Conosciamo tutti il ruolo delle lobbies? Quali interessi rappresentano oltre ai poteri forti a cui sono associate? Hanno un ruolo in democrazia o vanno considerate, come lo sono state a lungo, causa di pervertimento della volontà popolare? Il dibattito corrrente non aiuta molto: tende a chiudere il discorso con condanne che impediscono di vedere molti lati del problema. Nelle pagine che seguono non c'è partito preso né a favore né contro.
Ha ancora senso occuparsi del rapporto tra cattolici e politica? Senza la sua declinazione politica, la fede cristiana perde una componente essenziale, quella storica, e rischia di ridursi a pratica rituale. Il sistema politico è specchio dell'identità etica e culturale di un paese. I cattolici non possono sottrarsi alle loro responsabilità, a fare la propria parte insieme a tutti gli uomini di buona volontà. Ma come si presenta, in questo inizio di millennio, il ruolo della Chiesa e dei cattolici? Il materiale contenuto nel volume può essere usato, oltre che per lo studio personale, anche dai gruppi per i loro itinerari formativi. Gruppi di giovani e di adulti e, per certi aspetti del progetto formativo, gruppi di giovani e adulti insieme.
La storia degli ultimi cinquant'anni del ventesimo secolo è per molti aspetti, in Europa, storia di partiti di ispirazione cristiana: ne ha visto lo sviluppo poderoso nel secondo dopoguerra, dovuto a fattori anche molto diversi come la Resistenza, la cancellazione dei partiti moderati della destra tradizionale, la minaccia comunista, la guerra fredda, il voto alle donne, il sostegno della Chiesa cattolica, il relativo declino degli anni dello sviluppo economico e l'evoluzione della stessa Chiesa sotto l'effetto del Concilio Vaticano II. E la crisi, assai pià grave, sopravvenuta negli ultimi anni del secolo, a cui non è probabilmente estraneo il "crollo del muro" nel 1989.
Sono stati due militari cinesi, i colonnelli Qiao Liang e Wang Xiangsui, a definire Osama Bin Laden l'interprete più efficace di un nuovo tipo di guerra, prima degli attacchi agli Usa. I due commissari politici dell'esercito cinese hanno pubblicato quest'opera rinverdendo una tradizione del loro paese nella trattazione delle tecniche militari che vanta tra i capostipiti il celeberrimo "L'arte della guerra" di Sun Tzu. L'opera analizza i nuovi scenari bellici mondiali, spiegando il terrorismo e le sue tecniche, la guerra condotta attraverso le manipolazioni dei media, le azioni di piraterie sul web, le turbative dei mercati azionari, la diffusione di virus informatici e altre armi non tradizionali.
Il racconto segue gli avvenimenti di Genova, giorno per giorno, ora per ora. Ci restituisce l'atmosfera, la passione, la paura dei poliziotti e dei manifestanti, dei capi di stato e dei cittadini. L'autrice non nasconde la sua indignazione per la violenza della polizia (soprattutto durante l'irruzione notturna alla scuola Diaz), ma ricostruisce tutte le posizioni in campo.
Molti sono, per l'autore, i processi che mettono a repentaglio la democrazia. Prima di tutto la globalizzazione economica e l'accentramento di un grande potere decisionale nelle mani di poche multinazionali che sfuggono al controllo politico. Poi la creazione di organismi sovranazionali, più lontani dai cittadini, spesso governati da élite tecnocratiche non formate attraverso competizioni elettorali. E come se non bastasse, anche le nuove tecnologie, come Internet che alterano il meccanismo tradizionale della rappresentanza politica (basta pensare all'uso spesso arbitrario dei sondaggi).
Questo volume vuole offrire uno strumento che sia non soltanto informativo, ma risponda ad una esigenza di partecipazione costruttiva al farsi della vita civile. Al testo della Costituzione italiana sono stati aggiunti una serie di documenti storici, strettamente connessi alla sua formulazione: lo Statuto fondamentale del Regno di Sardegna (1848); la Costituzione della Repubblica romana (1849); il Decreto Legge luogoteneziale (1946); il Progetto di Costituzione (1947). L'introduzione di Giangiulio Ambrosini affronta da un lato l'esperienza storica nei suoi vari sviluppi - dallo Statuto albertino al 1948 - e dall'altro l'attualità critica, attraverso una disamina dei principi che hanno ispirato il dettato costiituzionale.
Rumiz compie un viaggio attraverso le mentalità, le tradizioni e i simboli del Nord (i fiumi, i campanili, i ponti ...) per ritrovare il senso della parola perduta e l'origine del successo della Lega. Scopre che tra noi è cresciuta silenziosamente una nuova figura, quella dello "spaesato", dell'uomo uscito dalla cultura di paese ma non ancora entrato in quella "globale", dell'uomo che non chiede risposte razionali ma simboli per radicarsi in uno spazio vitale. A questa vaga domanda di identità ha cercato di dare risposta il movimento di Bossi, che occupa un luogo immaginario, mitico, metaforico e simbolico prima che politico.