
Un volume pensato per studenti universitari alle fasi iniziali del loro percorso, ma utile anche ad operatori della formazione psicosociale e dell'educazione, che vi troveranno temi che in genere sono dispersi in testi diversi. Vuole introdurre all'uso dei metodi e delle tecniche di gruppo nei contesti formativi ed educativi, premettendo una rassegna dei temi principali della dinamica di gruppo e dei gruppi di lavoro organizzativi, e della psicologia sociale dei gruppi. Il volume è caratterizzato da una forte e costante sottolineatura del carattere non meramente fattuale del gruppo, dunque della necessità di trattarlo in quanto fenomenologia contingente, che si configura ed acquista specifiche modalità di funzionamento in ragione dei contesti di pratica entro cui ed in ragione dei quali si dispiega. Questa idea di gruppo se non può considerarsi di per sé originale in assoluto - essa riflette una concezione più generale dei processi psicosociali di matrice socio-costruttivista - è sicuramente innovativa nel campo della psicologia dei gruppi, troppo spesso portatrice di una visione reificata, entro la quale il gruppo, invece che costrutto teorico, viene inteso e trattato come uno stato del mondo.
La psicologia dei gruppi è un campo di teorizzazioni ampio e diversificato che trova applicazioni a differenti livelli e in molteplici contesti, dalla dimensione micro a quella macrosociale. Il volume, in questa nuova edizione aggiornata, propone una visione consolidata del lavoro con i gruppi e un approccio a nuovi contesti di intervento. Il testo si articola in tre parti: la prima fornisce un inquadramento teorico del concetto di gruppo, dei processi e delle dinamiche che lo definiscono, analizzando le relazioni e i percorsi di formazione dei gruppi, la costruzione di sentimenti identitari e il legame che lega i gruppi alla comunità. La seconda parte presenta contributi specifici rispetto a metodi di lavoro che richiedono approcci puntuali e, per alcuni aspetti, innovativi. Il lavoro degli psicologi e degli operatori che intendono acquisire competenze psico-relazionali non può prescindere dalle conoscenze relative ai gruppi virtuali, al lavoro di rete e al mutuo aiuto, alle attività svolte nell'ambito dei focus group e, rispetto alle dimensioni macro sociali, alle competenze necessarie per l'impostazione di ricerche partecipate e alla costruzione di coalizioni di comunità. La terza parte prende in considerazione alcuni contesti in cui si attua la costruzione, promozione e attivazione dei gruppi: l'azienda, la scuola, l'ambito sociosanitario, la famiglia.
Basandosi sulla teoria della dissociazione strutturale della personalità integrata con la psicologia dell’azione di Janet, gli autori, dopo una lunga esperienza clinica con pazienti traumatizzati, hanno sviluppato un modello di intervento a più fasi centrato sull’identificazione e il trattamento della dissociazione strutturale.
La terapia ha l’obiettivo di aumentare la capacità del paziente di adattarsi all’ambiente, per affrontare i compiti della vita quotidiana e tenere a bada i fantasmi legati a ricordi traumatici non elaborati.
Onno van der Hart insegna presso il dipartimento di Psicologia clinica dell’Università di Utrecht.
Ellert R.S. Nijenhuis lavora presso il centro per la salute mentale Mental Health Care Drenthe, in Olanda.
Kathy Steele dirige i Metropolitan Counseling Services, un centro di psicoterapia ad Atlanta (USA).
Giunto alla psicoanalisi passando attraverso la pediatria, Donald Woods Winnicott (1896-1971) raggiunse la ribalta della scena analitica nei giorni tempestosi in cui i seguaci di Anna Freud e quelli di Melanie Klein si scontravano per conquistarsi il diritto di essere considerati i veri eredi intellettuali di Freud. L'indagine di Winnicott parte da una riconsiderazione in termini sostanzialmente nuovi del rapporto madre-bambino. Dobbiamo a lui importanti sviluppi teorici del pensiero psicoanalitico e concetti oggi familiari, come quello di "madre sufficientemente buona", di "holding" o di "oggetto transizionale" (la famosa "coperta" di Linus). La sua stupefacente carriera si interseca con quella di molte delle grandi figure della psicoanalisi e della psicologia, non solo Anna Freud e Melanie Klein ma anche gli eccentrici membri del gruppo di Bloomsbury, Jacques Lacan, Ronald Fairbairn e Masud Khan, il controverso analista pakistano autoproclamatosi principe. Tra i molti che hanno scandagliato la mente umana, Winnicott è l'autore che meglio di tutti riesce a parlare ancora a noi contemporanei perché, con un linguaggio semplice e chiaro, si è occupato dei temi universali dell'essere umano: l'attaccamento e la separazione, l'amore e la perdita. Senza ricorrere a nessun gergo, ma costruendo una teoria complessa che amplia il raggio di applicazione della psicoanalisi, ci mette in contatto con la nostra vita quotidiana, dall'infanzia alla vecchiaia.
Questo è il terzo di una serie di libri dedicati a una migliore comprensione della terapia EMDR e mostra come i suoi principi, i protocolli e le procedure siano alla base del lavoro del clinico che utilizza la terapia EMDR standard. Una regola pratica per capire più profondamente qualsiasi argomento consiste nel partire dalle nozioni fondamentali ed eventualmente scostarsi dalla struttura standard nel modo più informato possibile. Per affrontare le particolari necessità delle loro popolazioni cliniche agli autori è stato chiesto di includere i tipi di domande rilevanti per l'acquisizione della storia del cliente, le risorse che possono essere utili e le spiegazioni necessarie nelle fasi di preparazione, le particolari cognizioni negative e positive nella fase di valutazione e negli interventi cognitivi integrativi, altre domande che è necessario fare durante le fasi da 4 (desensibilizzazione) a 8 (rivalutazione), una sezione sulla concettualizzazione e la pianificazione del trattamento, e altro materiale proveniente dalla ricerca e pertinente al loro lavoro. Il libro è diviso in tre parti con 10 capitoli che descrivono: il lavoro con i disturbi d'ansia, inclusi fobia specifica, disturbo di pa¬nico e agorafobia; il lavoro con i disturbi ossessivo-compulsivi e disturbi correlati, inclusi il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo da dismorfismo corporeo, la sindrome del riferimento olfattivo e i comportamenti di accumulo; il lavoro con i disturbi dell'umore, inclusi il disturbo bipolare, la depres¬sione maggiore e la depressione postpartum;
Una scienza come la psicoanalisi che in un secolo si e svilupoata in maniera notevole necessita di un volume come questo che ne ripercorra gli elementi di origine e di sviluppo. Come introdurre alla psicoanalisi, la scienza dell'inconsci o creata da sigmund freud a partirer dal reale di una esperienza clinica? Una introduzione - di livello universitario - alla psicoanalisi deve reintrodurre al suo movimento la scoperta e farla riscoprire nella sua stessa origine. Quello qui esposto e`l'insieme del camp o del sapere analitico, nel suo contenuto e nella sua dinamica, nelle sue tesi e nel suo divenire, nella sua teoria e ne
La psicoanalisi ha modificato in maniera permanente il modo in cui in tutto il mondo gli uomini e le donne interpretano se stessi e gli altri. Una storia della psicoanalisi non può accontentarsi della biografia di Freud o della storia della psichiatria o della cultura viennese, ma deve spiegare, innanzitutto, l'intensità dell'attrazione esercitata e l'ampiezza della sua influenza. Zaretsky indaga gli effetti della psicoanalisi sui modi di concepirsi degli individui che le si rivolgono o ne intercettano gli strumenti o, ancora, ne accolgono e ne ricavano, in un'eco magari lontana, un certo "stile" di approccio a se stessi e al mondo. La psicoanalisi è "la prima grande teoria e pratica della vita personale": un'esperienza di singolarità e di interiorità collocabile in uno specifico momento storico e fondata nei moderni processi di industrializzazione e urbanizzazione, oltre che nella storia della famiglia. Zaretsky non manca di interrogarsi sul "dopo", sul destino della psicoanalisi oggi e ancor più sul destino di quelle forme di esistenza individuale che essa aveva accompagnato, talvolta creato.
Perché alcuni di noi sono ragionatori provetti e altri gran pasticcioni? Che cosa ci fa commettere errori di ragionamento come quelli all'origine del disastro di Chernobyl? Come fanno i prestigiatori a creare illusioni che prendiamo per buone? Perché non esitiamo a rivedere certe credenze mentre ad altre restiamo aggrappati a ogni costo o quasi? Perché nutriamo paure irrazionali? Perché i terroristi abbracciano ideologie folli? Perché c'è gente convinta che le streghe siano tra noi e che la terra sia piatta e sia stata creata quattromila anni fa (e questo nell'America del XXI secolo)? Questo libro affronta tali problemi a partire dal presupposto che dietro la nostra intelligenza vi sono le abilità che possediamo, dietro la nostra stupidità vi sono gli errori che commettiamo. Ragionare bene può condurre al successo e allungare la vita, ragionare male può condurre alla catastrofe. Eppure, siccome gran parte della vita mentale si svolge fuori della coscienza, non è affatto ovvio in che modo ragioniamo e perché facciamo errori. Negli ultimi anni ha preso forma una teoria scientifica del ragionamento che spiega tutto ciò, ma che è rimasta limitata a un ristretto manipolo di scienziati cognitivi. Scopo del libro è rendere questa nuova scienza accessibile a tutti.
Philip N. Johnson-Laird insegna Psicologia nell'Università di Princeton. Il Mulino ha pubblicato in edizione italiana il suo fondamentale "Modelli mentali" (1993), oltre a "Deduzione, induzione, creatività. Pensiero umano e pensiero meccanico" (1994) e "La mente e il computer. Introduzione alla scienza cognitiva" (1997).
La Psicologia Generale è quella disciplina scientifica che si occupa di spiegare gli aspetti della mente che appaiono comuni a tutti gli individui. Si fonda quindi sull'idea, ampiamente condivisa, che le persone, come hanno un corpo che funziona in modo simile, hanno anche una mente che funziona per tutti in maniera analoga e che si basa sugli stessi processi. Quest'idea è cosi radicata da costituire il fondamento di tutte le nostre interazioni, anche se non implica, si badi bene, una rinunzia all'unicità dei singoli, né tanto meno un ridimensionamento delle differenze che esistono tra gli individui.
La Psicologia Generale sta dunque alla base di tutte quelle psicologie speciali, come la Psicologia Clinica e la Psicologia del Lavoro, che compongono l'intera Psicologia e che nella maggior parte dei casi si concentrano sullo studio dì specifiche categorie di individui o delle persone in particolari contesti e situazioni. A titolo di esempio, sarà indispensabile avere una conoscenza dei processi di memoria per comprendere cosa sia un'amnesia, cosa la determini e come possa essere trattata. Lo stesso principio varrà per i disturbi d'ansia; difficilmente possiamo pensare di comprendere cosa siano e come si possano curare se non conosciamo le funzioni e i meccanismi che regolano le emozioni e le motivazioni.
Quest'opera ha appunto lo scopo di avvicinare il lettore ai diversi ambiti di indagine della Psicologia Generale (percezione, memoria, apprendimento, attenzione, coscienza, linguaggio, pensiero, emozioni e motivazioni), di offrirne una visione il più aggiornata possibile e di farne comprendere la rilevanza per altre discipline, psicologiche e non. A tal fine, per ogni settore vengono prese in considerazione le maggiori problematiche affrontate dalla ricerca, le prospettive teoriche, i metodi di indagine e i principali studi empirici presenti nella letteratura di riferimento. Per favorire la comprensibilità del tutto, ogni materia è trattata con l'ausilio di figure, grafici e tabelle. Inoltre, per la maggior parte degli argomenti, alcune schede affrontano temi specifici che mettono in evidenza l'intima relazione tra la Psicologia Generale e altre discipline, sia di base sia applicate.
Al di là dei contenuti, è importante considerare alcune caratteristiche centrali di questa disciplina. Primo, la Psicologia Generale è una disciplina prettamente sperimentale: ciò, se da una parte favorisce la spiegazione causale dei fenomeni mentali, dall'altra evidenzia la scarsa formalizzazione delle conoscenze finora acquisite. Secondo, abbiamo a che fare con quella branca della psicologia che più risente dei diversi orientamenti teorici e delle diverse correnti che ne hanno segnato la storia. Terzo, la Psicologia Generale, essendo il principale ponte con le neuroscienze, è al centro della questione, sempre attuale, della relazione tra mente e corpo. Per tutti questi motivi, l'opera comprende una prima parte che tratta dello sviluppo storico e dei metodi di studio della Psicologia, nonché delle basi biologiche della mente.
I fallimenti nella mentalizzazione determinano disregolazione emotiva, impulsività, comportamenti violenti e autodistruttivi. Questa guida pratica al trattamento dei disturbi di personalità basato sulla mentalizzazione (Mentalization-Based Treatment - MBT) offre un modello per la comprensione del disturbo borderline e del disturbo antisociale di personalità. Il volume guida il clinico attraverso la struttura del trattamento e spiega come illustrare ai pazienti il modello teorico della mentalizzazione per aiutarli a dare senso ai propri sintomi. Descrive inoltre le caratteristiche del processo terapeutico, volto a stabilire una capacità di mentalizzazione più coerente. Il manuale offre infine strumenti per affrontare le difficoltà di mentalizzazione che si riscontrano nelle famiglie e nei sistemi sociali, dando indicazioni utili anche per i familiari e le persone più vicine al paziente, che spesso non vengono adeguatamente coinvolti nel trattamento.
Autore:
Lavora come docente di Psichiatria presso il Medical College e la Graduate School of Medical Sciences della Cornell University di New York. Con Cortina ha pubblicato Le relazioni nei gruppi (1999), Psicoterapia delle personalità borderline (con J.F. Clarkin e F.E. Yeomans, 2000), Narcisismo, aggressività e autodistruttività (2006), Patologie della personalità di alto livello (con E. Caligor e J.F. Clarkin, 2012) e Erotismo e aggressività (2019).

