
Diverse e complementari motivazioni mi hanno indotto a trattare l'argomento delle realtà ultime. Anzitutto la considerazione che le realtà ultime della vita personale, del mondo e della storia rivestono un'importanza capitale, non solo sotto il profilo prettamente intellettuale di ricerca della verità, ma anche e particolarmente sotto l'aspetto esistenziale. Infatti, dopo essere venuti all'esistenza, al fine ultimo per cui viviamo e verso il quale tendiamo è da attribuire la maggior rilevanza, in quanto esso indica la direzione, il senso assoluto e decisivo della nostra vita. Sbagliare l'obiettivo del fine ultimo è gravido di serie conseguenze, quali lo smarrimento del giusto cammino della vita, la deviazione dell'impegno morale, fino a compromettere l'esito felice della nostra vita. Al fine della nostra vita è collegata la speranza; infatti la consistenza della nostra vita dipende dalla consistenza di quello che speriamo. Ma una speranza veramente consistente richiede che tendiamo verso un futuro felice e sicuro da raggiungere. Il cristiano che vive nella fede in Cristo porta nel cuore una meravigliosa e originale speranza perché ha ricevuto un biglietto di invito al banchetto nel Regno dei cieli e prepara l'abito nuziale per partecipare alla grande festa del tramonto. (Dall'introduzione dell'Autore)
In questo volume il presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione si misura con questo tempo vertiginoso, in cui il nulla incombe così potentemente sulla vita di ciascuno, insinuando il sospetto sulla positività del vivere e sulla consistenza ultima della realtà, per cui tutto sembra finire in niente, anche noi stessi. Un contesto che, paradossalmente, fa emergere l'insopportabilità di vivere senza un senso e il desiderio indistruttibile di essere voluti e amati. Un paragone avvincente con gli avvenimenti presenti e con i tentativi insufficienti di sopravvivere, tra distrazione e dimenticanza. La ricerca di una risposta che sia all'altezza della sfida: un «tu» che accolga il grido della nostra umanità, ridestando un amore a noi stessi e alla nostra vita. L'incontro con una comunità cristiana viva che rende affascinante il cammino insieme. La testimonianza di una fede che entra nell'esperienza presente, generando una conoscenza e una affezione nuove, una fede capace di valorizzare tutto ciò che di vero, bello e buono incontra lungo la strada.
Il volume riproduce gli Atti di un Convegno storico sulle figure dei Beati abruzzesi Bernardino, Vincenzo e Timoteo, a 500 anni dalla morte. I dati offerti dai vari contributi hanno il merito di districare sapientemente le vicende e i temi trattati a fronte dell’intricato contesto istituzionale, religioso ed economico che vedeva la città di L’Aquila al centro di un processo che registrò la progressiva crescita della realtà «osservante». Il ruolo dei beati e il serrato esame dei processi socio-culturali e delle dinamiche politico-religiose e culturali documentano l’importante funzione storica assolta dall’«Osservanza» con la sua capacità di inserirsi a pieno titolo nei vari contesti del suo tempo.
Destinatari
Studiosi del francescanesimo e appassionati di storia minoritica.
Autore
ALVARO CACCIOTTI è direttore della Minoritica Provincia Romana dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo. MARIA MELLI è religiosa francescana.