
Quanti e quali sono i linguaggi con i quali Dio si esprime di riflesso nell’anima dell’uomo? Il linguaggio è una comunicazione interpretativa, cioè che crea un legame attraverso immagini di diverso valore. Genericamente parlando questi linguaggi sono due: quello della ragione e quello della emozione. Due linguaggi non propriamente alternativi, anche se possono essere formalmente distinti con le rispettive proprietà.
Nella Rivelazione essi hanno una particolare convergenza, giacché si ritrovano nella loro matrice divina. Gi studi raccolti in questo numero di Divus Thomas dal titolo La visibilità del Dio invisibile affrontano questo tema e si collocano nel quadro delle ricerche della Scuola di Anagogia.
Teologia dogmatica
L´unico modo di ridestare il senso della verità è quello di risvegliare il senso della realtà: ma la realtà di cui si occupa la teologia è il mistero di Dio, e l´unico modo di accedervi è attraverso la contemplazione della fede: «actus intellectus assentientis veritati divinae ex imperio voluntatis a Deomotae per gratiam». Per accendere il senso della fede, e di qui ristabilire l´orientamento nella realtà illuminata dalla luce della verità, la teologia deve pertanto ritornare al mistero: contemplare umilmente - nell´atteggiamento ragionevole del «sapiente» (in senso classico e biblico) e non in quello razionalista dello «scienziato» (in senso moderno), nel legittimo pluralismo di prospettive diverse e convergenti - il volto misterioso di Dio rivelato da Gesù Cristo.
Sommario breve:
CASTELLUCCI «Dio non ha bisogno di nulla». L’autarchia come cifra fondamentale del divino nel mondo greco. BOSCHI Il mistero di Dio nella Bibbia. BENZI Mistero di Dio e purificazione in Isaia 6, 1-7. BORRIELLO Il mistero di Cristo nell’esistenza cristiana. SPIRITO La tradizione dei padri del deserto davanti al mistero di Dio. PASINI La contemplazione di Dio nella spiritualità bizantina. CARPIN La conoscenza umana di Dio in Isidoro di Siviglia. PARENTI Una questione sull’ontologia trinitaria. BARZAGHI Simbolica e teoresi nelle «cinque vie» di san Tommaso d’Aquino. OLMI La struttura del mistero di Dio.
Le molte scoperte archeologiche dell’ultimo secolo e la recente interpretazione di alcune lingue antiche, anteriori o coeve alla Sacra Scrittura, hanno consentito una felice rivisitazione di tutta la Teologia Biblica. Oggi è possibile delineare con maggiore chiarezza l’ambiente storico, culturale e religioso nel quale si è formato il patrimonio biblico.
Alla luce di questi importanti sviluppi, questo libro è un esperimento nuovo e originale che tenta di unificare il cammino storico e religioso della Parola di Dio, offrendo di essa una visione sistematica e unitaria.
L’Autore, prendendo in esame tutti i libri biblici, dalla Genesi all’Apocalisse, traccia un disegno generale che abbraccia sia la metodologia che i contenuti. L’opera può essere uno strumento utile per l’esegesi come per la teologia stessa, della quale la Parola di Dio è «anima» e «cuore», oltre che per la Pastorale e la Catechesi ecclesiale.
La celebrazione dell’eucaristia in Cina è stata ostacolata da vicende storiche che non hanno permesso uno sviluppo adeguato e continuo del processo di inculturazione. Nella seconda metà del secolo scorso, però, è stato possibile – pur nella mancanza di una piena e vera libertà religiosa – riprendere l’introduzione avveduta e adeguata dei testi liturgici in questa grande e antica nazione.
Quali sono dunque le caratteristiche, il metodo usato, i risultati raggiunti nel lavoro che, partendo dalla traduzione dell’Ordo Missae del rito romano, è sfociato nell’elaborazione del testo attualmente usato dalla Chiesa in Cina per la celebrazione eucaristica?
L’istruzione Varietates Legitimae della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti afferma: «La prima e più notevole misura d’inculturazione è la traduzione dei testi liturgici nella lingua del popolo». Partendo da questo principio l’Autore esamina il testo cinese della celebrazione eucaristica e lo confronta con quello italiano, analizzando inoltre la possibilità di esprimere teologicamente il mistero dell’eucaristia attraverso concetti, linguaggio e gesti appartenenti alla cultura cinese.
Rivista trimestrale di teologia, n. 2/aprile -giugno 2009.
I fatti recenti della cronaca mondiale provocano spesso smarrimento, angoscia, disgusto e turbamento. Le troppe violenze e gli abusi a cui si è costretti ad assistere suscitano la domanda fondamentale: chi è l’uomo? Chi è l’essere umano in quanto tale? Domanda che può sembrare puramente filosofica o scontata, ma che si rivela invece seria e mai davvero esplicitata.
In questo libro-intervista, un pensatore tra i più autorevoli e informati ci offre uno spaccato di fenomeni quali: la globalizzazione dell’economia (in termini di distribuzione delle risorse, migrazioni di popoli interi e conseguenti problemi di convivenza e intolleranza culturale e religiosa, fino al terrorismo internazionale); la nuova concezione del diritto (i diritti fondamentali dell’uomo, l’esistenza e i limiti del diritto naturale, il concetto di sovranità nazionale e l’importanza delle relazioni internazionali); le politiche demografiche (controllo delle nascite, sterilizzazione coatta non informata, aborto, eutanasia e ruolo dei medici nella società civile); l’autorevolezza e il ruolo di certi organismi internazionali (ONU, FMI, OMS e Banca Mondiale). Fenomeni tra loro tutti strettamente intrecciati. Dalle argomentazioni dell’Autore emerge continuamente, tra le righe, il quesito iniziale. E siamo portati alla conclusione che, nel passato come nel presente, quando l’uomo dimentica Dio, lo rifiuta e lo esclude dalla vita delle nazioni, dai programmi di ricerca e dagli scambi economici e culturali, viene aperta la strada a conflitti e a violenze senza pari. Trascurando la cultura della vita, affiora presto o tardi la cultura della morte, che prende il sopravvento e si radica negli ordinamenti giuridici e nelle istituzioni. Nascono nuovi idoli nei quali l’uomo cerca un surrogato del Dio appena perduto: si resta estasiati davanti a tecnologie prodigiose, tanto spettacolari quanto pretesto di manipolazioni; si immagina di volare su Marte, perché del mondo ci si sente già padroni; s’inventano nuove realtà e i media tentano di costruire nuove verità. Idoli che però esigono, per essere seguiti, nuovi sacrifici umani.
La presente trattazione teologica si divide in due parti fondamentali: una prima parte, di indole storico-ermeneutica, in cui si espone l'origine e lo sviluppo del mistero trinitario; una seconda, di carattere speculativo, dedicata allo studi sistematico della vita delle tre Persone divine e delle loro opere. Come tutti i misteri della nostra fede, anche e soprattutto il mistero della Trinità è oggetto di studio per diventare oggetto di imitazione. Principio primo e ultimo, Alfa e Omega, della nostra esistenza, la Trinità deve essere anche la nostra vita. Tutta la nostra vita dev'essere pertanto adorazione ed imitazione di quell'amore circolare che regna tra il Padre, il Figlio e lo Spirito.
È convinzione diffusa che la carità consista nel fare l’elemosina. Talvolta è anche identificata con l’altruismo o con l’umana simpatia che si nutre per alcune persone. Ma per sapere davvero cos’è la carità, occorre tornare alle fonti: alla rivelazione biblica. Scopriamo così che essa è anzitutto l’identità stessa di Dio: Dio è amore, 1 Gv 4,8. Essa è poi l’amore con cui Dio ci ama e che rende noi capaci di amare lui e il prossimo: Poiché io ho amato voi, anche voi amatevi gli uni gli altri, Gv 15,12.
Donando a noi la carità, Dio ci fa partecipi della sua stessa potenza di amore, elevando la nostra volontà e rendendo noi capaci di amare realmente nel modo in cui lui ama. Vivere questa virtù teologale, con le sue manifestazioni di gioia, benevolenza, elemosina, servizio e apostolato, sembra quindi l’unico modo ragionevole di corrispondere a quell’amore così grande che abbiamo ricevuto.
L’esistenza dei fenomeni paranormali richiede un attento discernimento degli spiriti per indagare sulla loro origine e su chi li manifesta o li produce: carismatici, sciamani, sensitivi, medium. Solo attraverso il discernimento potremo tentare di rispondere a domande come le seguenti: il paranormale che non viene da un santo, o da un carismatico, è da ritenere solo apparente o è da attribuire a un’influenza diabolica? Perché sì a certe rivelazioni private e no ad altre, per esempio a quelle ricevute tramite la scrittura automatica? Perché sì alla profezia del carismatico e no alla preveggenza del cartomante? Perché sì all’apparizione delle anime del purgatorio e no alla loro evocazione? Perché sì all’imposizione delle mani del carismatico e no a quella del pranoterapeuta? Perché sì al santo taumaturgo e semmai no al contadino che “segna”?
Le risposte ci porteranno inevitabilmente a dare un volto alla psicologia e alla spiritualità della superstizione, delimitando i confini di una certa mentalità magica e offrendo un giudizio differenziato sulla gravità delle varie pratiche di superstizione. Da qui emergeranno, per contrasto, con maggiore chiarezza, la specificità e l’originalità dei fenomeni paranormali carismatici che si riscontrano in ambito cristiano.
Monografia dedicata all'apostolo Paolo e alla tradizione letteraria a lui dedicata. Il magistero di san Paolo ha avuto riflessi ed echi nella letteratura mondiale. In questo numero monografico di Sacra Doctrina sono raccolti saggi che evidenziano questo percorso che ritrova san Paolo in Dante, Manzoni, Caterina da Siena, Vittoria Colonna, Petrarca, Sereni , Leopardi, Montale, Péguy, Luzi e Betocchi.
Questo agile manuale si presenta come un'introduzione alla storia, alle istituzioni, alla liturgia, agli autori e alle peculiarità teologiche dell'antica Chiesa orientale Armena. Pur essendo stata la prima nazione ad adottare il cristianesimo come religione di stao, verso il 301, l'Armenia e la storia della sua Chiesa sono oggi in gran parte sconosciute alla maggioranza dei cristiani. Terra di martiri e di croci, di monaci e asceti, di copisti e miniatori, teologi e maestri di spiritualità, l'Armenia è oggi una piccola repubblica a sud del Caucaso, nata di recente dalle ceneri dell'Unione sovietica. Ma la sua Chiesa vanta una tradizione antichissima, una liturgia piena di fascino, una spiritualità originale e di grande spessore teologico.
Monografia n. 55, 2/2010. Sacro/Santo. Una categoria in prospettiva ontologico-analogica. Lo scopo della ricerca è di proporre una lettura analogico-metafisica della categoria Sacro/Santo, al fine di accertare quale contributo la filosofia heideggeriana possa fornire alla teologia cristiana.