
Alla luce della epistemologia teologica, il dott. Ireneusz Wojciech Korzeniowski chiarisce l'origine, la formazione e la definizione della Teologia fondamentale, come una scienza divino-umana, cioè come lo sforzo delle capacità intellettive e conoscitive dell'uomo di fronte a ciò che Dio rivela di se stesso mediante l'incarnazione del suo Verbo in Gesù Cristo. Egli considera, giustamente, la teologia come una scienza divino-umana in quanto, da una parte è Dio che comunica la sua sapienza nell'automanifestazione di sè e nell'autorivelarsi di sè, interpellando l'uomo, e dall'altra, è l'uomo che manifesta la sua sapienza nel rivelare se stesso mentre risponde all'interpellanza di Dio, mediante l'esperienza, la fede e l'intelligenza di sè.
Battista Mondin
La questione della verità è molto complessa, non può essere più ridotta alla adeguatio perché questa va bene per una concezione metafisica fondata a sua volta su una gnoseologia di stampo metafisico, che prevede che l’intelletto dell’uomo sia intenzionato alla verità dell’essere. Quindi la veritas come adeguatio presuppone un logos che è soprattutto dichiarativo e dimostrativo delle cose, secondo quella che è l’impostazione classica di Aristotele, ripresa in gran parte da S. Tommaso. Mentre il logos dichiarativo è apodittico, cioè non ammette contraddizioni, la proposizione è vera o è falsa – viceversa la tematica del verbum mentis in Lonergan, afferma che l’avvicinamento alla verità è progressivo, non soltanto dichiarativo. Si potrebbe dire che nella concezione rivelativa della verità il primato ce l’ha non tanto l’intelletto che si adegua, ma l’essere stesso che si svela. Il Verbum mentis di Lonergan ripreso da S. Tommaso è proprio questo: il verbum mentis è l’illuminarsi alla coscienza dell’essere, quindi c’è questa reciprocità tra l’intellezione e l’essere. La nostra conoscenza arriva al concetto ma quel Verbum mentis è l’ultimo approdo di un processo lungo che è storico, progressivo e dinamico.
Ireneusz Wojciech Korzeniowski
sacerdote diocesano. Dopo aver completato gli studi all’Università di Lublino, ha conseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e il dottorato in filosofia alla Pontificia Università Lateranense. Dall’ottobre 1999 è assistente aggiunto presso l’Istituto di ricerche sui polacchi dispersi nel mondo (Università Cattolica di Lublino). Tra Le sue pubblicazioni segnaliamo: I segni dei tempi nel pensiero di Giovanni Paolo II, Dehoniane, Roma 1997; Fede e atto di fede in Louis Billot. Una ricognizione storicocritica, Dehoniane, Roma 1999; Il «Verbum mentis» in Bernard Joseph Francis Lonergan, PUL, Roma 2008; L’ermeneutica veritativa di Emilio Betti, Città Nuova Editrice, Roma 2010. E’ editore del volume: Per un’ermeneutica veritativa. Studi in onore di Gaspare Mura, Città Nuova Editrice, Roma 2010.
Questo libro –sintesi dell’insegnamento di Teologia spirituale presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense– si occupa della vita spirituale intesa come rapporto personale fra Dio e l’uomo. L’azione gratuita di Dio e l’accettazione libera dell’uomo conducono verso un cammino pasquale, a volte difficile ed incerto, ma che rinnova l’esistenza umana e la rende capace di esprimere e di comunicare la vita divina. La dottrina e l’esperienza di due maestri spirituali, il servo di Dio Don Luis María Etcheverry Boneo e san Giovanni della Croce –arricchita dalla testimonianza di altri grandi santi e dottori della Chiesa– illuminano questo percorso in cui dopo un primo momento riguardante il mondo della spiritualità e della teologia spirituale, si considerano l’iniziativa di Dio e le pieghe del cuore umano che vuole corrispondere all’azione divina fino giungere all’unione transformante. Un ultimo sguardo è rivolto alla missione del cristiano che viene chiamato al servizio dei fratelli e a fare di questo mondo un sacramento: un luogo di incontro tra Dio e l’uomo.
Eva Carlota Rava
è membro dell’Istituzione Servidoras (Associazione di Vergini Consacrate di Diritto Pontificio). Ha compiuto gli studi universitari in Argentina, Francia e Italia. Laureata in Filosofia e Teologia ha insegnato in diverse università in Italia e in Argentina. È docente di Teologia Spirituale presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense e dal 2003 insegna presso il Seminario “Santo Cura de Ars” della diocesi di Mercedes-Luján (Argentina). Attualmente è anche docente invitata presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” (Roma). Appartiene al Centro di Ricerche in Antropologia Filosofica e Culturale CIAFIC, associato al CONICET (Consejo de Investigaciones Científicas y Técnicas). Ha diverse pubblicazioni in Antropologia filosofica e teologica ed in Teologia spirituale fra cui Il paradosso della rivolta. Saggio su Albert Camus (1980); Caída del hombre y retorno a la Verdad en los primeros tratados de San Bernardo de Claraval (1986), Teresa del Niño Jesús y Juan María Vianney en la doctrina espiritual del P. Luis María Etcheverry Boneo (1993); Los santos, testigos del Espíritu I (1998); La grazia di Dio che è con me (2002); Los santos, testigos del Espíritu II (2003).
Appunti di teologia filosofica.
Raccolta di scritti di teologia morale fondamentale. Il titolo di quest'opera fa allusione ad una pericope evangelica (cf. Mt 11, 25-30) assai conosciuta e studiata in modo speciale nel presente libro. Essa indica anche che il peso o il giogo" della morale cristiana, fondamentalmente legato all'agire eccellente, si trova come neutralizzato da colui che raccomanda di farsene carico. Questi scritti dispersi qua e là si orientano in definitiva verso un centro: la persona di Cristo, considerata nella sua vita terrena e gloriosa, e anche nella sua presenza sacramentale nel tempo della Chiesa mediante l'Eucaristia. "
La questione di Dio interessa vivamente l'uomo anche nell'epoca del secolarismo e il presente volume risponde a questo interesse raccogliendo alcune domande sulla base della Sacra Scrittura, delle testimonianze più importanti della Tradizione e della fede ecclesiale.
"La nostra riflessione in questo 'simposio' - riconoscendo evidentemente la fons nell'actio liturgica (la 'lex orandi'), e intendendo collocarsi in continuità col precedente simposio del 2008 (che trattava della 'lex credendi') - verte specificamente sulla vita cristiana, sulla prassi morale e sull'esperienza spirituale del credente: la lex vivendi, agendi, evangelizandi. Più precisamente vogliamo indagare sull'insegnamento della teologia morale e della teologia spirituale, ed insieme intendiamo verificare anche la 'scienza dell'agire ecclesiale', cioè la teologia cosiddetta pastorale, in riferimento alla prassi della Chiesa nella sua azione salvifica. [...] Il primo livello della nostra riflessione riguarda la prassi e l'esperienza della fede cristiana, a partire dal nucleo originante: Gesù Cristo Risorto. Il secondo livello riguarda l'insegnamento della prassi cristiana, da parte della 'teologia' come 'intelligenza della fede'» (dalla relazione introduttiva).Il volume contiene gli Atti della quarta edizione del seminario di studio (15-17 settembre 2010) organizzato dalla Facoltà di S. Teologia della Pontificia Università Lateranense per i docenti degli Istituti Teologici e di Scienze Religiose, associati a vario titolo alla stessa Facoltà, volendo offrire un aggiornamento nelle discipline di teologia morale, teologia spirituale e teologia pastorale.
La grande questione relativa ai Praeambula Fidei è ampiamente trattata nello studio che si sviluppa in queste pagine. Essa è giustamente ritenuta decisiva per una nuova impostazione della teologia fondamentale rispetto alla precedente metodologia apologetica tradizionale, senza però dimenticare la relazione che la teologia fondamentale deve poter stabilire con il pensiero filosofico.
La relazione tra vita cristiana e salvezza è abbastanza scontata. È forse possibile vivere, semplicemente, senza una tale prospettiva' Nella Bibbia coesistono varie teologie della salvezza. Una prima differenza si potrebbe fare tra l'Antico e il Nuovo Testamento. Dentro i due stessi contesti si possono incontrare tanti tipi di salvezza, quante sono le culture teologiche dentro le quali essi si sviluppano. La presente ricerca è una indagine sui concetti di vita e di salvezza nella Bibbia. In entrambe le alleanze, Dio è sorgente primordiale di vita e roccia di salvezza. Per il Nuovo Testamento, tuttavia, è in Cristo che l'uomo riceve sia la vita sia la salvezza. Questa, in fondo, si riduce a un unico atto di Dio, anzi, a una persona, Cristo Gesù, che chiede di essere accolta nella fede, vissuta nell'amore, attesa nella speranza. Il testo è scaturito dal corso: "Vita cristiana in prospettiva soteriologia", tenuto in vari semestri al Pontificio Istituto Pastorale dell'Università Lateranense.
Quali sono i compiti che un pastore è chiamato a svolgere? Che cosa deve fare ogni giorno? E in rapporto a chi o a che cosa lo può determinare? Di questo si occupa il presente volume con una speciale attenzione al ministero pastorale, compreso alla luce della Trinità, che può individuare precisi caratteri di azione e una precisa identità, adeguata a dispiegarsi nel contesto della cosiddetta "nuova evangelizzazione". Perché il ministero pastorale è sacramento dell'Eterno che crea il cosmo, il tempo, gli uomini e la loro storia, li riscatta dal male, dalla morte e dall'insensatezza, e li unisce tra loro in un solo corpo che sarà la sua Sposa nelle nozze escatologiche, divenendo "attualità di quell'azione".
Una sintesi di Teologia Fondamentale. Miscellanea in onore di S.E. Mons. Rino Fisichella.
Il presente studio affronta la questione dell'anima alla luce degli esiti delle neuroscienze, che hanno l'obiettivo di comprendere e spiegare le facoltà superiori dell'essere umano e la conoscenza dettagliata dei meccanismi cerebrali. I numerosi dati neuroscientifici indicano come la mente non emerga solo dalla somma delle attività neuronali, ma dalla relazione con il corpo, l'ambiente, gli altri. E l'anima? L'originario significato biblico-teologico del concetto di anima esprime una visione unitotale e dinamica dell'uomo: in relazione con sé stesso, con gli altri e con Dio. Nuovi scenari, dunque, sembrano delinearsi: l'esigenza del dialogo tra le diverse scienze per una comprensione globale dell'uomo.