
La Chiesa è nata come forte elemento di comunione, ma nel tempo ha perso questo suo ruolo diventando momento e struttura di conservazione. È come se si fosse addormentata e, al suo risveglio, il mondo per il quale era stata creata fosse scomparso. Come fare dunque per ritrovare la giusta via? Che cosa bisogna fare perché la parrocchia sia «comunione di comunità» o «comunità per la comunione»?
La parrocchia, per don Tonino, deve riscoprire la sua essenziale natura missionaria, superando ogni forma di frammentazione e di autarchia, e deve accogliere la ricchezza dei doni spirituali presenti nei gruppi, nelle associazioni e nei movimenti.
don Tonino nacque ad Alessano (Lecce) nel 1935. Ordinato sacerdote nel 1957, fu educatore in seminario e parroco. Nel 1982 divenne vescovo di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi. Costruttore infaticabile di pace e di dialogo, dal 1985 presidente nazionale del movimento Pax Christi, fu pastore mite e difensore dei poveri, degli immigrati e degli ultimi che ospitò anche a casa sua. Colpito da un male incurabile, visse il suo calvario facendone un “luminoso poema”. Morì il 20 aprile 1993. Scrittore ispirato e profeta della speranza, si è imposto all’attenzione del pubblico per la profondità del suo messaggio e la freschezza del suo stile. La pubblicazione delle sue opere è stata possibile grazie all’accurato lavoro della Fondazione Don Tonino Bello in collaborazione con le Edizioni San Paolo.
Spesso frettolosamente percepita come sinonimo di relativismo e quindi abbandonata all’euforia dei buontemponi o all’acido corrosivo degli scettici, l’ironia parrebbe un inquilino scarsamente compatibile e perfino imbarazzante per rapporto al pensiero della fede. Questo saggio, ideale prosecuzione della riflessione dell’autore sul tema della “voce della rivelazione”, scommette sulla fecondità del singolare accostamento fra teologia e ironia: il soffio ironico emerge come una finzione salutare e onesta, una maschera che smaschera la differenza tra il punto di vista degli uomini e quello di Dio. Ospite dell’evento della rivelazione, l’ironia sprigiona una «voce di sottile silenzio» e restituisce alla teologia quel “pudore della verità” di cui dovrebbe essere sempre mendicante. Ne è cifra sintetica il Cristo crocifisso e sorridente di Chagall: l’ossimoro scomodo che affascina e interpella.
Francesco Lambiasi approfondisce il tema dello Spirito Santo e, per dare il via alla sua riflessione, prende spunto dal Credo : credo nello Spirito Santo che è Signore è da la vita.
Il volume fa parte della collana “Alle radici della fede”, curata da Enzo Bianchi, e composta da sette libri di commento al Credo scritti da sette grandi autori.
In occasione dell’Anno della Fede, un percorso che conduce il lettore alle radici del Cristianesimo.
“Infondendo nei cuori la carità, lo Spirito Santo non infonde solo una virtù, ma infonde se stesso. Infatti lo Spirito Santo è il dono perfetto: in lui il dono si identifica con la persona.
Da ciò risulta che lo Spirito Santo, come dono e come donarsi reciproco del Padre e del Figlio, quando viene in noi, comunica se stesso come capacità e generoso impulso a donarci ai fratelli”.
Francesco Lambiasi è nato a Bassiano (Latina) nel 1947. Consacrato vescovo nel 1999, è stato assistente dell’Azione Cattolica Italiana per sei anni (2001-2007) e Presidente della Commissione CEI per la Dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi dal 2000 al 2005. Vescovo di Rimini dal 15 settembre 2007, mons. Lambiasi ha al suo attivo diverse pubblicazioni di carattere teologico e pastorale. Tra queste: Gesù di Nazareth. Una verifica storica (Marietti, 1983); Vorrei pregare con la Bibbia (EDB, 2005); Mi presenti Gesù? Intervista a Marco primo narratore del vangelo (EDB, 2006); Il pane della domenica. Meditazioni sui vangeli festivi (AVE, 2007). Per “Il Ponte” di Rimini, mons. Lambiasi ha scritto una trilogia sui vangeli festivi, iniziata con Sorpresi dalla gioia, proseguita con Accesi dalla Parola e conclusa da Stupiti dal Mistero, oltre che una collana natalizia di storie per bambini (Il quarto Re Magio e Quel Natale con Francesco e il lupo di Greccio) e due volumetti di sms letterari per ogni giorno dell’anno dedicati a giovani e ragazzi (Verbi all’infinito).
Alla fine del Credo, nel quale sono riassunti i capisaldi della fede cristiana, vengono pronunciate le parole «Credo la Chiesa». Ma qual è il significato di questa formula? Severino Dianich lo svela, in maniera semplice e comprensibile anche a un cinese che vede per la prima volta una chiesa, in questo volume che fa parte della serie “Alle radici della fede”, curata da Enzo Bianchi, e composta da sette libri di commento al Credo scritti da sette grandi autori.
In occasione dell’Anno della Fede, un percorso che conduce il lettore alle radici del Cristianesimo.
Il volume raccoglie le meditazioni che Divo Barsotti propose alla sua Comunità presso il Cenobio di Camaldoli dal 5 al 16 agosto 1962, in occasione del corso di esercizi spirituali che ogni anno vedeva radunati tutti i suoi membri. Un’opera in cui si coglie la grande capacità di don Barsotti di assimilare e rielaborare personalmente la lezione dei grandi maestri di spirito, dei Dottori, della grande tradizione patristica di Oriente e Occidente.
La vita cristiana è accogliere il Verbo, è aprirsi al Verbo, che si dona per trasformare l’anima in unità di amore, per unirla con sé al Padre. Il mistero del cristianesimo è mistero di unità. Chi è nel Cristo è nell’unità. Barsotti invita a riscoprire l’essenziale della vita cristiana: andare al Padre, per mezzo del Figlio, nello Spirito che ha effuso nei nostri cuori.
L'autore
Divo Barsotti (Palaia/Pisa, 1914 - Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’Anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazione sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, Meditazione sull’Apocalisse, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci (sacerdoti e fratelli), che vivono in case di vita comune, suore e laici consacrati che vivono nel mondo; in tutto circa duemila membri.
«Il Signore guarisce tutte le tue malattie», recita il Salmo 103. Ma come affrontarle? La sofferenza ha in sé un senso salvifico che tutti gli uomini, compresi i non credenti, possono sperimentare. Malattia e sofferenza vanno combattuti e superati con la scienza, la tecnologia, la medicina ma anche con la speranza. Come ha scritto Vittorino Andreoli, «il dolore rivela all’uomo i fondamenti del suo essere uomo: la propria fragilità, l’aver bisogno dell’altro, l’importanza dei legami e dei sentimenti, la bellezza di una condizione di bisogno e di dipendenza». In questo libro alcuni grandi autori illustrano il loro modo di concepire malattia e speranza: si passa dalla significativa esperienza di Lourdes (Alessandro De Franciscis) alla vicenda personale, riportata con profonda partecipazione (Paola Bassani); dalla persona malata tra crisi e progetti e tra scienza e fede (Carlo Casalone) all’approccio terapeutico nei bambini (Momcilo Jankovic) e alla malattia nella Bibbia (Gianfranco Ravasi).
Padre Cesare Giraudo approfondisce quella parte del Credo che fa menzione della “remissione dei peccati”, affronta quindi il sacramento della Confessione. Attraverso il ricorso alle preghiere con le quali nelle Chiese Orientali, nonché nella tradizione antica della stessa Chiesa d’Occidente, si celebra il sacramento, si scopre la ricchezza che vi è in questo sacramento. Ma questo è possibile nella misura in cui si rinunci a riferire il termine «confessione» esclusivamente ai peccati; è necessario infatti riferirlo in primo luogo a Dio, giacché, confessando le nostre infedeltà, noi confessiamo il Signore sempre fedele. A concludere il volume con dieci consigli per il possibile penitente.
L'autore
Cesare Giraudo sj è nato a Roccavione (Cuneo) nel 1941. Completata la formazione filosofica all’Aloisianum di Gallarate e quella teologica alla Facoltà di Lyon-Fourvière, ha conseguito il dottorato in teologia presso l’Università Gregoriana di Roma. Ha ricevuto un apporto stimolante per i suoi studi dal contatto con la tradizione religiosa orale della Costa-Est del Madagascar, dove si è impegnato nel ministero pastorale. Attualmente è docente ordinario di Teologia dogmatica al Pontificio Istituto Orientale di Roma. Insegna pure come docente invitato presso la Sezione S. Luigi della Pont. Facoltà Teologica di Napoli e presso
la Pont. Università Gregoriana. Dopo la sua tesi dottorale La struttura letteraria della preghiera eucaristica (Analecta Biblica 92, 1980, rist. 1989), ha pubblicato Eucaristia per la Chiesa (Aloisiana 22, 1989) e Preghiere eucaristiche per la Chiesa di oggi (Aloisiana 23, 1993). Collabora a riviste teologiche italiane ed estere con frequenti contributi che riguardano la liturgia, la teologia dei sacramenti, l’inculturazione del linguaggio e la pastorale.
Le parole di Gesù, raccolte nella parabola di Luca, sono un “bacio” di Dio all’umanità di tutti i tempi, memoria del palpito del cuore del Padre. Ancora oggi il Dio di Gesù Cristo concede all’uomo che a lui ritorna il suo perdono e la possibilità della riconciliazione con lui e con il prossimo, non chiedendo mortificazioni o sacrifici, ma invitandolo a entrare nella logica del dono e offrendogli la sua amicizia come grembo di rinascita. Nella gratuità dell’amicizia con Dio e con il prossimo l’uomo può intravedere, in ogni tempo, i bagliori del mattino radioso di Pasqua. Nella vicenda dei due figli ognuno rivede i tratti del proprio volto. È la storia di tutti.
Rosalba Paola Manes, nata a san Giovanni Rotondo nel 1977, è consacrata nell’Ordovirginum della diocesi di San Severo (FG) dal 2001. Dopo il baccellierato in filosofia e in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, ha conseguito la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico e il dottorato in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha svolto corsi di Sacra Scrittura presso l’ISSR Beata Vergine del Soccorso di San Severo (FG), l’ISSR Giovanni Duns Scoto di Nola (NA) e il Centro di teologia per Laici dell’ISSR Ecclesia Mater di Roma. Insegna presso l’Istituto Teologico San Pietro di Viterbo. Ha collaborato con i Periodici San Paolo nell’edizione della Nuova Bibbia per la Famiglia.
Prendendo lo spunto dalla nota promessa dell'Apocalisse ("Al vincitore darò una pietruzza bianca, sulla quale c'è scritto un nome nuovo": 2,17), Ferruccio Ceragioli rilegge gli incontri di alcuni uomini e di alcune donne con Gesù per scoprire come nella loro storia sia avvenuto il dono di questa pietruzza bianca, cioè di una nuova identità. Nelle loro esistenze possiamo trovare le tracce di Gesù, e scoprire così quelle orme preparate per noi, grazie alle quali possiamo seguirlo e incontrarlo. Un libro per imparare a leggere nelle pieghe dei racconti evangelici, pensato per la meditazione orante sul vangelo, che stimola a vivere la grande avventura della fede e dell'amicizia con Gesù.
Ogni scrittura è ispirata si propone di avviare una discussione rinnovata tra biblisti e teologi a proposito dell’ispirazione della Scrittura. I primi interrogano il dato dell’ispirazione a partire dalla loro pratica esegetica e lo mettono al vaglio delle metodologie esegetiche, comprese le più recenti. I secondi evidenziano come la teologia abbia bisogno dello studio della Scrittura per conoscere il mistero del Dio che rivela se stesso e la sua volontà salvifica. Entrambi dibattono con libertà e reciproco ascolto per convergere infine sul fatto che solo una Scrittura ispirata si rivela anche ispirante, nell’ambito di letture credenti. La comunicazione della vita ai lettori è l’ispirazione riuscita, portata a compimento.
Peter Dubovsky s.j. è professore di esegesi dell’Antico Testamento al Pontificio Istituto Biblico, dopo avere studiato presso il medesimo Istituto e presso la Harvard Divinity School. Membro dell’International Association for Assyriology, ha partecipato a diverse campagne di scavo nel Vicino Oriente. Esperto di storia dell’Israele antico, ha pubblicato Hezekiah and the Assyrian Spies: Reconstruction of the Neo-Assyrian Intelligence Services and Its Significance for 2 Kings 18-
19 (2006), oltre a numerosi articoli apparsi su riviste internazionali.
Jean-Pierre Sonnet è professore di esegesi dell’Antico Testamento alla Pontificia Università Gregoriana ed editor della collana «Le livre et le rouleau» (Lessius, Bruxelles); è specializzato in teoria letteraria. Accanto a raccolte di poesie (Il canto del viaggio, Qiqajon 2009), le sue pubblicazioni includono The Book within the Book: Writing in Deuteronomy (Brill 1997) e il capitolo sull’esegesi narrativa nel Manuale d’esegesi dell’Antico Testamento (Dehoniane 2010).
Le “Sorelle dell’Immacolata” costituiscono una giovane Congregazione religiosa non molto numerosa, ma già diffusa nel mondo. Amabilmente il fondatore don Domenico Masi la chiamava
il “Granellino di Senape”, ma era orgoglioso del bene che la Congregazione poteva fare nella Chiesa. Partite da Miramare di Rimini nel 1925, le “Sorelle” si sono moltiplicate con il crescere delle necessità a cui hanno cercato di rispondere. La solidità, non solo spirituale ma anche organizzativa, dell’Istituto è stata riconosciuta e sancita con l’approvazione pontificia nel 1960. Il fondatore ha sentito vivo nello spirito l’amore di Cristo per l’umanità e ha capito subito che con l’amore avrebbe portato avanti la sua opera. Quando in seguito al conflitto mondiale c’erano tanti orfani egli, a imitazione di Cristo, si è dimostrato Buon Samaritano. Ha sempre tenuto gli occhi aperti per cogliere eventuali bisogni ai quali veniva incontro non solo con la fantasia, ma con efficacia operativa.
La missione delle “Sorelle” è quella di annunciare al mondo l’amore di Cristo per l’uomo. Gli uomini sono gli stessi, i problemi ed i bisogni cambiano. Sono perciò in continua fase di ricerca e di attenzione per essere presenti dove un uomo stende la mano.
L'autore
Valerio lessi (1957), giornalista e consulente di web marketing, vive e lavora a Rimini. È stato redattore al «Il Resto del Carlino» e al «Il Messaggero», vicedirettore a «La Voce di Rimini». Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Con questa tonaca lisa (2001), libro-intervista con don Oreste Benzi; Una donna felice. Il ‘’segreto’’ di suor Maria Rosa Pellesi (2007); Genio di carità. Maria Domenica Brun Barbantini (2008); Un faro sulle strade degli ultimi. Giovanni Battista Quilici (2008); Don Oreste Benzi. Biografia (2008); Giuseppe Gemmani. Una fede ‘’Invincibile’’, una creatività operosa (2009); Da Betlem al mondo. Giacinto Bianchi missionario e fondatore (2010). Tra le altre sue pubblicazioni: Enrico Bartoletti, Vescovo del Concilio - Testimone di speranza (Ed. Paoline, 2009); Don Oreste Benzi. Parroco, cioè padre (Ed. Paoline, 2011).
Quella che si è soliti chiamare «fede cristiana» trae origine da una matrice israelitica, gesuana e pasquale. Tre tappe di un percorso complesso,
ma affascinante e coinvolgente per riscoprire come il Dio della fede cristiana si identifichi con un uomo crocifisso, anagraficamente identificabile come Gesù di Nazaret, anche se poi dichiarato risorto (ma in quanto crocifisso) da comunità che esplicitano in maniera diversificata
il contenuto cristologico della fede pasquale. Dietro una variegata trama di testi, si scorge il volto del Dio del Vangelo, il Dio di Gesù Cristo: un Dio sorprendente e imprevedibile. Una fede così sfocia nella contemplazione, e richiede nient’altro che umiltà, ringraziamento, e lode.
Ecco dunque una piccola summa della fede di Israele, di Gesù e della Chiesa primitiva. Agostino di Ippona afferma che «se la fede non è pensata, è
come se non ci fosse»: queste pagine vorrebbero contribuire a ripensarla per appropriarsene in modo nuovo.
L’AUTORE
Romano Penna, nato a Castiglione Tinella (CN), sacerdote della Diocesi di Alba, è Ordinario di nuovo Testamento presso la Pontificia Università Lateranense. È autore di numerose pubblicazioni, tra le quali ricordiamo: Lo Spirito di Cristo (1976); L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane (1991) e, presso le Edizioni San paolo, L’apostolo Paolo, Studi di esegesi e teologia (1991); Paolo di Tarso, Un cristianesimo possibile (1994); Una fede per vivere (1992).