
Finalmente il libro di Balducci che manca da più di trent'anni e che in molti hanno invocato e atteso. Al centro il desiderio di rinnovamento che sorgeva nella Chiesa subito dopo la conclusione del concilio Vaticano II (la prima edizione del libro è del 1970). Balducci vede la speranza di una riforma della Chiesa incentrata sul primato della Parola di Dio, nella forte rivalutazione del ruolo del popolo e della Chiesa locale e su un rapporto profondamente rinnovato della Chiesa con il mondo contemporaneo. Possiamo parlare di un "ultimo appello" di Balducci per cambiare la Chiesa cattolica, ritrovandone il vero centro che è l'eucaristia. Seguirà invece una profonda delusione accelerata dalle vicende personali - il processo per apologia di reato per la difesa dell'obiezione di coscienza - che porteranno Balducci verso la "svolta antropologica", caratterizzata da una lettura del Vangelo come annuncio di pace e dall'impegno per gli emarginati e gli ultimi.
«L'equivoco di fondo del populismo sta nel ritenere che la maggioranza parlamentare si identifichi con il popolo tutto intero, legittimando il comportamento trasgressivo dei leader eletti, che ambiscono a conquistare spazi di potere sempre maggiore. Occorre prendere posizione con coraggio su una serie di sintomi, espliciti indicatori di un cancro della nostra democrazia». Da questa forte provocazione prende le mosse la riflessione di un grande protagonista e testimone della storia politica italiana, che con sguardo lucido lancia un allarme sulle derive istituzionali in atto nel nostro Paese, in Europa e nell'intero Occidente. Pungolato dalle domande di Chiara Tintori, padre Sorge denuncia la superficialità con cui l'attuale politica, ossessionata dal consenso, affronta problemi complessi - immigrazione, povertà, disoccupazione - evitando di indagare, con la necessaria competenza, le radici profonde dei mali che affliggono la società italiana. L'antidoto al populismo è per i due autori un "popolarismo" moderno, certamente ancora ispirato all'Appello ai liberi e forti di don Sturzo (1919) - che con straordinaria lungimiranza aveva posto i fondamenti di una "buona politica" e di una "laicità positiva" -, ma capace di declinarsi oggi nelle nostre società multiculturali e multireligiose.
Leonardo da Vinci, genio ancora oggi studiato e apprezzato per la sua versatilità e il modo eclettico di approcciarsi alla conoscenza, non è considerato anzitutto un "pittore di Madonne". Eppure, alcuni dei suoi dipinti più noti insistono sull'iconografia mariana, autentici capolavori di dolcezza e grazia, all'origine di veri e propri modelli la cui fortuna si è tramandata anche dopo la morte. Perché Leonardo fu un innovatore non solo in campo scientifico. In ambito artistico si inserì nella tradizione pittorica per rinnovarla, nella tecnica e nei temi, in particolare nel soggetto così caro alla devozione privata rinascimentale delle Madonne col Bambino. In questo libro Rosa Giorgi affronta un arduo percorso: raccontare il fascino e il mistero di tutte le Madonne dipinte dal grande artista, per svelare al lettore appassionato la loro storia, i loro segreti, le loro meravigliose cromie. E fargli scoprire, passo dopo passo, l'universo leonardesco incastonato come una perla nello scrigno del Rinascimento italiano.
«Quanto il lettore troverà in queste pagine non pretende di esaurire il mistero della luce contemplata sul monte Tabor, e nemmeno di sostituire gli importanti lavori esegetici sul tema. Questo libro invece potrà essere aperto in due modi: al lettore più esperto fornirà una panoramica aggiornata sullo stato di alcune questioni, mentre a tutti sarà fornita la possibilità di compiere una rilettura spirituale del racconto della trasfigurazione di Gesù, al fine anche di riflettere su quella conversione o "trasformazione missionaria" di cui ha sempre, e ancora oggi di più, bisogno la Chiesa, e di cui ha più volte parlato papa Francesco. In queste pagine si parla di una vera e propria trasformazione: quello che potrebbe sembrare un cambiamento del volto e delle vesti di Gesù, a guardare bene, è soprattutto la trasformazione dello sguardo di coloro che sono stati con lui sul monte» (dall'Introduzione).
"Fare le orecchie alla Torah": ecco una delle espressioni più affascinanti per spiegare il midrash, sia come metodo di lettura che come opera vera e propria. Un po' come le "orecchie" che si fanno ai libri per tenere il segno, oppure - secondo un'altra accezione del termine "orecchie" in ebraico - come manici che permettono di prendere in mano un pentolone bollente di buon cibo. Tanti modi per dire che il midrash è nato per aiutare il lettore a meglio comprendere il testo biblico, soprattutto laddove appaia oscuro o con più significati possibili. In questo volume, l'Autore si concentra sul Midrash Tehillim (Sefer Tehillim è il libro dei Salmi nella Bibbia ebraica) e, in particolare, sul Salmo 119, il più lungo di tutto il Salterio, che pone al centro la difficile osservanza della Legge, intesa non come puro codice di comportamento ma come libera e piena adesione alla volontà di Dio. Una adesione che per la Bibbia è una "via", è camminare con Dio.
Siamo un'umanità che per un verso è in trappola e per l'altro in fuga. Un'umanità che, nella condizione più agiata, conosce al massimo il turismo, ma che ha perso la cognizione del viaggio e certamente, almeno in larga parte, anche la percezione del valore del pellegrinaggio, della ricerca, dell'incontro, dell'attesa di una svolta. Un pellegrinaggio non è un viaggio qualsiasi, non è esperienza di pura conoscenza di luoghi particolarmente importanti per la loro storia religiosa o il loro valore artistico. Esso ha, paradossalmente, le caratteristiche che lo inseriscono nella prospettiva di un'esperienza di ritorno. Non si tratta di un ritorno al passato. Non bisogna pensare a una dinamica regressiva di rifiuto della vita e della storia. "Tornare" non significa "tornare indietro", bensì risalire all'essenziale, a ciò che ci riguarda profondamente e ci invita a una condizione più vera.
Di quanto sia fecondo e ricco il ministero della cura dei malati ci dà testimonianza questo scritto. Non una trattazione di pastorale sanitaria, ma una narrazione esistenziale, una spigolatura di esperienze concrete e toccanti, arricchite da riflessioni spirituali e dalla testimonianza di alcuni pazienti che hanno vissuto - nella luce della speranza cristiana - il momento della prova. In questo suo diario, o zibaldone, come padre Andrea Stefani lo definisce, si rincorrono storie e riflessioni che ci introducono nel mistero della malattia, della vecchiaia e della morte. Di fronte alla sofferenza più acuta e incomprensibile, il cristiano non conosce una strada per aggirare il dolore, conosce piuttosto la strada della compagnia: la "compagnia degli uomini" e la "compagnia di Dio". Perché la "notte oscura" della Croce non arriva quando giungono le prove, le malattie, le morti, ma quando chi soffre resta dimenticato e solo.
Padre Bartolomeo Sorge - teologo e politologo - è ricordato in Italia come lo storico direttore de La Civiltà Cattolica negli anni difficili del post-Concilio e l'animatore culturale della "Primavera di Palermo" negli anni bui dell'attacco mafioso al cuore dello Stato e alla società civile. In questo libro - a cui padre Sorge lavorò considerandolo il suo testamento spirituale - Maria Concetta De Magistris ripercorre, nella prima parte, l'impegno ecclesiale e civile del gesuita nel contesto delle grandi trasformazioni del Paese in cui visse e operò. Dalla puntuale ricerca appare con chiarezza la fedeltà alla lettura profetica del Concilio, compiuta da Paolo VI e oggi rivivificata da papa Francesco. La ricostruzione storica consente perciò - grazie a documenti inediti e autorevoli testimonianze - di fare piena luce anche su alcune vicende ecclesiali degli anni Settanta e Ottanta rimaste finora oscure. La seconda parte contiene invece l'unica raccolta esistente degli appunti spirituali di padre Sorge. Sono pagine vive, che lasciano trasparire un'intensa vita di fede, sperimentata più che narrata. La lettura di questi testi è impreziosita dai racconti personali, resi noti per la prima volta, delle grazie da lui ricevute. Sono pagine umili che, mentre svelano i segreti di una ricca vita interiore, nello stesso tempo documentano l'infaticabile azione in campo culturale, sociale ed ecclesiale. Tutto e sempre nel totale affidamento alla sua Mater Divinae Gratiae.
Questo volume si propone come manuale introduttivo per l'insegnamento nel II e III ciclo accademico di studi biblici, infatti introduce e orienta gli studenti alle problematiche di base, all'impostazione epistemologica e alla bibliografia essenziale in un campo di studi che, per natura sua, è necessariamente e decisamente interdisciplinare. Il volume offre quindi nozioni introduttive sul contributo dell'orientalistica e della teoria della storiografia per l'esegesi e la teologia biblica, nonché per la storiografia israelitica. La parte centrale del volume, articolata in quattro capitoli, affronta la Bibbia come collezione di testi di vario tipo e genere, prodotti da autori diversi, in epoche, luoghi, contesti storici e geografico-politico-culturali differenti. La prospettiva è naturalmente letteraria prima che teologica. L'Autore spiega, infine, come nel mondo occidentale si sia arrivati a considerare e utilizzare la Bibbia come "ossatura" della storia universale, e come questa impostazione sia poi entrata in crisi per effetto delle scoperte archeologiche e orientalistiche, del progresso delle scienze naturali e dello sviluppo teorico della metodologia stessa dell'esegesi biblica.
Nel 1999 usciva in Italia "Lo scisma sommerso" del filosofo Pietro Prini. Un caso editoriale, che denunciava la distanza fra la dottrina ufficiale della Chiesa e le coscienze vive dei fedeli, in particolare su temi scottanti quali sessualità, bioetica, valore della confessione, accoglienza di culture diverse, dannazione eterna, peccato. A distanza di oltre vent'anni una teologa e un giornalista esperto di temi ecclesiali si avventurano in una inchiesta senza infingimenti nella vita della Chiesa cattolica di oggi, alle prese con le sue diverse "anime scismatiche" e con un "fattore modernità" che ha reso ormai palesi le tante contraddizioni, le divaricazioni, le ipocrisie e i conflitti. Le questioni in gioco - che emergono dalla miriade di fatti raccontati - sono molteplici: dalle difficoltà di ascolto autentico della vita dei credenti all'esaltazione del devozionalismo, dalla solitudine dei sacerdoti allo scandalo delle vocazioni forzate, dalla discriminazione di genere all'oblio dell'ecumenismo, dal Dio che punisce con la pandemia all'ossessione del demonio, dai conflitti di potere alle sfide della comunicazione della fede, dalle posizioni conservatrici nostalgiche della messa tridentina a quelle iper-progressiste deluse dalle lentezze della riforma bergogliana. Per gli autori, parlare di "scisma emerso" significa allora portare alla luce questi "punti di divisione": «Di fronte al Vangelo ci troviamo tutti come in una stanza in cui improvvisamente si accende una luce. Tanto vale guardare come siamo disposti, come ci collochiamo, come reagiamo. Per poi muoverci, là dove quella luce ci fa strada».
In un tempo in cui la maggior parte dell'umanità si è allontanata da una vita a contatto con la natura, dirigendosi verso una eccessiva medicalizzazione anche dei più piccoli disturbi fisici, l'autrice - in contatto con i più famosi monasteri e conventi d'Italia - ha scelto di farsi raccontare la sapienza erboristica e medica che monaci e frati hanno coltivato fin dai tempi più remoti. In un viaggio entusiasmante Anna Maria Foli ha incontrato abati e madri badesse, priori e superiori, attingendo ai codici medievali della tradizione sul cosiddetto "giardino monastico" e ai ricettari della farmacia di San Salvatore a Gerusalemme, scoprendo che l'interesse per la psicosomatica e la terapia olistica fiorì proprio negli antichi conventi. Un grande prontuario di ricette terapeutiche, tutte naturali, attinte dall'antica sapienza di monasteri e conventi. Una guida pratica al riconoscimento delle erbe officinali e al loro uso medicinale cosmetico, aromatico, dietetico. Di ogni rimedio, la storia, gli aneddoti, le caratteristiche, le proprietà curative, la preparazione e le modalità di utilizzo.