
Andando indietro, indietro e ancora indietro nel tempo fino ad avvicinarsi al Big Bang, due sono le alternative possibili: ci deve essere stato o un inizio, oppure qualcosa che non ha avuto inizio, qualcosa che essendo sempre stato è per sua natura eterno. Credere, insomma, che tutto viene dal caso e che tutto è destinato a finire nel nulla significa fermare la ragione. Paradossalmente è il credente che tiene aperta la ragione, perché ciò che la tiene aperta è proprio l'infinito. È molto più ragionevole credere che Dio abbia creato l'universo, ed è molto più irragionevole credere che sia stato il caso. Credere che ci sia un Creatore non significa solo aver ricevuto un dono: quello della fede. Significa vagliare tutte le ipotesi a nostra disposizione e scegliere la più ragionevole.
...ma l’ottimo pranzetto di quel giorno, come molte cose terrene, è presto terminato. Vogliamo allora provare anche stavolta a parlare un po’ di alcune Divine Verità che, al contrario, non hanno termine, che non tramontano né tramonteranno mai...
"La primavera della Chiesa e l'azione dello Spirito" è un volume che raccoglie i diversi interventi di un convegno internazionale tenutosi all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, dedicato all'approfondimento dell'azione dello Spirito Santo nei nuovi movimenti e comunità ecclesiali, che hanno portato, con la loro linfa evangelica di vita cristiana e di azione apostolica, un soffio nuovo di spiritualità e di entusiasmo alla vita ecclesiale. La Chiesa infatti ringiovanisce in forza del Vangelo e lo Spirito continuamente la rinnova, edificandola e guidandola "con diversi doni gerarchici e carismatici" (Lumen Gentium, 4).
La domanda di fondo che percorre il testo è se è possibile o no avere la certezza della propria fede senza che ciò implichi una violenza al diverso? L'autore tenta di dare risposta a tali questioni sostenendo la ricerca dell'unità religiosa e della concordia riguardo i valori trascendenti deve essere per cristiani un segno di credibilità della verità, che non si possiede ma che possiede. In fin dei conti ogni tentativo di dimostrare con la forza o con la pura persuasione umana di essere la vera religione porterà a contraddire la stessa verità di cui il cristiano è portatore.
Il volume raccoglie gli Atti del convegno tenutosi a Gerusalemme, presso il Notre Dame of Jerusalem Center, nei giorni 6 e 7 dicembre 2010, a cura della Facoltà di Filosofia dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. Il convegno riguardava i rapporti tra fede e ragione nella Scolastica medievale ebraica, cristiana ed islamica. Sia quel convegno sia la presente raccolta degli Atti relativi si incastona all’interno della Cattedra Marco Arosio di Alti Studi Medievali, la cui collaborazione al convegno poteva essere considerata il suo evento di partenza e di lancio. Ringraziamo vivamente tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del convegno e del volume, particolarmente i Signori Franco ed Olimpia Arosio, genitori del compianto Marco, giovane e valente medievista, richiamato dal Padre a Sé nel 2009. In onore del Prof. Marco Arosio questo volume ospita anche una sua relazione, da lui tenuta in un convegno medievista riunitosi in Assisi nel novembre del 1997.
Il libro, curato da Carmelo Pandolfi e Rafael Pascual, presenta i contributi dei professori Carmelo Pandolfi, Guido Traversa, Renata Salvarani, Joan-Andreu Rocha Scarpetta, Graziano Perillo, Giovanni Boer, Rafael Pascual, Costantino Sigismondi e Marco Arosio (postumo).
Presentazione di S. Em. il Card. Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga
“Il mistero dell’Universo”! Un titolo affascinante che sollecita lo sguardo ad essere aperto su un orizzonte senza confine. Un titolo che cerca di rispondere ai tanti perché che la vita e il desiderio di conoscere presentano all’intelligenza umana. L’opera si presenta come una lunga “lettera” scritta da un Autore appassionato nella ricerca; un Autore che guarda al mistero della creazione nei suoi molteplici aspetti, per decifrarne qualche elemento con l’aiuto di risultati che provengono da numerosi ambiti della scienza. In questa linea si tratta di accostare l’opera non per cercarvi formule o soluzioni definitive, ma con l’intento sapienziale di leggere le principali lettere di quell’alfabeto del macro e del micro cosmo che parla di una mente suprema che ha pensato tutto e che continua a “scrivere” nel mistero della vita di ogni uomo con i segni del creato. I sei capitoli entro cui si muove il pensiero dell’Autore offrono al lettore la possibilità di confrontarsi con numerosi aspetti del mistero della creazione. Sono “percorsi” senza dubbio illuminati da una prospettiva di fede in Dio Creatore. È in questa ottica che si riesce a trovare la risposta ad un’infinità di interrogativi di vario genere che il lettore incontrerà disseminati in queste pagine.
Timur Timerbulatov - Imprenditore russo, presidente del gruppo di imprese Konti, ricercatore scientifico, accademico dell’Accademia russa di scienze naturali, scrittore (pseudonimo letterario “Mon Tirei”). È autore di decine di pubblicazioni su argomenti scientifici, tra cui cinque libri (“Destinazione. Scopo del significato di essere”, “Respiro dell’universo”, “Profondità dell’universo”, “Forze dell’universo”, “La creazione del mondo”) .
Il tema del male, presente in ogni uomo lungo tutta la storia, è una questione sempre aperta che si amplifica quando si studia nel suo rapporto con Dio, considerato buono e onnipotente. Charles Journet (1891-1975), sulla scia di san Tommaso d’Aquino, intende affrontarne il problema fin alle radici, soffermandosi in modo particolare sul male della colpa (peccato). Grazie anche al confronto con l’amico filosofo Jacques Maritain (1882-1973), soprattutto a partire dalla sua intuizione metafisica della dissimmetria tra la linea del bene e del male, egli intende dare prova dell’assoluta innocenza di Dio davanti al male, senza, però, proporre una teodicea a discapito dell’uomo. La presente ricerca si impegna nell’analisi del pensiero di due studiosi tomisti che, pur muovendosi all’interno del dibattito a loro contemporaneo, hanno portato inedite e notevoli soluzioni divenute un patrimonio imprescindibile per l’attuale dibattito filosofico e teologico.
Il presente saggio si propone una riflessione sulle finalità, obiettivi, scopi degli educatori credenti nel senso più ampio del termine. Gli insegnanti sembrano chiamati - oggi più che mai - a incarnare la virtù della carità intellettuale, riscoprendo la loro primordiale vocazione a formare le generazioni future non solo mediante l'insegnamento, ma anche attraverso la testimonianza della propria vita. Questa è la loro vera sfida: essere testimoni.
«Prometto di esserti fedele sempre»... ma è proprio così? Ogni promessa d'amore pretende l'eternità. E allora perché tradiamo? Come può il nostro cuore amare due persone contemporaneamente e ritrovarsi «diviso», nonostante il matrimonio o la consacrazione o l'ordinazione? In questo libro autori e curatori, tutti professori dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, affrontano il tema del tradimento e dell'adulterio del cuore secondo la psicologia, la sociologia, le neuroscienze, la teologia morale, biblica e sacramentaria, il diritto canonico e di famiglia, affinché ognuno, ogni giorno, possa scegliere di amare Dio o il coniuge con cuore «indiviso», cioè con tutto il cuore.
Riflettere sul linguaggio del corpo e, dello sguardo in particolare, non è semplicemente una riflessione squisitamente antropologica ma anche un importante riflettere etico. In altri termini, grazie a quello che avviene mediante la dinamica degli occhi è possibile individuare e tratteggiare quella dimensione morale mediante la quale il soggetto umano non solo comunica e si relaziona, ma può rivelare la fecondità della sua vita in quanto bella e buona. Guardare negli occhi non è, quindi, un semplice vedere epidermico e superficiale. Sostenere lo sguardo è qualcosa di profondamente umano e significativo, perché può esprimere attenzione, apertura, accoglienza, amore.
La ricerca filosofico-teologica e la testimonianza umana di P. A. Florenskij aprono nuove vie di ricerca nell'abisso della conoscenza: il linguaggio simbolico dei numeri rivela i modi in cui la sostanza dell'Assoluto si concretizza nel mondo. L'infinito matematico, infatti, è simbolo d'espressione del rapporto tra mondo e Dio, ponendo geometria e matematica a fondamento dello studio delle conoscenze dell'uomo e della loro arte combinatoria.
Il presente volume nasce dalla volontà dell'autore di analizzare la personalità e l'opera di Cristoforo Colombo, cercando di mettere in luce in cosa consista la sua visione religiosa, coniugando al proprio interno aspetti storici, geografici, religiosi, economici, politologici, finanziari e di analisi territoriale. In particolare, si pone l'attenzione sulla visione escatologica dell'Ammiraglio in relazione agli eventi connessi con la scoperta del Nuovo Mondo, un quadro estremamente variegato che offre numerosi spunti di analisi. La storiografia si è occupata molto di Colombo e dei vari aspetti della sua personalità e vicenda storica, ma soltanto alcuni studiosi hanno preso in considerazione il discorso religioso.