
Sottolineando la necessità di un recupero del senso religioso e del senso metafisico, l’opera introduce il cammino religioso dell’uomo e la sua costante ricerca filosofica come due grandi preamboli della fede. L’esperienza religiosa presente nel cammino evolutivo di Homo sapiens è posta in dialogo con la storia e la fenomenologia della religione, fornendo un raccordo con le narrazioni consegnateci dalla rivelazione biblica. La “rivelazione primitiva” fatta ai progenitori viene così valutata sullo sfondo delle moderne acquisizioni dell’antropologia culturale. Il volume offre uno specifico approfondimento della rivelazione di Dio nella natura, ponendola in dialogo con l’esperienza e le riflessioni degli uomini di scienza.
Come "dire Dio" alle nuove generazioni? Esiste ancora uno spazio per le grandi domande dell'esistenza? Dio è caduto nell'oblio o rimane in fondo a tutte le grandi questioni che agitano i cuori delle generazioni più giovani? Come affrontare la sfida di "dire Dio" in questo contesto? Alla luce della sua esperienza di insegnante di liceo, il professor Andrea Monda racconta e si racconta, cercando di individuare possibili chiavi per aprire il cuore delle nuove generazioni.
Quattro autorevoli Voci del panorama intellettuale italiano sottolineano la forza generativa del dialogo nella cultura contemporanea. Di fronte a un clima sociale spesso intollerante e aggressivo nei confronti della diversità culturale, religiosa, ideologica e politica, il testo offre un percorso tra psicologia, teologia ed economia di ripensamento e valorizzazione della natura eminentemente dialogica della vita umana. In questa prospettiva gli autori evidenziano la forza creativa e innovativa del dialogo, mostrano le sue straordinarie potenzialità, la sua attualità e capacità di rispondere alle domande del presente, la strada che esso apre affinché emergano obiettivi comuni, nelle rispettive tradizioni e differenze, tesi non alla divisione ma all'unità.
Attraverso dei temi chiave (debolezza, verità, autenticità, relazioni, ferialità e grazia) il testo cerca di indagare quale dovrebbe essere il profilo spirituale di un testimone. La testimonianza è un tema chiave per il cristianesimo perché dice che l'esperienza di fede non ha solo come scopo quello di santificarci ma anche quello di essere segno per gli altri. In che senso il cristiano è segno? In che senso deve diventare guida? In che senso la sua luce non può restare nascosta? Il testo cerca di rispondere a queste domande cercando di riportare alla luce del sole ciò che la cultura contemporanea vuole rilegare all'intimistico.
Mistica è una parola che, da quando è stata adoperata dai romantici per indicare l’irrazionalità che loro stessi attribuivano all’esperienza religiosa, ha perso la sua precisione. In questo volume è stata però indagata nella sua accezione classica di percezione particolarmente lucida del mistero di Dio. Il libro propone una fitta trama di testi, antichi, moderni e contemporanei, che si inseriscono in un’architettura solida, congegnata per offrire al lettore un approfondimento del fenomeno mistico attraverso la lettura antologica di alcuni testi paradigmatici della letteratura cristiana, che vengono qui analizzati e commentati.
Il Salterio delinea lo schema del dramma vissuto dal giusto, messo alla prova, e poi riscattato. L'esperienza del salmista, riletta in chiave cristiana, è profezia e anticipazione di ciò che patirà Gesù: penetrando in questa realtà di sofferenza vissuta, egli l'ha portata fino in fondo e ne ha manifestato il senso. In tal modo, diversi aspetti del mistero di Cristo sono espressi e approfonditi nei versetti dei Salmi, che egli interpreta con la sua vita e il suo messaggio, dando ad essi pieno compimento.
Fede, Tradizione, Religioni, quarto e ultimo volume del Trattato di Teologia fondamentale in contesto scientifico, esamina la teologia della fede, la trasmissione della rivelazione nella storia e la teologia delle religioni. Il volume esamina le forme assunte oggi dalla fede e dalla non credenza, in particolare l'influsso della scienza sull'accoglienza del cristianesimo. Centrata sul ruolo dello Spirito Santo, nella tradizione si sottolinea l'ampiezza del soggetto e il compito dei fedeli laici. In modo innovativo, il volume suggerisce di sviluppare una teologia delle religioni che includa le istanze veritative della filosofia e delle scienze.
La salute per l'anima e attraverso l'anima: la meraviglia del viaggio verso la guarigione. In un periodo storico in cui le opzioni terapeutiche non permettono di frenare l'impennata delle malattie croniche, l'uomo ha ricominciato a sentire il bisogno di riscoprire, seppur in modo inconscio, il senso della sua esistenza e del legame con l'universo. In questo contesto di trasformazione e opportunità, la visione ildegardiana dell'origine della malattia, che pone al centro la persona nella sua relazione unica con il creato, può fornire basi per un modello di cura che possa essere definito sistemico, in grado di leggere la complessità dei sistemi biologici attraverso l'integrazione con la storia personale e unica di ogni persona. Un nuovo modello di cura, dunque, in grado di reincantare il mondo attraverso il dialogo tra le discipline umanistiche e le più avanzate punte della ricerca scientifica.
La Confutazione di alcune dottrine aristoteliche è opera in lingua greca falsamente attribuita dalla tradizione manoscritta all'apologista Giustino, la cui redazione può probabilmente essere datata tra il IV e il V secolo. L'opera si inserisce nella tradizione del pensiero cristiano antico che, a partire dalla convinzione che L'attività creatrice di Dio si collochi ab initio temporis, individua in Aristotele, sostenitore della dottrina dell'eternità del cosmo e del tempo, uno dei bersagli privilegiati della sua polemica. In questo contesto l'atteggiamento dell'anonimo autore della Confutatio appare tuttavia singolare: per difendere la creazione dal nulla egli si confronta in modo diretto - caso quasi unico all'interno della Patristica - con il testo aristotelico della Fisica e del trattato De caelo, confutandone le dottrine con argomentazioni di carattere esclusivamente filosofico ed evitando il richiamo al testo biblico quale strumento probatorio.
Il testo contiene la traduzione italiana, con introduzione e note di commento, della lettera-trattato “De videndo Deo” di Agostino di Ippona (la n. 147 dell’epistolario). La traduzione è condotta sul testo dell’edizione critica di riferimento, curata da Alois Goldbacher nella collana del Corpus Scriptorum Ecclesiasticorum Latinorum (vol. 44, pp. 274-331). I temi principali affrontati nel testo di Agostino sono: la diversa autorità delle Scritture, dei vescovi e dei teologi; la differenza tra credere e vedere e il rapporto di entrambi questi atti con il sapere; il confronto tra la visione angelica di Dio, la visione dei beati nella vita futura e le apparizioni di Dio ai patriarchi; la superiorità della vista mentale su quella fisica.
Il De Trinitate di Sant'Agostino, duramente criticato da molti teologi del secolo XX, alla luce delle ricerche più recenti sorprende per l'originalità del metodo e dei contenuti. L'autore non si limita a difendere la fede trinitaria della Chiesa confutando l'eresia ariana sul piano biblico e razionale. Si confronta con la Tradizione in pace catholica pacifico studio sul tema delle teofanie veterotestamentarie, critica le speculazioni di Mario Vittorino troppo dipendenti dagli schemi neoplatonici, approfondisce il mistero di Dio in dialogo con i lettori, cristiani e pagani, a partire dalle relazioni e dall'amore tra le persone divine, mettendo in risalto il valore gnoseologico e soteriologico delle missioni del Figlio e dello Spirito Santo e la differenza tra la generazione e la processione in Dio. Un'opera che ha aperto nuovi orizzonti alla teologia trinitaria contemporanea, riproposta in una nuova traduzione curata da uno dei massimi specialisti di Agostino.
Il De Trinitate di Sant'Agostino, duramente criticato da molti teologi del secolo XX, alla luce delle ricerche più recenti sorprende per l'originalità del metodo e dei contenuti. L'autore non si limita a difendere la fede trinitaria della Chiesa confutando l'eresia ariana sul piano biblico e razionale. Si confronta con la Tradizione in pace catholica pacifico studio sul tema delle teofanie veterotestamentarie, critica le speculazioni di Mario Vittorino troppo dipendenti dagli schemi neoplatonici, approfondisce il mistero di Dio in dialogo con i lettori, cristiani e pagani, a partire dalle relazioni e dall'amore tra le persone divine, mettendo in risalto il valore gnoseologico e soteriologico delle missioni del Figlio e dello Spirito Santo e la differenza tra la generazione e la processione in Dio. Un'opera che ha aperto nuovi orizzonti alla teologia trinitaria contemporanea, riproposta in una nuova traduzione curata da uno dei massimi specialisti di Agostino.