
Un libro per riflettere sul nostro modo di considerare l'intelligenza. Da quando sono stati creati i primi test, agli inizi del Novecento, fino ai giorni nostri. Che si tratti di bambini dotati, superdotati o intellettualmente precoci, non appena si parla di un bambino che possiede un alto potenziale di intelligenza, ci si immagina la storia di un bambino in difficolta nella scuola, infelice, che finalmente viene riconosciuto come superdotato e quindi riabilitato. Al di la di questa favola moderna, questo libro mostra come siano diversificate le situazioni dei bambini superdotati, le difficolta psicologiche che possono incontrare, le soluzioni che possono essere adottate in loro favore in ambito scolastico e medico. A partire dall'analisi dei test di intelligenza, i soli che permettono di individuare con certezza i bambini intellettualmente precoci, il libro ci fa riflettere sul nostro modo di considerare l'intelligenza, da quando sono stati creati i primi test ai giorni nostri.
Raccolta di riflessioni generali sul lavoro svolto dal Comitato Nazionale per la ricerca dall'ottobre 2002 al dicembre 2004, ed una breve storia ed evoluzione del gruppo. Questa documentazione riguarda il lavoro svolto dal Comitato Nazionale per la Ricerca dall'ottobre 2002 al dicembre 2004... Il gruppo non e stato organizzato come responsabile di un lavoro a tempo indeterminato, ma come un gruppo provvisoriamente consulente, che indaga sulle questioni poste a ragione della sua costituzione, e che se avesse ipotizzato una possibile via di ricerca, di cui avrebbe anche potuto iniziare il lavoro, avrebbe poi lasciato traccia del suo percorso in modo tale che ogni socio o altri gruppi della Societa potessere essere in grado di valutare questo punto di partenza e i passi fatti, per poter poi continuare o modificarne completamente la direzione. Questo documento e diviso in una Introduzione che contiene riflessioni generali sul lavoro svolto ed una breve storia ed evoluzione del gruppo. Una seconda parte contiene le nostre riflessioni provvisorie.
Per più di cinquant'anni Amedeo Rotondi, che nei libri si firmava Amadeus Voldben (Volontari del Bene), si è riunito nel retrobottega della sua piccola e intensa libreria di via Merulana a Roma, per celebrare la sua ricerca spirituale con amici ed estimatori appassionati. Rotondi era un maestro, perché da sempre osservava la sua vita praticando i! "conosci te stesso" e da sempre raccoglieva i! pensiero degli iniziati di tutti i tempi, senza pregiudizi di ordine religioso o ideologico. Dopo "Le leggi del pensiero", "Le grandi profezie sul futuro dell'umanità" e "La potenza creatrice del pensiero", ecco "Pensieri per una vita serena", il quarto libro, postumo, di Amedeo Rotondi curato da Vitaliano Bilotta che, prima nel cenacolo di Amedeo e adesso nel cenacolo di Evolvenza, prosegue la sua lunga ricerca spirituale. Il libro raccoglie i pensieri dell'Autore e di altri saggi che rispondono all'eterna domanda: "Come vivere meglio?". E indubbio che la risposta non può che essere spirituale, ossia evolutiva.
Libertà, salute, creatività, ricchezza, fertilità, serenità, pace, amore, rispetto, gioia, conoscenza hanno inizio da ciò che porti alla bocca e da come lo fai. In questo libro sono descritti per la prima volta dei rituali essenziali per la tua piena realizzazione, affinché ogni boccone di cibo che gusti possa intensificare in te l'esperienza del risveglio e dell'amore! Questo testo stravolge le teorie psicologiche più comuni sull'alimentazione e ci presenta un'esperienza spirituale diretta del cibarsi. Recuperare la visione dell'anima è fondamentale per esperire tutto il significato del mangiare. Fintanto che un'azione non è compresa e onorata nella sua totalità non può essere né utile né liberatoria, ma continuamente imprigiona l'individuo in una ripetitività meccanica che lo rende vittima. Essere vittime del cibo che si mangia è l'assurda nevrosi a cui conduce la civiltà del profitto. Una sana ribellione a ciò è un atto d'amore e di forza di carattere.
Un manuale di coaching per chi vuole realizzare grandi cose e lasciare il segno, per chi non accetta di essere limitato dalla paura, dall'insicurezza, dalla mancanza di soldi o dalle credenze. "Nel tuo corpo c'è un'intenzione, un'aspirazione che vibra: è la voglia di cambiare qualcosa, ìl bisogno di esprimerti e di essere sentito. Trova la vibrazione nel tuo corpo, impedisci alla mente di rubarla, di appiccicarci sopra le proprie teorie, associala piuttosto a un mantra e inizia a ripeterla, a darle forza, potenza, spazio e respiro. Lascia che si manifestino in te grandi visioni e non permettere alla tua mente di giudicarle. Se vuoi produrre un'opera devi pensare che sarà la più grande opera che un artista abbia mai creato. In questo modo la vibrazione che è nel tuo corpo sarà libera di esprimersi con la massima intensità".
L'autoaccettazione come atto centrale dell'etica viene qui abbozzata dall'ideatore della terapia dell'imperfezione. Partendo dall'analisi della parabola del Figlio prodigo, l'autore descrive due caratteristiche dell'animo umano: lo sbaglio e la compassione verso chi ha sbagliato. Da una parte la parabola evidenzia la condizione fragile dell'uomo; dall'altra fa ricorso alla clemenza di fronte a questa stessa condizione. La parabola e il trionfo dell'umano (inteso come compassione) sull'umano (inteso come errore). In sintesi, l'etica del limite diventa etica per persone erranti", cioe orientamento e affermazione della propria umanita. "
La felicità è la percezione di essere persone uniche, realizzate e appagate. Che si voglia o no, le persone cercano la felicità e obiettivo di ogni persona è viverla. Ma questa ricerca non è priva di rischi, di incertezze e di ostacoli, poiché ogni processo di crescita comporta aspetti di "crisi" e "cambiamento". Le "crisi" ci spaventano perché esse richiedono il coraggio di ascoltare la propria voce, la propria chiamata, la propria vocazione alla vita. L'uomo di oggi, disabituato ad affrontare le sfide, si lascia passivamente assorbire da schemi precostituiti di pensiero, in regole d'azione preconfezionate; credendo di vivere, si annulla negli altri e sceglie o quello che gli altri gli dicono di fare o quello che gli altri fanno. Così l'infelicità è assicurata.