
Partendo da una dettagliata analisi delle coordinate principali della cultura della nostra contemporaneità sospesa tra assenza e ricerca di Dio, il volume si propone di individuare il ruolo dialogico e apologetico della riflessione credente maturata nel Sud d'Italia. Vengono presi in esame tre teologi che incarnano bene i caratteri di una teologia nativamente meridionale. Il vescovo napoletano Bruno Forte indica nella speranza cristiana e nell'attenzione al Dio che entra nella storia l'antidoto al relativismo. Il vescovo calabrese Antonio Staglianò offre soluzioni concrete alla questione della verità e al dialogo fede-ragione mediante l'accentuazione della ricerca sul "vissuto". Il teologo laico Carmelo Dotolo assume le istanze del pensiero debole e del nichilismo per rileggere la presenza kenotica del Dio trinitario nel mondo. Un contributo per una rinnovata riflessione teologica.
La bellezza della fede cristiana per i "discepoli di Emmaus postmoderni".
A inizio 2009 l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti italiani (UAAR) tentò di pubblicizzare su alcuni autobus questa frase: “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”. Subito divampò la polemica fra “l’irriverenza atea” e “la nefasta influenza cattolica in Italia”. In questo clima di forti contasti nacque l’idea di accet- tare la provocazione e dare una risposta rivolta a tutti, credenti e no. Una risposta che segue l’invito dell’apostolo Pietro: “Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi ... Tuttavia fatelo con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza”. Questo libro accoglie le ragioni di chi non crede in Dio, combattendo le false immagini che di Lui sono state date e indagando più a fondo il suo mistero con temi ed esperienze tratte dalla Bibbia e dalla vita degli autori.
Il curatore: Gabriele Giammarini è nato nel 1964 a Fossato di Vico, nel perugino, vive ora ad Ancona. Laureato in economia, lavora da oltre 20 anni nel campo delle professioni contabili ed economico-aziendali, collaborando con società ai vertici mondiali nel settore.
Gli autori: Alberto Maggi Eugenio Lampacrescia FrancescoGrasselli Giovanni Varagona Lidia Maggi Lino Maggioni Vito D’Ambrosio
Un franco confronto teologico con la svolta epocale della cultura contemporanea.
Un testo che esprime profonda fiducia nella umana capacità di discernimento senza ignorare la complessità del presente e le distorsioni degli stili di vita dominanti.
Il fecondo quanto inaspettato intreccio tra i percorsi di Pieper e di Bonhoeffer - due interpreti della sapienza della Parola e della ricerca umana di senso - sollecita ad assumere la ricerca del vero e del bene come fecondo lievito operante nella storia, contestando radicalmente qualsiasi rassegnata accettazione dell'esistente.
Sapienza e intersoggettività, autonomia della coscienza ed esercizio del discernimento rendono possibile la realizzazione di un'esistenza autenticamente umana senza rinchiudersi nella logica del privilegio di sè.
Il male non si può spiegare, si può solo raccontare.
Una interpretazione dell'omosessualità al di fuori degli stereotipi e dei pregiudizi tuttora esistenti.
Attraverso la trattazione della vessata quesito della genesi della fede pasquale, il volume intende illustrare il modo in cui la resurrezione di Gesù costituisce il luogo della rivelazione salvifica ed escatologica di Dio, dove è possibile intravedere in nuce tutto il contenuto della fede cristiana.
I primi cinque capitoli esaminano le opere degli autori che, all'interno del panorama teologico contemporaneo, sembrano offrire le interpretazione più convincenti e suggestive della resurrezione. Il sesto capitolo propone una comprensione innovativa dell'evento incentrata sulla scoperta della resurrezione di Gesù come evento pasquale.
Le parole - dette o scritte - ci istruiscono, formano, plasmano, consolano. Ci rendono presenti l'uno all'altro. Tutto, infatti, è stato creato dalla Parola potente risuonata in seno ai Tre, e l'universo intero è una sorta di materializzazione di questa Parola. Così anche l'uomo. Anzi, soprattutto l'uomo, perché fu creato per mezzo della Parola rivoltagli dal Creato, affinché la sua vita si compisse nel dialogo con Lui, nella relazione.
Possono dunque le parole accogliere e dire, evocandola, la bellezza della relazionabilità?E se sì, com'è possibile?
Costantemente in bilico tra antropologia e teologia, il libro prova a fornire una risposta a questi interrogativi. E, dal momento che tutto è pieno di senso e bellezza - Nulla è senza voce! - prova a farlo attingendo anche alle innumerevoli suggestioni della letteratura.
Gesù Cristo è il Signore e la Verità della storia. Cogliere lo spessore di tale affermazione credente e viverne di conseguenza le istanze apre alla speranza nella buona destinazione che Dio ha promesso a quanti si affidano a Lui.
Un contributo costruttivo del discorso teologico ad una questione attuale: cosa è realmente decisivo per comprendere e rispettare l'identità sessuale di ciascuno?
Il primato della coscienza sulla legge positiva è il principio al quale il cittadino si appella quando avverte l'esercizio del potere come tirannico.