
Interruzione volontaria della gravidanza, pratica eutanasica, uso delle biotecnologie, questioni di etica sessuale, trapianto d'organi: questi sono alcuni degli argomenti sui quali l'autore invita credenti, non credenti e diversamente credenti a entrare in dialogo, con l'obiettivo di evidenziare le vie che vengono seguite quando si pensa in ambito morale, le argomentazioni che vengono addotte, il ragionamento morale che sta a fondamento delle scelte. Sullo sfondo del rapporto tra fede e morale, l'interesse non è quello di far cambiare opinione al lettore, ma di mostrargli un metodo, attraverso casi diversi, per elaborare, sistematizzare e ripensare i fondamenti del ragionamento morale, fornendo, in ultima analisi, gli elementi grammaticali dell'agire morale. La convinzione profonda che anima l'autore è che sono il caso, le persone, la loro storia a dare contezza sulla ricerca del bene che, se vuole essere responsabile e rifuggire da risposte lapidarie e perentorie, deve tener conto delle possibilità concrete, del peso specifico delle circostanze, delle condizioni e delle conseguenze.
Un breve ma importante studio teologico che porta a domande inesplorate, e forse neanche previste, sugli angeli e sull'origine del male, che attraversano l'intero testo e cercano delle risposte nella meditazione teologica e nell'approfondimento di alcune pagine della Bibbia. Qual è la differenza tra il peccare dell'uomo e il decadere dell'angelo? Ma gli angeli come hanno potuto peccare? Qual è la relazione tra il loro decadere e l'origine del male? Che cosa è la tentazione? Il male è solo assenza di bene o è anche rovesciamento del bene? Qual è la differenza tra ciò che Dio promette (la salvezza) e ciò che Dio permette (il male e l'azione dell'omicida fin dalle origini) e lo rende occasione di bene? Queste domande attraversano l'intero testo e cercano nella meditazione teologica di alcune pagine chiave della Bibbia (Genesi, Giobbe, Matteo, Lettera di Giuda, Lettera agli Ebrei) e nell'approfondimento della fede, grazie al riferimento alla Tradizione e al Magistero della Chiesa, un orientamento e un orizzonte di senso sulla questione della libertà degli angeli e l'origine del male. È una lettura d'interesse per chiunque, in particolare per i credenti e per è chi è affascinato dall'argomento.
Particolare analisi ad ampio raggio sui temi che riguardano lo Spirito Santo volta ad arricchire e approfondire il panorama biblico-teologico sulla terza Persona della Santissima Trinità. Il presente volume nasce dalla volontà dell'autore di intraprendere un suggestivo excursus biblico-storico-teologico al fine di evidenziare la persona dello spirito santo così come evince dalle fonti antiche di fede presso molte chiese delle "origini", sia nell'ambito della ortodossia sia in ambito della cosiddetta eterodossia. Una visione particolare, oggi quanto mai necessaria, che pretende di svincolare la riflessione pneumatologica dal "fare ed operare" dello spirito santo, identificato quasi sempre con l'essere della persona stessa, ripolarizzandola sulla stessa persona divina e sulle sue peculiari caratteristiche.
La domanda "Chi è l'ultimo?" è riflesso di vangelo, completamento della domanda con cui Gesù conclude la parabola del Buon Samaritano, perché il riconoscimento presuppone che colui che pone la domanda prenda il suo posto, diventi l'ultimo. È questa domanda che trasforma gli ultimi in primi. È questa domanda che custodisce l'umanità come riflesso di vangelo. Papa Francesco ha mostrato come Gesù guarendo il lebbroso ha preso il suo posto di emarginato, restituendolo alla sua dignità di uomo, sanato e perdonato. Questo testo spinge verso la compassione, la pietas e la solidarietà con l'umanità ferita e piagata, spesso schiacciata dal dolore e oppressa dalle strutture di peccato. Accompagna verso l'assunzione di uno sguardo dal basso, un'autentica conversione, che riguarda anche la maturità umana del confessore che, grazie proprio alla docibilitas penitenziale, impara ad essere ministro del perdono perché perdonato e amato, a riconoscere nell'altro peccatore un altro se stesso. È un primo timido tentativo di una teologia politica di Papa Francesco, attraverso la continua coniugazione del principio di prossimità con la dimensione universale della fraternità. Tutto per noi è misericordia. Questo testo è stato costruito durante tutto l'anno giubilare della misericordia. Riprende e rielabora diverse esperienze vissute dall'autore nell'espletamento della sua missione sacerdotale. Ne vengono fuori pagine di conoscenza e di guida, in cui misericordia e perdono si rivelano come anticipo di risurrezione. Non pagine di esegesi, dunque, bensì di speranza stillata dalle pagine e da ogni parola del vangelo di Luca.
"Con questo libro, frutto di un personale impegno catechistico che mi ha visto all'opera fin dagli anni in cui ero studente universitario, desidero dire a tutti: "Amate anche voi sempre e senza riserve Gesù e la Chiesa. Ne vale la pena e non ve ne pentirete mai". Si tratta, infatti, di un'esperienza capace di illuminare l'intera vita di ogni persona così da renderla, a sua volta, rilucente a vantaggio degli altri. Esso, dunque, è un atto di fede e di amore, frutto non solo di studio attento e prolungato, ma anche della mia ininterrotta esperienza di catechista, vissuta sia da laico che da presbitero, un'attività alla quale non ho voluto mai rinunciare e della quale mi sento soddisfatto."
<<Come mi piacerebbe una Chiesa povera e per i poveri!>>. Sono le parole pronunciate da papa Francesco in una delle sue prime udienze dopo l'elezione a vescovo di Roma. In qualche modo facevano eco a quelle di Giovanni XXIII che aveva parlato di una <<Chiesa di tutti e particolarmente dei poveri>>.
La realtà del mondo della globalizzazione si caratterizza ovunque per un aumento della disuguaglianza e l'emersione di una povertà dai tanti volti. La Chiesa dei poveri è davvero una sfida sempre attuale.
Per comprenderne il messaggio è fondamentale ritornare al Concilio Vaticano II, dove il tema fu sollevato e approfondito con particolare attenzione. Lo spiega, in un'illustrazione chiara ed esauriente, Joan Planellas i Barnosell in questo libro che costituisce la prima presentazione articolata e completa dei dibattiti che sul tema dei poveri e della povertà sono stati fatti durante il Concilio.
L'insegnamento di Giovanni XXIII e di Paolo VI si affianca nelle pagine del libro alle riflessioni di teologi e vescovi, che hanno elaborato a partire dai poveri un pensiero sulla Chiesa e sul mondo. E' una chiave decisiva per comprendere papa Francesco, la Chiesa e il mondo del nostro tempo.
"La natura è un libro completamente aperto a tutti e dal quale tutti possono leggere e imparare. Ogni pianta, ogni animale, ogni organismo microscopico racconta qualcosa, rivela un segreto, denota una straordinaria coerenza ed eleganza. Tutto converge verso lo stesso incontro e lo stesso mistero". Di questo mistero, e di questo libro completamente aperto che è la natura, tratta con particolare finezza "Una casa chiamata terra". Bartolomeo, patriarca ecumenico e figura rilevante nel panorama del cristianesimo contemporaneo, ha maturato e affinato un profondo sguardo cristiano sull'umanità e sul creato. Alla sua visione ha fatto esplicito riferimento papa Francesco nell'enciclica Laudato si'. Questo piccolo libro di grande sapienza umana e spirituale offre alla lettura pagine luminose e intense, che ci prendono per mano aiutandoci ad "ascoltare la voce della creazione", ricreando un poco di silenzio fra i mille messaggi, i fiumi di parole, la moltiplicazione delle immagini e il loro consumo. Bartolomeo I è dal 1991 arcivescovo di Costantinopoli e patriarca ecumenico.
"Sacro" è una parola magica, che oggi sembra ancora in grado di incantare il mondo. Il suo potere evocativo, apparentemente in crisi in seguito ai processi di secolarizzazione e di disincantamento del mondo, ma oggi di nuovo al centro dell'attenzione. Esso si manifesta nei settori più diversi della vita sociale sotto una duplice veste: come potere sempre vivo del sacro religioso che trae ispirazione dalle differenti tradizioni religiose nelle forme più diverse, dal sacro di comunione e condivisione al sacro della violenza tipico dei fondamentalismi religiosi; e come sacro secolare, che trae alimento da un fondo pulsionale individuale e sociale in grado di agire trasversalmente nei più diversi campi della cultura. Il saggio si sofferma in particolare sul modo in cui oggi il sacro secolare è all'opera nella nostra società, a prima vista sempre più secolarizzata e tecnologica, in alcuni dei suoi settori più significativi: dai processi di sacralizzazione della natura al sacro tecnologico, dalla sfera della politica a quella economica, per terminare con alcune riflessioni sull'imperante individualismo religioso e la sua peculiare sacralizzazione del sé.
Le estreme possibilità della libertà si realizzano nella vita eterna: in quella originaria di Dio, e in quella partecipata dell'uomo.Questo - in una battuta - è l'orizzonte di senso in cui si collocano i contenuti del presente volume, che ha dunque il merito di sottrarre i due poli del discorso - "eternità" e "libertà", appunto - a quella prefigurazione che banalmente è portata ad opporli, e di indagarne invece la coniugazione positiva.
Più in particolare, in questo volume teologi e filosofi sono chiamati a rispondere - sia in chiave storica sia in chiave teoretica - a due domande: l'una sulla possibilità di pensare Dio come immutabile e insieme come libero; l'altra sul carattere progressivo o immutabile della partecipazione umana alla beatitudine divina. La prima questione è quella del rapporto tra l'intelligibilità filosofica di Dio, e la rivelazione che Egli offre di sé nella Scrittura e nella Tradizione: rapporto di forte tensione, certo - si pensi solo allo "scandalo" dell'Incarnazione -, ma rapporto anche e soprattutto di reciproca illuminazione.La seconda questione, che mette direttamente e coraggiosamente a tema la vita del Paradiso, finisce per essere, prima ancora, un'indagine intorno al senso stesso della libertà finita dell'uomo.
Temi sommamente impegnativi, dunque: ai quali è facile che i teologi si sottraggano, e ai quali è veramente raro che i filosofi mettano mano. Temi, pure, trattati in un linguaggio accessibile e, per lo più, colloquiale. Non a caso, l'occasione che ha generato il volume è stata l'edizione 1996 dei "Colloqui internazionali di Teologia di Lugano": un appuntamento ormai più che decennale, che ha avuto tra i suoi iniziatori Eugenio Corecco e Hans Urs von Balthasar.
Manfred Hauke, sacerdote, si è diplomato in Teologia presso la Facoltà di Teologia di Paderborn. Ha poi conseguito un primo dottorato in Teologia Dogmatica presso l'Università di Monaco di Baviera e un dottorato di abilitazione in Teologia Dogmatica presso l'Università di Augsburg. Dal 1993 insegna Teologia Dogmatica presso la Facoltà di Teologia di Lugano. Ha pubblicato i seguenti volumi: Heilsverlust in Adam (Paderborn 1993); Gott oder Göttin? Feministische Theologie auf dem Prüfstand (Aachen 1994; ingl. 1995); Die Problematik um das Frauenpriestertum vor dem Hintergrund der Schöpfungs- und Erlösungsordnung (Paderborn 19954; ingl.1988)).
Paolo Pagani si è laureato in Filosofia Teoretica all'Università Cattolica di Milano.Presso l'Università di Venezia ha conseguito il dottorato di ricerca, con una dissertazione - di prossima pubblicazione - dedicata a elenchos e contraddizione performativa. Dal 1994 insegna Filosofia presso la Facoltà di Teologia di Lugano. Ha pubblicato il volume Sentieri riaperti (Milano 1990).È anche autore di saggi di antropologia e di filosofia morale.
Questa sesta edizione, notevolmente strutturata ed ampliata, si distingue soprattutto per la completezza della ricerca sulla rievocazione locale degli episodi più salienti della vita del Santo di Assisi e per le immagini che esaltano la narrazione di ciascun episodio. L'uomo, considerato nelle sue origini, si colloca in un determinato ambiente storico-geografico, al di fuori del quale perde la sua originalità. La presente guida" è la rievocazione degli episodi più salienti della Vita di San Francesco, così come sono narrati e localizzati dai suoi primi biografi, di cui alcuni furono testimoni oculari. Le linee essenziali della ricca personalità di San Francesco emergono non solo dalla storia, ma anche dalla geografia. "