
La scrittura filosofica moderna e contemporanea ha rivelato e continua a rivelare la ricerca verso la verità. Attraverso il linguaggio si sviluppa il tema del dialogo che è tra quelli che più hanno alimentato la ricerca teologica e politica, etica e religiosa, estetica e trascendentale nel rapporto tra Gesù Cristo e la Chiesa. I due interlocutori si soffermano a scandagliare nei recessi delle “cose ultime”, dove si celano il mistero del male e della sofferenza, l’origine della libertà, la divinoumanità e il legame ineludibile che intercorre tra Dio, il Figlio e l’uomo. Se Gianni Baget Bozzo vede la salvezza solo per coloro che vivono dentro la chiesa cattolica, viceversa Alessandro Di Chiara sostiene una salvezza universale in virtù del carattere tragico e soteriologico della croce. Se il teologo esclude l’incontro con alcune culture religiose, in particolare quella musulmana, viceversa il filosofo considera fondamentale il confronto e il rispetto interreligioso. E ancora: se Gianni Baget Bozzo crede che il capitalismo sia una forma di democrazia conforme alla legge naturale, viceversa secondo Alessandro Di Chiara il vero senso dell’iniziativa privata si realizza nel riconoscimento della libertà nella solidarietà.
In questo saggio teologico il tema è la figura di Gesù e la sua piena definizione. Dopo aver analizzato l’”evento Gesù” così come ci è restituito sia dalla ricerca storica sia dalle definizioni della fede cristiana, l’autore introduce una nuova categoria per giungere alla piena conoscenza di Cristo, quella che egli chiama “spazio Gesù”. Si tratta di una riflessione che integra e trascende sia il metodo storico-critico sia quello teologico-dogmatico per mettere al centro l’esperienza del credente, descritta nella sua dinamica e colta nella sua natura profondamente spirituale. Frutto di questa concezione è l’apertura verso le altre religioni, verso altri “spazi” che condividono l’anelito al divino, per vedere “il volto di Dio”. Solo così il dialogo può essere profondo, più che non – sostiene l’autore – “se partissimo dalla sola critica storica o dalla dogmatica”.
Il tema del corpo visto alla luce del Vangelo viene affrontato e svolto da questo saggio, dal linguaggio evocativo, che tocca aspetti teologici, spirituali, ma anche psicologici e poetici. Un testo scritto per aiutare a riscoprire il senso del corpo come via per una vita cristiana davvero incarnata, dopo tanta spiritualità mortificante ed evanescente. L’autore riprende varie scene tratte dal Vangelo (dalla Maddalena al Sepolcro, all’infanzia di Gesù), usandole come guida in questo itinerario che conduce alla ricerca del corpo perduto.
Questo libro ripercorrendo le tappe della formazione a Roma di don Dianich, all’Università Gregoriana, offre al lettore uno “spaccato” del mondo teologico ed ecclesiale dell’immediato pre-Concilio, ricco di personaggi e dibattiti che avrebbero poi caratterizzato la storia della Chiesa e della teologia degli ultimi cinquant’anni. Il racconto procede fra coloriti ricordi personali e acute “messe a fuoco” dei punti problematici e delle questioni ancora aperte della teologia sulla Chiesa e sui sacramenti. L’ultima parte si apre così sul futuro della Chiesa e della fede di fronte alle sfide poste dal futuro, con la consapevolezza che i cristiani debbano essere non ai margini, ma nel cuore della storia.
In questo saggio Don Gianni Baget Bozzo esce dai panni dell’analista politico per entrare in quelli del teologo e parlare, a credenti e non, di ciò che gli sta più a cuore: le verità ultime della fede cattolica. Il libro è una presa di coscienza alta, costruita con competenza e finezza di ragionamento, sulla necessità di recuperare le verità di fede dimenticate, riportandole al centro della teologia cattolica, rivalutando non solo il valore eterno dell’anima e la sua escatologia ma la “coscienza del mistero” come fondamento nella pratica dei sacramenti e in tutta la catechesi della Chiesa.
Ripercorrendo nella forma agile dell’intervista la vita e la formazione di don Enrico Chiavacci, il libro si presenta come uno “spaccato” del mondo teologico nella Chiesa pre e post Conciliare. Viene rivissuto l’ambiente culturale cattolico nella Firenze degli anni ’50, con la presenza di personalità di spicco (Giorgio La Pira, David Maria Turoldo) che avrebbero influenzato da vicino il futuro rinnovamento della Chiesa. Il dialogo procede fra coloriti ricordi personali e acute “messe a fuoco”, affrontando infine i punti nodali nel dibattito sulla morale cattolica, in particolare l’etica della sessualità e quella politico-sociale.
A 100 anni dalla nascita e a 20 dalla morte, questo saggio analizza la figura di Karl Rahner, pensatore e teologo tedesco di fama mondiale, con una precisa chiave di lettura, rintracciata nell’attenta analisi del pensiero e delle opere di Rahner e in grado di rappresentare il più possibile a tutto tondo il pensatore e il credente: quella della preghiera. “Il segreto dell’audacia speculativa del teologo Rahner – afferma Milena Mariani – va con tutta probabilità riconosciuto nella profondità della sua esperienza di preghiera”.
Nell'ultima Sessione di formazione ecumenica del S.A.E. (Segretariato Attività Ecumeniche) è stato affrontato il tema della speranza. Ne hanno discusso in modo approfondito rappresentanti autorevoli delle principali confessioni cristiane, e delle comunità ebraica e musulmana in Italia. Questo libro raccoglie quanto emerso da questo confronto.
Si tratta di un libro nato dall’esperienza trentennale dell’autore come accompagnatore di gruppi di pellegrini in Terra Santa. Quest’opera è divisa in capitoli dedicati ai vari luoghi citati nei Vangeli, seguendo il filo del racconto biblico.
Un libro che ne racchiude tre:
una guida per chi si prepara ad andare in Terra Santa (contiene tutte le indicazioni storiche e archeologiche legate ai luoghi solitamente visitatati);
una ricostruzione della vita di Gesù contestualizzata nei luoghi e nel quadro storico di allora;
una meditazione sui Vangeli arricchita dalla conoscenza del contesto storico-geografico e dalle impressioni "di prima mano" dell’autore.
Si tratta della raccolta di contributi diversi proposti ai preti della Diocesi di Milano a cura del Vicariato per la formazione permanente del Clero (anno pastorale 2004-2005).
Tema centrale è la Domenica, come giorno privilegiato per riscoprire i temi della festa (sua dimensione comunitaria e familiare) all’interno della tradizione biblica in generale e cristiana in particolare, agganciandosi così al Congresso eucaristico di Bari di quest’estate.
Dire che la domenica è il giorno del Signore significa dire che nel tempo degli uomini si iscrive la presenza del mistero di Dio, della storia della salvezza: è un tempo che rivaluta appieno il valore della vita umana, oltre ogni logica funzionale.
Luigi Sartori fu testimone diretto del Concilio Vaticano II come giovane addetto alla sala stampa per la lingua italiana. In sostanza egli doveva redigere ogni giorno un bollettino (in italiano) di quanto si diceva nell’aula conciliare (in latino): una sorta di “concilio minore”.
Da questa privilegiata angolatura l’autore ricorda l’aria che si respirava nelle aule conciliari ripercorrendo l’ambiente teologico dell’epoca fatto di nuovi fermenti di pensiero e di inevitabili difficoltà. Il libro affronta poi le risonanze in ambito teologico del Concilio fino ai nostri giorni e il tema del dialogo ecumenico.
In ultimo si parla del passaggio da Giovanni Paolo II a papa Ratzinger e, a largo respiro, di vocazione sacerdotale, dialogo tra religioni, chiesa del futuro.

