
In questo volume l'autrice spiega il fenomeno dell'isteria nella donna come manifestazione di obbedienza e contemporaneamente di rifiuto nei confronti degli stereotipi riguardanti la femminilità e descrive, attraverso gli schemi dell'identità di genere presenti anche nell'opera freudiana, i fantasmi sessuali, identificandone il raggio d'azione e le regole che li determinano.
Uomini di poca qualità che ammantano di ciarle il loro sapere e il loro potere sono numerosi in ogni campo. Nel campo delle cure il ciarlatano è tuttavia una figura dotata di una sua dignità: è infatti il prodotto dell'angoscia esistenziale dell'uomo, dell'ansia di trovare un rimedio, magari solo consolatorio, all'inguaribilità della malattia e alla paura della morte. Sfruttare quest'ansia, lucrare su quell'angoscia, rende però il ciarlatano una figura indegna, un tipo spregevole. Questo libro racconta le storie, dal Medioevo ai giorni nostri, di ciarlatani degni e indegni, vissuti ai margini del mondo medico ma anche dentro di esso.