
La strana capacità di sopravvivenza della Chiesa Cattolica ha affascinato molte menti acute che l'hanno esaminata dall'esterno..
L'Autore ci mostra come la comprensione che Gesù ha di se stesso e della sua opera incide sulle culture odierne e sui loro valori. Nel libro si approfondiscono le questioni fondamentali che i cristiani si trovano di fronte.
Questa pubblicazione ha la pretesa di far conoscere meglio le tradizioni liturgiche e spirituali, e di permettere di scoprire e attingere ai tesori che sono tramandati dalla Grande Chiesa bizantina.
Biografia di don Francisco de Paula Victor, figlio naturale di una schiava nera, col desiderio di diventare prete. Ma il suo era un sogno proibito al punto che si sentì dire che il giorno in cui sarebbe diventato prete le galline avrebbero avuto i denti...
Questo libro presenta di proposito un sottotitolo chiarificante: "Elementi della Cristologia e dell’Ecclesiologia per lo studio e la pastorale”. Ciò vuol dire che in esso sono sta sviluppa solo alcuni aspetti dell’insegnamento su Gesù, il Cristo, e della dottrina della Chiesa, mentre altri sono sta tralascia. Deo questo, è evidente che le presenti riflessioni non vogliono essere un manuale completo per lo studio della Cristologia e della Ecclesiologia, e tantomeno vogliono e possono sostituirsi ad esso. Il motivo è dapprima da ricercare nella genesi di questo volume da lezioni tenute davanti a studenti del Ponticium Instutum Utriusque Iuris presso la Pontificia Università Lateranense a Roma. A questo, sono dovute la scelta e la limitazione dei temi. Ciononostante, la riduzione del materiale trattato non deve per forza rappresentare uno svantaggio. Poiché esiste un aspetto che non è di meno alla completezza dell’esposizione di un tema, e cioè, la penetrazione e la presentazione di un argomento attraverso un approccio fondamentale che permette al lettore di vedere e di capire il tuo sulla base di par prese come esempio.
È destino dell'uomo di ogni tempo, per i suoi limiti creaturali, di confrontarsi con il mistero e il non immediatamente comprensibile. E altrettanto inevitabile è il rifiuto di vedere insoddisfatta la sua fame di sapere. Luce e ombra di questa condizione è lo sforzo di conoscere il creato sensibile, ma anche la smania di dare risposte a quella parte di esperienza che non si concede con certezza e immediatezza. Oltre a mettere in guardia il lettore dai pericoli dell'invisibile affrontato senza rispetto e prudenza, l'autore apre una finestra su quel sublime mistero che appartiene al "velarsi e lo svelarsi" di Dio. Lo aiuta in modo discorsivo e fruibile a comprendere con l'intelligenza del cuore quanto nella Sacra Scrittura viene narrato con disinvolta semplicità. Liberandosi cioè da tante interpretazioni favolistiche riguardanti i prodigi che Dio Padre e Dio Figlio hanno compiuto, indica una strada affinché il Popolo di Dio possa radicare la propria fede in un'esperienza di prossimità sensibile con quel "Dio con noi" che lo sta accompagnando con fedeltà nella sua storia.
CRISTO NEL DIBATTITO INTERRELIGIOSO CONTEMPORANEO l'autore riflette sulla figur a di cristo unico e universale salvatore alla luce dell'att uale dialogo ecumenico e del rapporto fra fede e cultura. In una societa dalle molte sfaccettature etniche e culturali, l'annuncio di cristo si prese nta irto di difficolta e d'in certezze. La vita e il messaggio cristiano possono essere pienamente assimilati da una cultura solo attraverso un vivo processo d'evangelizzazione. S i assiste cosi`alla crescita e all'arricchimento di quella cultura, ma non al suo annullamento. Il volume termina presentando massimiliano kolbe come modello d'evangelizzazione e come patrono del dialogo inte
Questo volume, oltre a raccogliere preziosi testi di Sartori mai pubblicati sullo spirito conciliare, contiene una fondamentale intervista originale, densa come un testamento, in cui, accanto ai suoi temi essenziali, svolge con libertà la sua ultima profetica provocazione: la conoscenza di Dio è sempre più grande dei nomi che gli diamo.
Negli anni immediatamente seguiti al Concilio Vaticano II si è scritto e parlato molto della povertà della e nella Chiesa, magari confondendo a volte la povertà con il pauperismo e identificandosi con posizioni ideologiche. Ma ormai da parecchi anni non se ne parla quasi più. Eppure il problema del potere e del denaro si presenta ancora identico alla Chiesa all’inizio del terzo millennio. La povertà della e nella Chiesa non è un aspetto accessorio, ma è un tratto qualificante la sua stessa identità, ne tocca l’essenza, dovrebbe essere il segno distintivo. Non è questione della sua generosità, ma appunto della sua identità. In queste pagine, con un approccio corale e rigoroso ma altrettanto franco, si parla della povertà della Chiesa nel suo insieme: nelle strutture che si dà, nel modo di porsi tra gli uomini, nell’immagine di sé che coltiva, nelle scelte pastorali, nei mezzi che predilige e nel modo con cui li usa. È in gioco la coerenza con se stessa, con quello che dice di rappresentare, con il messaggio di Gesù che assume come progetto di vita. Troppo forte, infatti, è lo scarto tra come appare e l’amore e la speranza che dovrebbe comunicare: non solo a parole, ma attraverso segni di rifiuto della “gloria della terra” e della tentazione idolatrica di identificare la propria gloria con quella di Dio. Non è una condanna delle intenzioni, ma la constatazione che le persone cui si rivolge sempre più la percepiscono così.
Di fronte alla sofferenza dei divorziati risposati, che vivono sulla loro pelle l'esclusione dell'eucarestia, non bastano parole di conforto. Spesso si tratta di persone che hanno alle spalle una forte esperienza di fede, una convinta pratica religiosa, una consapevole testimonianza cristiana nella vita sociale. Avvertono il bisogno di vivere pienamente la celebrazione eucaristica insieme con i fratelli di fede. Ma non possono. Devono rimanere sul fondo della chiesa. Si sentono giudicati, anche dai figli. Siamo ancora lontani da un approccio fraterno, che non generi un discriminazione di fatto. Si fa finta di nulla. Si lascia che ciascuno si arrangi per proprio conto, scaricando le scelte sulla coscienza della persona oppure costringendo a soluzioni di contrabbando (come andare a ricevere l'eucarestia in un luogo dove non si è conosciuti). Le testimonianze riportate nelle pagine di questo libro ne sono la prova. L'esclusione dei divorziati risposati dall'eucarestia si fonda su una interpretazione contrattualistica del matrimonio, poco attenta alla dimensione dell'amore come rapporto interpersonale. Ma l'amore di Cristo non è rivolto proprio alle persone, chiamate a realizzarsi in un rapporto di mutua donazione? È questo l'interrogativo al quale i contributi di questo volume provano a dare risposta, integrando, in modo agile ma qualificato, le acquisizione della ricerca teologica, le esperienze pastorali più innovative, la sperimentazione in ambito ecumenico.