
Descrizione
L’autore, afferma che, in tutti i suoi libri, ha sempre inteso la vita come un viaggio di senso. La relazione con l’altro, di conseguenza, si basa sulla libertà, la libertà di diventare consapevoli della propria mortalità, della natura umana, soprattutto consapevoli della propria missione, dei propri carismi, sostenuti dalle virtù, cercando di ridurre al minimo i propri vizi. La domanda «sensata», dunque, rende liberi e consapevoli. A questa noi rispondiamo che stiamo camminando, insieme all’altro, ma anche da soli, nel percorso di senso per realizzare la missione che Dio ci ha dato. La relazione è dunque un parlarsi e un ascoltare, uno scambiarsi pensieri, valutandone la congruenza con il senso che abbiamo dato alle nostre vite.
Punti forti
• Interesse per i libri di Albisetti
• Un percorso di formazione psicospirituale, che abbraccia tutta la persona
Destinatari
• Educatori, psicologi, giovani, chi desidere crescere e maturare in maniera armonica.
• Tutti coloro che amano i libri di Albisetti.
Autore
Valerio Albisetti, scrittore, psicologo e psicoterapeuta, è una delle presenze più significative della psicoanalisi contemporanea. Autore di numerosi libri di psicospiritualità, autentici best-seller, tradotti in molte lingue. Fra i più recenti: Di fronte alla vita (2009), Felici nonostante tutto (2010), La vita, fragilità del cuore (2011), Genitori per sempre (2011), Liberi di amare (2012), editi da Paoline
La resilienza – la capacità di resistere e di riprendersi da una crisi o da condizioni di difficoltà – è un concetto fondamentale per capire perché alcune famiglie sono devastate da eventi traumatici e avversità mentre altre ne escono indenni o addirittura più forti.
Attingendo alla sua vasta esperienza clinica, Froma Walsh pone in evidenza tutti i fattori che promuovono la resilienza e illustra come aiutare le famiglie a superare i momenti difficili. Uno strumento essenziale per i terapeuti familiari e i professionisti impegnati in ambiti affini.
Questo libro invita a esplorare la realtà attraverso tre aspetti chiave: il senso, il pensiero astratto e lo spirito. Il senso è il modo in cui le nostre sensazioni modellano la nostra esperienza del mondo, frutto dell'interazione tra ciò che è esterno e ciò che è interno. Il pensiero astratto, la capacità di interrogarci, di mettere in discussione ciò che diamo per scontato, proprio come Prometeo che, per scoprire il fuoco, non si accontenta di credere che esista, ma ne indaga l'origine. Infine lo spirito, visto come la relazione tra le parti, riconoscibile nel concetto cristiano della Trinità. Con un linguaggio chiaro e accessibile, il libro è pensato per chi vuole comprendere meglio le connessioni tra conoscenza, esperienza e tradizione.
La produzione di conoscenza relativa alle organizzazioni richiede l'attivazione di processi di costruzione comune, avvicinandosi ai contesti per cogliere come gli attori coinvolti interpretano e traducono i loro riferimenti simbolici (teorie, valori, culture, azioni...). Adottando un processo di indagine che integra saperi scientifi ci e pratici, legati alle modalità di lavoro, la ricerca qualitativa genera una conoscenza rilevante in termini di usabilità, spendibile sia per sostenere i processi organizzativi sia per consolidare i repertori delle comunità scientifi che di riferimento. Il volume illustra quattro dimensioni distintive dell'approccio qualitativo alla ricerca nelle organizzazioni: la confi gurazione sociale degli oggetti di indagine; la logica del sapere situato; le domande di ricerca derivanti dal campo; l'atteggiamento trasformativo della conoscenza generata.
Malinconia, inquietudine, irascibilità, nostalgia, tristezza, disperazione, instabilità attentiva, pensieri ossessivi, paura... miscuglio sottile di emozioni e pensieri, i nostri stati d'animo sono il cuore palpitante del nostro legame con il mondo. Sempre presenti, sempre influenti, ci accompagnano in ogni momento della giornata e, quando sono costantemente caratterizzati da un polo negativo, possono rovinare la qualità della vita ancor più dei disturbi acuti. È importante perciò mantenere un equilibrio emotivo e prenderci cura del nostro aspetto mentale e psicologico non solo quando siamo agli estremi e ci troviamo costretti a ricorrere a psicologi, psichiatri e farmaci. In ogni epoca e in ogni civiltà il guaritore è portatore di saggezza, conoscenza, esperienza, ma anche di ascolto e intuizione. Questo medico abita anche in noi, talvolta vigile, il più delle volte addormentato, ignorato. Risvegliarlo è uno dei nostri compiti e possiamo farlo con l'aiuto di questo libro. Solo noi infatti possiamo essere gli artefici del nostro benessere emotivo. Attraverso i saperi che derivano sia dalla nostra medicina sia da quella tradizionale cinese, da sempre fondata sull'unità inscindibile tra psiche e soma, comprenderemo gli squilibri dell'umore, a modularli e, se debordano, a curarli prima che diventino vere patologie.
Chi da piccolo è stato maltrattato e abusato dai genitori può amarli solo a patto di rimuovere le proprie autentiche emozioni. E dunque accade spesso che il corpo, rivoltandosi contro la negazione dei traumi infantili irrisolti, si ammali gravemente. In questo libro l'autrice interpreta i messaggi trasmessi dalla malattia e spiega per quale motivo rivivere l'esperienza delle emozioni negate consente di riconoscere la verità di quei messaggi. Un percorso intenso per indicare come uscire dal circolo vizioso dell'autoinganno e rispondere agli appelli del corpo liberandolo dai sintomi.
"Ogni nostro disagio non è altro che la voce inascoltata dell'anima che vuole farci ritrovare la nostra unicità, il nostro destino. Allora quando arrivano l'attacco di panico, la depressione, i disturbi psicosomatici dobbiamo soltanto chiederci: quale strato profondo di me vogliono portare alla luce? Per guarire dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere il mondo: diventare più misteriosi, più incerti, imparare ad amare gli imprevisti, ascoltare sempre meno il parere degli altri, affidarci sempre più al lato oscuro e quindi alla vita. Diventare più saggi, di quella saggezza che non viene dal sapere razionale, ma semplicemente dallo stare nelle cose, così come sono: chi impara a stare bene non ha la velleità di cambiare il mondo. Fidarci di quel luogo oscuro che chiamiamo "anima". Che cosa dobbiamo temere se qualcuno guida la nostra esistenza?"
"Ogni nostro disagio non è altro che la voce inascoltata dell'anima che vuole farci ritrovare la nostra unicità, il nostro destino. Allora quando arrivano l'attacco di panico, la depressione, i disturbi psicosomatici dobbiamo soltanto chiederci: quale strato profondo di me vogliono portare alla luce? Per guarire dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere il mondo: diventare più misteriosi, più incerti, imparare ad amare gli imprevisti, ascoltare sempre meno il parere degli altri, affidarci sempre più al lato oscuro e quindi alla vita. Diventare più saggi, di quella saggezza che non viene dal sapere razionale, ma semplicemente dallo stare nelle cose, così come sono: chi impara a stare bene non ha la velleità di cambiare il mondo. Fidarci di quel luogo oscuro che chiamiamo "anima". Che cosa dobbiamo temere se qualcuno guida la nostra esistenza?"
Emozioni, sentimenti e passioni forgiano la qualità della nostra esistenza, ma non sempre siamo consapevoli dei modi in cui si esprime la nostra vita affettiva. Tendiamo infatti a vivere in modo irriflessivo. Quale cura di sé consente di coltivare la parte affettiva a vantaggio della qualità dell'esistenza? E come è possibile alimentare gli affetti positivi, che generano sentimenti vitali, e ridimensionare quelli negativi, che mettono a rischio la relazione con se stessi e con gli altri? Rispondere a queste domande significa tracciare un orizzonte alla luce del quale valutare se e quanto le nostre convinzioni siano adeguate alla vita buona. Significa creare le fondamenta della migliore vita possibile. In questa prospettiva, sviluppare la capacità di autocomprensione affettiva rappresenta un obiettivo esistenziale imprescindibile.
Edith Eger aveva sedici anni quando i nazisti fecero irruzione nella città ungherese dove viveva. Insieme alla sua famiglia fu condotta in un campo di internamento e quindi ad Auschwitz. I genitori vennero inviati subito alla camera a gas su ordine di Joseph Mengele che, poche ore dopo, chiese a Edith di danzare per lui sulle note del valzer Sul bel Danubio blu, ricompensandola con un pezzo di pane che lei divise con le compagne di prigionia. Edith sopravvisse con la sorella ad Auschwitz, venne trasferita durante le marce della morte a Gunskirchen, un sottocampo di Mauthausen, e fu salvata da un soldato americano che la trovò, ancora viva, sopra un mucchio di cadaveri. Trasferitasi negli Stati Uniti dopo la guerra, ha studiato psicologia e, unendo le sue competenze professionali alla sua personale esperienza, si è specializzata nella cura di pazienti affetti da disturbi da stress post-traumatico. Reduci di guerra dall'Afghanistan, donne che avevano subito violenza, persone che soffrivano per un proprio personalissimo trauma, hanno imparato da lei che "il peggior campo di concentramento è la propria mente" e che libertà e guarigione iniziano quando impariamo ad affrontare il nostro dolore. "La scelta di Edith" è la storia dei passi, grandi e piccoli, che ci conducono dall'oscurità alla luce, dalla prigionia alla libertà e alla felicità.
A che cosa si deve l'incapacità di empatizzare? E che cosa accade quando perdiamo il desiderio di comprendere ciò che provano le altre persone? Disturbo borderline di personalità. Psicopatia. Narcisismo. Sindrome di Asperger e autismo. Patologie diverse, legate da un tratto comune: l'assoluta mancanza di empatia. Questa condizione può culminare in crimini efferati (si pensi alla tragedia della Columbine High School), ma anche dar vita a un modo diverso di interpretare il mondo (come quello di Kim Peek che ha ispirato il film Rain Man. L'uomo della pioggia). In "La scienza del male" Simon Baron-Cohen scava in profondità nella nostra anatomia mostrandoci come funziona (o non funziona) nel cervello il "circuito dell'empatia". Ma che cosa distingue il comportamento insolito di una persona affetta da autismo dal comportamento malvagio di uno psicopatico? Baron-Cohen spiega come siano rilevanti non solo i fattori sociali e ambientali, fra i quali l'indifferenza dei genitori o i vari tipi di abuso, ma anche quelli più propriamente biologici, invitandoci a esplorare come i nostri geni possano renderci più o meno capaci di metterci nei panni degli altri.
Il funzionamento della nostra psiche non innesca solo meccanismi patologici ma presiede anche ai fattori che governano il nostro benessere. Soddisfazione, autostima, ottimismo, saggezza, tolleranza: quali sono le risorse che ognuno di noi può mettere in campo per conquistarli? È possibile essere felici? Quali sono i nostri punti di forza? Il volume, in modo semplice ma rigoroso, ci fornisce strumenti e indicazioni su aspetti della mente, risorse psicologiche, modi di pensare e comportamenti a cui ricorrere per condurre una vita più felice e ricca di significato.