
Di fronte alla crisi che attraversa la cristianità e, in particolare, la Chiesa Cattolica, questo libro si pone al di là del tempo e dello spazio per suggerire un nuovo umanesimo che abbia fondamento nella figura storica di Gesù Cristo: un umanesimo relazionale con riferimento alla vita vissuta nel mondo da cui Egli proviene e illustrata ai suoi seguaci. Vuole offrire a tutti una risposta alla percezione diffusa che molti adulti sembrano aver rinunciato a proporre ai giovani significati e regole per vivere con responsabilità e libertà, per la difficoltà a superare la rigidità del passato e il permissivismo libertario che hanno caratterizzato la transizione contemporanea di modelli educativi ormai desueti e ritenuti obsoleti (V Convegno Ecclesiale Nazionale - Firenze 2015). Come la pensava veramente Gesù Cristo, cosa c’era nella Sua Mente? E’ una domanda che fa tremare le vene e i polsi. Ripercorrendo la conversione di San Paolo sulla via di Damasco, la dottrina di San Giovanni Apostolo che fondano l’esperienza di Chiara Lubich, è possibile arrivare a comprendere cosa aveva in mente Gesù. Una presunzione? Può darsi, ci ho provato e spero che questo lavoro, possa riavvicinarti a quel Cristo che, forse, un tempo sentivi più vicino. A te che non lo conosci auguro sia un buon incontro.
Il volume presenta gli atti di un Seminario teologico, svoltosi a Loppiano (Firenze) il 10 e 11 giugno 2016, promosso e organizzato dal dipartimento di Ontologia Trinitaria dell'Istituto Universitario Sophia e dalla Comunità dei Figli di Dio. Gli interventi partono dalle idee e dai carismi di Chiara Lubich e Divo Barsotti, come chiavi per sviluppare una rilettura teologica dell'esperienza di Dio in Gesù, quindi dell'esperienza del divino per noi uomini e donne di oggi. I contributi presenti in questo volume sono il frutto di una collaborazione, di un "pensare insieme", in cui studiosi di diversa provenienza accademica, si sono lasciati coinvolgere e provocare.
La Parrocchia è il modo in cui la Chiesa si rende visibile nel territorio... è una comunità in cammino, proiettata nel futuro ma agganciata al presente, ricca di persone che si spendono con e per gli altri e che fanno della gratuità la loro forza. Nella Parrocchia si condividono valori che consentono di affrontare meglio la realtà quotidiana nelle sue molteplici sfaccettature, nelle sue criticità e non soltanto con l'ascolto e l'accoglienza, ma ponendo in essere azioni utili allo scopo perseguito.
Le grandi domande sul senso della vita, sul bene e sul male, sul dolore e la morte, da sempre oggetto di riflessione dei filosofi come dell'uomo comune, presuppongono una domand~ ancora più grande, su Dio. E l'interrogativo ultimo che, sia chi è in ricerca, sia chi dice di "aver già trovato", devo~o porsi perché il cercare non sta vano e possa approdare a una risposta, anche se mai definitiva. Ma come cercare Dio, con la ragione o con la fede? Quanto la fede è frutto del Suo intervento e quanto il risultato di una nostra ricerca? Che cosa vuoI dire credere? Sono solo alcune delle domande che Ottavio Di Grazia, storico del cristianesimo, pone a Vincenzo Vitiello e Bruno Forte. Un dibattito appassionato e appassionante su Dio, la fede, la libertà, il bene e il male, il valore e i valori della vita.
«Dio non è ineffabile nel senso che sia inintellegibile, ma è ineffabile perché resta sempre al di là di tutto ciò che ne possiamo dire» (Henri de Lubac): in questa definizione è racchiuso il paradosso che caratterizza la teologia negativa o apofatica, che è il tentativo di pensare ciòche si sottrae a ogni pensabilità, di pensare e di parlare di Dio ricorrendo alle negazioni piuttosto che alle affermazioni. Ripercorrendo il formarsi della teologia negativa lungo i secoli, a partire dalla filosofia greca, passando per la letteratura ermetica, i primi autori cristiani e il neoplatonismo pagano e cristiano, fino ad approdare all'Alto Medioevo e alle soglie della prima età moderna con Giovanni Scoto Eriugena, Meister Eckhart e Niccolò Cusano, il presente saggio intende offrire un contributo alla comprensione del significato e dell'importanza della tradizione apofatica, che ha segnato momenti decisivi del pensiero del passato e continua a farlo fino a oggi.
L'assunto di partenza del presente saggio è la consapevolezza che l'Occidente stia attraversando una profonda crisi culturale, che è anche - proprio perché il messaggio evangelico ne ha permeato le radici fin dalle origini della civiltà europea - crisi della cultura cristiana, dell'uomo cristiano. Diviene allora estremamente importante - non solo per la Chiesa, ma per l'intera società e per i diversi “saperi” che dentro la crisi cercano un nuovo orientamento - riflettere e comprendere tale crisi a partire dai contenuti della Rivelazione. È quanto si propone Zanghí nella sua riflessione sulla storia, sulla realtà sociale e politica europea. Proprio perché la Rivelazione cristiana è nella sua essenza la manifestazione di un Dio Uno e Trino, il modello trinitario diventa nel presente saggio chiave di volta di una nuova e originale visione della storia europea.
Lo scopo del presente studio è quello di esporre e analizzare alcune voci della teologia protestante che nel secolo scorso sono intervenute nel dibattito sulla demitizzazione del cristianesimo. Si tratta di un dibattito che poggia sul presupposto che il cristianesimo, a cominciare dal Nuovo Testamento, sia intriso di miti e che l'uomo moderno abbia difficoltà ad accettarli. Una ricerca che ha coinvolto pensatori di spicco come Von Harnack, Schweitzer, Bultmann, Barth, Bonhoeffer, Jaspers, Ricoeur, Pannenberg e Jüngel e che in ultima istanza si interroga sull'essenza del cristianesimo. Con grande padronanza della materia e attingendo costantemente ai testi, Cerasi ci offre la ricostruzione critica di un dibattito che ha rappresentato un importante capitolo della storia culturale del XIX e XX secolo.
Uno studio teologico e filosofico che attinge alle recenti teorie linguistiche, per una prospettiva di etica della comunicazione.
Il saggio presenta le posizioni del filosofo canadese per una ermeneutica dell'interiorità. Spunti di riflessione, caratteristiche, possibili applicazioni.
Un teologo e un filosofo a confronto sul tema della Trinità. Una riflessione a due voci - tra un filosofo e un teologo - che intende offrire una pista di riflessione sull'Europa nell'attuale contesto storico e culturale. Perché una riflessione sulla Trinità? La tesi che Coda e Donà da prospettive diverse sostengono è quella di un dinamismo trinitario qualificante la storia del pensiero europeo. All'origine dell'Europa c'è una storia che vede l'incontro tra Atene, Gerusalemme e Roma, un passato che è spazio di incontro e di dialogo e di cui il dinamismo trinitario è l'Anima.
L'obiettivo del saggio è quello di comunicare e rendere accessibile ad un pubblico di “non addetti ai lavori” il significato essenziale del discorso teologico, di un discorso, cioè, la cui parola e intelligenza hanno origine dall'esperienza di Dio che si fa nella sequela di Gesù come comunità di discepoli. Di qui il filo rosso che disegna il percorso di queste “lezioni”: Dio che si dice in Gesù Cristo, così dicendo se stesso e noi in sé. Piero Coda approfondisce alcune nozioni fondamentali (che costituiscono l'oggetto della disciplina che si suole chiamare teologia fondamentale) riguardo alla conoscenza di Dio - come possiamo conoscere Dio? attraverso quali vie? -; alla rivelazione che Egli fa di sé in modo pieno e definitivo nella storia in Gesù; allo Spirito Santo; alla Trinità e alla storia della sua esperienza e comprensione cristiana da sant'Agostino ad oggi. Il discorso si fa più “attuale” nell'ultima parte in cui si delinea il significato teologico delle diverse religioni nel disegno di Dio, e dunque in rapporto a Gesù e alla Chiesa, e si spiega l'importanza e il metodo del dialogo tra la Chiesa e le religioni.