
Da Platone ad Aristotele ai Padri della Chiesa e Tommaso d'Aquino, San Giovanni della Croce fino a Bergson e Ricoeur, l'Autore propone un percorso di riflessione sull'amore.
Pietro: l'uomo, il santo, la dottrina. Il suo ruolo in relazione agli altri apostoli, alla Chiesa e alla Chiesa di Roma.
Un'opera di grande originalità, che vuole contribuire a mantenere vivi il ricordo e la pratica di una tradizione assai amata, e ricordare al tempo stesso la figura straordinaria del santo che l'ha 'inventata'.
Superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria: molti hanno certamente sentito parlare dei "sette vizi capitali", se non altro perché sono ormai entrati nel linguaggio comune e nella nostra cultura, anche laica. Ma, se escludiamo tale conoscenza superficiale o puramente culturale, che cosa sappiamo di questo argomento? Conosciamo quali sono questi vizi e che cosa ciascuno di essi veramente rappresenti? Ci è chiaro che cosa significhi vizio? Facendo riferimento alla grande tradizione della Chiesa (in particolare a tre libri: Gli otto spiriti della malvagità di San Nilo di Anciria; le Istitu~oni cenobitiche di san Giovanni Cassiano e La scala del paradiso di san Giovanni Climaco), il presente volume vorrebbe essere una piccola e agile guida, di taglio più pratico che teorico, per aiutare il lettore a riprendere in mano la propria vita e a fare un lavoro serio su se stesso, partendo dalla diagnosi e dalla terapia delle sette malattie da cui ogni malessere spirituale e corporale dell'uomo discende.
Partendo dalle fonti biblico-patristiche, l'insegnamento magisteriale e la riflessione teologica per riscoprire i contenuti della fede cristiana e riflettere sull'atto stesso con cui si crede.
In tono colloquiale gli eterni interrogativi dell'uomo e le nuove sfide e questioni della bioetica, della psicologia, della ricerca tecnica e scientifica. Che cos'è la filosofia? Qual è il suo oggetto di studio? Chi crede può fare filosofia? Quale relazione deve esserci tra ricerca scientifica e ricerca filosofica? Che cos'è la coscienza? Come trovare Dio? Un libro intervista a padre Philippe che, per il carattere poliedrico della sua persona - docente di filosofia, religioso domenicano, uomo di fede e intellettuale in dialogo - spazia sugli eterni interrogativi dell'uomo e sulle nuove sfide e grandi questioni che le nuove frontiere della bioetica, della psicologia, della ricerca tecnica e scientifica pongono all'uomo di oggi. Un libro che grazie al vivace alternarsi di domande e risposte e il tono colloquiale del discorso è uno strumento di riflessione - piacevole e di semplice lettura sul senso della vita e dell'essere umano.
Cosa può oggi offrire la Teologia fondamentale a tutti coloro che si riconoscono impegnati nel compito di una nuova evangelizzazione? Il volume chiarisce la collocazione del sapere teologico entro il più ampio quadro del sapere filosofico e scientifico, e si interroga su come esso intercetti le domande dell'uomo contemporaneo. Se, da un lato, ciò implica riconoscere la sensibilità odierna verso un'immagine di Dio che sappia parlare al cuore e agli affetti, dall'altro, suggerisce di esplorare le convergenze fra il Dio di Abramo e il Dio dei filosofi e degli scienziati. Nella Parte I il testo affronta l'idea di una Teologia fondamentale come teologia in contesto e di fronte a un interlocutore, precisando quale ruolo propedeutico abbiano il sapere filosofico, in particolare i praeambula fidei, al momento di mostrare la "significatività" della Rivelazione, ancor prima di esaminare la sua "credibilità". Nella Parte II richiama alcune importanti forme di pensiero apologetico dal periodo patristico fino ai nostri giorni, riservando uno spazio a quei progetti sorti in dialogo con il pensiero scientifico, da Tommaso d'Aquino a Nicolò Cusano, da Blaise Pascal a Robert Boyle, da Newman a Blondel, da Antonio Stoppani a Teilhard de Chardin.
Può una teologia della credibilità centrata sul Rivelatore per eccellenza, Gesù Cristo, e sulla testimonianza della Chiesa, offrire segni convincenti a chi ancora non crede? Il volume esamina senza sconti le implicazioni dell'annuncio del Vangelo nel contesto socio-culturale contemporaneo, accettando che la razionalità filosofica e scientifica facciano da "contrappunto", con le loro obiezioni, alla pretesa cristiana. La Parte I del volume si propone di fondare la legittimità di una teologia della credibilità, sia approfondendone le motivazioni in sede biblica e teoretica, sia rivolgendosi alle modalità della predicazione della Chiesa lungo la storia. La Parte II entra in dialogo con quegli aspetti del pensiero scientifico che sembrano maggiormente sfidare il messaggio cristiano, studiando in qual modo quest'ultimo, anche di fronte al contesto culturale generato dalle scienze, mantiene viva la sua significatività per gli uomini e le donne del nostro tempo. Un'analisi concettuale e una sistematica argomentativa fruibile, con le opportune mediazioni, anche in sede pastorale e catechetica, fornendo a coloro che vi operano un aiuto prezioso per il loro lavoro ecclesiale per la nuova evangelizzazione.
Quante volte abbiamo sentito parlare, nella nostra vita, di vocazione? Ci è stato detto che dovevamo capire quale fosse là nostra vocazione, quasi si trattasse di qualcosa di predeterminato che noi dovevamo solo scoprire per essere felici, per realizzarci. La Scrittura ci conduce verso una visione differente della vocazione, che salvaguarda la libertà di Dio e il suo rapporto personale con ognuno e, allo stesso tempo, prende sul serio la libertà dell'uomo non solo nel dare o no l'assenso alla chiamata di Dio, ma anche nel costruire insieme a lui la propria esistenza.
Strumento dell’arte spirituale, la regola di vita ha caratteristiche che la differenziano radicalmente da ogni altra regola che si elabori in ambiti convenzionali (il gioco, le scienze matematiche, la lingua), è opera d’arte, segno che connota la singolarità di un’esistenza umana. In questo libro se ne ricerca il sorgere, la si rintraccia della narrazione evangelica e nell’esperienza cristiana originaria, la si colloca entro polarità significative. E, infine, si propone un itinerario per scoprire, creare, la propria regola di vita.
L’etica cristiana si trova in una posizione paradossale. Da una parte l’insegnamento di Gesù appare costituito da indicazioni di natura morale («ma io vi dico…») e il cristianesimo viene riconosciuto, nella storia e nel mondo, per la sua capacità di trasformare atteggiamenti, rapporti personali, valori umani. Dall’altra parte la grazia, ugualmente al centro del messaggio cristiano, pare respingere sullo sfondo tutte le pretese della moralità. Qualsiasi cosa si debba e possa fare, non è questo che alla fine salverà, anzi «Pubblicani e prostitute vi precedono nel regno dei Cieli». Dare troppa importanza all’etica sarebbe un moralismo che tradisce le intenzioni di Gesù mentre portare l’attenzione su quel niente che è tutto ciò che l’uomo può fare, può aiutare a riscoprire il valore e il sapore di uno dei paradossi fondamentali del cristianesimo.
«Non dobbiamo smettere di credere che "assieme" si può cambiare questo mondo malato, e ritrovare la speranza, la virtù forse più preziosa del nostro tempo, una forma di bene comune». «Spero che questa sintesi del mio pensiero, nella quale ritrovo pienamente quanto da me scritto e detto in questi anni, possa coscientizzare quanta più gente possibile e accelerare così il processo di giustizia ed equità nel mondo», scrive Papa Francesco nell'ampia prefazione del libro. Nel volume Zanzucchi propone una raccolta ragionata e fluida di quanto papa Bergoglio ha detto e scritto su ricchezza e povertà, giustizia e ingiustizia sociale. Una denuncia forte e decisa della speculazione finanziaria e delle rendite che accentuano la distanza tra ricchi e poveri.