
La coscienza del proprio "io" nel rapporto tra corpo e mente. In quest'opera Lowen descrive e analizza, attraverso le storie di alcuni drammatici casi, il modo in cui nascono i problemi emozionali che conducono l'individuo ad abbandonare la realtà, perdendo il contatto con le necessità e le sensazioni del proprio corpo. Il conflitto tra l'io e il corpo provoca una scissione nella personalità che influenza ogni aspetto della vita e del comportamento. L'io dissociato dal corpo è debole e vulnerabile, così come un sapere privo di sentimenti è vuoto e senza significato. Questi principi, secondo l'autore, vanno applicati nell'educazione e nella terapia psichica, eliminando all'origine i sensi di colpa, di pudore o vergogna che stanno alla base delle dissociazioni schizoidi. Il piacere fisico è una fonte vitale di benessere emotivo. Molte persone, tuttavia, negano al proprio corpo la capacità di godere e la possibilità di essere felice. Questo libro suggerisce una nuova via verso il soddisfacimento emotivo, attraverso la consapevolezza del proprio corpo e un gratificante rapporto tra corpo e mente.
Ecco un piano rivoluzionario per vincere la depressione, ideato da un illustre psichiatra. La persona depressa, dice Lowen, ha perduto il contatto con la realtà e soprattutto con il proprio corpo. Questo libro pionieristico ci insegna a vincere la depressione attivando le forze vitali stagnanti e addestrando mente e corpo a rispondere con la stessa prontezza con cui uno strumento perfettamente accordato risponde al tocco del virtuoso. Attingendo alla sua vasta esperienza con pazienti depressi, Lowen esorta a un ritorno al corpo, a ristabilire le comunicazioni con il nostro unico strumento di autoespressione. Dal punto di vista pratico, Lowen presenta una serie di esercizi semplici ma efficaci che possono risvegliare la persona depressa alle sue energie intrinseche e insegnarle a esprimere il suo amore, la sua indipendenza, la sua unicità e la sua essenziale realtà. L'uomo non può esistere separato dal proprio corpo, non può esistere anzi alcuna forma di esistenza mentale indipendente dall'esistenza fisica. Ed è basandosi su questa certezza che la concezione di Lowen libera tutta la sua carica rivoluzionaria. Solo lavorando a un tempo sul corpo e sulla mente, senza sminuire o trascurare uno dei due a favore dell'altro, si può agire in pieno sulla totalità dell'uomo restituendogli le forze fisiche e spirituali indispensabili per una vita integra, libera e spontanea.
La bioenergetica è un modo di comprendere la personalità in termini del corpo e dei suoi processi energetici. Questi processi, cioè la produzione di energia attraverso la respirazione e il metabolismo e la scarica di energia nel movimento, sono le funzioni basilari della vita. La nostra risposta alle situazioni della vita, infatti, è determinata dalla quantità di energia di cui disponiamo e da come ne facciamo uso. La bioenergetica è anche una forma di terapia che combina il lavoro con il corpo e con la mente per aiutarci a risolvere i nostri problemi emotivi e a meglio utilizzare il nostro potenziale. Una tesi fondamentale della bioenergetica è che corpo e mente sono funzionalmente identici: vale a dire, quanto avviene nella mente riflette quanto avviene nel corpo e viceversa: pensare e sentire sono condizionati da fattori energetici. Nel suo lavoro sul corpo la bioenergetica include sia procedimenti di manipolazione sia esercizi speciali. I procedimenti di manipolazione sono costituiti da massaggio, pressione controllata e lievi contatti per rilassare i muscoli irrigiditi. Gli esercizi che questo libro offre, messi a punto nel corso di più di vent'anni di lavoro terapeutico con pazienti, sono intesi per aiutarci a entrare in contatto con le nostre tensioni e a scaricarle attraverso il movimento appropriato.
"Possiamo fare a meno di molte cose" è una frase che ricorre spesso sulla bocca di noi tutti e sintetizza la psicologia del "senza" che gli autori presentano per la prima volta in questo libro. Al completo la frase sarebbe: "possiamo fare a meno di molte cose che possediamo, di molti acquisti che facciamo e di molti desideri di consumo", ma perché acquistiamo sempre più prodotti "senza" (senza glutine, senza olio di palma, senza zuccheri, senza parabeni, senza siliconi....)? Cosa succede quando dobbiamo o vogliamo rinunciare a qualche acquisto? Quando cioè rimaniamo "senza consumi"? Per rispondere a queste domande occorre partire dalla crisi economico-finanziaria che - sul piano psicologico - ha avuto un impatto epocale e ha cambiato non solo il nostro modo di fare acquisti ma anche di vivere.
Questo volume fornisce una panoramica completa e aggiornata della psicologia dei consumi, partendo da un punto di vista del tutto differente, ovvero quello del consumatore. Attraverso questo nuovo approccio, gli autori presentano chiavi di lettura e modelli interpretativi; forniscono casi ed esempi tratti dalla realtà su cui poter applicare nuovi paradigmi teorici e propongono un allargamento della psicologia dei consumi a campi di intervento meno conosciuti, ma altrettanto importanti e promettenti, come la promozione della salute e il marketing sociale. Un manuale che mette al centro della scena i consumatori, con i loro bisogni e le loro peculiarità psicologiche.
Questo è il terzo di una serie di libri dedicati a una migliore comprensione della terapia EMDR e mostra come i suoi principi, i protocolli e le procedure siano alla base del lavoro del clinico che utilizza la terapia EMDR standard. Una regola pratica per capire più profondamente qualsiasi argomento consiste nel partire dalle nozioni fondamentali ed eventualmente scostarsi dalla struttura standard nel modo più informato possibile. Per affrontare le particolari necessità delle loro popolazioni cliniche agli autori è stato chiesto di includere i tipi di domande rilevanti per l'acquisizione della storia del cliente, le risorse che possono essere utili e le spiegazioni necessarie nelle fasi di preparazione, le particolari cognizioni negative e positive nella fase di valutazione e negli interventi cognitivi integrativi, altre domande che è necessario fare durante le fasi da 4 (desensibilizzazione) a 8 (rivalutazione), una sezione sulla concettualizzazione e la pianificazione del trattamento, e altro materiale proveniente dalla ricerca e pertinente al loro lavoro. Il libro è diviso in tre parti con 10 capitoli che descrivono: il lavoro con i disturbi d'ansia, inclusi fobia specifica, disturbo di pa¬nico e agorafobia; il lavoro con i disturbi ossessivo-compulsivi e disturbi correlati, inclusi il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo da dismorfismo corporeo, la sindrome del riferimento olfattivo e i comportamenti di accumulo; il lavoro con i disturbi dell'umore, inclusi il disturbo bipolare, la depres¬sione maggiore e la depressione postpartum;
Se l'obiettivo di una valida psicoterapia è quello di portare i pazienti ad ottenere "il massimo beneficio terapeutico nel modo più efficace possibile", la psicoterapia psicoanalitica, che può contare su una tradizione ormai consolidata, si pone oggi come una delle forme di cura più valide e sostenibili. Tale orientamento si segnala per la flessibilità, l'importanza attribuita all'alleanza consapevole fra terapeuta e paziente quale ingrediente fondamentale del processo terapeutico, l'apertura ad altre forme di trattamento. Forti di una lunga esperienza nel campo sia della ricerca sia della pratica clinica, gli autori illustrano in questo libro i principi, i metodi e le tecniche dell'approccio supportivo-espressivo, ricorrendo anche a numerosi esempi concreti. Approfondiscono poi il tema dell'integrazione con altri tipi di psicoterapie, e infine sintetizzano gli aspetti cruciali del legame vitale fra ricerca e psicoterapia. Una solida e consistente risorsa per tutti i professionisti che operano nel campo del benessere e della salute mentale.
Lester Luborsky è professore emerito dell'Università della Pennsylvania, dove ha svolto a lungo attività di ricerca sulla psicoterapia. Tra i suoi libri segnaliamo: "Principi di psicoterapia psicoanalitica" (Bollati Boringhieri, 1989) e "Capire il transfert" (con P. Crits-Christoph, 1992). Ellen Luborsky, psicologa clinica, si occupa di tematiche relative allo sviluppo primario ed è autrice di numerosi contributi sulla ricerca in psicoterapia e sulla terapia del gioco.
Negli ultimi decenni la psicologia dell'apprendimento ha avuto il merito di portare notevoli contributi alla descrizione dei processi cognitivi implicati nel calcolo e nella soluzione dei problemi. A partire dai modelli e dalle ricerche più attuali in psicologia della cognizione numerica, e senza trascurare gli aspetti neuropsicologici ed evolutivi, il volume introduce il lettore ai meccanismi dell'apprendimento della matematica e del calcolo in una prospettiva psicologica. Il testo si articola in due parti: nella prima vengono affrontati i principali approcci teorici e i contributi delle più recenti ricerche nel settore dello sviluppo della cognizione numerica; la seconda si concentra sui disturbi che possono essere messi in relazione con la cognizione numerica - la discalculia evolutiva, le difficoltà nella soluzione dei problemi, il disturbo non-verbale dell'apprendimento - e sui percorsi di potenziamento e/o intervento che è possibile adottare in queste situazioni. Esaminando le tematiche in una prospettiva evolutiva, cognitiva e neuropsicologica, il manuale presenta dunque in modo chiaro ed esaustivo i diversi modelli interpretativi, così come le novità intervenute negli ultimi anni in ambito diagnostico e riabilitativo. Al volume è allegato un test di autovalutazione - on line in www.francoangeli.it/Area Università - grazie al quale gli studenti potranno verificare il proprio grado di apprendimento.
Da tanti anni Daniela Lucangeli si occupa di capire come aiutare bambini in difficoltà, da persona di scienza e di servizio. Sono bimbi con vulnerabilità del neurosviluppo e dell'apprendimento, ma non solo: sono bimbi che soffrono, che faticano, che non si sentono capiti. Il suo lavoro consiste nell'aiutare a far emergere il loro potenziale neuro-psico-comportamentale, che si tratti di contare, di leggere, di scrivere, oppure di guardare un'altra persona negli occhi e di stabilire con lei una connessione di reciprocità e umana comprensione. La sua traiettoria di studiosa ha cambiato direzione ogni volta che ha incontrato un bambino che non sapeva come aiutare. Quando è capitato, si è sempre detta: «Se ciò che so non è sufficiente per aiutarlo, devo sapere di più. Devo andare più a fondo». E l'ha fatto, cercando risposte alla stessa tipologia di domande che si poneva da piccola, quando era a sua volta una bambina bisognosa d'aiuto, perché ipersensibile: «Sotto a questo errore che cosa c'è? E sotto al perché questo bimbo l'ha commesso che cosa c'è? E sotto a come gli è stato insegnato a ragionare che cosa c'è?». In "A mente accesa", Daniela Lucangeli racconta le storie di questi bambini e risponde a quelle domande di scienza che, mentre la sospingevano a progredire nella sua ricerca, le mostravano anche inediti percorsi di vita. Perché scienza e vita non sono chiuse in scomparti separati, refrattari uno all'altro; sono, piuttosto, intrecciate: rotolano una dentro l'altra, muovendosi in sincronia, come mente e corpo, come cognizione ed emozione. Prima di tutti gli incontri determinanti, infatti, a indirizzare la traiettoria di questa insigne scienziata, che il mondo ci invidia, è stata proprio la bambina di cui non racconta mai: lei stessa. È da lei che tutto è partito ed è da lei che questo libro prende le mosse, per arrivare a rendere fruibili, e dunque servizievoli, contenuti nei campi di intersezione di scienze distinte ma complementari (dalle neuroscienze alla psicologia dello sviluppo, dalle scienze cognitive a quelle dell'educazione), fondamentali per chiunque intenda contribuire a costruire per i bambini il migliore dei mondi possibili, e dunque il futuro migliore per tutti. Quello in cui ciascuno potrà trovare in se stesso, attraverso l'altro, la forza di essere la versione migliore di sé.