
Negli ultimi anni la meditazione è passata dall’essere una pratica elitaria a rimedio per risolvere qualunque problema, dal sovrappeso alle relazioni di coppia e al successo nel lavoro. La plasticità del cervello, per cui la struttura di questo organo è influenzata dalle emozioni e dagli stati mentali, è ormai ampiamente condivisa e ha aperto la strada a una serie di metodi di “training mentale” che si propongono di migliorare la vita emotiva e intellettuale.Daniel Goleman e Richard J. Davidson raccontano in questo libro il loro interesse più che trentennale per la meditazione e le ricerche fondamentali che li hanno resi dei luminari rispettivamente nella psicologia e nel neuroimaging, spiegando la verità medica su quello che la meditazione può fare veramente per noi, e come trarne il massimo beneficio.Facendo piazza pulita dei miti popolari e delle distorsioni pseudo scientifiche, gli autori dimostrano che, al di là del benessre mentale, la meditazione può condurre alla modifica permanente dei tratti della personalità, facendo emergere qualità come l’altruismo, l’empatia e la compassione. Per ottenere questo risultato, però, sono necessari alcuni elementi che attualmente mancano nella versione più comune di mindfulness: come il feedback personalizzato e una visione del Sé più ampia di quanto non accada ora. Per questo, basandosi sugli ultimissimi dati ottenuti nel laboratorio diretto da Davidson, gli autori indicano nuovi metodi per sviluppare un addestramento mentale più efficace e più duraturo.
Al contrario di ciò che spesso si crede, lo spirito creativo non è un dono unico posseduto solo dai giganti dell'arte, della letteratura, della scienza o dalle persone di successo: è una capacità alla portata di chiunque voglia esplorare nuove possibilità. In questo saggio Daniel Goleman - che con le sue ricerche sull'intelligenza emotiva ha rivoluzionato il nostro modo di guardare noi stessi e gli altri -, Michael Ray e Paul Kaufman mostrano come portare la creatività nei diversi ambiti della nostra esistenza: nelle relazioni con gli altri, nella vita familiare, sul lavoro e nella comunità. Con esempi pratici e storie illuminanti, gli autori ci aiutano a riconoscere e a dare voce alla nostra creatività, e ci ricordano che "lo spirito creativo è dentro di noi, qualsiasi cosa facciamo. Il difficile sta nel liberarlo. Speriamo che questo libro vi aiuti a farlo".
Nell'era di Google, degli smartphone e dei computer serve ancora avere una buona memoria? Ebbene sì, rivela questo libro, perché allenarla è uno dei pochi metodi conosciuti dalla scienza per aumentare a tutte le età la capacità di ragionamento, e quindi l'intelligenza. Gianni Golfera, famosissimo mnemonista diventato oggetto di studio alla NASA per le sue eccezionali facoltà, svela, con l'aiuto di Pierangelo Garzia e Edoardo Rosati, tecniche, segreti, trucchi per potenziare l'abilità di ricordare, di elaborare l'infinito numero di notizie che riceviamo, di migliorare le doti di problem solving.
Il Metodo Golfera è rivoluzionario e coinvolgente: associando un'emozione a ciò che vogliamo memorizzare, stabiliamo legami indissolubili che fisseranno per sempre nella nostra mente le informazioni che abbiamo bisogno di conservare (e solo quelle). Diventerà quindi facile per tutti - anche per gli smemorati cronici - ricordare qualsiasi cosa torni utile nel lavoro e nello studio: numeri, nomi, visi, parole straniere, grafici, date e dati, testi lunghi e brevi parola per parola, formule, articoli di legge¿ Inoltre, esercitare la memoria garantisce longevità e salute al cervello: è l'essenza del brain training, la ginnastica della mente che va tanto di moda.
Completo di esercizi, test, consigli e soluzioni per tutti - dagli studenti ai manager, dalle mamme indaffarate ai collezionisti, dagli insegnanti ai creativi -, e arricchito da un prezioso libriccino staccabile con le pillole del Metodo Golfera, Il grande libro della memoria è uno strumento indispensabile. Tenetelo a mente.
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Come fare in modo che l'incontro tra il mondo del neonato e il mondo che egli scopre sia un incontro possibile e fruttuoso? Come aiutare i bambini a costruire se stessi e a diventare persone, evitando di distruggerli nella loro essenza, in ciò che l'individuo ha di più prezioso? A queste domande risponde Bernard Colse, creando un ponte tra psicoanalisi e fenomenologia. Studenti e professionisti che operano nel campo della prima infanzia troveranno qui numerosi spunti di riflessione per raggiungere una visione d'insieme, utile per migliorare la prassi terapeutica.
Talora la psicologia travalica i propri limiti e accade che si confonda la direzione spirituale con la consulenza psicologica. Teologia e psicologia devono invece collaborare, ma senza sovrapporsi, perseguendo un obiettivo comune da impostazioni diverse. L'apporto primario della psicologia nella formazione sta nell'aiutare il soggetto a essere vero; ma a questo percorso va affiancato un atteggiamento orante. Non si tratta solo di un cambiamento del comportamento, ma di una conversione dei sentimenti, fino all'identificazione con gli stessi sentimenti di Gesù.
Un bambino in età prescolare fa in media 75 domande all'ora. È un vulcano di curiosità, di tentativi ed errori, di invenzione di mondi alternativi, di "facciamo finta che" e di mille cose ancora. E ogni bambino lo è in modo diverso e peculiare, un modo tutto suo. A fronte di questa esuberante diversità, propria di tutti i bambini, la nostra società ha sempre di più prodotto una pletora di rigide "ricette" per educare nel modo "giusto" i nostri figli, proponendo "metodi" infallibili per farne adulti di "successo". Prendersi cura dei bambini è naturalmente importantissimo, ma non dovrebbe essere inteso come un compito il cui scopo sia quello di produrre un particolare tipo di individuo; piuttosto, significa lasciare che quei piccoli esseri confusionari, imprevedibili e tanto diversi dai genitori siano liberi di svilupparsi secondo le loro caratteristiche. È la differenza che c'è tra un falegname e un giardiniere, sostiene Gopnik, in una felice metafora continuamente richiamata nelle pagine di questo libro. Un falegname è mosso da uno scopo, assembla il legno, lo taglia e lo modella in modo da raggiungere la forma necessaria a soddisfare una funzione precisa. Il suo è a tutti gli effetti un "mestiere". Un giardiniere invece si confronta con la natura propria delle piante con cui si relaziona; il suo compito è quello di creare attorno a loro l'ambiente migliore perché queste si sviluppino al meglio seguendo le proprie caratteristiche. Questo libro è un appello perché il mondo veda sempre più genitori-giardinieri e sempre meno genitori-falegnami.
Perché i casi di anoressia e bulimia sono aumentati drammaticamente negli ultimi trent'anni? Come e perché si sono diffusi nel mondo non occidentale? Richard Gordon chiarisce le radici socioculturali di questa crescente epidemia, analizzando fattori come il culto dell'aspetto fisico, i conflitti legati al ruolo della donna, la spettacolarizzazione di malattie come l'anoressia da parte dei media. Questa seconda edizione esamina le ricerche più attuali su temi quali il ruolo dell'industria della moda, la questione dell'abuso sessuale, i disturbi alimentari negli uomini.
Il metodo Gordon dell'Approccio centrato sulla persona, con la gestione responsabile dei conflitti e la partecipazione consapevole alle scelte e alle fasi di sviluppo di un processo di crescita, viene applicato in questo volume alla leadership. Il libro vuole "insegnare" a diventare un buon leader in ogni situazione in cui vi è un gruppo di persone più o meno numeroso, e una persona che deve organizzarlo e dirigerlo verso obiettivi comuni. Consigli e tecniche indicate sono nell'ottica della creazione di una relazione che tenga conto dei diversi livelli di responsabilità, senza prescindere assolutamente dal rispetto delle persone, dei loro ruoli, dei loro bisogni e delle loro attese.
Si dice "relazione" e si pensa al coniuge, al compagno, ai figli, agli altri parenti. Forse anche alle altre persone con le quali si vive e si è più intimamente legati. E, invece, spesso non consideriamo che, accanto alle persone più direttamente influenti per la nostra vita, ci sono molte altre che, magari esterne alla ristretta cerchia familiare, ci condizionano. E parecchio pure. Siamo in relazione anche con loro. Anzi, da un certo punto di vista, hanno ragione i mistici e i poeti e i filosofi: tutti siamo connessi con tutti. Questo volume rappresenta un autorevole e maturo contributo della pedagogia democratica affinché sulla costruzione di relazioni sane possa radicarsi la speranza della pace, della convivialità, del rispetto.

