
Tentativo della teologia della liberazione di liberare se stessa dai condizionamenti e dalle oppressioni accademiche e ufficiali.
Emil Fackenheim ha vissuto in prima persona, da ebreo, il dramma del XX secolo in tutta la sua terribile profondità. Mai come allora si è rivelata la volontà esplicita e scientifica di annientare l'uomo ebreo e, perciò, l'uomo tout-court.
Per moltissimi, ancor oggi, Auschwitz e la Shoah sono un semplice episodio nella storia europea: un episodio che, per quanto triste e umiliante per la "cultura cristiana", appartiene irrimediabilmente al passato. Quando ai cristiani stessi, il più delle volte questo dramma non ha posto un vero problema alla loro fede in Dio.
Non è stato così per svariati filosofi e teologi ebrei, i quali hanno sviluppato una vera e propria "teologia dell'Olocausto": questo saggio impressionante di Fackenheim ne è uno dei testi più significativi.
Introduzione all'edizione italiana di Cornelis A. RijK, «Il lettore cristiano apprenderà qui a discernere meglio i segni della presenza divina nella storia. Al tempo stesso, la coscienza della storicità della fede contribuirà in lui a sviluppare un maggiore senso di responsabilità verso la storia».
Una teologia nera della liberazione.
Promesse e pericoli del nuovo Orientalismo.
La vita di Gesu come modello della psicoterapia.
Importanti studi che sviluppano e chiariscono il pensiero teologico dell'autore.
Quarta edizione del volume che studia il fondamento teologico del piacere sessuale.
Il volume ripercorre il cammino di liberazione di Bartolome de Las Casas.
Una interpretazione dei primi capitoli della Genesi con una nuova chiave di lettura, firmata da uno dei piu noti biblisti latinoamericani.
Un libro che aiuta a conoscere meglio il Dio della rivelazione biblica.
LA coraggiosa professione di fede di un grande teologo e di un impegnato pastore d'anime per una chiesa piu umana.
La posta in gioco nella Chiesa di oggi - dopo la pubblicazione del 'Catechismo della Chiesa cattolica' (1992) e dell'enciclica 'Veritatis Splendor' (1993) sull'insegnamento morale della Chiesa - non è una posta in gioco settoriale, che riguardi solo alcuni aspetti della vita ecclesiale e della missione della Chiesa nel mondo, ma - secondo il noto teologo moralista Bernhard Häring - è una posta in gioco globale, perché concerne l'essere della Chiesa nella sua totalità. In questo senso, «È tutto in gioco»: vissuto ecclesiale, predicazione, dottrina e prassi.