
Antonio Labriola, massimo filosofo marxista italiano, ebbe speciale attenzione per l'esperienza religiosa e per i valori rivoluzionari, dal punto di vista sociale, di cui essa può essere incubatrice e motore. Nelle pagine dei suoi saggi si possono incontrare molte osservazioni sia sul cristianesimo primitivo che su figure come fra Dolcino il quale con la sua azione si inscrive pienamente in questa storia tragica e gloriosa. Alessandro Savorelli ha ritrovato nelle carte di Labriola appunti inediti delle lezioni da lui tenute all'Università su Fra Dolcino e le Edizioni della Normale li pubblicano in questo volume per ricordare una figura di prima grandezza della vita religiosa italiana e uno dei più grandi intellettuali della nostra storia nazionale.
La raccolta delle riflessioni, pubbliche e private, di Aleksej Naval'nyj, il politico russo deceduto il 16 febbraio 2024 nelle carceri siberiane di Putin. Parole contenute in post pubblicati sui diversi social network, in interviste a «Der Spiegel», «Time», «New York Times», nelle perorazioni pronunciate in aula durante gli innumerevoli processi e nelle lettere scritte dalla prigione. Scritti che raccontano la sua maturazione politica e spirituale, dal nazionalismo iniziale alla lotta per la democrazia liberale e la lotta alla corruzione in Russia, fino agli ultimi drammatici anni nelle carceri, dove emerge una figura di dissidente: pronto a morire per la coerenza con la sua coscienza, a favore della libertà, la verità e la bellezza futura della Russia. Un cammino della coscienza libera, contro la paura e l'odio come sentimenti di cui vive il regime totalitario.
Appostamenti, rincorse a rotta di collo sui tornanti di montagna in un'appassionante e drammatica caccia ai contrabbandieri, sulla linea di confine tra Italia e Svizzera. Sono gli ingredienti mozzafiato del libro di un Maresciallo Maggiore della Guardia di Finanza che descrive le scene dei pedinamenti e dei sequestri di migliaia di pacchetti di sigarette, il tutto condito da una straordinaria vena poetica con cui l'autore descrive i panorami emozionanti e il trascorrere delle stagioni in alta quota. Il libro si conclude con un commovente a tu per tu con "Signora morte" che gli ha strappato drammaticamente due dei suoi "bravi ragazzi" seppellendoli sotto una valanga e ha tentato di prendersi anche lui.
Sulle rive del Bosforo, verso la fine della vita, Costantino il Grande (280-336 d.C.) detta le sue memorie.Condottiero coraggioso e abile politico, acclamato imperatore dalle sue truppe, Costantino schiaccia il rivale Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio e combatte con la Croce di Cristo dipinta sugli scudi dei suoi soldati. Si proclama primo imperatore cristiano, convoca il primo Concilio Ecumenico a Nicea, costruisce la nuova capitale Costantinopoli e pacifica l’impero sotto un unico Dio. Battezzato sul letto di morte, lascerà un segno che dividerà la storia. È l’inizio dell’era cristiana.
Una autobiografia avvincente e un grande affresco storico.
Storico di formazione, romanziere e critico letterario, Joël Schmidt si è specializzato da oltre trent’anni nella storia romana. È autore di altre memorie immaginarie tra cui Mémoires d’un Parisien de Lutèce (1984), Tetricus et Victorina (1987) e Le Testament de Clovis (1996).
Un giovane della buona borghesia abruzzese, diventato comunista in seguito all'emanazione delle leggi razziali nel 1938 ad opera del governo fascista, partecipa attivamente alla Resistenza e dopo la guerra si laurea in medicina, dedicandosi alla sua professione con impegno totale, servendo l'uomo sofferente senza distinzioni di condizione sociale, di pensiero o di appartenenza politica: così Mario Spallone finisce per avere, tra i suoi pazienti, importanti personalità della diplomazia di oltre cortina, del Partito comunista italiano, accanto a un Governatore della Banca d'Italia (Guido Carli), a ministri democristiani (Carlo Donat-Cattin), ai Gesuiti de "La Civiltà Cattolica" e della Radio Vaticana (non senza curiose "coincidenze" nei momenti cruciali della guerra fredda), e addirittura al "Governatore" dello Stato della Città del Vaticano, il cardinale Canali. Un comunista anomalo, dunque, diventato un ricco imprenditore e protagonista recente di una "joint venture" che ha portato alla realizzazione di un'imponente struttura sanitaria privata a Mosca, ma con l'occhio a quel bene comune che egli considera sempre e comunque preminente. Angelo Montonati, nato a Varese nel 1931, è giornalista professionista dal 1958. Ha cominciato nel quotidiano locale La Prealpina, passando poi al radiogiornale della Radio Vaticana e quindi, dal 1969 al 1980, a Famiglia Cristiana come "vaticanista" e successivamente come redattore capo del mensile Jesus.
Benedetta Bianchi Porro nasce nel 1936 a Dovadola, piccolo paese in provincia di Forlì, e muore a Sirmione nel 1964, a ventisette anni, consumata da una terribile malattia. È una straordinaria figura di giovane santa del nostro tempo, intelligente e sensibile, innamorata della vita e umanamente tanto ricca da legare a sé schiere di amici. Benedetta è stata dichiarata venerabile nel 1994 e non sembra lontano il giorno in cui verrà proclamata beata. Il libro scritto dal fratello, lungi dall’essere un volume di memorie, è una sorta di dialogo affettuoso che prende spunto da brani delle lettere e dei diari della sorella scomparsa. Il volume contiene anche una lettera inedita scritta al fratello da Benedetta, nell’imminenza della morte.
Cresce ogni giorno l’attenzione a questa figura di donna cristiana, semplice e affascinante. Un libro che sorpassa ogni biografia, adatto al grande pubblico, anche come primo incontro con Benedetta.
Corrado Bianchi Porro è nato a Forlì nel 1946. Laureato in scienze politiche all’Università Cattolica di Milano, è sposato e ha due figli. Vive a Como e lavora al «Giornale del Popolo» di Lugano come responsabile delle pagine di economia e finanza.
Il 19 luglio 1992 Paolo Borsellino viene ucciso dalla mafia in via D’Amelio, mentre si recava a trovare la madre malata. Giovanni Paolo II, durante l’Anno Santo del 2000, fa memoria dei martiri del Ventesimo secolo; la commissione storica incaricata di individuare questi martiri, inserisce nel lungo elenco anche Paolo Borsellino. Questo libro, nuova edizione del libro apparso nel 1994 ma arricchito di nuove testimonianze inedite – l’intervista alla moglie del magistrato, il colloquio con i figli, la parola del parroco e della sorella – racconta cosa è cambiato in questi ultimi anni. E svela nuovi, illuminanti aspetti, della vita di questo magistrato martire della giustizia.
Umberto Lucentini è nato a Palermo nel 1962. Lavora al «Giornale di Sicilia»; ha collaborato a «L’Espresso» e a «L’Europeo». La sua frequentazione con Paolo Borsellino risale ai tempi in cui il giudice era procuratore della Repubblica a Marsala e avevano progettato di scrivere un libro a quattro mani.
Donna bella, ricca e di straordinaria intelligenza politica, Teodolinda si presenta al lettore avvolta in un alone di mistero, alimentato da leggende popolari e rievocazioni letterarie. Conosciamo infatti la grande regina attraverso la tardiva ricostruzione storica di Paolo Diacono e i magnifici affreschi dei fratelli Zavattari custoditi nel Duomo di Monza.
Il volume racconta con attenzione la vita della sovrana longobarda e delinea accuratamente lo scenario culturale, storico e geografico che portò alla nascita dell’Europa. Teodolinda fu per diversi motivi un fiore all’occhiello della chiesa di Roma. Cattolica, non longobarda, figlia di Garibaldo duca di Baviera, sposò dapprima il re longobardo Autari, e dopo la sua morte Agilulfo, duca di Torino, che divenne re dei Longobardi anche in virtù di questo matrimonio. Fece costruire dal 595 in poi, vicino al suo palazzo di Monza, una chiesa dedicata a San Giovanni Battista, che dotò di rendite e tesori. Teodolinda morì nel 627 e fu sepolta nella chiesa da lei voluta e realizzata. Una lettura piacevole che ricostruisce con passione le radici della nostra civiltà.
Felice Bonalumi, giornalista, scrittore, consulente di relazioni pubbliche, si è specializzato nella gestione di uffici stampa. È docente di un corso integrativo di scrittura d’azienda all’Università IULM di Feltre, presso il corso di laurea in Relazioni pubbliche e pubblicità. Come giornalista si occupa di arte sul quotidiano «Avvenire» e ha pubblicato diverse plaquettes di poesie con il Pulcinoelefante di Alberto Casiraghi, diverse favole con Valentina Editrice e racconti su riviste.
Quello tra Coppi e Bartali non è stato solo un duello sportivo. È il ritratto di un’epoca,di un’Italia che voleva rivali due campionissimi in realtà amici nella vita. Il “bianco” Gino contro il laico Fausto. Il pio cattolico e il bigamo. Don Camillo e Peppone su due ruote. Ma il duello dei duelli,il duello padre di tutti i duelli dello sport,non è mai esistito,così come non è mai esistito il castello di intrighi,congiure,agguati, polemiche,differenze costruito sulle fondamenta della loro grandezza sportiva concomitante. È un grande mistero dello sport e anche dell’Italia tutta: dal tentativo di chiarirlo almeno un poco nasce – allo scoccare del mezzo secolo da che non c’è più uno, del decennio da che se ne è andato anche l’altro – questo libro, scritto con l’aiuto di Andrea Bartali, classe 1941, e di Marina Coppi, classe 1947, primogenito e primogenita di Gino e Fausto, e spartenti rispettivamente 59 e 13 anni di vita col padre,a sentirlo parlare di “quello là”. “Ognuno dei due campioni era, per Andrea e per Marina, l’amico di papà. Casomai “quello là”lo diceva Gino di Fausto, lo diceva Fausto di Gino. Mica con convinzione. E mica sempre, magari soltanto quando c’era qualcuno, specie giornalista, a sentire.”
Per la prima volta un grande giornalista sportivo e i figli di Coppi e Bartali tracciano un ritratto inedito e sorprendente non solo di due grandi campioni,e nemmeno solo di uno sport “pulito” che oggi non c’è più, ma di un’epoca che ha segnato per sempre l’Italia.
AUTORE Gian Paolo Ormezzano,nato a Torino il 17 settembre 1935,tre figli e sei nipoti,tifoso del Toro,diplomato al liceo classico Cavour,quello di Pozzo, Berruti, Nebiolo e Nizzola, per stare a personaggi dello sport.A Tuttosport dal 1953 al 1979: giovane di studio, redattore, caposervizio del ciclismo, direttore. Da fine 1979 inviato speciale a La Stampae poi, dal 1991 della pensione, collaboratore fisso dello stesso giornale,con breve ritorno a Tuttosport nel 1997-98. Primatista mondiale di Giochi olimpici, estivi e invernali, da giornalista, cominciando dal 1960 a Squaw Valley: 23 edizioni dopo Torino 2006, record di tremenda pesantezza anagrafica e non solo. Servizi o – più fine – reportages da 28 Giri d’Italia,12 Tour de France, tanti e forse troppi campionati mondiali ed europei di calcio, atletica, basket, nuoto… Ha scritto di tutti gli sport fuorché del polo; ha visitato tutti i continenti fuorché l’Antartide.Oltre che collaboratore fisso di La Stampa(attualmente per il supplemento Torino Sette),lo è di Famiglia Cristiana(dal 1960) e dal 2007 nuovamente di Tuttosport. Autore di numerosi libri sullo sport (su tutti le storie del ciclismo,del calcio e dell’atletica),autore di tre romanzi, di libri di saggistica, di antologie di eventi e personaggi, di pamphlets cattivi sul football (specie juventino) e di volumoni buoni sul Toro e sul ciclismo.Per i Giochi invernali di Torino 2006 ha scritto Di neve e di ghiaccio, fiabe olimpiche vere raccolte in un volume edito in italiano e inglese.
Rachelina Ambrosini (1925-1941), muore giovanissima lasciando un così luminoso esempio di sapienza e maturità spirituale da costituire un valido riferimento per i giovani di oggi, e non solo per loro. Ripercorrendo il suo vissuto interiore, contempleremo le meraviglie che Dio compie nel cuore dell’uomo.
destinatari
Per chi è interessato a conoscere la figura della serva di Dio Rachelina Ambrosini.
L’autore Raffaele di Muro, postulatore della causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Rachelina Ambrosini, è sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali. È padre spirituale del Collegio Internazionale “Seraphicum” in Roma e docente di spiritualità nella Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura”.
Aleksandr Solženicyn (1918-2008) è uno dei grandi scrittori del XX secolo.Testimone della rivoluzione russa, della seconda guerra mondiale, dell’oppressione staliniana e del crescente dominio del materialismo, si considerava erede della grande tradizione del cristianesimo ortodosso. Divenne progressivamente sostenitore degli umili e accusatore della violenza della rivoluzione, e fu quindi costretto all’esilio. Fuori dalla Russia, tuttavia, Solženicyn si sentiva come un leone in gabbia.Trascorse la seconda parte della sua vita a denunciare congiuntamente il trionfo del materialismo occidentale e sovietico. Secondo una definizione di Ljudmilla Saraskina, la sua vita fu «un incessante slancio dello spirito».
Destinatari
Un volume per chi desidera approfondire la figura di Aleksandr SolzÃåenicyn.
Punti forti
è l’unica biografia autorizzata: lo stesso Solženicyn ne ha seguito la stesura fino alla morte.
Un’opera che ha vinto il prestigioso Premio di Stato in Russia.
Di questo libro stanno giaÃÄ parlando ampiamente in rete forum e blog. eÃÄ un titolo che faraÃÄ discutere.
Un’opera estremamente completa e aggiornata.
Dale lavora a Wall Street: guadagna molto, ricopre un ruolo di potere e prestigio e la sua vita appare come il perfetto sogno americano, ma c’è una voce che gli sussurra all’orecchio che qualcosa deve cambiare. Una voce che si alza al di sopra del frastuono della sua vita frenetica, la voce di Gesù. Da quel giorno la sua esistenza compie una svolta imprevedibile; Dale decide di seguire la chiamata, di vendere tutto ciò che possiede e seguire la voce di Cristo fin nei corridoi del braccio della morte.
Con il talento di un grande narratore, Dale Recinella racconta il suo viaggio da ricco e celebrato avvocato a umile cappellano laico e ci ricorda che, quando viviamo secondo le parole di Gesù, quello a cui rinunciamo è nulla in confronto a ciò che riceviamo in cambio.
Autore
Dale S. Recinella ha lavorato a lungo nel settore della finanza pubblica e privata a Wall Street; è tutt’ora iscritto all’albo degli avvocati della Florida e ha insegnato diritto internazionale ed etica degli affari. Per vent’anni ha prestato servizio come assistente spirituale e cappellano laico cattolico nelle prigioni della Florida. Nel 1998 ha iniziato l’assistenza di cella in cella per i circa quattrocento uomini del braccio della morte e i circa duemila in isolamento detentivo a lungo termine della Florida. Insieme alla moglie Susan presta assistenza spirituale durante le esecuzioni: Dale si prende cura del condannato e Susan della sua famiglia e dei suoi cari. Entrambi assistono anche i familiari delle vittime degli omicidi. Nel 1997 è stato nominato dalla Notre Dame University Cittadino e credente esemplare e nel 2000 Cittadino volontario dell’anno dai cappellani della Union Correctional Institution a Raiford (Forida). Spesso par- la alla radio e con la moglie ha percorso Stati Uniti ed Europa tenendo conferenze riguardo al tema della pena di morte e della fede. Con la moglie Susan ha cresciuto cinque figli e vive a Macclenny in Florida.