
Il volume raccoglie i primi risultati della seconda fase di lavoro (20072011) dell'Area internazionale e interconfessionale di ricerca Temi di Teologia Fondamentale in prospettiva ecumenica, costituita nel 2001 presso la Pontificia Università Lateranense e composta da sette teologi cattolici e luterani. Dopo la prima fase (2001-2006), dedicata all'approfondimento dei temi della Rivelazione e della fede e della loro rilevanza per l'antropologia e l'ecclesiologia, il gruppo di ricerca si è concentrato sulla disamina teologico-fondamentale del rapporto tra sacramento e Parola. In concreto si è trattato di verificare se le formulazioni dottrinali della tradizione romano-cattolica e di quella evangelicoluterana, nel descrivere la realtà del sacramento/dei sacramenti e la realtà della Parola, si riferiscano alla stessa e identica res: l'evento del rendersi presente del volere e agire salvifico del Creatore nel Suo Logos incarnato per opera dello Spirito Santo, evento che è il fondamento e contenuto della fede. Gli studi qui raccolti permettono di constatare che la risposta a tale quesito è positiva.
Questo saggio prende spunto dagli Orientamenti pastorali dell'Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, chiamati appunto Educare alla vita buona del Vangelo, per proporre un invito di riflessione per la vita buona, intesa come stimolo propositivo e costruttivo, il più possibile condiviso da tutta la società educante. Un invito che riguarda tutte le dimensioni della vita umana, ricondotte a unità vitale e feconda dalla fede e dal rapporto con Dio. Il saggio dunque tenta di presentare, in maniera quasi antologica, lo stato dell'arte, il punto della situazione riguardo al rapporto tra teologia e scienze umane, scegliendo e analizzando alcuni contributi che possano aiutare a comprendere perché questo rapporto è necessario e quale tipo di legame possiamo ipotizzare e definire fra l'ambito teologico e quello delle scienze umane.
La collana Scuola e sapienza cristiana nasce dal lavoro e dal dialogo interdisciplinare sviluppato tra Insegnanti di Religione di tutta Italia. Raccoglie gli Atti dei congressi che vengono organizzati con cadenza annuale dall'ISSR Ecclesia Mater insieme all'Ufficio per la Pastorale Scolastica di Roma. Ciascun volume si interroga sul rapporto che intercorre fra l'insegnamento della religione cattolica (IRC) e un diverso ambito del sapere scientifico, presentando e valorizzando lo speciale contributo offerto dall'IRC alla formazione interdisciplinare richiesta dalla scuola di oggi.
Nel dialogo culturale tra fides et ratio il confronto tra il mondo della teologia e quello dei saperi che l'Universitas scientiarum deve considerare risulta spesso arduo, per quella incomunicabilità dei linguaggi che caratterizza l'oggi della cultura. Alla ricerca della verità, ogni ambito di indagine si pone di fronte alla responsabilità di dover essere luce per l'intelligenza, con la preoccupazione di cogliere la veritas frutto di una visione d'insieme che permetta di cogliere il senso primo e ultimo di ciascun ambito in cui l'intelletto è chiamato a dare "forma" alla libertà intellettuale della persona. Ogni ricerca tende a situarsi all'interno di una missione educativa qual è soprattutto quella dell'Università. Diffondere e condividere cultura è costruire una societas in cui la persona è al centro. Tutto questo per promuovere una nuova sintesi umanistica, un sapere che sia scienza capace di orientare l'uomo alla luce dei principi primi e dei suoi fini ultimi.
L'iniziazione cristiana, terzo ambito della verifica pastorale della Diocesi di Roma, costituisce l'architrave della nuova evangelizzazione, tema del prossimo Sinodo ordinario dei Vescovi, e del progetto educativo, che è al centro degli orientamenti pastorali dell'Episcopato italiano per il decennio 2010-2020. Per comprendere tale ruolo è necessario riannodare il suo legame con il dies Domini, il primo giorno dopo il Sabato, senza del quale non è possibile promuovere la trasmissione della fede che è la vera forza rinnovatrice dell'evangelizzazione e delle dinamiche educative nella Chiesa e nella società. Le riflessioni proposte sono, in questa prospettiva, innovative e di grande interesse per l'elaborazione di nuovi percorsi per l'azione pastorale delle comunità cristiane e per diakonia della storia.
Il saggio qui presentato è la traduzione italiana della voce Théologie, scritta da Congar tra il 1938 e il 1939. In essa, il teologo domenicano, si propone di elaborare la nozione di teologia raccogliendo le diverse definizioni che di essa sono state date nel corso delle diverse epoche cristiane.
La Persona di Gesù Cristo non risulta essere soltanto il centro della riflessione teologica, ma anche lo scopo stesso della storia. Durante i secoli, la sua pretesa nei confronti del singolo e dell'umanità intera è sempre stata combattuta, ed egli stesso è stato disprezzato a causa della sua morte ignominiosa. Nonostante ciò, la sua figura ha affascinato ancora di più, attirando a lui una schiera immensa di discepoli. Chi è, dunque, costui? Questa domanda fu già posta dai suoi contemporanei e continua ad essere ripetuta anche ai giorni d'oggi. La risposta data in questo libro non esaurisce certo la profondità della figura di Cristo, anche se si propone di avvicinare Gesù Cristo, così come è creduto dalla Chiesa, agli uomini di oggi con le loro domande.
Rivista della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, n. 1/2012.
L'esperienza psicologica maturata dall'autore in più di trent'anni di professione e di ascolto anche in altri ambiti, lo ha convinto che la maggior parte delle gravi problematiche in cui sta incorrendo il mondo occidentale vanno ricondotte alla pericolosissima frattura che si è creata tra l'uomo e la donna, tra il maschile e il femminile. Con il presente saggio l'autore cerca di promuovere l'inversione di questo processo partendo da un "gareggiare in stima reciproca" piuttosto che da un avvilupparsi in un mutuo e sterile meccanismo di colpevolizzazione. L'accostamento tra la donna laica e la donna consacrata è voluto e dettato dall'esperienza che dice che se non c'è la gioia della propria identità personale la vita non può che essere mortificata, sia nel matrimonio che nella scelta verginale. Poiché non si può parlare di donna senza parlare dell'uomo, quale suo ineludibile interlocutore e viceversa, il maschile viene spesso chiamato in causa. Per questo motivo il libro non è "per le donne", bensì "verso le donne e verso gli uomini di buona volontà", perché siano gli apripista di un rinnovato e quanto mai auspicabile concerto "a quattro mani".
Che cosa s'intende per pastorale giovanile? A proposito della fede dei giovani, si può dire che siano solo diversamente credenti rispetto al mondo degli adulti? Rappresentano per la Chiesa un riflesso o una profezia? Ancora: la pastorale che li riguarda rischia di essere una proposta senza interlocutori? In campo educativo occorre forse agire diversamente, in prospettiva di rottura? Ed infine: alla luce di tante e diverse sollecitazioni, da dove ripartire con e per la pastorale giovanile? Queste domande inevitabilmente risuonano come altrettanti interrogativi posti all'agire pastorale della Chiesa nel suo insieme.
La creazione è qui presentata come la prima azione della Rivelazione e come apertura del cammino verso Cristo. Il tema pertanto assume una dimensione essenzialmente cristologica decisiva anche per l’uomo, mandatario di Dio nella creazione e per il mondo a lui affidato. La presentazione, che include l’angelologia, è affrontata in un’ottica fondamentalmente teologica e non cosmologica. I problemi posti dall’immagine moderna del mondo al confine tra teologia e scienze naturali, comunque, vengono accolti dall’autore con decisione e studiati nel loro contenuto reale nella storia salvifica. Questo vale per la dottrina del peccato originale.
Leo Scheffczyk.
Il grande Cardinale teologo nacque nel 1920 a Beuthen (Slesia, Germania orientale). Studiò filosofia e teologia a Breslavia e a Frisinga. Nel 1947 fu ordinato sacerdote. Ottenne il dottorato nel 1950 e nel 1957 fece l’abilitazione presso la Facoltà Teologica dell’Università di Monaco. In seguito insegnò all’Accademia di Filosofia e Teologia di Königstein e alla Facoltà Teologica dell’Università di Tubinga (1959-1965). Dal 1965 al 1985 fu professore di Dogmatica all’Università di Monaco. Scheffczyk è stato membro della Pontificia Accademia Teologica Romana, dell’Accademia Bavarese delle Scienze e dell’Accademia Pontificia Mariana Internazionale. È stato curatore (assieme ad altri colleghi) dell’opera in più volumi “Handbuch für Dogmengeschichte” (Manuale per la Storia dei Dogmi), del “Marienlexikon” (Dizionario mariologico, 6 voll.) e della rivista “Forum Katholische Theologie”. È inoltre autore di numerosi contributi teologici di taglio sistematico e storiografico (sullo sviluppo del dogma), con attenzione alle problematiche contemporanee. Nel 2001, Papa Giovanni Paolo II lo creò Cardinale per i suoi eminenti meriti scientifici e per la sua fedeltà alla Chiesa. Il Cardinale Leo Scheffczyk morì l’8 Dicembre 2005.
Manfred Hauke. Il Prof. Dr. Manfred Hauke nasce nel 1956 a Hannover (Germania). È ordinato sacerdote nella diocesi di Paderborn nel 1983. Consegue il dottorato in Dogmatica con Leo Scheffczyk (1981) e l’abilitazione con Anton Ziegenaus (1991). Dal 1993 è professore di Dogmatica alla Facoltà Teologica di Lugano (Svizzera). Nel 2001 si aggiunge l’insegnamento della Patrologia. Hauke è presidente della Società Tedesca di Mariologia, curatore di due collane mariologiche (“Collana di Mariologia”, “Mariologische Studien”), vicedirettore della “Rivista teologica di Lugano” e impegnato tra l’altro nella cura della rivista “Forum Katholische Theologie”. Le sue pubblicazioni sono indicate su www.manfred-hauke.de.
Sensibile al rinnovamente in senso trinitario e pneumatologico dell'ecclesiologia, questo libro presenta la cattolicità come pienezza divina offerta dallo Spirito Santo alla totalità dell'umanità.