
In una società in continua trasformazione, dove i ruoli tendono a mutare velocemente, l'amore è un sentimento che rischia di essere considerato sempre uguale. In realtà è una dimensione complessa dell'animo umano, difficile da decifrare e attraversato da continui cambi di identità, che determinano di volta in volta un modo diverso di amare. Per questo, diventa necessaria la "manutenzione" costante della propria vita sentimentale, che non significa essere sempre all'altezza delle sfide che ci troviamo davanti, ma essere in grado di conservare e proteggere il nostro amore, come se si trattasse di una pianta rara e bisognosa di cure. Per seguire e comprenderne le mutazioni, Umberta Telfener, esperta psicologa e psicoterapeuta, ne ripercorre le principali fasi: dall'amore patriarcale all'esaltazione del legame di coppia romantico, dalle paure emotive del postmoderno all'attualità incerta e paradossale dell'ipermoderno. Fasi in cui il lettore potrà riconoscere se stesso e scoprire la natura della sua relazione, capirne quali sono le conseguenze emotive e come muta il linguaggio dei sentimenti a seconda delle età. Ricco di spunti suggestivi - i film da vedere o i giochi di coppia che possono migliorare la nostra vita amorosa - "La manutenzione dell'amore" è un viaggio nell'anima del più nobile dei sentimenti, con un invito esplicito: anche nell'amore, comprendere chi siamo è il primo passo verso l'armonia.
L'esperienza personale di una professionista nell'affrontare il problema del disagio adolescenziale in chaive preventiva Questo libro descrive come, per affrontare il problema degli adolescenti si debba creare una rete in cui sanita, scuola e famiglia si ritrovino ad accettare la trasgressione adolescenziale come ricchezza e non solo come problema di disagio.
Il volume raccoglie contributi di psicoanalisi. Lontana dai luoghi comuni in cui troppo spesso è relegata e dagli stereotipi che la ritraggono come una pratica d'élite, la psicoanalisi non è affatto fuori posto. Semmai, rinnova la sua spinta verso il sociale e rilancia la sua capacità di penetrare gli spazi di vita dove prende voce un disagio contemporaneo a cui dare risposta. Sta qui il filo che lega i diversi contributi presenti nel volume, e il lettore potrà seguirlo addentrandosi tra i casi e i frammenti raccolti dall'esperienza clinica.
In un'epoca in cui i legami sociali sembrano diventare soltanto liquidi e virtuali, l'educazione affettiva e sessuale può svolgere una funzione civile di grande rilievo perché costruisce i presupposti per vivere l'amore e gustare la possibilità di essere generativi insieme agli altri. L'autore sviluppa questo tema attingendo alla sua esperienza clinica di psicoanalista e dopo aver ulteriormente approfondito l'argomento nel corso di una ricerca triennale. Questo libro si rivolge innanzitutto a genitori, insegnanti, educatori e agli operatori impegnati direttamente sul campo. Il contributo della psicoanalisi all'educazione consiste nell'illustrare le dinamiche inconsce che entrano in gioco nel legame tra emozioni, affetti, sessualità e amore, quattro esperienze differenti ma intimamente intrecciate tra loro.
Lo sciame borderline è costituito da una serie di memorie traumatiche che non hanno trovato una trama, da un funzionamento dissociativo che risulta sganciato dalla dimensione simbolica. Partendo dalla sua pratica clinica, Nicolò Terminio propone una prospettiva originale sul disturbo borderline. Grazie alla chiarezza espositiva, l'autore consente al lettore di ripercorrere il cammino che lo ha portato a pensare la clinica borderline secondo la logica dello sciame. Nella concettualizzazione dello sciame borderline la teoria del soggetto di Lacan e la clinica del vuoto di Recalcati vengono messe in dialogo con altre prospettive psicoanalitiche, con la psicopatologia fenomenologica e con la tradizione psicodinamica che prende origine da Janet. Il quadro d'insieme orienta il lettore nell'applicazione terapeutica dei principi che guidano la cura. Prefazione di Massimo Recalcati.
In ambito calcistico Maradona e Messi sono considerati i geni più rappresentativi del calcio perché in grado di creare uno spazio dove nessuno avrebbe mai immaginato che poteva esserci uno spazio. Il genio è dunque colui che genera e apre nuovi spazi, non soltanto nel gioco del calcio. Recalcati può essere, in questo senso, definito il Maradona o il Messi della psicoanalisi. Scritto da uno dei più brillanti allievi di Recalcati, già autore di un' Introduzione a Recalcati, in questo volumetto che inizia proprio parlando di Maradona, l'Autore analizza il fenomeno Recalcati, il suo "stile di gioco" culturale, ripercorrendo tappe della sua biografia, la sua formazione, passaggi fondamentali come la creazione di Jonas, fino ad arrivare al successo di massa di Recalcati che ha generato ammirazione e rivalità, consenso e critiche. Come inevitabile. Recalcati non si è limitato infatti a percorrere un cammino già tracciato da altri, ma ha oltrepassato i confini della psicoanalisi per rivoluzionare il campo del sapere.
Quest'opera chiarisce sotto una nuova luce le turbe attuali dell'adolescenza femminile. Il processo di femminilizzazione nell'adolescenza e un tempo di riorganizzazione, di elaborazione integrativa del lavoro di filiazione e di lutto compiuti durante l'infanzia. Quest'opera disegna i contorni di questa tappa, vera e propria prova del femminile attraverso cui ogni adolescente cerca di conquistare la sua identita di donna. Mediante un approccio psicopatologico, ne considera le difficolta, le derive e i limiti. Un primo asse sul versante dell'eros e del legame, ripercorre la storia della filiazione del femminile. Come rappresentarsi la nascita del femminile nella bambina? Come raffigurarsi la sua trasmissione? Quale importanza accordare all'omosessualita nella costituzione dell'identita? Quale posto attribuirle nelle organizzazioni puberali? Un secondo asse prende in considerazione la relazione madre-figlia dal punto di vista del distacco. Esso invita a riconoscere, sotto i fantasmi di assassinio della madre, l'espressione di una separazione impossibile. L'accesso alla femminilita genitale e considerato solo al termine di questa integrazione delle forze d'amore e di odio derivanti dai conflitti infantili.
Il pensiero individualista e libertario che dagli anni Settanta disegna l’uomo come artefice di se stesso, guidato solo dalle proprie scelte e dai propri desideri, si rivela oggi più pericoloso di quanto potevamo immaginare. Conquiste importanti, come la fine dell’autoritarismo, il venir meno della distanza incolmabile tra le generazioni o l’affrancamento delle donne da un destino gregario, hanno finito per scorrere lungo una deriva che, da acquisizioni di civiltà, le ha trasformate in gabbie di solitudine e fragilità. Un nuovo imperativo, sociale ed economico, all’autodeterminazione a tutti i costi si è sostituito alle regole del passato, sulle cui macerie l’individuo si ritrova oggi disorientato e incerto. La sua stessa consistenza è in discussione. Lo testimoniano le nuove ansie e le inedite forme depressive, ben note a psichiatri, psicanalisti, medici generici, e a chiunque stia in ascolto della sofferenza umana. Forme di disagio che non riguardano solo la precarietà sociale o le vere e proprie patologie psicologiche. Il suolo umano si è impoverito, si è svuotato del suo humus di relazioni, legami, responsabilità, è divenuto friabile, inconsistente. Su questo terreno incerto l’uomo stesso diventa ‘di sabbia’. Una figura inafferrabile e impastata di contraddizioni, ma con un tratto distintivo che si staglia nitido sotto lo sguardo attento di Catherine Ternynck: la sensazione di una stanchezza. È un uomo che fatica a portare la sua vita. Costantemente dubita del tragitto e del senso. Chiede riconoscimento e rassicurazione. È per questo che Ternynck sceglie di affiancarlo attraversando «quei luoghi deteriorati dall’individualismo, dove le fondamenta umane sono in difficoltà»: in famiglia, all’interno della quale i bambini vengono spinti a un’autonomia troppo precoce, adorati e minacciati nello stesso tempo, e i rapporti tra le generazioni si trovano a fronteggiare le metamorfosi dei legami; nel sociale e nel mondo politico, con la crisi di legittimazione di chi ha il compito di riscrivere le regole o aiutare la coesione della vita in comune; nell’universo simbolico, dove l’identità stenta a costruirsi nel luccicante mercato del tutto e subito. Quest’uomo smarrito, dai contorni fluttuanti, ci parla di sé attraverso le tante voci che Catherine Ternynck ha ascoltato nel suo lavoro di terapeuta. Un racconto collettivo, una trama di esperienze che l’autrice tesse con una scrittura avvincente, limpida ed emozionante al tempo stesso, di grande empatia verso tutte le sfumature dell’umano e insieme lucida nel denunciarne le derive. Un’avventura dello spirito cui è invitato non solo lo specialista, lo psicanalista, ma l’uomo curioso, e forse preoccupato, della nostra epoca.
In una società in cui gli adulti sono dominati dalla paura, contaminati dall’ansia e ossessionati dalla sicurezza, occuparsi del ridere!!! Via, siamo seri!!! La formula chimica della risata porta scompiglio in tutti i luoghi formativi, soprattutto quelli ricoperti di una patina più o meno spessa di presunta serietà. Con questo libro si lancia un marchio di qualità che potrà essere certificato dai giovani e che dovrà verificare la costante presenza di una metodologia umoristica nelle istituzioni educative. “Qui la risata è ammessa e ben accolta” potrebbe essere lo slogan della vetrofania da applicare sulle porte delle istituzioni più serie, a partire da quelle che si definiscono educative. Non è più il tempo dei giullari che avevano il compito di distrarre il popolo, al contrario l’umorismo è un generatore di consapevolezza per difendersi dalle manipolazioni. Per mettere in crisi il potere. Ridere è anche un bisogno sociale che produce benefici alla salute, facilita le relazioni, la socializzazione, il ridimensionamento dei conflitti inutili. Immaginate di proporre un nuovo indicatore di benessere e sviluppo: il PIR (Prodotto Interno di Risate), dove una convivenza serena e un approccio ottimistico generino creatività e futuro. Queste pagine offrono esperienze e metodologie per sdoganare il ridere e promuoverlo dalla categoria del frivolo all’olimpo della serietà. In un’epoca in cui a qualcuno può sembrare che ci sia poco da ridere, la decisione più seria da prendere è: investire sui giovani e sul ridere.