
Il libro è una rivisitazione del mistero trinitario nei vari contesti teologici, religiosi e culturali contemporanei. I primi tre contributi offrono un panorama della dottrina trinitaria nella teologia cattolica postconciliare, nella dottrina protestante e nella dottrina greco-ortodossa. Seguono altri saggi, tra i quali: due di indole formale, dedicati alla sfida dell'inculturazione e alla radicale provocazione del pluralismo religioso all'odierna fede cristiana; tre di teologia in contesto, dedicati al mistero trinitario nella teologia latino-americana, nella teologia indiana e nella riflessione teologica africana. Completano il volume studi che riguardano alcune sfide specifiche alla teologia trinitaria contemporanea.
Il volume esamina l'immaginario religioso a cui cristiani e cristiane dediti ad attività apostoliche possono riferirsi e le motivazioni di fondo destinate ad animare il loro agire apostolico. Cerca anche di chiarire gli atteggiamenti spirituali e i comportamenti operativi volti a plasmare e a unificare il loro quotidiano vivere. Il saggio mira a sviluppare una riflessione teologico-spirituale di tipo fondante, tesa a mettere in evidenza i personali e vitali punti di riferimenti a Dio, a Cristo, allo Spirito Santo, a Maria di Nazaret, alla comunità cristiana, all'umanità contemporanea, che ognuno di tali progetti è chiamato a tenere nella dovuta considerazione, perché ne costituiscono appunto i fondamenti sicuri e imprescindibili.
Per varie ragioni il saggio costituisce una novità. Introduce per la prima volta nelle pubblicazioni italiane di etica filosofica e teologica l’interesse per i temi della felicità e della virtù, attorno ai quali da circa un trentennio è in corso un vivace dibattito presso moralisti tedeschi e anglo–americani. Parecchi filosofi e teologi ripropongono infatti i concetti di fe­licità e di virtù per ovviare agli inconvenienti riscontrabili nell’etica moderna, di matrice sia utilitarista, sia kantiana, sia liberale.
In particolare l’a. opera per la prima volta in Italia un approfondito confronto con la proposta di Alasdair MacIntyre nel suo After Virtue di riprendere la tradizione aristotelica delle virtù.
Inoltre discute il progetto di Stanley Hauerwas di centrare l’etica teologica sul concetto di carattere formato in una comunità. Da parte sua introduce nel dibattito un interlocutore che, pur essendo antico, è nuovo, in quanto o ignorato o scarsamente sfruttato: Tommaso d’Aquino. Egli mostra non solo che la morale della virtù elaborata da Tommaso dice qual­cosa di assolutamente originale rispetto alle teorie etiche antiche, moderne e odierne, ma anche che il suo contributo, opportunamente sviluppato per rispondere ai nuovi pro­blemi, resta valido e attuale.
Delinea così un’etica della virtù che, riprendendo quella tomista, integra i concetti di ragion pratica (sfruttando la recente teoria di G. Grisez e di J. Finnis), di vita buona, di felicità, di dovere e analizza i complessi rapporti tra virtù e norme, virtù e giudizio pratico. So­prattutto spiega la funzione delle virtù nella buona condotta di agenti umani complessi e fragili. Termina con alcuni spunti circa l’educazione alle virtù.
Il saggio è filosofico, ma ha rilevanza anche per la teologia morale e spirituale e per una teoria dell’educazione morale.
L'Evangelium vitae è un'enciclica di grande rilievo culturale per la nostra civiltà ormai prossima al terzo millennio. Il volume vuole essere uno strumento di approfondimento del "progetto di evangelizzazione della vita" ideato e lanciato da Giovanni Paolo II con sensibilità pastorale.
Alla fine del 1992 veniva presentato alla Chiesa e al mondo il Catechismo della Chiesa Cat­tolica (= CCC). Tradotto in innumerevoli lingue, il CCC rappresenta allo stesso tempo un punto di arrivo e un punto di partenza della catechesi cattolica. Come punto di arrivo, costituisce una sintesi aggiornata, organica, completa ed essenziale della coscienza di fede della Chiesa dopo la grande catechesi del Concilio Vaticano li. Come punto di partenza, il CCC è ormai un riferimento imprescindibile per l’aggiornamento e l’elaborazione dei catechismi inculturati delle chiese locali.
A cinque anni dall’originale francese – con le contemporanee edizioni italiana e spagnola – e in corrispondenza con la pubblicazione dell’editio typica latina, vengono qui raccolti alcuni studi di commento e di analisi del CCC articolati in due sezioni. Nella prima, oltre a un in­quadramento di storia della catechesi e di storia della redazione (Amato, Gianetto), vengo­no offerte alcune prospettive di lettura: approccio biblico (Cimosa), uso dei Padri (Bergamelli), esigenza d’inculturazione (Montani), individuazione di alcune dinamiche proprie dei CCC (Bissoli) e, infine, una prima sintesi del vivace dibattito catechetico-pastorale provocato dal CCC (Biancardi).
L’amplissima seconda parte contiene alcuni saggi di valutazione contenutistica di carattere sistematico su Dio (Palumbieri), l’uomo (Palumbieri), la fede (Maffei), la creazione e il pec­cato originale (Gozzelino), Gesù Cristo (Caviglia), la Chiesa (Gallo), Maria (dal Covolo). Questa parte è completata da studi d’indole liturgica (Triacca, Cuva, Sodi), morale (Carlotti, Merlo, Gatti, Turek) e spirituale (Gambino).
Il volume viene completato da uno studio aggiornato sulla storia della redazione dell’editio typica latina (Martinelli), che riassume il lavoro svolto dalla Commissione Interdicasteriale, istituita nel marzo del 1993 e incaricata della revisione e della promozione del CCC.
Resta valido il giudizio formulato sul CCC dal card. Joseph Ratzinger: «L’accoglienza riser­vata al testo, mentre ha rafforzato i “legami dell’unità nella fede apostolica” tra tutti i disce­poli dei Signore, ha contribuito a dare risposte chiare a quanti desideravano conoscere il pensiero della Chiesa sui problemi essenziali della vita».