
La "Chiesa del Calvario" così efficacemente descritta nelle pagine seguenti è la Chiesa del Risorto, primizia di quella novità di cui Benedetto XVI dice: "La nostra vocazione e il nostro compito di cristiani consistono nel cooperare perché giunga a compimento effettivo, nella realtà quotidiana della nostra vita, ciò che lo Spirito Santo ha intrapreso in noi col Battesimo: siamo chiamati infatti a divenire donne e uomini nuovi. (...) portatori della gioia e della speranza cristiana nel mondo".
Alla Chiesa, dunque, è affidato il compito di proclamare e di testimoniare in Cristo Gesù l'uomo nuovo, l'uomo perfetto, il modello a cui sono chiamati a ispirarsi ogni visione antropologica e ogni progetto personale e collettivo.
Con la scelta del tema educativo come perno attorno a cui ruota l'impegno pastorale del decennio in corso, la Chiesa in Italia ha dato ampia prova di avere compreso e di essersi fatta carico di questa responsabilità. La stessa "carità della memoria" di cui parlano gli autori nel presente volume è una dimensione fondamentale dell'azione educativa
Il libro è una raccolta meditativa sulla gioia. Ecco cosa propone l'autore per suscitarla: cantare nel cuore il "Laudato si' mi' Signore"; tenere un diario per fare esercizi quotidiani di gratitudine; imparare l'arte di sorridere; non dare nulla per scontato, sapendo che tutto è dono e grazia di Dio; amare le piccole cose; essere appassionati di quello che facciamo; essere competenti, umili, coraggiosi, generosi e pieni di entusiasmo; essere sordi alle chiacchiere, ascoltare i saggi, seguire Gesù e i santi, perché Dio vuole fare di noi un'opera d'arte.
Un libro originale splendidamente illustrato, quasi un album di famiglia in cui è possibile registrare momenti, persone e avvenimenti speciali nella vita del bambino. A partire dall'"attesa" con lo spazio per incollare la prima ecografia, alle pagine con le prime foto, dall'albero genealogico di famiglia al Battesimo, il libro permette di seguire la crescita fino al primo compleanno del piccolo. Il tutto, condito da tante preghiere, per vivere la gioia di ogni giorno con la nuova vita sbocciata dall'amore di mamma e papà.
Un libro originale splendidamente illustrato, quasi un album di famiglia in cui è possibile registrare momenti, persone e avvenimenti speciali nella vita della bambina. A partire dall'"attesa" con lo spazio per incollare la prima ecografia, alle pagine con le prime foto, dall'albero genealogico di famiglia al Battesimo, il libro permette di seguire la crescita fino al primo compleanno della piccola. Il tutto, condito da tante preghiere, per vivere la gioia di ogni giorno con la nuova vita sbocciata dall'amore di mamma e papà.
Il testo celebra i cinquant'anni di vita dello Studio Teologico Interdiocesano di Fossano (CN); è composto da tre sezioni che raccolgono contributi dei docenti dell'istituto.
"Contesti" propone alcuni saggi per decifrare il mondo contemporaneo, "Fondamenti" riflette sulla centralità di Gesù di Nazaret nelle azioni di evangelizzazione, "Pratiche" presenta elementi di buone pratiche di annuncio nella Chiesa d'oggi. La postfazione, affidata a Massimo Epis, preside della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, affronta la questione del metodo per fare teologia oggi.
Un lungo viaggio a piedi attraverso umori, storie, muri, miti e paesi, nell'anima segreta delle culture per comprendere somiglianze e diversità, per avvicinarsi al cuore degli uomini, e scoprire i sogni che li accomunano. Un cammino di due anni e 12.000 km attraverso Italia, Slovenia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azeirbaijan, Kazakistan, Uzbekistan, Tajikistan, Kirghizistan fino ai margini della Cina. L'avventura straordinaria di un novello Marco Polo che supera confini, conosce persone, impara qualche parola delle lingue dei paesi attraversati, senza mai appoggiarsi ad alberghi o ristoranti ma trovando ospitalità da persone incontrate lungo il cammino o dormendo in luoghi abbandonati o nella propria tenda.
Libro di riferimento per i grandi poeti russi del '900, da Aleksandr Blok a Boris Pasternak, il Significato dell'amore è una lunga meditazione sul posto che l'amore occupa nell'ordine della creazione. Irriducibile all'istinto o alla passione, esso è per il filosofo russo lo strumento privilegiato col quale l'uomo può spiritualizzare la materia e riscoprire l'essenza del cosmo come luogo della manifestazione della bellezza divina. Araldo dell'eterno femminino e precursore della "filosofia dell'amore" destinata al terzo millennio, l'autore pone a fondamento della sua opera la concreta riscoperta dell'amore annunciato da Cristo e la vive e la presenta come rinnovata esperienza della fede.
Le due raccolte di Dialoghi, riunite in questo volume, sono molto antiche. La loro prima stesura risale al mio trentesimo anno, quando approdai all'Ordine dei frati di Francesco d'Assisi e tentai di riassumere in forma dialogica il percorso da me seguito per dare un senso alla mia esistenza. La loro composizione e la marcata differenza delle loro tematiche rappresentano con chiarezza e rigore la mia formazione, avvenuta nel solco della tradizione occidentale. Questa, nei Dialoghi, è stata rielaborata poeticamente e, soprattutto, concentrata in poche figure di filosofi e saggi, scelte tra quelle che in modo più profondo di altre avevano determinato il mio modo di sentire e pensare, di volere e di agire. Nella prima raccolta predominano i personaggi della tradizione antica - greca, latino-cristiana e umanistica -, in cui prevale la ricerca di un senso del destino dell'uomo in Dio, mentre nella seconda predomina su tutto Francesco di Assisi, quale rappresentante più genuino della via di Dio secondo il Vangelo. E tuttavia, oggi, devo riconoscere con franchezza che la via da me percorsa e descritta è solo una delle molteplici vie di salvezza che un uomo può percorrere durante la sua breve vita sulla terra. Altre infatti sono a lui offerte da altre tradizioni filosofiche e religiose, che in forme diverse perseguono lo stesso fine: educare l'uomo a vivere con saggezza e secondo giustizia.
Il desiderio, svincolato da ogni senso del limite, sembra ormai dominare completamente la nostra vita. E in effetti tutti i nostri sensi sono continuamente eccitati dalla rappresentazione della sua onnipotenza. Un'onnipotenza sui generis, quella del desiderio di godere senza misura, di possedere senza limiti, di dominare senza controllo. Un'onnipotenza irresistibile nella devastazione: infernale corto circuito tra i due poli dell'autodistruzione e della rapina. I rappresentanti delle religioni più diffuse pensano che, per contrastare la potenza devastante del desiderio, basti ridestare nell'uomo - magari sfruttando le sue paure - il senso del divino. E così, con ogni mezzo (lecito o illecito), essi cercano di sostituire il giogo del desiderio con il giogo di Dio. Ma non c'è nessuna salvezza nel passare da un giogo all'altro. Dio come giogo non è migliore di un desiderio che rende schiavi. L'uomo, per salvarsi si deve liberare da entrambi e battere una terza via: la via della dignità umana, una grande via maestra in cui il desiderio non sia disgiunto dalla volontà divina. In questo libro Nello Casalini, uomo di fede e di dottrina, richiama l'uomo alla sua dignità e gli ricorda che possiede per natura una ragione dotata di potenza divina e che può, grazie ad essa, sottoporre a verifica razionale i miraggi del desiderio e i divieti della religione. Usando questa suprema facoltà naturale l'uomo può conseguire il suo bene, e non per distaccarsi dal mondo in cui è radicato...
Molti uomini di religione sono convinti che l'attuale degrado morale della società civile dipenda dal fatto che, vivendo ormai senza fede in Dio, l'uomo non possa che brancolare nel buio. C'è però tra di loro anche chi - come l'autore di questo libro, francescano e biblista - crede che, come la fede in Dio non sia di per sé garanzia di salvezza, così la mancanza di fede non sia causa di perdizione, perché l'uomo ha per natura tale e tanta dignità da poter vivere secondo giustizia in piena autonomia, senza sottomettersi ai dogmi di una verità religiosa. In questo libro Nello Casalini mostra che c'è negli uomini una 'verità' (elementare, comune, semplice, essenziale) capace di dar senso al loro destino terreno (dal quale dipende lo stesso loro destino divino) e che la ricerca di questa verità secondo ragione è l'unica garanzia di una vita che sia degna d'essere vissuta. La stessa fede, senza questa ricerca, è come un tesoro di cui non si conosca il valore. Questa 'verità' è stata chiamata common sense ('senso comune') dagli empiristi inglesi, Lebenswelt ('mondo della vita') dai fenomenologi tedeschi, e oggettualità (Gegenständlichkeit) o, con parola più antica e nobile, realtà da altri. E a questa 'verità' che l'uomo deve ritornare per moderare l'eccesso della sua volontà individuale, per liberare la mente dalle sue catene e per cercare insieme con gli altri il bene comune, con spirito di solidarietà e reciproca comprensione.

