
La famiglia, malgrado gli attacchi ricevuti durante gli anni della contestazione e le conseguenti trasformazioni, ha resistito ed è ancora la struttura fondamentale della nostra società. È un'organizzazione retta da regole che proteggono e permettono ai figli di crescere, ma queste regole, a volte, diventano troppo rigide e rischiano di far diventare la famiglia un'organizzazione chiusa. In questo libro Giorgio Nardone ha riassunto insieme ai suoi collaboratori il lavoro di anni di ricerca-intervento in una serie di schemi di organizzazione familiare. I genitori e i figli potranno trovare la descrizione di sei modelli esemplari di gruppi familiari, quelli che più spesso ricorrono nel panorama attuale.
Questo testo si propone come un agile manuale per coloro che desiderano sapere che cos'è la psicologia e di che cosa si occupa. Nasce dall'intento di proporre una valida guida per gli studenti di corsi introduttivi di scienze della formazione e discipline umanistiche che prevedano nel loro percorso formativo un insegnamento di psicologia. Il volume si rivolge anche a tutti coloro che intendono avvicinarsi a una disciplina di cui si parla molto e di cui non sempre si discute con cognizione di causa. Il testo è sintetico, ma non per questo banale: oltre a fornire le basi della disciplina, pone il lettore in una chiave "critica", stimolando una riflessione sulla complessità della nostra mente, sulle sue strutture e sul suo funzionamento. In un linguaggio accessibile e privo di asperità specialistiche, si cerca di scoprire cosa c'è nella "mente" delle persone e come queste conoscenze possano risultare utili. Lo scopo è quello di dare prime risposte alla curiosità dei lettori, ma anche di stimolare il desiderio di approfondire, con ulteriori letture, tutti i campi della psicologia.
Fino a qualche tempo fa il termine autorità era spesso percepito come sinonimo di autoritarismo, collegato com’era a concetti e vissuti di repressione e censura. A partire dalla realtà familiare ormai questa visione sembra essere superata in favore del recupero di una sana autorevolezza, categoria profondamente umana e quindi ancora più necessaria allo sviluppo affettivo e cognitivo del bambino. L’autrice, con l’aiuto di molti di esempi tratti dalla vita di tutti i giorni, fa comprendere come e perché le regole aiutino il bambino a crescere più sicuro e come siano altrettanto necessari l’ascolto, il dialogo e la compagnia dei genitori.
Un bambino insicuro, sfiduciato è quello che ogni genitore non si augurerebbe mai. Ma come fare con un figlio così? Come rafforzare le sue certezze? Riuscirà a cambiare a sviluppare quelle risorse di fiducia che ogni neonato porta con sé alla nascita? A queste domande il libro risponde secondo lo stile concreto e accessibile a tutti di questa collana: descrive chiaramente le problematiche prese in esame e dà preziose “dritte” ai genitori, chiamati a essere sostegno amorevole alla crescita dei propri figli.
Un libro duro, schietto, eppure pieno di vita e di gioia, che rovescia i luoghi comuni e costringe a guardare la realtà negli occhi.Storie, riflessioni, appunti, lettere che sussurrano l'amore per la vita e parole che dichiarano rabbia e sofferenza, voci che non si rassegnano all'ingiustizia. I 30 anni dell'associazione Trisomia 21, l'evoluzione e i limiti della nostra società e del nostro Paese raccontati attraverso la voce di chi in prima persona ha vissuto e vive la sindrome di Down.Un libro duro, schietto, eppure pieno di vita e di gioia, che rovescia i luoghi comuni e costringe a guardare la realtà negli occhi; un condensato di informazione e di coraggio, per chi non ha paura dei sentimenti più forti e tiene aperta la porta a scoperte e sorprese.Anche molto belle.
Dopo il grande successo di Etica oggi (il titolo Erickson più venduto in libreria nel 2011), un nuovo libro di Michela Marzano, dedicato al rapporto con se stessi e con gli altri: una raccolta di tre saggi in un’edizione agile (nelle dimensioni e nel prezzo), dedicata al grande pubblico. Una piccola grande opera da una delle pensatrici più conosciute e apprezzate della nostra epoca.
Questo libro asciutto e al tempo stesso soave e profondo affronta un tema particolarmente spinoso ai nostri giorni: la trappola in cui moltissime persone si impigliano ascoltando le sirene di una società che propone e impone un modello di individuo vincente e autocentrato, costantemente capace di esercitare controllo e padronanza.
Le nostre ferite — le faglie, le fratture, le mancanze del nostro essere — vengono messe al bando dalla società «performante» e spesso ci rassegniamo a considerarle gravi errori e a trattarle come pattume che finiamo per nascondere sotto il tappeto della nostra consapevolezza. Capita così di produrre un corto circuito fra la nostra parte «accettabile», con cui ci identifichiamo, e quella parte di noi che è fragile, spaventata e per ciò stesso «impresentabile», sfoderando agli occhi del mondo e ai nostri stessi occhi un’autonomia posticcia che non solo ci dissocia ma ci impedisce persino di accettare gli altri, come noi abitati da debolezze e imperfezioni, in una spirale di proiezioni che ci lasciano sempre più soli e ciechi rispetto alle occasioni di creare legami autentici. È indispensabile fare i conti con le proprie fragilità, riconoscerle in se stessi, per conquistare un piccolo ma saldo spazio interiore di certezza che possa permetterci di rimanere in piedi quand’anche arrivassero le immancabili delusio i. La fiducia ci espone al rischio del tradimento, ma se non si accetta di correre questo rischio si resta murati nei ruoli dello spettatore e dell’antagonista. Vivere sul serio la propria vita è molto più di questo.
Un saggio di natura filosofica, che tratta con gli strumenti della psicologia fenomenologica un aspetto intimo della donna che si rivela sempre più attuale, ovvero il processo della coscienza femminile nel momento del concepimento. Il volume non rientra nella categoria di bioetica, etica normativa, psicologia o letteratura femminista, ma si colloca nel campo degli studi semiotici e fenomenologici delle dinamiche della psiche.
Il volume è ispirato da un personaggio che è icona della forza gestaltica della relazione e della capacità di portare avanti fino in fondo ciò che il cuore detta: Antigone, protagonista dell'omonima tragedia di Sofocle. Sono le riflessioni di Giovanni Salonia a guidarci nei sentieri del cuore e delle vicende di questa fanciulla che, con grazia ed intensità tutta femminile, sa proclamare ad una società che si è smarrita nella insensatezza ed aridità di una logica autoreferenziale, quell'ordine degli affetti che - solo - può restituire via e vita. "Solo perché lei sacrifica i suoi affetti più cari non scomparirà nella città il diritto degli affetti". Al saggio di Salonia fanno da cornice una prefazione di Antonio Sichera che introduce ad un lettura gestaltica dell'eroina sofoclea ed una traduzione inedita ed integrale del testo greco, preceduta a sua volta da una breve pagina di delucidazione sui criteri ed i riferimenti che hanno guidato l'opera di traduzione.
L'autore in questo volume si chiede se il comportamento materno si risolva essenzialmente nella prestazione di cure fisiche e di stimolazione o se, viceversa, consista in un'attività reciproca e sincronizzata, in cui il ruolo del bambino, persino del neonato, sia tutt'altro che passivo. Schaffer analizza il comportamento materno nei suoi vari aspetti concentrando l'attenzione sul ruolo determinante che esso svolge in funzione della crescita armonica del bambino, non solo nella prima infanzia, ma lungo tutto l'arco dello sviluppo, soprattutto nella sfera emotiva.
Nel corso dell'esistenza, oltre alle bellissime esperienze di vita, ci si imbatte inevitabilmente in difficoltà da superare, soprattutto quando si ha a che fare con il dolore e la perdita di persone care. Questo volume, attraverso la scoperta (o la riscoperta) dei valori profondi, ci indica come sia possibile superare la grave malattia e il lutto. Ci vuole del tempo, ma è un percorso che, nel momento in cui si compie e si realizza, conduce ad una conoscenza migliore della propria identità. La speranza di ritrovare "il senso della vita" dentro se stessi, nei ricordi e negli insegnamenti di una persona cara che ci lascia diventa un'indicazione necessaria per non perdere la via e continuare ad amare la bellezza della vita.
Attraverso il cibo si apre la prima fondamentale relazione umana di intimità e prossimità. Da questa relazione dipende la disposizione all'accoglienza, alla premura, all'ospitalità. È la prospettiva in cui si colloca questo libro, volto a comprendere il valore della relazione tra cibo e uomo, il valore di nutrire l'esistenza e non solo la vita o il Pianeta. Infatti, il cibo non è solo sostanza, materia edibile, legata all'urgenza del bisogno, non è solo valore e storia di un territorio, qualità, gastronomia: il cibo è anche relazione, e come tale interessa l'affettività, l'identità, il desiderio, l'estetica e l'etica. Il cibarsi non è solo un'esperienza nutritiva, poiché in esso è sottesa sempre una domanda di riconoscimento: nutrire l'esistenza significa, infatti, attenzione alla forma del soggetto, che non è un sistema chiuso, finito, bensì relazionale.
Il bambino di 2 anni va abbandonando il tempo della sua primissima infanzia. La sua è un età incantevole, ma non priva di violente ribellioni, che si accompagnano alle prime affermazioni del suo temperamento. Egli ha fatto grandi progressi, parla, cammina e impiega gran parte del tempo a tentare di raggiungere una maggiore autonomia.

