono a entrare nelle legioni. Invogliati dagli esiti soprattutto economici, di quell'esperienza, col diffondersi dei modelli culturali romani un cospicuo numero di Transpadani nei secoli I e II dell'era cristiana si volse al "mestiere delle armi", confidando in migliori prospettive sociali. I risultati ottenuti, dopo interminabili anni di coscrizione, non mostrano di averli premiati un granché. Pochissimi di loro, quanto a carriere, riuscirono ad andare al di là dei primi ordines, il centurionato. Meno ancora, congedati, rivestirono ruoli amministrativi e istituzionali di qualche rilievo. La stragrande maggioranza finì per tornarsene a casa, agli antichi mestieri, oppure, mettendo a frutto le esperienze fatte , si volse ai traffici e al commercio, lasciando ai "barbarici" provinciali l'onere di presidiare il limes. Le loro tracce attraverso le fonti storico-letterarie, l'archeologia, l'epigrafia, la linguistica - emergono da questo "viaggio", offrendo visibilità a nomi che un tempo furono persone, con le proprie piccole e grandi storie.
Come cambiano gli allineamenti fra le grandi potenze dopo i conflitti egemonici? Quali cause spiegano la fine delle coalizioni vittoriose e la genesi di nuove grandi rivalità strategiche? Il volume risponde a questi interrogativi mettendo a confronto la teoria neorealista del balance of power, secondo cui gli stati si allineano in modo da favorire l'equilibrio di potenza, e la teoria liberale della 'struttura interna', per cui gli stati si allineano in base alle loro caratteristiche politico-ideologiche, economiche e sociali. Analizzandone le dinamiche causali dopo le Guerre napoleoniche e dopo la Prima guerra mondiale, l'autore dimostra come i riallineamenti postbellici fra le grandi potenze siano spiegati meglio dalla seconda prospettiva teorica (conclusione che sembra peraltro confortata non solo dall'esito del riallineamento successivo alla Seconda guerra mondiale, ma anche dal persistere dell'Alleanza atlantica dopo la Guerra fredda). Oltre a importanti spunti per il dibattito teorico fra le diverse scuole di pensiero internazionalistiche, da questo studio si possono trarre riflessioni strategiche di particolare valenza sia sui futuri rapporti fra potenze consolidate (come gli USA) e potenze emergenti (Cina in testa), sia sul funzionamento e i destini delle principali istituzioni internazionali di sicurezza.
L'Assemblea costituente della Repubblica italiana, il 27 giugno 1947, assegna al Friuli e alla Venezia Giulia un regime di autonomia speciale: un doveroso riconoscimento di rango costituzionale a una terra di grandi tradizioni storico-culturali e posta quasi inerme ai confini di una patria non sempre ritrovata. Il volume mette in rilievo gli aspetti essenziali che possono oggi giustificare il rilancio di un progetto di ampia prospettiva sui temi dell'autonomia e dell'autonomismo in Friuli. Un quadro storico poderoso e complessoemerge dall'analisi del pensiero e dell'azione di alcune figure di grande livello morale e intellettuale, come Angelo Vivante, Tiziano Tessitori, Mario Lizzero, Amerigo Clocchiatti, che dalla fine dell'Ottocento a quasi tutto il Novecento hanno segnato le vicende politiche ed umane caratterizzando l'essenza stessa della storia friulana e giuliana. Con l'intento di non disperdere questo patrimonio di idee e di valori, il libro intende ricollocare le specificità dell.autonomia friulana in un contesto europeo e internazionale profondamente mutato.
Fu davvero l'imperatore Nerone a incendiare Roma? Il filologo classico Carlo Pascal (1866-1926) lo mette in dubbio in questo intrigante e documentato libro che ha già fatto scandalo. Fuori dalle librerie da molti anni, questa edizione rende di nuovo disponibile un racconto denso di aneddoti e forte di prove. Con le cronache del tempo sotto mano, ecco emergere il profilo dei veri colpevoli: furono i cristiani gli attori della più grande e abominevole congiura incendiaria di tutti i tempi. Per gli appassionati della storia raccontata in presa diretta è un libro fondamentale, ma soprattutto godibile nel suo stile investigativo. Capace di penetrare i racconti e i luoghi comuni, Pascal mostra il potere di una vecchia scienza a torto considerata neutrale. La filologia può restituirci una storia che scende dal piedistallo per tornare viva e continuare ad appassionare.