
Questo libro spiega quali sono i presupposti di una comunicazione efficace, quale è la proposta della Chiesa nel settore delle Comunicazioni sociali, e a quali condizioni si possa efficacemente impostare un lavoro di comunicazione esterna, con particolare riferimento agli istituti religiosi nella Chiesa. La comunicazione è importante, anzi non se ne può fare a meno nella società di oggi. Enti, associazioni, istituzioni religiose, devono saper comunicare i loro messaggi, devono avere un progetto per realizzare una comunicazione esterna efficace...
Il libro raccoglie gli atti del convegno su "Ragione, fiction e fede" ragionando su relazione fra ragione, arte e fede; il senso del male; la violenza e il grottesco; l'uso dell'umorismo nell'arte; la visione morale nella narrativa; i diversi modi in cui la fede cristiana illumina e si riflette nella letteratura, nel cinema, nella musica, nella scultura e nella pittura. A fare da contorno, l'opera della scrittrice statunitense Flannery O'Connor (1925-1964), che si distingue per la sua ricca combinazione di intelligenza, arte e fede. I suoi racconti e romanzi offrono una profonda comprensione della condizione umana, una visione morale integra e una eccelsa padronanza artistico-letteraria.
La fiction e il male morale che viene dalla televisione. Analisi contenutistica e morale degli script televisivi e cinematografici.
Il volume è curato dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo, coordinato da Francesco Gesualdi. È sorto a Vecchiano (PI) nel 1985. La sua attività consiste nella stesura di guide sul comportamento delle imprese, l'organizzazione di campagne, suggerimenti sugli stili di vita.
Contenuti:
Questo libro si pone un duplice obiettivo.
Il primo: fare luce sulle famiglie e le istituzioni che di fatto detengono il potere economico e politico in Italia.
Il secondo: aiutare a riconoscere giornali ed emittenti televisive in base ai loro proprietari.
Lo scenario che emerge non è dei più confortanti, ma conoscere è il primo passo per potersi muovere nel mondo dell'informazione con quella giusta dose di circospezione che ci permette di non cadere totalmente vittime della manipolazione delle notizie.
Prefazione di Ugo Biggeri
Presentazione di Francesco Gesualdi
Sara Scazzi, il caso Cogne, Erika e Omar, Simonetta Cesaroni, Marta Russo... Dalla penna di uno dei maggiori criminologi italiani, un’analisi reale e spietata dei meccanismi con cui la cronaca nera ci racconta «delitti che vogliamo sentirci raccontare», e ci aiuta a nascondere «la nostra complice superficialità».
«La cronaca nera ha, negli ultimi anni, subito così tante modifiche da risultare irriconoscibile. Basta pigiare su un qualsiasi tasto del telecomando per accorgersene.Tra esperti mescolati a uomini e donne dello spettacolo, politici che non sanno rinunciare alla visibilità mediatica, inquisiti che si scannano per un’inquadratura, avvocati che fanno la loro arringa in video, si è consolidato ormai un genere che mescola audacemente talk show e reality. È cambiata l’Italia e con essa i mezzi d’informazione, si è modificato il delitto e il modo di narrarlo».
Destinatari
Un ampio pubblico
Autore
Luca Steffenoni è criminologo e saggista. Partecipa a ricerche della Comunità Europea nel campo della prevenzione, della vittimologia e dei flussi migratori. È stato direttore del “Centro di ricerca e counseling Psicologia e Benessere”. Nel 2009 ha pubblicato Presunto colpevole, per i tipi di Chiarelettere.
Punti forti
L’autore è un esperto della materia spesso presente in televisione.
Un tema che cattura l’attenzione dei lettori, aggiornato alla più recente attualità.
Il volume "Media+Generations. Identità generazionali e processi di mediatizzazione" raccoglie gli atti dell'omonimo Convegno Internazionale tenutosi a Milano presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore nel settembre del 2009. Nelle sue pagine un quarantina di studiosi di varie nazionalità si confrontano sul rapporto che lega il sistema dei media alle dinamiche di formazione delle diverse generazioni, alla costruzione delle loro identità collettive, alle pratiche sociali a carattere comunicativo o memoriale attraverso cui esse trovano voce per esprimersi e raccontarsi.
Al di là di facili etichette come quelle di "Internet Generations" o "Nativi Digitali", ne risulta un "approccio generazionale" ai media caratterizzato da una pluralità di sguardi e dalla ricchezza euristica di un concetto - quello di generazione - entrato recentemente di prepotenza nel panorama dei media studiose.
Piermarco Aroldi è professore associato di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università Cattolica; è vicedirettore di OssCom - Centro di Ricerca sui Media e la Comunicazione. Tra le sue pubblicazioni, Le età della Tv. Indagine su quattro generazioni di spettatori italiani (Vita e Pensiero, Milano 2003); Successi culturali e pubblici generazionali (Milano 2007) (entrambi curati con Fausto Colombo); I tempi della Tv. La Televisione tra offerta e consumo (Roma 2007).
Dopo decenni di subalternità culturale agli altri linguaggi audiovisivi, la serialità televisiva ha conquistato l’attenzione di spettatori, professionisti e studiosi della comunicazione proponendo universi immaginari estremamente innovativi nei contenuti e nelle forme. Operando in profondità sul tempo del consumo e sulla stessa struttura dei processi di affabulazione, le nuove tv-series (da E.R. a C.S.I., da Dr. House a Lost, da Sex and the City a Prison Break) superano il cinema nella capacità di aderire ai profili identitari del pubblico, restituendone aspettative e inquietudini. I saggi contenuti in questo volume indagano le trasformazioni della fiction televisiva nell’epoca del web e nel crepuscolo dei tradizionali modelli di serialità.
L’itinerario proposto nelle pagine di questo libro parte dal riconoscimento delle condizioni strutturali nelle quali ci troviamo a vivere e comunicare oggi, ovvero dal riconoscimento del crescente e ineludibile ruolo dei media, che significativamente i nuovi Orientamenti pastorali non esitano a definire «un nuovo contesto esistenziale» (n. 51); quindi, nella seconda parte, affronta in modo più mirato la questione delle relazioni dentro questo ambiente digitale, o post-mediale, con particolare attenzione al mondo giovanile e al fenomeno, ormai diffusissimo, dei social network; la terza parte, infine, è dedicata ai temi – di evidente taglio pastorale – della testimonianza, dell’educazione cristiana e dell’annuncio in un mondo ormai mediatizzato, cercando di cogliere non solo le difficoltà e gli aspetti di criticità, ma anche le sfide e le opportunità che questo nuovo ambiente, come ogni altro che l’essere umano contribuisce a creare, può offrire oggi. Perché, come scriveva Teillhard de Chardin, «niente è profano per chi sa vedere».
Un percorso esplorativo tra gli scenari della comunicazione digitale, alla ricerca dei fondamenti di una comunicazione che sappia testimoniare con fedeltà Dio e l’Uomo.
Destinatari
Operatori pastorali, operatori della comunicazione, giovani, educatori.
Autore
Domenico Pompili, Sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana, è direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni Sociali e portavoce della CEI dall’aprile del 2007. È giornalista pubblicista. Ha conseguito la Licenza (1990) e il Dottorato (2001) in Teologia Morale presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma, ed è docente incaricato di Teologia Morale presso l’Istituto Teologico Leoniano di Anagni (FR), affiliato alla Pontificia Facoltà Teologica Teresianum di Roma, dove insegna dal 1990.
Punti forti
Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (24 maggio 2011).
L’importanza, ormai centrale, della comunicazione – specie digitale – nella nostra epoca.