
Il volume, che si giova dei contributi di svariati studiosi, è diviso in tre parti. Nella prima (Teoria) si analizza la relazione tra esperienze traumatiche e sviluppo dei sistemi cognitivi, affettivi, rappresentazionali e relazionali del Sé, e vengono sottolineati gli effetti negativi del trauma sui principali parametri della salute psichica, nonché sullo sviluppo dei centri neuronali implicati nella regolazione affettiva. Nella seconda parte (Ricerca) vengono presentati studi originali, di natura teorica ed empirica, sulla complessa relazione che intercorre tra qualità delle esperienze di attaccamento e sviluppi traumatici. Nella terza parte, infine (Clinica), emerge la linea portante del volume: la rottura, nell'individuo, della rappresentazione di sé e del proprio rapporto col mondo, tipica del trauma, viene messa in rapporto con un deficit nelle capacità di mentalizzare i vissuti emotivi. In ragione di tale deficit, gli autori sostengono la necessità che il trattamento delle sindromi post-traumatiche sia orientato a incrementare la mentalizzazione, sviluppare le capacità di identificazione ed esplorazione delle emozioni, lavorare sugli stati mentali attuali e sviluppare la capacità di abitare il proprio corpo. Prefazione di Philip M. Bromberg.
Essere genitori è il mestiere più entusiasmante e più complicato al mondo. Ogni giorno i figli suscitano tante domande (perché si comporta così? sto facendo la cosa giusta? come posso aiutarlo?) e il senso di inadeguatezza è sempre in agguato. Ecco allora, come tempestivo aiuto, questo volume incentrato sul meccanismo "domanda essenziale - risposta esauriente" per genitori di figli da 0 a 16 anni. L'opera è suddivisa in sei sezioni (dalla prima infanzia all'adolescenza), e ogni sezione risponde a una quarantina di quesiti. Box di approfondimento, con informazioni dettagliate su problematiche specifiche o storie di padri e madri che hanno già superato determinati ostacoli, contribuiscono a tranquillizzare anche il genitore più ansioso. Prefazione di Tanya Byron.
Le arti offrono all'uomo occasioni di svelamento a se stesso. Ma, se da una parte gettano luce sulla sua più riposta affettività, dall'altra suscitano interrogativi sui lati oscuri dell'oggetto artistico e del soggetto che ne fruisce. La psicoanalisi si è sempre occupata dei misteri connessi alle personalità geniali, alla loro creatività e ai processi psichici implicati nell'esperienza del bello, pur non avendo prodotto un sapere sistematico.
Il rapporto madre-figlia rappresenta la fonte della salute di ogni donna. Il nostro corpo e le nostre convinzioni al riguardo si generano nel terreno delle emozioni, delle opinioni e dei comportamenti di nostra madre; è lei a offrirci la prima esperienza di nutrimento quando non siamo ancora nate, è lei il primo e più potente modello femminile a insegnarci che cosa significa essere donna e prendersi cura del proprio corpo. E il nostro comportamento in tutte le relazioni - con il cibo, con i figli, con i partner, anche con noi stesse, ne è un riflesso. Ogni donna che capisca i legami madre-figlia può ricostruire la propria salute (qualunque sia la sua età!) e lasciare alla generazione successiva un'eredità positiva e duratura.
Quando un bambino è ricoverato in ospedale o vive un'esperienza di patologia cronica a casa si vengono a intrecciare una serie di vissuti psicologici e propriamente "organici" che portano i clinici a lavorare su due differenti piani di intervento: quello psicologico e quello pediatrico. Può accadere infatti che l'eziopatogenesi sia organica (pediatrica) con sintomatologia psichica o, viceversa, psichica con sintomatologia organica (pediatrica): un intreccio di situazioni che vedono comunque al centro del processo di cura il bambino. Psicologia e pediatria, pur mantenendo una loro identità, si incontrano così con un unico scopo: la presa in carico globale del bambino ammalato e della sua famiglia. Bambino, famiglia, ospedale, cronicità, personale sanitario sono alcuni tra i temi contenuti in questo libro: alcuni contributi si contestualizzano all'interno della cornice ospedaliera del bambino ricoverato, altri in quella domestica del bambino con patologia cronica. Con lo scopo di fornire indicazioni teoriche ma anche strumenti operativi per quanti a vario titolo si occupano quotidianamente del processo di cura del bambino (personale medico, ma anche familiari, insegnanti...), i vari capitoli sono scritti da psicologi e da pediatri che lavorano quotidianamente l'uno al fianco dell'altro.
La maggior parte dei problemi psicologici delle persone è legata a difficoltà nel riconoscere, esprimere adeguatamente e modulare le emozioni che si provano. Le emozioni negative assumono forme diverse che non si è capaci né di identificare appropriatamente né di controllare: la preoccupazione allarmata, l'eccesso di paura, il batticuore per i problemi d'amore, e così via fi no all'ansia anticipatoria, quella che cioè anticipa mentalmente gli eventuali problemi che potrebbero colpire noi stessi o gli altri a noi cari. In questo volume, sono presentati in maniera semplice, e quando possibile anche divertente, numerosi esercizi per imparare a riconoscere le emozioni e ad utilizzarle per migliorare la vita quotidiana e le decisioni che continuamente vengono prese. L'obiettivo deve essere quello di saper scegliere consapevolmente, rispettando l'individuale e unico modo di essere di ciascuno di noi. Per raggiungere questo obiettivo, sono qui utilizzate due modalità: la riflessione derivante da esercizi di auto-osservazione guidata e le canzoni psicoterapeutiche che introducono a diverse tematiche psicologiche offrendo nuove prospettive di comprensione e di risoluzione. Le canzoni sono reperibili sul sito www.francoangeli.it/Area multimediale. Ad inizio volume viene proposta una introduzione applicativa alla psicoterapia cognitiva, al fi ne di cimentarsi con la conoscenza di sé e degli altri, e con la possibilità di modificare intenzionalmente in meglio il proprio comportamento.
Lavorare con i bambini richiede competenza professionale, ma anche grande capacità di stare in relazione con loro, di comprenderne il linguaggio, di conoscere il loro mondo o di avere, comunque, la curiosità di conoscerlo, non perdendo però di vista il mondo dei grandi, non lasciando in secondo piano le preoccupazioni adulte e rispettando il tessuto della famiglia, che ha bisogno di far emergere tracce delle trame passate, di liberare le emozioni troppo a lungo bloccate. L'intento di questo lavoro è offrire una panoramica completa ed esauriente a chi si vuole occupare di infanzia e di terapia familiare. Il manuale, oltre ad offrire importanti riferimenti teorici relativamente all'infanzia e alla terapia familiare, descrive concrete esperienze con i bambini e con i loro genitori, attraverso l'uso del gioco, del disegno e di altre attività che favoriscono la condivisione e che portano alla luce contenuti ed emozioni indispensabili per la costruzione del processo terapeutico. Un testo fondamentale per tutti i corsi di terapia familiare con i bambini.
La parola borderline ha un uso sempre più vasto: tra i professionisti della salute mentale e nel parlare comune della gente. Secondo Luigi Cancrini ciò è dovuto al fatto che lo spazio occupato dalle situazioni di sofferenza legate a un funzionamento borderline della mente è molto più ampio (l'oceano) di quelli occupati dalle nevrosi e dalle psicosi (i continenti che dall'oceano sono separati). Il libro discute inizialmente i diversi significati che al termine borderline sono stati dati nel tempo sottolineando la necessità di legarlo a una modalità ben definita di funzionamento della mente: cui tutti abbiamo accesso (seppure in misura diversa) e che deve essere considerata sempre reversibile (mai, dunque, strutturale). Basandosi su un'ampia esperienza personale, il lavoro dell'autore si concentra successivamente sulle situazioni in cui la regressione a questo livello di funzionamento della mente si verifica in modo più chiaro e più drammatico: nell'infanzia dei bambini a rischio e nella vita infelice o sbagliata di quelli che a questo rischio soccombono. Proponendo quelli che sono, nell'intenzione dell'autore, dei veri e propri racconti di viaggio. Del tipo di quelli fatti un tempo da Marco Polo e da Ferdinando Magellano: senza pretesa di completezza, dunque, ma capaci di fornire osservazioni utili a chi vuole iniziare una mappatura di luoghi ancora poco conosciuti e un minimo di orientamento a chi quegli stessi luoghi vuole esplorare dopo di lui.
Il termine Floortime - letteralmente "tempo passato sul pavimento" - indica sia una tecnica specifica di interazione e gioco che avviene appunto "sul pavimento", sia un approccio generale orientato a favorire lo sviluppo del bambino tenendo conto dei suoi interessi e delle sue abilità. Trattare l'autismo illustra per la prima volta ai genitori e agli operatori professionali questo metodo innovativo di grande efficacia, i cui successi sono noti in ogni parte del mondo. Greenspan ha dimostrato che i bambini con sintomi di autismo non hanno potenzialità rigidamente limitate o determinate: in molti casi riescono a integrarsi nel gruppo di coetanei e a condurre una vita soddisfacente dal punto di vista emotivo e intellettivo. Poiché guesto programma può essere applicato fin dalle primissime fasi dello sviluppo, la speranza di prevenire le manifestazioni più gravi del disturbo autistico diventa una possibilità reale.
Il libro
Primo dovere del clinico, davvero utile per delineare un percorso terapeutico, è ascoltare ciò che il paziente ha da dire, non lasciare senza risposta la domanda di senso implicita in ogni discorso del paziente, per quanto apparentemente insensato esso sia.
Gli autori prendono le mosse dalla definizione della psicologia clinica, dei suoi ambiti applicativi, per mettere a fuoco alcuni fenomeni che fanno parte dell’esistenza umana – conflitto, trauma, umore, coscienza – e che ne rappresentano il fondamento.
Gli autori
Giovanni Stanghellini, psichiatra e psicoterapeuta, insegna Psicologia dinamica e Psicopatologia all’Università di Chieti-Pescara. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Psicopatologia della schizofrenia (con M. Rossi Monti, 1999) e Psicopatologia del senso comune (2008).
Mario Rossi Monti, psicoanalista della Società psicoanalitica italiana, insegna Psicologia clinica all’Università di Urbino. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Psicopatologia della schizofrenia (con G. Stanghellini, 1999) e Forme del delirio e psicopatolgia (2008).